ranitidina aur*20cpr riv 150mg ranitidina aurobindo pharma italia srl

Che cosa è ranitidina aur 20cpr riv 150mg?

Ranitidina aur compresse rivestite prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ranitidina aur risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesofageo.
Contiene i principi attivi: ranitidina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ranitidina.
Codice AIC: 035860028 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ulcera duodenale, ulcera gastrica benigna, ulcera stomale, esofagite da reflusso e sindrome di Zollinger-Ellison. Trattamento sintomatico abreve termine di pirosi ed eruttazioni acide in malattia da reflusso gastroesofageo. Terapia di mantenimento per pazienti affetti da esofagite da reflusso. Trattamento profilattico dell'ulcera duodenale cronica recidivante.

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Posologia

>>Adulti. Ulcere duodenali e gastriche: 300 mg al giorno, assunti alla sera in dose singola da 300 mg, oppure in due dosi da 150 mg al mattino e alla sera. In caso di necessita', tale posologia potra' essere aumentata a 300 mg al mattino e 300 mg alla sera. Normalmente, la durata del trattamento e' di 4 settimane. Tuttavia, in pazienti isolati, adesempio quelli in terapia con FANS, un periodo di terapia di 8 settimane e' migliore per la guarigione dell'ulcera. Trattamento profilattico: 150 mg alla sera. Trattamento di esofagiti da reflusso: 150 mg al mattino e 150 mg alla sera, oppure in alternativa 300 mg alla sera, per4-8 settimane. In ogni caso, la dose e la durata del trattamento devono essere adattate alla gravita' della malattia. Nei casi gravi, la posologia giornaliera puo' essere aumentata sino a 600 mg frazionati in piu' somministrazioni. Per la terapia di mantenimento e' raccomandata l'assunzione di 150 mg al mattino e 150 mg alla sera. Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo: 150 mg al mattino e150 mg alla sera per un periodo di 2-4 settimane. Sindrome di Zollinger-Ellison: 150 mg 3 volte al di'. Tale dose potra' essere aumentata in caso dinecessita'. In casi particolari, potra' essere necessario aumentare la posologia giornaliera fino a 6 g. >>Bambini: l'esperienza nel trattamento di bambini con ranitidina e' limitata. Se si desidera ottenere una riduzione nella secrezione acida gastrica, si somministrano5 mg/kg/peso corporeo al giorno. >>Compromissione della funzionalita'renale: in presenza di alterata funzionalita' renale l'emivita plasmatica e' prolungata. Pertanto, la dose deve essere dimezzata secondo quanto indicato nella tabella riportata qui di seguito. In questi casi, e' possibile somministrare una dose orale da 150 mg alla sera. Clearance della creatinina >50 ml/min: 300 mg/die. Clearance della creatinina5-50 ml/min: 150 mg/die. La ranitidina viene eliminata dall'organismodurante l 'emodialisi. Pertanto, gli emodializzati devono assumere laranitidina dopo ogni ciclo di dialisi.

Effetti indesiderati

Gli studi clinicihanno evidenziato che l'incidenza degli effetti indesiderati e' pari al 3-5% circa. I piu' frequenti sono cefalea (2%) e reazioni cutanee (2%). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune (>=1/1.000 =1/10.000 =1/100 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'esperienza clinica nelle donne gravide e' limitata. I risultati degli esperimenti condotti negli animali non mostrano un aumento nel rischio di danni fetali. La ranitidina, anche a dosi terapeutiche, passa nel latte materno in quantita' tali da poter provocare effetti indesiderati sul bambino.

Indicazioni

Ulcera duodenale, ulcera gastrica benigna, ulcera stomale, esofagite da reflusso e sindrome di Zollinger-Ellison. Trattamento sintomatico abreve termine di pirosi ed eruttazioni acide in malattia da reflusso gastroesofageo. Terapia di mantenimento per pazienti affetti da esofagite da reflusso. Trattamento profilattico dell'ulcera duodenale cronica recidivante.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Cellulosa microcristallina, magnesio stearato, polimetacrilato, croscarmellosa sodica, opadry OY-S-28814 (idrossipropilmetilcellulosa, polietilenglicole 6000, titanio diossido E171, talco).

Avvertenze

Alterata funzionalita' renale. Malattia epatica grave. Porfiria acuta. Per evitare di instaurare una terapia inadeguata, la presenza di un'ulcera sospetta deve essere verificata in maniera obiettiva nella faseiniziale, mediante esami radiografici o endoscopici. Nella terapia dell'ulcera gastrica, e' necessario escludere la sua natura maligna.

Gravidanza e Allattamento

L'esperienza clinica nelle donne gravide e' limitata. I risultati degli esperimenti condotti negli animali non mostrano un aumento nel rischio di danni fetali. La ranitidina, anche a dosi terapeutiche, passa nel latte materno in quantita' tali da poter provocare effetti indesiderati sul bambino.

Interazioni con altri prodotti

L'associazione ranitidina e ketoconazolo deve essere evitata, in quanto la dissoluzione del ketoconazolo diminuisce a livelli di pH piu' alti e cio' impedisce l'ottenimento di livelli plasmatici efficaci. Alcuni casi indicano che la ranitidina puo' aumentare il contenuto di fenitoina nel plasma. E'stato suggerito che la ranitidina potrebbe inibireil metabolismo nei soggetti il cui citocromo P-450 sia stato indotto,ad esempio, da antiepilettici. Pertanto, qualora si debba attuare unaterapia associata, occorre controllare la concentrazione di fenitoinanel plasma. Questo tipo di interazione non e' stata osservata nei soggetti sani. Nei pazienti in terapia di mantenimento con glipizide, la somministrazione concomitante di ranitidina potra' aumentare la concentrazione di glipizide nel plasma e potenziarne l'effetto, probabilmente a causa dell'inibizione del metabolismo del glipizide. In caso di associazione potra' essere necessario un adattamento posologico. Nonostante alcuni studi condotti in volontarisani abbiano indicato l'interazione negativa dell'associazione teofillina/ranitidina, si sono recentemente verificati casi in cui il contenuto di teofillina nel plasma e' aumentato in maniera significativa dopo assunzione di ranitidina. E' stato suggerito che tale interazione potrebbe verificarsi in pazienti ilcui citocromo P-450 sia stato indotto da altri farmaci. Pertanto, nelcaso di terapia associata, si raccomanda di controllare il contenuto di teofillina nel plasma. La somministrazione concomitante di ranitidina aumenta la biodisponibilita' del triazolam del 30% circa, con conseguente eventuale potenziamento degli effetti. Dosi elevate di ranitidina possono ridurre l'escrezione di procainamide e Na-cetilprocainamidemediante inibizione della secrezione tubulare. La concomitante assunzione di ranitidina e moderate quantita' di bevande alcoliche puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche e gli effetti dell 'alcol. La somministrazione di dosi elevate di sucralfato e' stata correlata ad una diminuzione nell'assorbimento di ranitidina. Cio' non si verifica nel caso in cui il sucralfato viene assunto entro 2 ore dalla somministrazione di ranitidina. La biodisponibilita' della ranitidina diminuisce nel caso di somministrazione concomitante di antiacidi.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.