orthoclone okt3*ev 5f 5ml1mg/m muromonab cd3 janssen cilag spa

Che cosa è orthoclone okt3 ev 5f 5ml1mg/m?

Orthoclone okt3 preparazione iniettabile prodotto da janssen cilag spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Orthoclone okt3 risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agente immunosoppressivo.
Contiene i principi attivi: muromonab cd3
Composizione Qualitativa e Quantitativa: muromonab-cd3.
Codice AIC: 025815010 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il farmaco e' indicato per il trattamento del rigetto acuto di allotrapianto resistente agli steroidi in pazienti sottoposti a trapianto renale, epatico e cardiaco.

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Posologia

La dose raccomandata per il trattamento del rigetto acuto di allotrapianto renale, epatico e cardiaco resistente agli steroidi e' di 5 mg al giorno, in dose singola endovenosa (bolus) per 10-14 giorni. Il trattamento deve essere iniziato una volta che sia stato diagnosticato il rigetto acuto resistente agli steroidi. Somministrare il farmaco con bolo intravenoso in meno di un minuto. Solo per uso endovenoso. Non somministrare in soluzione con altri farmaci. Prima della somministrazione, deve essere attentamente valutato lo stato dei fluidi del paziente.E' fondamentale che venga esclusa la presenza di sovraccarico di fluidi, ipertensione non controllata o insufficienza cardiaca non compensata, tramite radiografia del torace ed assicurandosi che l'incremento di peso corporeosia <= 3% del peso minimo del paziente durante la settimana precedente la prima iniezione. Si raccomanda vivamente di effettuare un'iniezione e.v. di 8,0 mg/kg di metilprednisolone sodio succinato 1-4 ore prima della prima dose del farmaco, per diminuire l'incidenza e la gravita' di reazioni alla prima dose, che sono state attribuitea sindrome da rilascio di citochine. Anche la somministrazione contemporanea di paracetamolo e antistam. L'esperienza sull'uso del farmaco nei bambini e' limitata, non possono quindi essere fornite indicazionisugli schemi posologici da adottare in funzione del peso corporeo.

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi molto comuni osservati in studi clinici con il farmaco sono stati: piressia/brividi, diarrea, nausea/vomito, mal di testa, ipotensione/ipertensione, tachicardia, dispnea, rash, tremore ed edema. I seguenti eventi avversi sono stati riportati negli studi clinici con il farmaco e in alcuni casi considerati con almeno una possibilerelazione causale con il trattamento. >>Esami diagnostici. Non comuni: incremento di aspartato aminotransferasi ed alanina aminotrnsferasi.>>Patologie cardiache. Comuni: aritmia bradicardia. Non comuni: arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, angina pectoris. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: leucopenia, anemia, trombocitopenia, leucocitosi. Non comuni: disturbi della coagulazione, linfopenia, linfoadenopatia. >>Patologie del sistema nervoso. Comuni: convulsioni, sonnolenza, vertigini, letargia. Non comuni: coma, encefalopatia, epilessia, ipotonia. >>Patologie dell'occhio. Non comuni: fotofobia, congiuntivite. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto.Non comuni: ipoacusia, tinnito. >>Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Comuni: ipossia, edema polmonare, respiro sibilante, congestione respiratoria, iperventilazione, suoni toracici anomali. Noncomuni: apnea, polmonite. >>Patologie gastrointestinali. Comuni: dolore gastrointestinale, dolore addominale. Non comuni: emorragia gastrointestinale. >>Patologie renali e urinarie. Comuni: disturbi renali. Non comuni: anuria, oliguria. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: rash eritematoso, prurito, vasodilatazione, iperidrosi. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comuni: artralgia. Non comuni: mialgia. >>Disturbi del metabolismo edella nutrizione. Comuni: anoressia. >>Infezioni e infestazioni. Comuni: meningite. Non comuni: polmonite. >>Patologie vascolari. Comuni: occlusione vascolare. Non comuni: shock, trombosi. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: doloretoracico, astenia, affaticamento, malessere, dolore al tronco. >>Patologie epatobiliari. Non comuni: epatite. >>Disturbi psichiatrici. Comuni: confusione postoperatoria, nervosismo, depressione. Non comuni: disturbi psicotici, allucinazioni, paranoia, alterazioni dell'umore. La maggior parte dei pazienti ha manifestato una sindrome clinica acuta; questa sindrome e' stata attribuita al rilascio di citochine da linfociti e o monociti attivati. Le manifestazioni cliniche piu' comuni possono includere: febbre alta, brividi/rigidita', cefalea, tremito, nausea/vomito, diarrea, dolore addominale, malessere, dolori muscolari ed articolari, dolori e debolezza generalizzata. Effetti indesiderati riportati con minor frequenza sono: reazioni dermatologiche minori e una gamma di reazioni avverse a livello cardiorespiratorio e neuropsichiatrico. Gli effetti cardiorespiratori possono includere: dispnea/respiro affannoso, broncospasmo/sibili, tachipnea, arresto/insufficienza/sofferenza respiratoria, collasso cardiovascolare, arresto cardiaco, angina/infarto miocardico, dolore toracico/oppressione toracica, tachicardia, ipertensione, instabilita' emodinamica, ipotensione, sindrome da sofferenza respiratoria nell'adulto, ipossiemia, apnea ed aritmie. Durante la terapia, sono stati riportati: convulsioni, encefalopatia ed edema cerebrale, meningite asettica, cefalea, dovuti in parte all'attivazione di linfociti T e al susseguente rilascio sistemico di citochine. Durante il primo mese dopo il trapianto i pazienti sono esposti a maggior rischio per le seguenti infezioni: quelle gia' presenti prima del trapianto, probabilmente esacerbate dalla immunosoppressione post-trapianto; le infezioni veicolate dall'organo trapiantato e le consuete infezioni batteriche post-operatorie a carico dell'apparato urinario e polmonare. Da uno a sei mesi circa dopo il trapianto i pazienti sono a rischio per le infezioni virali, soprattutto quelle di origine erpetica, che producono gravi malattie sistemiche e che aggravano anche lo stato generale di immunosoppressione. Nei pazienti immunosoppressi, la citotossicita' dei linfociti T viene danneggiata permettendo la trasformazione e la proliferazione dei linfociti B infetti da EBV. Il farmaco contiene muromonab CD3, un anticorpo monoclonale murino diretto control'antigene CD3 dei linfociti T umani. Il trattamento puo' provocare una risposta immunitaria con specificita' anticorpale per la regione costante del muromonab CD3 o per il sito di riconoscimento dell'antigene. Gli anticorpi anti-idiotipo sono stati associati ad una riduzione dell'efficacia del trattamento, data la capacita' di bloccare l'interazione del muromonab CD3 con il suo target. Reazioni avverse derivanti dalla formazione di anticorpi al farmaco andavano dal lieve ed autolimitante rash o prurito alle reazioni anafilattiche/shock gravi e potenzialmente fatali o all'angioedema. Altri effetti indesiderati sono qui sotto elencati. Patologie cardiache: bradicardia, disfunzione ventricolare. Patologie del sistema emolinfopoietico: pancitopenia, anemia aplastica, neutropenia, linfopenia, leucocitosi e disturbi della coagulazione, inclusa coagulazione intravasale disseminata, anemia emolitica microangiopatica. Patologie del sistema nervoso: stato epilettico, encefalite, cerebrite, capogiri, afasia, tetraplegia/paraplegia o paraparesi, obnubilazione, accidente cerebrovascolare, emiparesi/plegia, attaccoischemico transitorio, emorragia intracranica, ernia/edema cerebrale,paralisi del VI nervo cranico. Patologie dell'occhio: visione offuscata, edema papillare, diplopia e congiuntivite. Patologie dell'orecchioe del labirinto: tinnito, vertigini. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: iperventilazione, suoni toracici anomali, polmonite. Patologie gastrointestinali: infarto intestinale,emorragia gastrointestinale. Patologie renali e urinarie: anuria/oliguria, aumento dell'azotemia, insufficienza/danno renale, solitamente transitoria e reversibile, occasionalmente associata con sindrome da rilascio di citochine,anomalie della citologia urinaria con esfoliazione di linfociti danneggiati, cellule del dotto collettore e precipitati cellulari. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sindrome di Stevens-Johnson, eritema, rossore, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo: artralgia, mialgia e rigidita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia. Infezioni ed infestazioni: infezioni del sistema nervoso centrale, otite media. Tumori benigni,maligni e non specificati: tumori maligni del SNC. Patologie vascolari: vampate, instabilita' emodinamica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: affaticamento. Patologie epatobiliari: epatosplenomegalia o epatite.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per il trattamento del rigetto acuto di allotrapianto resistente agli steroidi in pazienti sottoposti a trapianto renale, epatico e cardiaco.

Controindicazioni ed effetti secondari

Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti che: siano ipersensibili a muromonab-CD3 o ad ogni altro prodotto di origine murina o ad uno qualsiasi degli eccipienti, abbiano titoli di anticorpo antimurino >= 1:1000, presentino insufficienza cardiaca non compensata, sovraccarico di fluidi come evidenziato dalla radiografia toracica o con aumento di peso superiore del 3% rispetto a quello della settimana precedente alla somministrazione del farmaco, presentino ipertensione non controllata, abbiano una storia di convulsioni o siano predisposti alle convulsioni, siano gravide o con sospetto di gravidanza o in allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili. Eccipienti noti per avere un'azione ed un effetto (presenti in questo medicinale a concentrazione < 1mmol): sodio diidrogeno fosfato monoidrato, disodio fosfato eptaidrato, sodio cloruro.

Avvertenze

Dopo somministrazione del farmaco sono state riportate reazioni gravi, talvolta fatali, a livello sistemico, cardiovascolare e del sistema nervoso centrale. I pazienti devono essere accuratamente monitorati durante le prime 48 ore successive alla somministrazione. Il trattamentodeve essere sospeso in caso siano rilevati sintomi sospetti di possibile edema cerebrale. Molti pazienti hanno manifestato una sindrome acuta, cronologicamente associata con la somministrazione delle prime dosi del farmaco; questa sindrome e' stata attribuita al rilascio di citochine da linfociti o monociti attivati. I pazienti a rischio per piu' gravi complicazioni della sindrome da rilascio di citochine sono quelli con: angina instabile, infarto miocardico recente o ischemia cardiaca sintomatica, insufficienza cardiaca di qualsiasi origine, edema polmonare di qualsiasi origine, qualsiasi forma di malattia ostruttiva polmonare cronica, sovraccarico vascolare intravenoso o deplezione di qualsiasi eziologia, malattie cerebrovascolari, pazienti con malattia vascolare sintomatica in uno stadio avanzato o neuropatia, storia di attacchi convulsivi, shock settico. Le manifestazioni della sindrome da rilascio di citochine possono essere prevenute o minimizzate mediante pretrattamento con 8 mg/kg di metilprednisolone, somministrati 1-4 ore prima della prima dose del farmaco e seguendo strettamente le raccomandazioni circa la posologia e la durata del trattamento. Nel caso intervenissero alcune delle piu' gravi manifestazioni della sindrome da rilascio di citochine, puo' essere necessario un trattamento intensivo checomprende ossigeno, idratazione endovenosa, corticosteroidi, amine pressorie, antistaminici, intubazione, ecc. In pazienti trattati con il farmaco sono state riportate serie e occasionalmente fatali reazioni di ipersensibilita' (anafilassi) a comparsa immediata. Le manifestazioni di anafilassi possono sembrare simili a quelle della Sindrome da rilascio di citochine. Reazioni attribuite a ipersensibilita' sono state riportate meno frequentemente di quelle attribuite a rilascio di citochine. Altre reazioni di ipersensibilita' segnalate sono state: rash lieve e auto-limitante, prurito, orticaria, inefficacia del trattamento,malattia da siero, artrite, nefrite interstiziale allergica, depositodell'immunocomplesso con conseguenti glomerulonefrite, vasculite, arterite temporale, ed eosinofilia. Segni e sintomi potenzialmente gravi,che hanno inizio immediatamente dopo la somministrazione del farmaco,sono molto probabilmente dovuti ad ipersensibilita' acuta. Manifestazioni cliniche che hanno inizio circa 30-60 minuti dopo la somministrazione del farmaco sono piu' probabilmente citochino-mediate. Durante laterapia sono stati riportati: convulsioni, encefalopatia ed edema cerebrale, meningite asettica, cefalea, dovuti in parte all'attivazione di linfociti T e al susseguente rilascio sistemico di citochine. Tra i pazienti predisposti agli attacchi convulsivi si possono includere quelli con le seguenti condizioni: necrosi tubulare acuta/uremia, febbre,infezioni, rapida caduta del calcio sierico, sovraccarico di fluidi, ipertensione, ipoglicemia, anamnesi di convulsioni, squilibrio elettrolitico o pazienti in trattamento concomitante con farmaci che possono causare convulsioni. Dal momento che alcuni attacchi convulsivi dopo somministrazione del farmaco sono stati fatali, e' importante adottare precauzioni anti-convulsioni. Tutti i pazienti devono essere attentamente valutati per una eccessiva ritenzione di fluidi ed ipertensione prima di iniziare la terapia. Uno stretto monitoraggio dei sintomi neuro-psichiatrici deve essere osservato durante le prime 48 ore successivealla prima iniezione. I pazienti devono essere attentamente osservatiper quanto riguarda segni o sintomi che suggeriscano l'ipotesi di disordini linfoproliferativi (LPD) indotti da infezioni/virosi. Deve essere presa in considerazione una profilassi antiinfettiva per i pazientiad alto rischio. Quando si usano associazioni di agenti immunosoppressori, la dose di ogni agente deve essere ridotta al minimo livello compatibile con una risposta terapeutica efficace, per diminuire il potenziale rischio e la gravita' di infezioni e trasformazioni maligne. Prima del trattamento deve essere attentamente valutato lo stato dei fluidi del paziente. E' essenziale che non ci sia evidenza clinica di sovraccarico di fluidi, di ipertensione non controllata o di insufficienzacardiaca non compensata. Prima del ritrattamento con il farmaco si deve determinare il titolo di anticorpo antimurino del paziente. Febbre:se la temperatura del paziente supera 37,8.C, essa deve essere abbassata con antipiretici prima della somministrazione di ogni dose. Deve essere valutata la possibilita' di infezioni. Il farmaco e' una proteina murina che induce la produzione di anticorpi umani antimurini, in alcuni pazienti, dopo la somministrazione. Il farmaco e' stato usato perbloccare i successivi episodi di rigetto in pazienti con titoli di anticorpo non rilevabili o debolmente positivi. Deve essere usata cautela nel caso si prenda in considerazione una ripetizione del trattamento. Se la riutilizzazione viene considerata appropriata, si raccomanda un monitoraggio immunologico giornaliero. Come per altre terapie immunosoppressive, sono state riportate trombosi arteriose, venose e capillari dell'organo trapiantato o di altri letti vascolari. Deve essere preso in considerazione l'uso concomitante di interventi di profilassi anti-trombotica. Prima e durante la terapia, devono essere monitorati i seguenti parametrirenali: azotemia, creatinina sierica. Epatici: transaminasi, fosfatasi alcalina, bilirubina. Ematici: leucociti con formula, conta piastrine. Radiografia del torace da effettuarsi 24 ore primadi iniziare il trattamento per escludere insufficienza cardiaca o sovraccarico di fluidi. Prima della ripetizione di un trattamento si raccomanda vivamente di testare i titoli di anticorpo umano antimurino. I dati di studi clinici in pediatria sono al momento molto limitati.

Gravidanza e Allattamento

Il farmaco e' controindicato in donne gravide o presunte tali e in quelle in allattamento.

Interazioni con altri prodotti

L'uso concomitante di farmaci (azatioprina, corticosteroidi, ciclosporina) puo' aver contribuito all'instaurarsi degli eventi neuropsichiatrici, infettivi, nefrotossici, trombotici e/o neoplastici riportati inpazienti trattati con il farmaco. Inoltre, l'uso di indometacina in alcuni pazienti che avevano contemporaneamente ricevuto il farmaco puo'aver contribuito all'insorgere di alcune reazioni avverse di tipo encefalopatico o a carico del SNC.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero ad una temperatura compresa fra i 2 gradi Ce gli 8 gradi C. Non congelare e non agitare. In questo prodotto non sono presenti agenti batteriostatici; si consiglia di operare in condizioni di asepsi. Una volta che la fiala e' aperta, usare immediatamente e gettare la parte non usata.