nicozid intramuscolo 6f 2ml 100mg isoniazide piam farmaceutici spa

Che cosa è nicozid im 6f 2ml 100mg?

Nicozid soluzione iniettabile prodotto da piam farmaceutici spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Nicozid risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaco per il trattamento della tubercolosi.
Contiene i principi attivi: isoniazide
Codice AIC: 006455048 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

L'isoniazide e' un antitubercolare "di prima linea". Viene utilizzatain associazione con altri antitubercolari, soprattutto con etambutoloe rifampicina: a questi tre farmaci viene riconosciuto il piu' elevato indice terapeutico. Viene impiegata per il trattamento delle forme tubercolari a localizzazione polmonare ed extrapolmonare (primo trattamento e trattamenti successivi). Viene pure impiegata nei soggetti ad alto rischio per la profilassi della tubercolosi.

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Posologia

Le dosi di isoniazide variano a seconda che si adotti lo schema terapeutico quotidiano o intermittente. Adulti, Trattamento quotidiano 5-10mg/Kg/die per via orale, per via i.m. e per via e.v. in 1-2 somministrazioni nel periodo iniziale di trattamento. Trattamento intermittente, Circa 10 mg/Kg, dose che viene modificata a seconda dell'intervallo tra le somministrazioni e del numero di farmaci associati. Per via intratecale : 25-50 mg/die. Per instillazioni nel cavo pleurico : 50-250 mg/die. Bambini, 6-10-20 mg/Kg/die, fino ad un massimo di 500 mg/die (nel bambino piu' grandicello). Per via intratecale : 10-20 mg/die. Aggiustamento della posologia. Non sembra necessario ridurre la posologiadel farmaco in caso di insufficienza renale. Nel caso in cui la filtrazione glomerulare fosse inferiore a 10 ml/min somministrare il 66-75%di una dose normale. Nel caso invece di insufficienza epatica e' spesso opportuno ridurre la dose dell'isoniazide per evitare fenomeni tossici. Dopo emodialisi o dialisi peritoneale somministrare una dose supplementare del farmaco.

Effetti indesiderati

Neuropsichici: neuropatie periferiche precedute da turbe parestesichedelle estremita', specie nei soggetti malnutriti o predisposti (alcolisti, diabetici, ecc.); neurite ed atrofia ottica; convulsioni, iperattivita', euforia, insonnia, psicosi tossiche con accessi maniacali e deliri. Epatici: nausea, vomito, aumento delle transaminasi, iperbilirubinemia, bilirubinuria. Ematologici: anemia emolitica, eosifilia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica. Metabolici: sintomi da carenza di vit. B6 e PP; iperglicemia, acidosi. Reazioni d'ipersensibilita': febbre, eruzioni cutanee (morbilliformi, maculo-papulose, esfoliative), linfoadeniti, vasculiti. Altre reazioni: sindrome reumatoide e sindrome lupus eritematoso-simile. Effetti locali: l'iniezione i.m. puo' essere seguita da irritazione nel punto di inoculazione.

Indicazioni

L'isoniazide e' un antitubercolare "di prima linea". Viene utilizzatain associazione con altri antitubercolari, soprattutto con etambutoloe rifampicina: a questi tre farmaci viene riconosciuto il piu' elevato indice terapeutico. Viene impiegata per il trattamento delle forme tubercolari a localizzazione polmonare ed extrapolmonare (primo trattamento e trattamenti successivi). Viene pure impiegata nei soggetti ad alto rischio per la profilassi della tubercolosi.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso l'isoniazide, anamnesi di epatopatie da farmaci, affezioni epatiche acute di qualsiasi natura.

Avvertenze

Le neuriti periferiche che potrebbero sopravvenire in corso di terapia isoniazidica devono essere trattate con Vit. B6 (piridossina); normalmente per la profilassi vengono impiegate dosi da 50 a 100 mg di piridossina al giorno; ovviamente dosi maggiori sono necessarie qualora laneurite sia gia' in atto. Sebbene sia possibile con l'uso di isoniazide un lieve e transitorio aumento delle transaminasi epatiche in un certo numero di pazienti trattati (10-20%), sono stati descritti casi diepatite grave e nausea, vomito, anoressia e malessere. In questi casiil trattamento deve essere immediatamente sospeso. Il rischio di epatite e' correlato con l'eta' e aumenta nei soggetti che assumono quotidianamente alcool. Pertanto durante la terapia e' necessario, specie insoggetti oltre i 35 anni, eseguire regolari controlli della funzionalita' epatica avvertendo inoltre i pazienti circa i segni prodromici diepatite affinche' siano riferiti tempestivamente al medico. L'epatotossicita' dell'isoniazide puo' essere accresciuta dalla rifampicina o da altre sostanze che determinano induzione enzimatica. Anche la frequenza e la gravita' delle reazioni secondarie di tipo ematologico possono essere aumentate dall'uso contemporaneo di rifampicina. La sospensione della terapia e' necessaria quando si manifestano reazioni d'ipersensibilita'; l'eventuale ripresa del farmaco deve avvenire, se indispensabile, con l'impiego di dosi inizialmente ridotte e progressivamente crescenti. L'isoniazide inibsce il metabolismo epatico della fenilidantoina; l'innalzamento dei livelli ematici di quest'ultima puo' condurre ad uno stato tossico con nistagmo, atassia e letargia. L'associazione dei due farmaci deve essere pertanto fatta solo se necessaria e riducendo opportunamente il dosaggio della fenilidantoina. Tenuto conto delle caratteristiche farmacologiche di isoniazide, il suo impiego deve essere effettuato con la dovuta attenzione in soggetti con malattie, in convalescenti o con affezioni epatiche e renali. Poiche' sono possibili alterazioni della vista sono necessari controlli oftamologici prima e durante la terapia con isoniazide.

Gravidanza e Allattamento

Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato solo in caso di effettiva necessita' e sotto ildiretto controllo del medico.

Interazioni con altri prodotti

L'isoniazide inibisce il metabolismo epatico della fenilidantoina; l'innalzamento dei livelli nel sangue di quest'ultima puo' condurre ad uno stato tossico con movimenti rapidi ed involontari dei globi oculari, mancanza di coordinamento muscolare e stato di torpore. L'associazione dei due farmaci deve essere pertanto fatta solo se necessaria e riducendo opportunamente il dosaggio della fenilidantoina. L'alluminio idrossido (antiacido) riduce l'assorbimento intestinale dell'isoniazide la cui somministrazione deve avvenire almeno un'ora prima rispetto all'antiacido. La concomitante somministrazione di isoniazide e di disulfiram puo' causare disturbi della coordinazione e turbe psichiche. L'associazione delle due sostanze deve pertanto essere evitata. Sono statidescritti fenomeni di potenziamento tra isoniazide e cicloserina sul sistema nervoso centrale. Pertanto tale associazione deve essere utilizzata con grande cautela.

Forme Farmacologiche


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