neorecormon*iv sc 6sir 6000ui eritropoietina roche spa

Che cosa è neorecormon iv sc 6sir 6000ui?

Neorecormon soluzione iniettabile prodotto da roche spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Neorecormon risulta in commercio nelle farmacie italiane

Contiene i principi attivi: epoetina beta
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 20000 ui di epoetina beta/ml.
Codice AIC: 034430443 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'anemia sintomatica associata ad insufficienza renalecronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici. Prevenzione dell'anemia dei neonati prematuri con un peso alla nascita compreso tra 750 e 1500 g e con un periodo di gestazione inferiore a 34 settimane. Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti con tumore non mieloidesottoposti a chemioterapia. Incrementare la quantita' di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. Il suo uso in questa indicazione deve essere compensato dal riportato aumentato rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina 10 - 13 g/dl [6,21 - 8,07 mmol/l], in assenza di carenza di ferro) se le procedure di conservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l'intervento elettivo di chirurgia maggiore richiede un notevole volume di sangue (4 o piu' unita' di sangue per le donne o 5 o piu' unita' per gli uomini).

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Posologia

Il prodotto e' pronto per l'uso. Possono essere iniettate solo soluzioni chiare o leggermente opalescenti e prive di particelle visibili. E' un prodotto sterile, senza conservanti. Non somministrare piu' di una dose per siringa. >>Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica. Deve essere somministrato per via sottocutanea o endovenosa per aumentare l'emoglobinafino a un livello non > 12 g/dl (7,5 mmol/l). In caso di somministrazione endovenosa, la soluzione deve essere iniettata in 2 minuti, nei pazienti emodializzati attraverso la fistola arterovenosa alla fine della dialisi. La variabilita' dell'emoglobina deve essere gestita attraverso l'aggiustamento della dose, in riferimento ad un intervallo target di emoglobina tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Evitare un livello prolungato di emoglobina superiore a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Evitare un incremento dell'emoglobina > 2 g/dl (1,25 mmol/l) nell'arco di quattro settimane. Se l'entita' dell'aumento dell'emoglobina e'> 2 g/dl (1,25 mmol/l) in 1 mese o se il livello di emoglobina aumenta e si avvicina a 12 g/dl (7,45 mmol/l), ridurre la dose del 25% circa. Se il livello di emoglobina continua a crescere, interrompere la terapia fino a quando il livello di emoglobina comincia a diminuire e ricominciare a una dose < 25% rispetto a quella somministrata in precedenza. Il trattamento e' diviso in 2 fasi. Fase di correzione. Somministrazione sottocutanea: il dosaggio iniziale e' di 3 x 20 UI/kg di peso corporeo alla settimana. Se l'aumento di Hb non fosse adeguato (< 0,25 g/dl/settimana), il dosaggio puo' essere aumentato ogni 4 settimane di3 x 20 UI/kg/settimana. Il dosaggio settimanale puo' essere ripartitoin somministrazioni giornaliere. Somministrazione endovenosa: il dosaggio iniziale e' di 3 x 40 UI/kg/settimana. Il dosaggio puo' essere aumentato, dopo 4 settimane, a 80 UI/kg, 3 volte/settimana, e con ulteriori incrementi di 20 UI/kg, se necessario, 3 volte/settimana, ad intervalli mensili. Non superare la dose massima di 720 UI/kg/settimana. Fase di mantenimento. Per mantenere il livello dell'Hb entro un range compreso tra 10 e 12 g/dl, la dose e' inizialmente ridotta alla meta' diquella precedentemente somministrata. La dose viene adattata su base individuale per paziente (dose di mantenimento) ad intervalli di 1 o 2settimane. In caso di somministrazione sottocutanea, la dose totale settimanale puo' essere somministrata con un'unica iniezione settimanale o puo' essere divisa in 3 o 7 dosi settimanali. Somministrare ogni 2settimane in pazienti stabili con un regime di singola somministrazione settimanale; potrebbe essere necessario incrementare la dose. Piu' giovani sono i pazienti, piu' elevate sono le dosi necessarie. Il trattamento e' di norma a lungo termine ma puo' essere interrotto in ogni momento. >>Prevenzione dell'anemia del prematuro. La soluzione viene somministrata per via sottocutanea ad una dose di 3 x 250 UI/kg di pesocorporeo alla settimana. Il trattamento deve iniziare il piu' precocemente possibile, preferibilmente al terzo giorno di vita. I bambini prematuri che, all'inizio del trattamento, abbiano gia' ricevuto trasfusioni, rispondono meno alla terapia. Durata del trattamento: 6 settimane. >>Trattamento dell'anemia sintomatica indotta da chemioterapia in pazienti con tumori. Somministrare per via sottocutanea. La dose puo' essere fornita attraverso una unica somministrazione settimanale o attraverso 3-7 iniezioni settimanali. La dose iniziale raccomandata e' di 30.000 UI/settimana (pari a circa 450 UI/kg di peso corporeo/settimana). La variabilita' dell'emoglobina deve essere gestita attraverso l'aggiustamento della dose, in riferimento ad un intervallo target di emoglobina tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Evitare un livello prolungato di emoglobina > 12 g/dl (7,5 mmol/l). Se, dopo 4 settimane di terapia, il valore emoglobinico e' aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), mantenere la dose corrente. Se il valore emoglobinico non e' aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), considerare il raddoppio della dose settimanale. Se, dopo 8 settimane di terapia, il valore emoglobinico non e' aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), interrompere il trattamento. Continuare la terapia per 4 settimane dopo la fine della chemioterapia. La dose massima non deve superare 60.000 UI/settimana. Una volta raggiunto l'obiettivo terapeutico per un paziente, lridurre la dose dal 25 al 50%. Se l'emoglobina > 12 g/dl (7,5 mmol/l),ridurre la dose del 25-50%. Interrompere il trattamento temporaneamente se i livelli di emoglobina > 13 g/dl (8,1 mmol/l). Quando il livello dell'emoglobina scende a un valore uguale o < 12 g/dl (7,5 mmol/l), riprendere la terapia a una dose < 25% rispetto alla precedente. Se l'aumento dell'emoglobina > 2 g/dl (1,3 mmol/l) in 4 settimane, ridurre la dose dal 25 al 50%. >>Trattamento per incrementare la quantita' di sangue autologo. Somministrare 2 volte/settimana per 4 settimane. Se il valore di ematocrito rende possibile la donazione di sangue (Ht >= 33%), somministrare al termine della donazione di sangue. Durante l'intero ciclo di trattamento, l'ematocrito non deve superare il valore di 48%. La quantita' richiesta di sangue predonato dovrebbe essere quellaprevista essere sufficiente per evitare trasfusioni omologhe di sangue. E' espressa in unita'; 1 unita' = 180 ml eritrociti. La capacita' di donare il sangue dipende dal volume ematico del paziente e dal valore basale di ematocrito. Entrambe le variabili determinano la riserva endogena eritrocitaria che puo' essere calcolata: volume ematico [ml] x(Ht-33): 100. Donne: volume ematico [ml] = 41 [ml/kg] x peso corporeo[kg]+1200 [ml]. Uomini: volume ematico [ml] = 44 [ml/kg] x peso corporeo [kg]+1600 [ml] (peso corporeo >= 45 kg). La singola dose viene somministrata 2 volte/settimana per 4 settimane. La dose massima non devesuperare 1600 UI/kg di peso corporeo alla settimana per la somministrazione endovenosa o 1200 UI/kg di peso corporeo alla settimana per la somministrazione sottocutanea.

Effetti indesiderati

Sulla base dei risultati degli studi clinici che hanno coinvolto 1725pazienti, si prevede che circa l'8% dei pazienti trattati con NeoRecormon sperimenti reazioni avverse. Pazienti anemici con insufficienza renale cronica La piu' frequente reazione avversa durante il trattamento con NeoRecormon e' rappresentata da un aumento della pressione arteriosa o dall'aggravamento di uno stato ipertensivo preesistente, specialmente nei casi di aumento rapido del valore di ematocrito (vedere paragrafo 4.4). Crisi ipertensive accompagnate da sintomi analoghi a quelli dell'encefalopatia (ad es. mal di testa e stato confusionale, disturbi sensorio-motori - come disturbi della parola e della deambulazione- fino a convulsioni tonico-cloniche) possono anche insorgere in pazienti normotesi o ipotesi (vedere paragrafo 4.4). Possono verificarsi trombosi dello shunt in pazienti che hanno la tendenza all'ipotensione o le cui fistole arteriovenose presentano complicanze (ad es. stenosi,aneurismi), vedere paragrafo 4.4. In molti casi si osserva una riduzione del valore di ferritina sierica associata ad un incremento dell'ematocrito (vedere paragrafo 4.4). Inoltre, in casi isolati, sono stati osservati aumenti transitori dei livelli sierici di potassio e fosfato(vedere paragrafo 4.4). In casi isolati e' stata riportata aplasia della serie rossa causata da anticorpi neutralizzanti anti eritropoietina, associata a terapia con NeoRecormon. Nel caso sia diagnosticata aplasia della serie rossa causata da anticorpi anti eritropoietina, la terapia con NeoRecormon deve essere interrotta e i pazienti non devono essere trattati con un'altra proteina eritropoietica (vedere paragrafo 4.4). Le incidenze, negli studi clinici, degli effetti indesiderati considerati correlati al trattamento con NeoRecormon, sono riportate nella tabella sottostante. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Classificazione sistemica organica Reazione avversa al farmaco Incidenza Patologie vascolari Crisi ipertensive Non comune (>0,1%, <1%) Ipertensione Comune (>1%, <10%) Patologie del sistema nervoso Cefalea Comune (>1%, <10%) Patologiedel sistema emolinfopoietico Trombosi dell'accesso vascolare Raro (>0,01%, <0,1%) Trombocitosi Molto raro (<0,01%) Pazienti con tumori L'ipertensione e la cefalea correlati al trattamento con Epoetina beta, che possono essere trattati con farmaci, sono comuni (>1%,<10%) (vedere paragrafo 4.4). In alcuni pazienti si e' osservata una riduzionedei parametri sierici del ferro (vedere paragrafo 4.4). Gli studi clinici hanno mostrato una frequenza piu' elevata di eventi tromboembolici nei pazienti con tumore trattati con NeoRecormon rispetto ai pazienti dei gruppi di controllo trattati con placebo o non trattati. Nei pazienti trattati con NeoRecormon questa incidenza e' del 7% rispetto al 4% nel gruppo di controllo; questo non e' associato con nessun aumentodella mortalita' per eventi tromboembolici rispetto al gruppo di controllo. Le incidenze, negli studi clinici, degli effetti indesiderati considerati correlati al trattamento con NeoRecormon, sono riportate nella tabella sottostante. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Classificazione sistemica organica Reazione avversa al farmaco Incidenza Patologie vascolari Ipertensione Comune (>1%, <10%) Patologie del sistema emolinfopoietico Eventi tromboembolici Comune (>1%, <10%) Patologie del sistema nervoso Cefalea Comune (>1%, <10%) Pazienti in un programma di predonazione autologa di sangue Nei pazienti sottoposti ad un programma di predonazione autologa di sangue e' stata riportata una incidenza dieventi tromboembolici lievemente superiore. Tuttavia non poteva essere stabilito un rapporto causale con la terapia con NeoRecormon. In studi controllati verso placebo, il deficit temporaneo di ferro e' piu' pronunciato nel gruppo trattato con NeoRecormon rispetto al controllo (vedere paragrafo 4.4). Le incidenze, negli studi clinici, degli effetti indesiderati considerati correlati al trattamento con NeoRecormon, sono riportate nella tabella sottostante. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Classificazione sistemica organica Reazione avversa al farmaco Incidenza Patologie del sistema nervoso Cefalea Comune (>1%, <10%) Bambini prematuri Una riduzione dei valori di ferritina sierica e' molto comune (>10%) (vedereparagrafo 4.4). Tutte le indicazioni Sono state osservate raramente (>=1/10.000, <=1/1.000) reazioni cutanee correlate al trattamento con epoetina beta, quali eruzione cutanea, prurito, orticaria o reazioni nella sede di iniezione. In casi molto rari (<=1/10.000), sono state osservate reazioni anafilattoidi correlate al trattamento con epoetina beta. Tuttavia, in studi clinici controllati non si e' osservata una piu' elevata incidenza delle reazioni di ipersensibilita'. In casi molti rari (<=1/10.000), in particolare all'inizio del trattamento, sono stati riportati sintomi di tipo influenzale correlati al trattamento con epoetina beta, quali febbre, brividi, mal di testa, dolore agli arti, malessere e/o dolore alle ossa. Queste reazioni erano di grado lieve omoderato e scomparivano nell'arco di un paio di ore o giorni.

Indicazioni

Trattamento dell'anemia sintomatica associata ad insufficienza renalecronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici. Prevenzione dell'anemia dei neonati prematuri con un peso alla nascita compreso tra 750 e 1500 g e con un periodo di gestazione inferiore a 34 settimane. Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti con tumore non mieloidesottoposti a chemioterapia. Incrementare la quantita' di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. Il suo uso in questa indicazione deve essere compensato dal riportato aumentato rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina 10 - 13 g/dl [6,21 - 8,07 mmol/l], in assenza di carenza di ferro) se le procedure di conservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l'intervento elettivo di chirurgia maggiore richiede un notevole volume di sangue (4 o piu' unita' di sangue per le donne o 5 o piu' unita' per gli uomini).

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipertensione scarsamente controllata. Nell'indicazione "incremento della quantita' di sangue autologo": infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venose profonde come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

Composizione ed Eccipienti

- Urea - Sodio cloruro - Polisorbato 20 - Sodio fosfato monobasico diidrato - Sodio fosfato dibasico dodecaidrato - Calcio cloruro diidrato- Glicina - L-Leucina - L-Isoleucina - L-Treonina - L-Acido glutammico - L-Fenilalanina - Acqua per preparazioni iniettabili

Avvertenze

Usare il prodotto con cautela in presenza di anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione, epilessia, trombocitosi, insufficienza epatica cronica. Deficit di acido folico e di vitamina B 12 devono essere compensati poiche' riducono l'efficacia di NeoRecormon. Per assicurare un'efficace eritropoiesi, lo stato marziale deve essere valutato in tutti i pazienti prima e durante il trattamento e puo' essere necessaria una terapia integrativa con ferro. Un grave sovraccarico dialluminio conseguente il trattamento dell'insufficienza renale, puo' compromettere l'efficacia del medicinale. L'indicazione per il trattamento di pazienti con nefrosclerosi, non ancora sottoposti a dialisi, deve essere stabilita individualmente; non puo' essere esclusa un'eventuale accelerazione nella progressione della insufficienza renale. E' stata segnalata aplasia specifica della serie rossa causata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina in associazione alla terapia. Questi anticorpi reagiscono in modo crociato con tutte le proteine eritropoietiche e i pazienti con sospetta o confermata presenza di anticorpineutralizzanti anti-eritropoietina non devono passare al trattamento.In pazienti con insufficienza renale cronica puo' verificarsi un aumento della pressione arteriosa o un aggravamento di uno stato ipertensivo esistente soprattutto in caso di aumento rapido dell'ematocrito. Segli aumenti della pressione arteriosa non possono essere controllati con i farmaci, interrompere temporaneamente la terapia. All'inizio della terapia monitorare la pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simil-encefalopatia legate a episodi di emicrania lancinante. Pazienti con insufficienza renale cronica: moderato aumento dose-dipendente nella conta piastrinica all'interno dell'intervallo di normalita' durante il trattamento; regredisce con il proseguimento della terapia. Controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia. In pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione di mantenimento dell'emoglobina non deve superare il limite superiore del livello target di emoglobina. Rischio aumentato di morte e di gravi eventi cardiovascolari quando sono stati somministrati agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA), per raggiungere un livello target di emoglobina > 12 g/dl (7,5 mmol/l). Nei neonati prematuri si puo' manifestare un lieve aumento nella conta piastrinica; controllare regolarmente la conta piastrinica. Effetto sulla crescita tumorale. Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano principalmente la produzione di globuli rossi. I recettori dell'eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di diverse celluletumorali. Le eritropoietine possono stimolare la crescita di tumori. L'impiego del medicinale e di altri agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA) ha dimostrato: una riduzione del tempo alla progressione tumoralein pazienti con tumore della testa e del collo allo stadio avanzato sottoposti a radioterapia, se trattati per raggiungere un livello target di emoglobina > 14 g/dl (8,7 mmol/l); una ridotta sopravvivenza globale e un aumento delle morti attribuiti a progressione della malattia a 4 mesi, in pazienti con tumore mammario metastatico in chemioterapiaquando trattati per raggiungere un livello target di emoglobina tra 12 e 14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l); un aumentato rischio di morte in pazienti con tumore maligno attivo non sottoposti a chemioterapia ne' radioterapia, quando trattati per raggiungere un livello target di emoglobinadi 12 g/dl (7,5 mmol/l). L'impiego degli ESA non e' indicato in questi pazienti. In alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell'anemia nei pazienti affetti da neoplasia. Considerare il tipo di tumore e il relativostadio, il grado di anemia, l'aspettativa di vita, l'ambiente nel quale il paziente e' trattato e le preferenze del paziente stesso. Monitorare la pressione arteriosa, la conta piastrinica (almeno una volta/settimana) e il valore di emoglobina. In pazienti coinvolti in un programma di predonazione di sangue autologo si puo' manifestare un aumento della conta piastrinica. Se il numero delle piastrine e' superiore a 150 x 109/l o supera i valori normali, interrompere il trattamento. In pazienti con insufficienza renale cronica un aumento della dose di eparina durante l'emodialisi e' spesso richiesto nel corso del trattamento a causa di un incremento del valore di ematocrito. E' possibile che si verifichi un'occlusione del sistema dialitico se l'eparinizzazione non e' ottimale. In pazienti con insufficienza renale cronica a rischio di trombosi dello shunt artero-venoso devono essere prese in considerazione una revisione precoce dello shunt ed una profilassi antitrombotica. Durante la terapia i livelli sierici di potassio e di fosfato devono essere regolarmente controllati. Pazienti uremici: incremento delpotassio. Nel caso in cui si osservi un valore elevato, o in aumento,di potassio prendere in considerazione l'interruzione del trattamentofino al ripristino dei valori normali. Per l'impiegoin un programma di predonazione autologa: possono sottoporsi a donazioni soltanto pazienti con un valore di Ht >= 33% (emoglobina >= 11 g/dl [6.83 mmol/l]); speciale cautela deve essere osservata in pazienti di peso inferiore a50 kg; il volume di un singolo prelievo non deve superare approssimativamente il 12% del volume totale stimato di sangue del paziente. Il trattamento deve essere riservato a pazienti per i quali sia considerato di particolare importanza evitare trasfusioni di sangue omologo e sia stato valutato il rapporto rischio/beneficio derivante da trasfusioni omologhe. L'uso improprio da parte di soggetti sani puo' indurre un eccessivo aumento dell'ematocrito. Cio' puo' essere associato a complicazioni a carico del sistema cardiovascolare con rischio per la vita. Il prodotto contiene fino a 0,3 mg di fenilalanina/siringa come eccipiente; tenere conto nei pazienti affetti da gravi forme di fenilchetonuria. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per siringa.

Gravidanza e Allattamento

Per epoetina beta non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. E' necessario essere prudenti nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza.

Interazioni con altri prodotti

I risultati clinici ottenuti fino ad ora non hanno evidenziato alcunainterazione del prodotto con altri medicinali. Esperimenti effettuatisu animali hanno dimostrato che epoetina beta non potenzia l'effetto mielotossico di medicinali citostatici quali etoposide, cisplatino, ciclofosfamide e fluorouracile.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2.C - 8.C). Tenere la siringa preriempitanell'imballaggio esterno per tenerla al riparo dalla luce. Durante l'uso ambulatoriale, il paziente puo' togliere il prodotto dal frigoriferoe conservarlo a temperatura ambiente (non superiore ai 25.C) per un singolo periodo di 3 giorni al massimo.