nalorex 14 compresse rivestite 50mg molteni & c. f.lli alitti spa

Che cosa è nalorex 14cpr riv 50mg?

Nalorex compresse rivestite prodotto da molteni & c. f.lli alitti spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Nalorex risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci usati nelle dipendenze.
Contiene i principi attivi: naltrexone cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: naltrexone cloridrato 50 mg (pari a 45,17 mg di naltrexone base).
Codice AIC: 025969039 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Consente di bloccare gli effetti farmacologici degli oppiacei somministrati per via esogena, favorendo cosi' il mantenimento della non dipendenza dagli oppiacei in individui disintossicati ex-tossicodipendenti. L'impiego del prodotto e' pure indicato nel programma di trattamentoglobale per la dipendenza da alcol al fine di ridurre il rischio di recidiva, di favorire l'astinenza e di ridurre il bisogno di assumere bevande alcoliche.

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Posologia

La somministrazione non deve essere iniziata se prima non sia stato fatto un test di provocazione con naloxone e non sia stato ottenuto un risultato negativo. Test di provocazione per via endovenosa: somministrare 0,2 mg di naloxone per via endovenosa. Se non si notano reazioni avverse dopo 30 secondi, puo' essere somministrata un'ulteriore dose endovenosa di 0,6 mg di prodotto. Continuare l'osservazione del paziente per almeno 20 minuti al fine di monitorare segnali e sintomi di astinenza. Test di provocazione per via sottocutanea Somministrare 0,8 mg di naloxone per via sottocutanea. Tenere sotto osservazione il paziente per almeno 20 minuti al fine di monitorare segnali e sintomi di astinenza. Conferma del test di provocazione: se ci sono dubbi sul fatto che il paziente sia "opioid-free", il trattamento deve essere rimandatodi 24 ore. Quindi deve essere ripetuto il test di provocazione con 1,6 mg di prodotto. Il trattamento deve essere considerato soltanto per quei pazienti per cui si e' certi di un periodo di astinenza da oppioidi di almeno 7-10 giorni. Prima di iniziare il trattamento, il test con naloxone deve essere confermato mediante analisi delle urine. La terapia deve iniziare con basse dosi di naltrexone, secondo quanto previsto dal programma di trattamento. La dose raccomandata di naltrexone e'di 50 mg al di' (1 compressa). Puo' essere considerata una somministrazione per tre volte alla settimana, ad esempio 100 mg il lunedi', 100mg il mercoledi' e 150 mg il venerdi', se cio' induce una migliore aderenza del paziente al regime terapeutico. Una dose giornaliera superiore a 150 mg non e' raccomandata, in quanto puo' comportare una maggiore incidenza degli effetti collaterali. Dato che il medicinale e' una terapia di supporto e la completa remissione dalla dipendenza da oppioidi o da alcol e' variabile, non puo' essere raccomandata alcuna durata standard del trattamento; dovrebbe essere considerato un periodo iniziale di terapia pari a tre mesi. Tuttavia, si potrebbero rendere necessari periodi piu' prolungati. Impiego nei bambini: non e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore a 18 anni. Non e' stato stabilito un impiego sicuro nei bambini. Impiego nei pazienti anziani: non e' statostabilito un impiego sicuro nei pazienti anziani per il trattamento dell'alcolismo o della dipendenza da oppioidi.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati osservati con naltrexone sono simili sia nella popolazione di alcolisti che in quella di tossicodipendenti. Durante la terapia con naltrexone sono state riportate piu' frequentemente le seguenti reazioni avverse: nervosismo, ansieta', insonnia, mal di testa, irrequietezza, dolori addominali, nausea e/o vomito, artralgia e mialgia, astenia. Depressione, idee suicide e tentativi di suicidio sono stati riportati in pazienti che assumevano il medicinale, placebo ein gruppi di controllo che si sottoponevano a trattamento di dissuefazione. Convenzione frequenze: molto comune (>1/10); comune (>1/100, 1/1000, 1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon ci sono dati clinici sull'uso di naltrexone cloridrato in gravidanza. Studi condotti su animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. I dati sono insufficienti per una rilevanza clinica. Il rischio potenziale nell'uomo non e' noto. Naltrexone deve essere impiegato durante la gravidanza solo quando, a giudizio del medico curante, i potenziali benefici superino i possibili rischi. L'uso del prodotto in gravidanza da parte di pazienti alcol-dipendenti in trattamento a lungo termine con oppiacei o in trattamento sostitutivo con oppiacei, oppure di pazienti dipendenti da oppioidi, genera un rischio di sindrome acuta diastinenza che puo' avere serie conseguenze per la madre e per il feto. La somministrazione di naltrexone deve essere sospesa nel caso in cui vengano prescritti analgesici oppiacei. Non ci sono dati clinici sull'uso di naltrexone durante l'allattamento. Non e' noto se il naltrexone o il 6-beta-naltrexolo sono escreti nel latte materno. L'allattamento al seno e' pertanto sconsigliato in caso di terapia con naltrexone.

Indicazioni

Consente di bloccare gli effetti farmacologici degli oppiacei somministrati per via esogena, favorendo cosi' il mantenimento della non dipendenza dagli oppiacei in individui disintossicati ex-tossicodipendenti. L'impiego del prodotto e' pure indicato nel programma di trattamentoglobale per la dipendenza da alcol al fine di ridurre il rischio di recidiva, di favorire l'astinenza e di ridurre il bisogno di assumere bevande alcoliche.

Controindicazioni ed effetti secondari

Pazienti che hanno dimostrato ipersensibilita' al naltrexone cloridrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con epatite acuta, insufficienza epatica o cirrosi epatica scompensata. Pazienti dipendentida oppioidi in quanto potrebbe scatenarsi una crisi di astinenza. Pazienti che risultino positivi agli oppioidi o che sono risultati positivi al test di provocazione con naloxone. Pazienti con grave insufficienza renale. Pazienti in eta' pediatrica. Il farmaco e' generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento. Non deve essere impiegato congiuntamente ad altre terapie farmacologiche contenenti oppioidi.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, crospovidone, silicecolloidale, magnesio stearato. Costituenti del rivestimento: opadry giallo chiaro.

Avvertenze

La terapia deve essere iniziata e continuata sotto la supervisione diuno specialista nel trattamento della dipendenza da oppioidi o da alcool, in accordo con le linee guida nazionali in materia. Dato che il medicinale viene prevalentemente metabolizzato a livello epatico ed escreto per la maggior parte con le urine, occorre una particolare cautela nella somministrazione a pazienti con alterazioni della funzionalita' epatica o renale. Test di funzionalita' epatica devono essere condotti sia prima che durante il trattamento. I soggetti dipendenti da oppioidi possono non infrequentemente presentare un'alterata funzionalita'epatica, riscontrabile anche nei soggetti alcool-dipendenti. Alterazioni nei test di funzionalita' epatica sono state segnalate in pazientiobesi di eta' avanzata che assumevano naltrexone a dosi piu' elevate di quelle raccomandate (fino a 300 mg/die) nel trattamento dell'alcolismo. Esami che accertino la funzionalita' epatica devono essere condotti sia prima che, periodicamente, durante la terapia. Il farmaco puo' provocare una crisi di astinenza in pazienti dipendenti da oppioidi; segni e sintomi di tale crisi possono manifestarsi entro 5 minuti e durare fino a 48 ore. In questo caso occorre instaurare un trattamento sintomatico, che puo' prevedere la somministrazione di un oppioide. Si raccomanda un test con naloxone per verificare l'eventuale uso di oppioidi: una sindrome di astinenza scatenata da naloxone cloridrato e' di minore durata rispetto a quella provocata dal medicinale. Il test con naloxone non deve essere fatto ai pazienti con evidenti sintomi di astinenza, ne' ai pazienti le cui urine sono risultate con valori clinicamente significativi positive agli oppioidi. I tentativi di contrastareil blocco causato dal medicinale con alte dosi di oppioide possono causare un'intossicazione acuta da oppioidi, tale da mettere il pazientein pericolo di vita, al momento che il farmaco cessa il suo effetto. L'assunzione di alte dosi di oppioidi, associata a un trattamento con questo prodotto, puo' causare un avvelenamento acuto da oppioidi che comporta un'insufficienza respiratoria e circolatoria tale da mettere arepentaglio la vita. Nelle situazioni di emergenza in cui occorre somministrare un farmaco analgesico oppioide ad un paziente che assume questo medicinale, la dose di oppioide necessaria per avere lo stesso effetto terapeutico puo' risultare maggiore del normale. La depressione respiratoria puo' risultare piu' profonda e piu' prolungata e possono anche verificarsi effetti non mediati dai recettori (es. edema facciale, prurito, eritema generalizzato, diaforesi, ed altri sintomi della pelle e delle mucose presumibilmente dovuti ad un rilascio di istamina). In tale circostanza, il paziente deve essere attentamente monitoratoda personale qualificato in ambiente ospedaliero. E' noto che in pazienti tossicodipendenti, indipendentemente da un concomitante stato depressivo, e' aumentato il rischio di suicidio. Tale rischio non viene diminuito dal trattamento. Lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere il medicinale.

Gravidanza e Allattamento

Non ci sono dati clinici sull'uso di naltrexone cloridrato in gravidanza. Studi condotti su animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. I dati sono insufficienti per una rilevanza clinica. Il rischio potenziale nell'uomo non e' noto. Naltrexone deve essere impiegato durante la gravidanza solo quando, a giudizio del medico curante, i potenziali benefici superino i possibili rischi. L'uso del prodotto in gravidanza da parte di pazienti alcol-dipendenti in trattamento a lungo termine con oppiacei o in trattamento sostitutivo con oppiacei, oppure di pazienti dipendenti da oppioidi, genera un rischio di sindrome acuta diastinenza che puo' avere serie conseguenze per la madre e per il feto. La somministrazione di naltrexone deve essere sospesa nel caso in cui vengano prescritti analgesici oppiacei. Non ci sono dati clinici sull'uso di naltrexone durante l'allattamento. Non e' noto se il naltrexone o il 6-beta-naltrexolo sono escreti nel latte materno. L'allattamento al seno e' pertanto sconsigliato in caso di terapia con naltrexone.

Interazioni con altri prodotti

I pazienti che assumono naltrexone potrebbero diventare insensibili all'attivita' di medicinali contenenti oppioidi, quali i preparati contro la tosse e le malattie da raffreddamento, le preparazioni antidiarroiche e gli analgesici oppioidi. Esiste il pericolo, a volte fatale, di aumentare le dosi di oppioidi al fine di contrastare il loro blocco causato dal farmaco. In una situazione di emergenza che richieda un trattamento analgesico oppiaceo, potrebbe essere necessaria una dose piu' elevata di quest'ultimo per controllare efficacemente il dolore. Il paziente deve essere attentamente monitorato per l'eventuale comparsa di depressione respiratoria o di altri effetti avversi. Dopo la somministrazione di naltrexone e tioridazina e' stata riportata l'insorgenzadi letargia e sonnolenza. L'esperienza clinica e i dati sperimentali sull'effetto del naltrexone sulla farmacocinetica di altre sostanze sono limitati. Il trattamento concomitante con naltrexone ed altri medicinali deve pertanto essere condotto con cautela e deve essere seguito attentamente. Non sono stati effettuati studi di interazione. Studi invitro hanno dimostrato che ne' il naltrexone ne' il suo principale metabolita 6-beta-naltrexolo sono metabolizzati dagli enzimi del CYP450 umano. Percio' e' improbabile che la farmacocinetica del naltrexone sia influenzata dai medicinali inibitori del citocromo-P450. Associazioni che richiedono precauzioni d'impiego: derivati degli oppioidi (analgesici, antitussivi, trattamenti sostitutivi), neurolettici, barbiturici, benzodiazepine, ansiolitici diversi dalle benzodiazepine (es. meprobamato), ipnotici, sedativi antidepressivi (amitriptilina, doxepina, mianserina, trimipramina), sedativi antistaminici H1, antipertensivi centrali, baclofen, talidomide). Associazioni non raccomandate: analgesici oppioidi agonisti; oppioidi agonisti-antagonisti; oppioidi per il trattamento sostitutivo. Associazioni che richiedono particolari precauzioni d'impiego: barbiturici, benzodiazepine. Non ci sono al momento evidenze di un'interazione tra naltrexone e cocaina. Uno studio sulla sicurezza e la tollerabilita' della co-somministrazione di naltrexone ed acamprosato in soggetti "non-treatment seeking" alcol-dipendenti ha messo in evidenza che il naltrexone aumenta sensibilmente il livello plasmatico di acamprosato. Non sono stati effettuati studi di interazione con altre sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale (disulfiram, amitriptilina, doxepina, litio, clozapina, benzodiazepine). Nonsono note interazioni tra naltrexone ed alcol. Sono stati segnalati casi di letargia e di sonnolenza a seguito di somministrazione concomitante di naltrexone e tioridazina.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.