myfortic*120cpr gastror 360mg acido novartis farma spa

Che cosa è myfortic 120cpr gastror 360mg?

Myfortic compresse gastroresistenti prodotto da novartis farma spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Myfortic risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di immunosoppressori.
Contiene i principi attivi: micofenolato sodico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa gastroresistente contiene 360 mg di acido micofenolico(come micofenolato sodico).
Codice AIC: 036511083 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Indicato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi per la profilassi del rigetto acuto in pazienti adulti che ricevono un trapianto allogenico di rene.

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Posologia

Il trattamento deve essere iniziato e continuato da medici specialisti adeguatamente qualificati in trapianti. La dose raccomandata e' di 720 mg due volte al giorno (dose giornaliera 1440 mg). In al termini dicontenuto in acido micofenolico (MPA), questa dose di micofenolato sodico corrisponde ad 1 g di micofenolato mofetile assunto due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Nei pazienti con trapianto de-novo la somministrazione deve essere iniziata nelle 72 ore successive all'intervento di trapianto. Puo' essere preso ai pasti o lontano dai pasti. I pazienti possono scegliere una delle due modalita' di assunzione ma dovranno mantenerla per tutto il periodo di assunzione del farmaco. Le compresse non devono essere frantumate per mantenere integro il rivestimento enterico. Nei casi in cui la frantumazione delle compresse e' necessaria, evitare l'inalazione della polvere o il contatto diretto della polvere con la pelle o le mucose. Bambini ed adolescenti: non sono disponibili dati sufficienti per documentare l'efficacia e la sicurezza nei bambini e negli adolescenti. Sono disponibili dati limitati di farmacocinetica in pazienti pediatrici con trapianto di rene. La dose raccomandata nei pazienti anziani e' di 720 mg due volte al giorno. Neipazienti che presentano un ritardo nella ripresa funzionale del rene dopo il trapianto non e' necessario alcun adattamento posologico. Tuttavia i pazienti con una grave compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare < 25 ml-min-1 -1,73 m^2) devono essere attentamente controllati e la dose giornaliera non deve superare 1440 mg. Non sono necessari aggiustamenti della dose in pazienti con trapianto di renee grave compromissione epatica. Trattamento durante episodi di rigetto: non sono state osservate variazioni della farmacocinetica dell'acido micofenolico (MPA) durante episodi di rigetto dopo trapianto renale;non e' quindi necessario modificare il dosaggio o interrompere la terapia con il farmaco.

Effetti indesiderati

I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva costituita da una combinazione di farmaci, incluso l'acido micofenolico, sono maggiormente a rischio di sviluppare linfomi o altri tumori maligni, soprattutto della pelle. Una malattia linfoproliferativa o un linfoma si e' sviluppato in 2 pazienti de-novo ed in 2 pazienti in fase di mantenimento che hanno assunto il farmaco per un anno. Nello 0,9% dei pazienti de-novo e nell'1,8% dei pazienti in fase di mantenimento che hanno assunto il medicinale per un anno, si e' osservato un carcinoma cutaneo nonmelanoma; altri tipi di neoplasia sono stati osservati nello 0,5% deipazienti de-novo e nello 0,6% dei pazienti in fase di mantenimento. Infezioni opportunistiche: il rischio di infezioni opportunistiche aumenta in tutti i pazienti sottoposti a trapianto, il rischio aumenta conil carico immunosoppressivo totale. Le infezioni opportunistiche piu'comuni nei pazienti con trapianto renale de-novo trattati con il medicinale in associazione con altri immunosoppressori, sono state il CMV (citomegalovirus), la candidasi e l'herpes simplex. In generale, i pazienti anziani possono essere soggetti ad un maggior rischio di sviluppare reazioni avverse a causa dell'immunosoppressione. Frequenza delle reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune (>1/100, 1/1000, 1/10.000, < 1/1000); molto raro (GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon iniziare la terapia prima di aver effettuato un test di gravidanza, che deve risultare negativo. Si deve adottare un efficace metodo contraccettivo prima di iniziare la terapia con il medicinale, durante la terapia e per 6 settimane dopo la sua sospensione. Le pazienti devono essere istruite sulla necessita' di consultare subito il proprio medico in caso di gravidanza. L'uso non e' raccomandato in gravidanza e deve essere riservato ai casi per i quali non e' disponibile un trattamento alternativo. Ci sono dati limitati sull'uso in donne in gravidanza. Comunque, in bambini di pazienti esposte a micofenolato in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza sono state riportate malformazioni congenite comprendenti malformazioni dell'orecchio, quali formazione anomala o assente dell'orecchio esterno/medio. Sonostati riportati casi di aborto spontaneo in pazienti esposte a preparati contenenti acido micofenolico. Studi negli animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Nel ratto l'acido micofenolico e' escreto nel latte materno. Non e' noto se venga escreto anche nel latte umano, ma poiche' l'acido micofenolico potrebbe potenzialmente causare gravi reazioni avverse nel lattante, la somministrazione e' controindicata durante l'allattamento al seno.

Indicazioni

Indicato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi per la profilassi del rigetto acuto in pazienti adulti che ricevono un trapianto allogenico di rene.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al micofenolato sodico, all'acido micofenolico, al micofenolato mofetile o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il medicinale e' controindicato nelle donne che allattano.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo: amido di mais, povidone (K 30), crospovidone, lattosio anidro, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa ftalato, titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172).

Avvertenze

I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva basata su una combinazione di farmaci, comprendente il medicinale, hanno un rischio aumentato di sviluppare linfomi o altri tumori maligni, soprattutto della pelle. Il rischio sembra essere correlato all'intensita' e alla durata del trattamento immunosoppressivo piuttosto che all'uso di uno specifico prodotto. Come avvertenza di carattere generale, allo scopo di ridurre il rischio di tumore della pelle, e' necessario limitare l'esposizione alla luce solare e ai raggi UV mediante l'uso di indumenti protettivi e di creme solari con un elevato fattore di protezione. I pazienti trattati con il prodotto devono essere istruiti in merito alla necessita' di riferire immediatamente qualsiasi segno di infezione o lapresenza di ematomi imprevisti, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di depressione midollare. I pazienti trattati con immunosoppressori, incluso il medicinale, sono a maggior rischio di infezioni opportunistiche (batteriche, fungine, virali e da protozoi), di infezioni fatali e sepsi. Tra le infezioni opportunistiche sono comprese la nefropatia associata al virus BK e la leucoencefalopatia progressiva multifocale (PML) associata al virus JC. Queste infezioni sono spesso dovute ad un'elevato carico immunodepressivo totale e possono portare a condizioni gravi o fatali che i medici devono prendere in considerazione durante la diagnosi differenziale in pazienti immunodepressi con funzione renale in peggioramento o con sintomi neurologici. In pazienti trattati con derivati dell'acido micofenolico (che includono micofenolato mofetile e micofenolato sodico) in associazione con altri farmaci immunosopressivi sono stati segnalati casi di aplasia eritroide pura (Pure Red Cell Aplasia, PRCA). Il meccanismo con cui i derivati dell'acido micofenolico hanno indotto la PRCA non e' noto. La PRCA puo' risolversi con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia. Le modifiche al trattamento con il medicinale nei pazienti trapiantati devono essere effettuate esclusivamente sotto un'appropriata supervisione clinica al fine di minimizzare il rischio di rigetto. I pazienti trattati con il farmaco devono essere controllati per la comparsa di disturbi ematici (es.: neutropenia o anemia), che puo' essere collegata allo stesso acido micofenolico, ai farmaci concomitanti, ad infezioni virali o a combinazioni di queste cause. I pazienti trattati con il prodotto devono pertanto effettuare un esame emocromocitometrico completo ogni settimana durante il primo mese di terapia, due volte al mese durante il secondo e terzo mese e poi mensilmente fino al termine del primo anno di terapia. In caso di disturbi ematici (es.: neutropenia con conta assoluta dei neutrofili <1,5 x 10^3/mcl o anemia) puo' essere opportuno interrompere o sospendere il trattamento con il farmaco. I pazienti devono essere informati che, durante il trattamento con acido micofenolico, le vaccinazioni possono essere meno efficaci, mentre devono essere evitate le vaccinazioni con vaccini vivi attenuati. La vaccinazione antinfluenzale puo' comunque essere utile; i medici devono fare riferimento alle linee guida nazionali per la vaccinazione antiinfluenzale. Poiche' i derivati dell'acido micofenolico sono stati associati ad una aumentata incidenza di eventi avversi a carico del sistema digestivo, compresi casi non frequenti di ulcera del tratto gastrointestinale, di emorragia e di perforazione, il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti con malattie gravi in fase attiva del sistema digestivo. Si raccomanda di non somministrare contemporaneamente ad azatioprina in quanto non e' stata studiata la somministrazione contemporanea di questi farmaci. A causa del diverso profilo farmacocinetico, l'acido micofenolico (come sale sodico) ed il micofenolato mofetile non devono essere scambiati tra di loro o sostituiti in modo indiscriminato. Il farmaco e' stato somministrato in combinazione con ciclosporina e corticosteroidi. L'esperienza di somministrazione del farmaco con terapie di induzione come la globulina antilinfocitaria o basiliximab e' limitata. L'efficacia e la sicurezza del medicinale in associazione ad altri agenti immunosoppressori (per esempio il tacrolimus) non sono state studiate. Contiene lattosio. La somministrazione in concomitanza a farmaci che interferiscono con la circolazione enteroepatica, come ad esempio la colestiramina ed il carbone attivo, puo' risultare in una esposizione sistemica al MPA al di sotto dei livelli terapeutici e conseguentemente in una minore efficacia. Il medicinale e' un inibitore dell'enzima inosina monofosfato deidrogenasi (IMPDH). Perquesta ragione non deve essere utilizzato in pazienti affetti da rarepatologie ereditarie che comportano un deficit dell'enzima ipoxantina-guanina-fosforibosil-transferasi (HGPRT), come la sindrome di Lesch- Nyhan e la sindrome di Kelley-Seegmiller. La terapia non deve essere iniziata prima dell'ottenimento di un test di gravidanza negativo. Prima di iniziare la terapia con il farmaco, durante la terapia e per le sei settimane successive all'interruzione, deve essere utilizzato un efficace metodo di contraccezione.

Gravidanza e Allattamento

Non iniziare la terapia prima di aver effettuato un test di gravidanza, che deve risultare negativo. Si deve adottare un efficace metodo contraccettivo prima di iniziare la terapia con il medicinale, durante la terapia e per 6 settimane dopo la sua sospensione. Le pazienti devono essere istruite sulla necessita' di consultare subito il proprio medico in caso di gravidanza. L'uso non e' raccomandato in gravidanza e deve essere riservato ai casi per i quali non e' disponibile un trattamento alternativo. Ci sono dati limitati sull'uso in donne in gravidanza. Comunque, in bambini di pazienti esposte a micofenolato in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza sono state riportate malformazioni congenite comprendenti malformazioni dell'orecchio, quali formazione anomala o assente dell'orecchio esterno/medio. Sonostati riportati casi di aborto spontaneo in pazienti esposte a preparati contenenti acido micofenolico. Studi negli animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Nel ratto l'acido micofenolico e' escreto nel latte materno. Non e' noto se venga escreto anche nel latte umano, ma poiche' l'acido micofenolico potrebbe potenzialmente causare gravi reazioni avverse nel lattante, la somministrazione e' controindicata durante l'allattamento al seno.

Interazioni con altri prodotti

Aciclovir e Ganciclovir: la potenziale mielosoppressione in pazienti che assumono il farmaco in associazione ad aciclovir o ganciclovir none' stata studiata. Se viene somministrato in associazione ad aciclovir/ganciclovir, si puo' prevedere un aumento dei livelli di MPAG (metabolita glucuronato dell'acido micofenolico) e di aciclovir/ganciclovir,probabilmente in seguito ad una competizione per il meccanismo di secrezione tubulare. E' improbabile che le modifiche della farmacocinetica di MPAG abbiano una rilevanza clinica nei pazienti con adeguata funzionalita' renale. In presenza di compromissione renale, esiste un potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di MPAG e di aciclovir/ganciclovir; in questo caso i pazienti devono essere attentamente controllati e si devono seguire le raccomandazioni relative alla dose di aciclovir /ganciclovir. Antiacidi a base di magnesio-alluminio: si e' osservata una diminuzione dell'AUC e del Cmax dell'acido micofenolico,rispettivamente del 37% e del 25% circa, quando il farmaco e' somministrato in associazione ad una singola dose di antiacido a base di magnesio- alluminio. Gli antiacidi a base di magnesio-alluminio possono essere utilizzati saltuariamente per il trattamento di dispepsia occasionale. Tuttavia l'uso cronico giornaliero di antiacidi a base di magnesio-allumino in associazione al farmaco non e' raccomandato per la loropotenzialita' di diminuire l'esposizione all'acido micofenolico e ridurne conseguentemente l'efficacia. Contraccettivi orali: gli studi di interazione condotti con MMF (micofenolato mofetile) ed i contraccettivi orali non hanno evidenziato interazioni tra questi farmaci. In baseal profilo metabolico del MPA, non sono prevedibili interazioni tra il prodotto ed i contraccettivi orali. Colestiramina e farmaci che si legano agli acidi biliari: si deve prestare attenzione all'uso concomitante di farmaci o terapie che possono legarsi agli acidi biliari, comei sequestranti degli acidi biliari o il carbone attivo per via orale,a causa della loro potenzialita' di diminuire l'esposizione al MPA e quindi di ridurre l'efficacia del medicinale. Ciclosporina: la farmacocinetica della ciclosporina studiata in pazienti stabili con trapiantorenale stabile, non e' stata influenzata dalla somministrazione del dosaggio del farmaco allo stato stazionario. E' noto viceversa che la somministrazione di ciclosporina in concomitanza con micofenolato mofetile, riduce l'esposizione all'acido micofenolico. Si ritiene pertanto che la ciclosporina, somministrata con il farmaco, possa analogamente diminuire le concentrazioni ematiche di acido micofenolico (circa del 20%, in base ai dati ottenuti con micofenolato mofetile) ma la precisaentita' di questa diminuzione non e' nota in quanto questa interazione non e' stata studiata. Tuttavia, poiche' tutti gli studi di efficacia sono stati condotti in combinazione con ciclosporina, questa interazione non modifica la posologia raccomandata del medicinale. Se il trattamento con ciclosporina viene interrotto o sospeso, e' necessario rivalutare il dosaggio del medicinale in funzione del nuovo regime immunosoppressivo. Tacrolimus: in uno studio clinico cross-over sulla calcineurina in pazienti stabili con trapianto di rene e' stata misurata la farmacocinetica del farmaco allo stato stazionario, durante il trattamento sia con Neoral che con tacrolimus. Il valore medio dell'AUC dell'acido micofenolico e' risultato maggiore del 19% (IC 90%:-3, +47) mentre il valore medio dell'AUC del metabolita MPAG (glucuronide fenolico dell'acido micofenolico) e' risultato inferiore di circa il 30% (IC 90%: 16, 42) durante il trattamento con tacrolimus rispetto a Neoral. Inoltre la variabilita' nell'AUC dell'acido micofenolico osservata intrasoggetti e' risultata doppia dopo il passaggio da trattamento con Neoral a trattamento con tacrolimus. I clinici devono tenere in considerazione sia l'aumento nell'AUC dell'acido micofenolico sia la variabilita', e l'aggiustamento della dose del medicinale deve essere dettato dalla situazione clinica. Si deve effettuare un attento monitoraggio clinico quando si pianifica il passaggio dal trattamento con un inibitore della calcineurina ad un altro. Vaccini vivi attenuati: i vaccini vivinon devono essere somministrati a pazienti con risposta immunitaria compromessa. La risposta anticorpale verso vaccini di altri tipi puo' essere diminuita.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita' e dalla luce.