mepivacaina re 10f 5ml 20mg/ml mepivacaina recordati spa

Che cosa è mepivacaina rec 10f 5ml20mg/ml?

Mepivacaina rec. soluzione iniettabile prodotto da recordati spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Mepivacaina rec. risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di anestetici locali.
Contiene i principi attivi: mepivacaina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: mepivacaina cloridrato.
Codice AIC: 034592131 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il medicinale e' indicato in tutti gli interventi che riguardano: chirurgia generale (piccola chirurgia); ostetricia e ginecologia; urologia; oculistica (blocco retrobulbare, ecc.); dermatologia (asportazione di verruche, cisti dermoidi, ecc.); otorinolaringoiatria (tonsillectomia, rinoplastica, interventi sull'orecchio medio, ecc.); ortopedia (riduzione fratture e lussazioni, ecc.); medicina generale (causalgie, nevralgie, ecc.); medicina sportiva (strappi muscolari, meniscopatie, ecc.); odontoiatria e stomatologia (estrazioni dentali, chirurgia dentale e paradontale, terapia conservativa e protesica, ecc.).

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Posologia

Le dosi massime nell'adulto sano (non pretrattato con sedativi) in singola somministrazione o in piu' somministrazioni ripetute in un tempoinferiore a 90 minuti, e' di 7 mg/kg, senza mai superare i 550 mg. Ladose totale nelle 24 ore non deve mai superare i 1000 mg; in pediatria non superare i 5-6 mg/kg. Non usare in pediatria per interventi di odontoiatria e stomatologia. Quando viene utilizzato un blocco prolungato, per esempio attraverso somministrazioni ripetute, deve essere valutato il rischio di raggiungere concentrazioni plasmatiche tossiche e l'induzione di lesioni neurali locali. Al fine di evitare una somministrazione intravascolare e' necessario aspirare ripetutamente prima e durante la somministrazione della dose principale che deve essere iniettata lentamente o a dosi crescenti, osservando attentamente le funzionivitali del paziente e mantenendo il contatto verbale. La somministrazione accidentale intravascolare puo' essere riconosciuta da un temporaneo aumento della frequenza cardiaca, mentre l'accidentale somministrazione intratecale puo' essere riconosciuta dai segni di blocco spinale. Se si dovessero manifestare segni di tossicita', l'iniezione deve essere immediatamente interrotta. >>Dosi consigliate. Chirurgia: per blocco peridurale e caudale fino a 400 mg raggiungibili con 15-30 ml di una soluzione al 10 mg/ml con 10-20 ml di una soluzione al 20 mg/ml; per blocco paravertebrale fino a 400 mg con soluzione al 10 mg/ml per ilblocco del ganglio stellato e per i blocchi vegetativi, al 10-20 mg/ml per il blocco paravertebrale dei nervi somatici; per blocco nervoso periferico cervicale, brachiale, intercostale, paracervicale, pubendo e terminazioni nervose fino a 400 mg raggiungibili con 5- 20 ml di soluzione al 10 mg/ml o al 20 mg/ml in relazione all'area ed all'entita' del blocco. Infiltrazione: fino a 400 mg in relazione all'area dell'intervento, ottenibili con volumi variabili fino a 40 ml di una soluzione allo 0.5-10 mg/ml. Ostetricia: per blocco paracervicale fino a 200 mg entro un periodo di 90 minuti ottenibili con 10 ml di una soluzione al 10 mg/ml per ciascun lato. Per il ridotto metabolismo epatico, mepivacaina non deve essere usata nei neonati. Non usare in pediatria per interventi di odontoiatria e stomatologia. Le fiale, non contenendo eccipienti conservanti, vanno utilizzate per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze devono essere scartate.

Effetti indesiderati

Reazioni avverse. Comuni. Patologie vascolari: ipotensione, ipertensione; patologie gastrointestinali: nausea, vomito; patologie del sistema nervoso: parestesie, vertigini; patologie cardiache: bradicardia. Non comuni. Patologie del sistema nervoso: segni e sintomi di tossicita'SNC (convulsioni, parestesia nella regione circumorale, insensibilita' della lingua, iperacusia, disturbi visivi, perdita di coscienza, tremore, tinnito, disartria, depressione SNC); patologie cardiache: arresto cadiaco, aritmie cardiache. Rari. Disturbi del sistema immunitario:reazioni allergiche, reazioni/shock anafilattico; patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: depressione respiratoria; patologie del sistema nervoso: neuropatia, lesione nervosa periferica, aracnoidite; patologie dell'occhio: diplopia.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato in tutti gli interventi che riguardano: chirurgia generale (piccola chirurgia); ostetricia e ginecologia; urologia; oculistica (blocco retrobulbare, ecc.); dermatologia (asportazione di verruche, cisti dermoidi, ecc.); otorinolaringoiatria (tonsillectomia, rinoplastica, interventi sull'orecchio medio, ecc.); ortopedia (riduzione fratture e lussazioni, ecc.); medicina generale (causalgie, nevralgie, ecc.); medicina sportiva (strappi muscolari, meniscopatie, ecc.); odontoiatria e stomatologia (estrazioni dentali, chirurgia dentale e paradontale, terapia conservativa e protesica, ecc.).

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri anestetici locali di tipo amidico, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti; pazienti con porfiria;pazienti con epilessia; pazienti con disturbi della coagulazione; pazienti che presentano turbe gravi della conduzione atrio-ventricolare non controllata da pacemaker. Controindicato in pediatria per interventi di odontoiatria e stomatologia; controindicato nei neonati; gravidanza accertata o presunta.

Composizione ed Eccipienti

Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Le tecniche di anestesia locale o regionale, ad eccezione di quelle che rivestono carattere di estrema semplicita', devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato. E' necessario avere la disponibilita' immediata dell'equipaggiamento edei farmaci necessari al monitoraggio della rianimazione di emergenza. Nei pazienti sottoposti a blocco maggiore o che ricevono dosi elevate di farmaco deve essere inserito, prima della somministrazione dell'anestetico locale, un catetere endovenoso. Il medico deve avere effettuato un training completo e adeguato sul tipo di tecnica da utilizzare e deve essere esperto nella diagnosi e trattamento di effetti indesiderati, tossicita' sistemica o altre complicanze. La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione. Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate e' consigliabile lasciar trascorrere circa due minuti prima di procedere al blocco loco regionale vero e proprio. Il prodotto deve essere usato con assoluta cautela in soggetti in corso di trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici. Prima dell'uso il medico deve accertarsi dello stato fisico dei soggetti da trattare. Occorre evitare qualsiasi sovradosaggio di anestetico enon somministrare mai due dosi massime di quest'ultimo senza che sia trascorso un intervallo minimo di 24 ore. E' necessario comunque usarele dosi e le concentrazioni piu' basse che possano consentire di ottenere l'effetto ricercato. Alcune tecniche di anestesia locale possono essere associate a reazioni avverse severe, indipendentemente dall'anestetico locale utilizzato. Blocco nervoso centrale: puo' provocare depressione cardiovascolare specialmente in presenza di ipovolemia. L'anestesia epidurale deve essere utilizzata con cautela in pazienti con ridotta funzionalita' cardiovascolare; iniezioni retrobulbari: possono, in casi molto rari, raggiungere lo spazio subaracnoideo cerebrale provocando cecita' temporanea, collasso cardiovascolare, apnea, convulsioni, ecc. Tali reazioni devono essere diagnosticate e trattate immediatamente; iniezioni retro e peribulbari di anestetici locali: comportano un basso rischio di disfunzione muscolare persistente a livello oculare. Cause primarie includono traumi e/o effetti tossici locali a caricodi muscoli e/o nervi. La gravita' di tali reazioni a carico dei tessuti e' correlata alla entita' del trauma, alla concentrazione di anestetico locale e alla durata di esposizione tissutale all'anestetico locale. Come per tutti gli anestetici locali, e' quindi necessario usare le dosi e le concentrazioni piu' basse che possano consentire di ottenere l'effetto ricercato. I vasocostrittori possono aggravare reazioni acarico dei tessuti e devono essere utilizzati solamente se indicati; iniezioni intraarteriose accidentali nella regione cranica e cervicalepossono provocare gravi sintomi anche a basse dosi. Il prodotto non e' consigliata nel travaglio e nel parto poiche' il passaggio placentare di mepivacaina e' relativamente elevato mentre il metabolismo neonatale e' lento. Cio' aumenta la potenziale tossicita' a carico del feto e del neonato. Per ridurre il rischio di pericolosi effetti collaterali, va rivolta particolare attenzione a: La mepivacaina e' metabolizzata dal fegato ed escreta a livello renale, per questo motivo deve essere utilizzata con particolare cautela nei pazienti con patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalita' renale; pazienti con blocco cardiaco parziale o completo in quanto gli anestetici locali possono deprimere la conduzione cardiaca; pazienti anziani o in condizioni generali precarie; i pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) devono essere sottoposti a stretta sorveglianza e va considerata l'opportunita' del monitoraggio ECG in quanto gli effetti a livello cardiaco possono essere additivi. N.B: i pazienti in condizioni generali precarie a causa dell'eta' o di altri fattori compromissori quali blocco parziale o completo della conduzione cardiaca, patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalita' renale richiedono speciale attenzione nonostante l'anestesia regionale rappresenti frequentemente la tecnica anestetica di elezione in tali pazienti. L'anestesia epidurale puo'provocare ipotensione e bradicardia. Il rischio puo' essere ridotto con il preriempimento del circolo con soluzioni di cristalloidi o colloidali. L'ipotensione deve essere trattata immediatamente con somministrazione, eventualmente ripetuta, di un simpaticomimetico quale efedrina 5-10 mg per via endovenosa. E' consigliabile usare una adeguata dose-test possibilmente in associazione con adrenalina, al fine di evitaretempestivamente un'accidentale iniezione endovenosa o intratecale. Lasoluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione. Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate e' consigliabile lasciar trascorrere circa 2 minuti prima di procedere al blocco loco-regionale vero e proprio. Il paziente deve essere mantenuto sotto accurato controllo sospendendo immediatamente la somministrazione al primo segno di allarme (es. modificazione del sensorio). E' necessario avere la disponibilita' immediata dell'equipaggiamento, dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenza, poiche' in casi rari sono state riferite, a seguito dell'uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilita' individuale nell'anamnesi. Istruzioni per l'uso Le soluzioni non contengono conservanti, sono monouso e devono essere utilizzate immediatamente dopo l'apertura. Eventuale farmaco residuo deve essere eliminato.

Gravidanza e Allattamento

Il farmaco e' controindicato in stato di gravidanza accertata o presunta. Mepivacaina non e' consigliata durante il travaglio e il parto. Come altri anestetici locali, mepivacaina puo' venire escreta nel lattematerno, per precauzione non utilizzare durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Mepivacaina deve essere usata con cautela nei pazienti in trattamentocon altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate aglianestetici locali di tipo amidico, ad esempio certi antiaritmici comemexiletina, in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. Siconsiglia cautela nei pazienti trattati con antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) nonostante l'assenza di studi specifici di interazione con tale classe di farmaci. Occorre usare assoluta cautela nei soggetti in trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.