fortinol collirio flaconi 3ml 1% compresse a bausch & lomb-iom spa

Che cosa è fortinol coll fl 3ml 1% rp?

Fortinol collirio rp prodotto da bausch & lomb-iom spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Fortinol risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di preparati antiglaucoma e miotici.
Contiene i principi attivi: carteololo cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: carteololo cloridrato 1 g per 100 ml.
Codice AIC: 038373015 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione oculare; glaucoma primario ad angolo aperto.

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Posologia

>>Uso oftalmico. Sono disponibili due dosaggi del collirio: 1% e 2%. Instillare 1 goccia nell'occhio affetto, 1 volta al giorno, al mattino. Per somministrare il trattamento, tirare delicatamente verso il basso la palpebra ed instillare una goccia mentre si guarda in alto, chiudere l'occhio per pochi secondi, pulire adeguatamente l'eccesso di prodotto ad occhio chiuso, richiudere il contenitore immediatamente dopo l'uso. Si raccomanda di iniziare il trattamento instillando nell'occhioaffetto una goccia al dosaggio piu' basso. Comunque, per la stabilizzazione della pressione intraoculare da parte del collirio a base di carteololo, occorrono talvolta molte settimane, e di conseguenza la valutazione del trattamento deve includere una misurazione della pressioneintraoculare ed un esame corneale all'inizio della terapia e di conseguenza ripetersi regolarmente ogni circa 4 settimane di trattamento. L'oculista puo', se lo ritiene necessario, co-somministrare il collirioa base di carteololo in associazione ad uno o piu' trattamenti per ilglaucoma (per via locale e/o via sistemica). Il collirio concomitantedeve essere somministrato almeno 15 minuti prima del medicinale. Sostituzione di un precedente trattamento: quando il collirio a base di carteololo a rilascio prolungato deve sostituire un differente collirio per il trattamento del glaucoma, quest'ultimo deve essere sospeso dopoappropriata somministrazione giornaliera, e il collirio a base di carteololo a rilascio prolungato deve essere somministrato il giorno successivo alla dose di una goccia per occhio affetto una volta al giorno.Se il collirio a base di carteololo deve essere usato in sostituzionedi un'associazione di medicinali per il trattamento del glaucoma, si tenga presente che si puo' sospendere solo un medicinale alla volta. Nel caso in cui il collirio a base di carteololo viene usato in sostituzione di colliri miotici, puo' rendersi necessario un esame della rifrazione dopo la scomparsa degli effetti dei miotici. La prescrizione medica deve essere accompagnata da un controllo della pressione intraoculare, in particolare all'inizio del trattamento. Uso nei bambini ed adolescenti (<18 anni): non sono stati effettuati studi clinici con questo collirio in bambini e adolescenti. Pertanto l'uso di questo collirio non e' raccomandato in questo gruppo di pazienti.

Effetti indesiderati

Come altri medicinali oftalmici applicati per via topica, il collirioa base di carteololo cloridrato e' assorbito per via sistemica e possono verificarsi le reazioni avverse osservate con beta-bloccanti orali. La frequenza di eventi avversi dopo somministrazione topica oculare e' piu' bassa rispetto alla somministrazione sistemica. La lista dellereazioni avverse include le reazioni osservate nella classe dei beta-bloccanti oftalmici. Le seguenti reazioni avverse sono state riportatecon l'uso di Carteololo soluzione oculare sia durante gli studi clinici che in seguito all'esperienza post-marketing: Gli eventi avversi sono stati categorizzati in base alla frequenza come segue: molto comune(>=1/10), comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'assorbimento sistemico di beta-bloccanti somministrati per via oculare e' minore rispetto alla somministrazione per via sistemica, ma cio' nonostante e' un evento che puo' verificarsi. Non vi sono dati sufficienti sull'impiego del farmaco in donne gravide. Il carteololo cloridrato non deve essere assunto in gravidanza se non chiaramente necessario. Studi epidemiologici non hanno rilevato effetti di malformazione ma, quando i beta-bloccanti sono somministrati per via orale, hanno mostrato un rischio di ritardo nella crescita intrauterina. Oltre a cio',quando i beta-bloccanti sono stati somministrati prima del parto, neineonati sono stati osservati segni e sintomi di beta-blocco (per esempio bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia). Seil farmaco e' somministrato fino al parto, durante i primi giorni di vita il neonato deve essere attentamente monitorato. I beta-bloccanti sono escreti nel latte materno. Alle dosi terapeutiche di carteololo cloridrato in collirio solitamente la quantita' di farmaco che passa nel latte materno non e' sufficiente a produrre sintomi da beta-blocco nei neonati.

Indicazioni

Ipertensione oculare; glaucoma primario ad angolo aperto.

Controindicazioni ed effetti secondari

E' opportuno ricordare l'esistenza di controindicazioni per i beta-bloccanti somministrati per via sistemica, sebbene gli effetti sistemicidei beta-bloccanti dopo instillazione oculare siano osservabili soltanto in casi eccezionali. Ipersensibilita' al principio attivo o ad unoqualsiasi degli eccipienti; patologie reattive delle vie respiratoriequali asma bronchiale o una storia di asma bronchiale, gravi broncopneumopatie croniche ostruttive; insufficienza cardiaca; shock cardiogeno; blocchi atrioventricolari di secondo e terzo grado non controllati da pacemaker; malattia del nodo del seno (incluso il blocco seno-atriale); bradicardia sinusale; feocromocitoma non trattato; associazione con floctafenina; associazione con sultopride.

Composizione ed Eccipienti

Soluzione di benzalconio cloruro, acido alginico (E 400), sodio diidrogeno fosfato diidrato (E 339), disodio fosfato dodecaidrato (E 339), sodio idrossido (regolatore del pH), sodio cloruro, acqua purificata.

Avvertenze

>>Uso oftalmico. Gli effetti sulla pressione intra-oculare o i noti effetti del beta-blocco sistemico possono essere potenziati quando il farmaco e' somministrato a pazienti che gia' assumono agenti beta-bloccanti sistemici. La risposta di questi pazienti deve essere attentamente monitorata. La cosomministrazione di due colliri beta-bloccanti non e' raccomandata. Nel caso in cui colliri appartenenti a questa categoria siano somministrati al fine di ridurre la pressione intraoculare inpazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso, si dovra' somministrare anche un miotico. In tali pazienti, infatti, l'obiettivo immediato del trattamento e' la riapertura dell'angolo, che richiede l'uso di un miotico per indurre la costrizione pupillare, dal momento che ilcarteololo ha scarso o nessun effetto sulla pupilla. Dopo procedura chirurgica filtrante, sono stati riportati casi di distacchi coroidali in seguito a somministrazione di terapie volte a ridurre il volume dell'umor acqueo. Esiste il rischio di intolleranza alle lenti a contattoper la riduzione delle secrezioni lacrimali, associata generalmente all'uso dei beta-bloccanti. Il conservante utilizzato in questo collirio, il benzalconio cloruro, puo' causare irritazione; si puo' depositare e alterare il colore delle lenti a contatto morbide. Non applicare questo collirio quando si indossano le lenti a contatto. Rimuovere le lenti a contatto prima dell'instillazione del collirio e possono essereriapplicate dopo 15 minuti. Dopo un trattamento prolungato puo' insorgere una ridotta sensibilita' al carteololo. L'assenza di tachifilassideve quindi essere controllata annualmente al fine di assicurare l'efficacia della terapia a lungo termine. I beta-bloccanti oftalmici possono causare secchezza oculare; usare cautela. >>Uso sistemico. Il medicinale e' assorbito a livello sistemico. A causa del principio attivo beta-adrenergico, il carteololo cloridrato, possono comparire le stesse reazioni avverse (a livello cardiovascolare, polmonare e in altri distretti) osservate con gli agenti beta-bloccanti sistemici. L'incidenza degli eventi avversi sistemici dopo somministrazione topica oftalmica e' piu' bassa rispetto alla somministrazione sistemica. Questo medicinale non deve generalmente essere somministrato in associazione con amiodarone, alcuni calcio-antagonisti (bepridil, verapamil, diltiazem) ed i beta-bloccanti usati per il trattamento dell'insufficienza cardiaca. Informare gli sportivi che questo medicinale contiene un principioattivo che puo' determinare positivita' ai test antidoping. Un trattamento sistemico con beta-bloccanti sistemici non deve essere mai interrotto improvvisamente, in special modo nei pazienti affetti da angina:un'improvvisa interruzione puo' causare gravi disordini del ritmo cardiaco, infarto miocardico o morte improvvisa. Ridurre la posologia progressivamente, ad esempio in una o due settimane. In pazienti con problemi cardiaci e ipotensione, la terapia con beta-bloccanti deve esserevalutata in modo critico e deve essere presa in considerazione una terapia con altre sostanze attive. Osservare i pazienti con patologie cardiache per individuare segni di peggioramento di queste malattie e direazioni avverse. A causa dell'effetto negativo sul tempo di conduzione, prescrivere i beta-bloccanti con cautela in pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado. Ridurre la posologia se la frequenza del battito cardiaco e' minore di 50-55 battiti al minuto a riposo ed il paziente presenta sintomi associati alla bradicardia. Pazienti con gravi disturbi/disordini della circolazione periferica devono essere trattati con cautela. A seguito della somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici in pazienti asmatici sono state riportate reazioni respiratorie avverse, inclusa morte per broncospasmo. Usare il farmaco con cautela in pazienti con lieve/moderata broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e solo se il potenziale beneficio compensa il potenziale rischio. Somministrare i beta-bloccanti con cautela in pazienti soggetti ad ipoglicemia spontanea o in pazienti con diabete labile, datoche i beta-bloccanti possono mascherare segni e sintomi di ipoglicemia acuta. L'uso di beta-bloccanti nel trattamento dell'ipertensione dovuta a feocromocitoma trattato richiede uno stretto monitoraggio della pressione arteriosa. Nei pazienti anziani, soggetti con insufficienza renale e/o insufficienza epatica quando i colliri beta-bloccanti sono somministrati insieme ad un beta-bloccante sistemico, e' spesso necessario un aggiustamento del dosaggio. Psoriasi e' stato riportato un aggravamento della malattia con la somministrazione di beta-bloccanti e tale indicazione merita la dovuta considerazione. In pazienti predisposti a sviluppare una reazione anafilattica grave, qualunque ne sia l'origine, in particolare verso mezzi di contrasto iodati o floctafenina odurante trattamenti desensibilizzanti, il trattamento con beta-bloccante puo' condurre ad un aggravamento della reazione e resistenza al trattamento con dosi normali di epinefrina. I pazienti con una storia diatopia o pregressa anamnesi di reazione anafilattica grave a diversi allergeni che assumono beta-bloccanti possono essere piu' reattivi ad esposizioni ripetute agli allergeni e non responsivi al dosaggio usuale di adrenalina usata nel trattamento di reazioni anafilattiche. I beta-bloccanti oftalmici possono bloccare gli effetti beta-agonisti, ad esempio dell'adrenalina; e' opportuno avvisare l'anestesista che il paziente e' in trattamento con carteololo cloridrato. Se l'interruzione del trattamento e' ritenuta necessaria, una sospensione di 48 ore e' considerata sufficiente per consentire la ricomparsa della sensibilita' alle catecolamine. In certi casi, il trattamento con beta-bloccante non puo' essere interrotto: in pazienti affetti da insufficienza coronarica, e' consigliabile continuare il trattamento fino all'intervento chirurgico, in considerazione del rischio associato con l'improvvisa interruzione della somministrazione di beta-bloccanti. In casi di emergenza o di impossibilita' ad interrompere, il paziente deve essere protetto dalla predominanza vagale attraverso un'adeguata premedicazione conatropina, ripetuta se necessario. L'anestesia deve fare uso di prodotti che causano la minor depressione miocardiaca possibile, e la perdita di sangue deve essere compensata. L'aumento di rischio anafilattico associato con l'assunzione di beta-bloccanti deve essere preso in considerazione. I beta-bloccanti possono anche mascherare i segni di ipertiroidismo. I beta-bloccanti sono capaci di mascherare certi segni di tireotossicosi, in particolare i segni cardiovascolari.

Gravidanza e Allattamento

L'assorbimento sistemico di beta-bloccanti somministrati per via oculare e' minore rispetto alla somministrazione per via sistemica, ma cio' nonostante e' un evento che puo' verificarsi. Non vi sono dati sufficienti sull'impiego del farmaco in donne gravide. Il carteololo cloridrato non deve essere assunto in gravidanza se non chiaramente necessario. Studi epidemiologici non hanno rilevato effetti di malformazione ma, quando i beta-bloccanti sono somministrati per via orale, hanno mostrato un rischio di ritardo nella crescita intrauterina. Oltre a cio',quando i beta-bloccanti sono stati somministrati prima del parto, neineonati sono stati osservati segni e sintomi di beta-blocco (per esempio bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia). Seil farmaco e' somministrato fino al parto, durante i primi giorni di vita il neonato deve essere attentamente monitorato. I beta-bloccanti sono escreti nel latte materno. Alle dosi terapeutiche di carteololo cloridrato in collirio solitamente la quantita' di farmaco che passa nel latte materno non e' sufficiente a produrre sintomi da beta-blocco nei neonati.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati condotti studi particolari di interazione tra farmaci con Carteololo cloridrato. Colliri: e' stata riportata occasionalmentemidriasi a seguito dell'uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina). Nell'eventualita' di trattamento concomitante con colliri contenenti epinefrina il controllo dell'oculista e' necessario (rischio di midriasi). Altri medicinali: sebbene le quantita' di beta-bloccanti che raggiungono la circolazione sistemica dopo instillazione oculare siano basse, esiste il rischio di interazioni da medicinali. E' quindi appropriato prendere in considerazione le interazioni osservate con beta-bloccanti somministrati per via sistemica. Quandouna soluzione oftalmica di beta-bloccanti e' somministrata contemporaneamente con calcio antagonisti orali, agenti beta-bloccanti adrenergici, antiaritmici (incluso amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina esiste un potenziale rischio di effetto additivo che si manifesta con ipotensione e/o bradicardia marcata. >>Co-somministrazioni controindicate. Floctafenina: nell'eventualita' di shock o ipotensione dovuta a floctafenina, riduzione delle reazioni di compensazione cardiovascolare da beta-bloccanti. Sultopride: aumentato rischio di disordini del ritmo ventricolare, in particolare della torsione di punta (tachicardia ventricolare rapida atipica). >>Co-somministrazioni non raccomandate. Amiodarone: disordini della contrattilita', dell'automatismo e della conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). Calcio antagonisti (bepridil, diltiazem e verapamil): disordini dell'automatismo (eccessiva bradicardia, arresto sinusale), disordini di conduzione senoatriale ed atrioventricolare, insufficienza cardiaca (sinergia degli effetti). Tale associazione deve essere condotta sotto stretto controllo clinico ed ECG, in particolare in soggetti anziani o all'inizio del trattamento. Beta-bloccanti usati per insufficienza cardiaca: rischio di aumento di effetti indesiderati da beta-bloccanti, in particolare rischio eccessivo di bradicardia. >>Co-somministrazioni richiedenti precauzioni per l'uso. Anestetici alogenati volatili: riduzione delle reazioni di compensazione cardiovascolare da beta- bloccanti (l'inibizione beta-adrenergica puo' essere prevenuta durante la procedura chirurgica con l'uso di beta stimolanti). Come regola generale, non interrompere il trattamento beta- bloccante e, intutte le eventualita', evitare improvvise interruzioni. L'anestesistadeve essere avvisato di questo trattamento. Anticolinesterasi: donezepil, galantamina, rivastigmina, neostigmina, piridostigmina, tacrina, ambenonio. Rischio di eccessiva bradicardia (aggiunta di effetti bradicardiogenici). Si raccomanda un regolare controllo clinico. Sono statiriportati un potenziamento degli effetti beta-bloccanti del collirio ed un aumento nelle concentrazioni plasmatiche del beta-bloccante quando vengono co- somministrati un collirio beta-bloccante e chinidina , probabilmente come risultato dell'inibizione del metabolismo del beta-bloccante da parte della chinidina (come avviene per il timololo). Baclofene: aumento dell'effetto antipertensivo. Si raccomanda il controllo della pressione arteriosa e regolazione del dosaggio dell'antipertensivo, se necessario. Clonidina ed altri antipertensivi centrali (alfametildopa, guanfacina, moxonidina, rilmenidina). In caso di improvvisa interruzione del trattamento con un antipertensivo centrale puo' verificarsi un aumento significativo della pressione arteriosa. Evitare l'improvvisa interruzione dell'antipertensivo centrale. Controllo clinico. Insulina, sulfamidi ipoglicemizzanti: tutti i beta-bloccanti possonomascherare alcuni sintomi di ipoglicemia: palpitazioni e tachicardia.La maggioranza dei beta-bloccanti non cardioselettivi aumenta l'incidenza e la gravita' dell'ipoglicemia. Avvertire il paziente e aumentarel'auto-controllo del glucosio ematico, specialmente all'inizio del trattamento. Medicinali che causano la torsione di punta Antiaritmici diclasse Ia (chinidina, idrochinidina, disopiramide) e di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, sotalolo), alcuni neurolettici: fenotiazine (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amilsupride, sulpiride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide), ed altri medicinali come: bepridil, cisapride, difenamil, eritromicina IV, vincamina IV, mizolastina, alofantrina, sparfloxacina, pentamidina, moxifloxacina. Aumento del rischio di disordini del ritmo ventricolare, in particolare la torsione di punta. Si raccomanda il controllo clinicoed elettrocardiografico. Propafenone: contrattilita', automatismo e disordini della conduzione (soppressione dei meccanismi compensatori simpatici). Si raccomanda il controllo clinico ed ECG. Co-somministrazioni da prendere in considerazione FANS (via sistemica) inclusi gli inibitori della Cox-2: riduzione dell'effetto antipertensivo (inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie da parte dei FANS e ritenzione di fluidi e di sali con FANS pirazolici). Alfa bloccanti per effetti urologici: alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, teratosi.a Aumento dell'effetto ipotensivo, rischio di aumentata ipotensione ortostatica. Amifostina: aumento dell'effetto antipertensivo. Calcio antagonisti (diidropiridine): ipotensione, insufficienza cardiaca in pazienti affetti da insufficienza cardiaca latente o non controllata (effetto inotropo negativo delle diidropiridine in vitro, che varia di grado in base ai medicinali e da sommare agli effetti inotropi negativi dei beta-bloccanti). La presenza di un beta-bloccante puo' inoltre minimizzarela reazione di riflesso simpatico che sorge nel caso di eccessiva ripercussione emodinamica. Antidepressivi della famiglia della imipramina(triciclici), antipsicotici: effetto antipertensivo ed aumentato rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Meflochina: rischiodi eccessiva bradicardia (somma di effetti bradiocardiogenici).

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.