f iii hc*iv fl 1000ml 10% aminoacidi baxter spa

Che cosa è f iii hc iv fl 1000ml 10%?

F iii hc preparazione iniettabile prodotto da baxter spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
F iii hc risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di soluzioni endovena.
Contiene i principi attivi: aminoacidi
Codice AIC: 029190028 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' indicato per la prevenzione delle perdite di azoto ed il trattamento del bilancio azotato negativo nei pazienti in cui: non e' possibilel'alimentazione per via gastroenterica; si ha malassorbimento delle proteine per via orale; le richieste metaboliche sono notevolmente aumentate, ad esempio per la presenza di ustioni estese. Alimentazione pervia venosa centrale. L'infusione per via venosa centrale va presa in considerazione quando le soluzioni di aminoacidi vanno miscelate a soluzioni ipertoniche di glucosio per promuovere la sintesi proteica nei pazienti ipercatabolici o con grave deplezione, oppure in quelli che necessitano di nutrizione parenterale per periodi prolungati. Alimentazione parenterale per vena periferica. Nei pazienti moderatamente catabolici o con moderata deplezione, nei quali non e' indicata la somministrazione per via venosa centrale, soluzioni diluite di aminoacidi miscelate a soluzioni di glucosio al 5% vanno infuse nelle vene periferiche, unitamente ad eventuali somministrazioni supplementari di emulsionidi grassi, se disponibili. Risparmio proteico. Nei pazienti ben nutriti, leggermente catabolici, quali ad esempio normali pazienti post chirurgici che necessitano di una nutrizione parenterale solo per brevi periodi, il risparmio di proteine puo' essere ottenuto somministrando per via periferica soluzioni di aminoacidi con o senza glucosio.

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Posologia

La posologia, la via di somministrazione e l'apporto concomitante di calorie non proteiche, vanno regolati in rapporto a vari fattori, quali lo stato nutritivo e metabolico del paziente, la durata prevista dell'apporto nutritivo per via parenterale e la tolleranza da parte dellevene. La dose totale dipende dal fabbisogno giornaliero di proteine edalla risposta metabolica e clinica del paziente. La determinazione del bilancio azotato ed il controllo accurato giornaliero del peso corporeo e del bilancio dei liquidi sono i metodi di elezione per soddisfare le richieste individuali di proteine. L'apporto giornaliero con la dieta di proteine e' di circa 0,9 g per Kg di peso corporeo nell'adulto sano e di 1,4 - 2,2 g per Kg nel bambino in via di sviluppo e nei neonati. Bisogna tener presente, comunque, che la richiesta di proteine e di calorie puo' essere notevolmente piu' elevata nei pazienti traumatizzati o malnutriti. Dosi giornaliere di aminoacidi di circa 1,0 -1,5g per Kg di peso corporeo piu' adeguate calorie, sono in genere sufficienti, nell'adulto e di 2-3 g per Kg per i bambini, con adeguate calorie, sono in genere sufficienti per soddisfare il fabbisogno proteico e promuovere un bilancio azotato positivo in questi pazienti, benche' dosi piu' elevate possono essere richieste nei catabolici gravi. La somministrazione di dosi piu' elevate della norma, specie nei bambini, richiede piu' frequenti esami di laboratorio. Per il risparmio proteiconei pazienti ben nutriti che non ricevono calorie addizionali in quantita' significative, dosi di aminoacidi di 1-1,7 g/Kg/giorno riducono significativamente le perdite azotate e risparmiano le proteine corporee. Se l'aumento del BUN eccede i 20 mg% in 48 ore, l'infusione di aminoacidi va sospesa oppure si deve ridurre la velocita' di somministrazione. Posologia e somministrazione nei bambini. I bambini piccoli (fino a 10 Kg di peso corporeo), trattati con l'alimentazione parenterale,ricevono generalmente da 2 a 3 g di proteine, da 120 a 150 calorie e 120-150 ml di liquido per Kg di peso corporeo al giorno. Questo fabbisogno viene soddisfatto mediante somministrazione di una soluzione contenente circa il 2,12% di F III HC e Glucosio al 20%. Miscele meno ipertoniche possono essere somministrate nelle vene periferiche. Concomitanti somministrazioni di emulsioni di grassi possono essere effettuate in una vena centrale o in una vena periferica con un raccordo di somministrazione ad Y, per fornire acidi grassi essenziali ed aumentare l'apporto calorico. A causa dei cambiamenti fisiologici che si verificanorapidamente nei bambini piccoli, la dosegiornaliera di miscela nutriente va aumentata lentamente all'inizio, con controlli frequenti dei parametri clinici e metabolici. Bambini con peso superiore ai 10 Kg richiedono meno calorie e leggermente meno proteine: in genere da 50 a 80 calorie e 2 grammi di proteine per Kg di peso corporeo al giorno sono sufficienti. Alimentazione per via venosa centrale. L'alimentazione per via venosa centrale va presa in considerazione nel caso di pazienti gravemente catabolici e con deplezione grave, oppure nel caso in cui sia indicata un'alimentazione parenterale totale per periodi prolungati. Per ottenere un bilancio azotato positivo in questi pazienti, si consiglia un rapporto calorie-azoto di almeno 100-150 calorie non-proteiche per grammo azoto. Questi rapporti sono facilmente e convenientemente raggiunti con l'impiego di soluzioni concentrate di glucosio e, se richiesto, anche con somministrazioni supplementari di emulsioni di grassi per via parenterale. L'alimentazione parenterale totale va iniziata con miscele contenenti glucosio a concentrazioni piu' basse: il contenuto di glucosio va quindi gradualmente aumentato fino a raggiungere le previste necessita' caloriche man mano che aumenta la tolleranza daparte del paziente. Negli adulti miscele fortemente ipertoniche di aminoacidi e glucosio possono essere somministrate con sicurezza solo mediante infusione continua tramite catetere venoso centrale inserito nella vena cava. Per un'utilizzazione ottimale dell'azoto infondere in 8ore 500 ml di F III HC, miscelato con glucosio concentrato, elettroliti e vitamine. Se la somministrazione e' inferiore alle dosi programmate, non tentare di riguadagnare il tempo perduto. Oltre a soddisfare il fabbisogno proteico, specie durante i primi giorni di terapia, la somministrazione va regolata anche in base alla tolleranza al glucosio del paziente. L'apporto giornaliero di aminoacidi e glucosio va aumentato gradualmente fino a raggiungere la dose massima: frequenti determinazione dei livelli di zucchero nell'urina e nel sangue indicheranno lagradualita' necessaria. In molti pazienti la soministrazione di calorie adeguate sotto forma di glucosio ipertonico puo' richiedere l'aggiunta di insulina esogena per prevenire l'iperglicemia e glicosuria. Quando la somministrazione di glucosio ipertonico viene sospesa bruscamente, infondere una soluzione contenente glucosio al 5% per prevenire un'ipoglicemia da rimbalzo. Alimentazione per via venosa periferica. Neipazienti moderatamente catabolici e con moderata deplezione che necessitano di nutrizione parenterale e nei quali non sia indicata la somministrazione per via venosa centrale, F III HC puo' essere miscelato a soluzioni di glucosio al 5% e somministrato in una vena periferica. Leemulsioni di grassi per via parenterale forniscono circa 9 calorie per grammo e possono essere somministrate, per un apporto calorico supplementare, unitamente alla miscela di aminoacidi + glucosio, tramite unraccordo ad Y. Le emulsioni di grassi non devono costituire l'unico apporto calorico poiche' vari studi hanno evidenziato che il glucosio risparmia meglio l'azoto nel paziente stressato. Nei pazienti bennutriti, leggermente catabolici, che necessitano di sostentamento parenterale per breve periodo, F III HC puo' essere somministrato per via periferica, con o senza carboidrati. Queste miscele, possono essere preparate diluendo F III HC con Acqua per preparazioni iniettabili o con soluzioni di Glucosio al 5% in modo da ottenere una soluzione isotonica o leggermente ipertonica da somministrare in una vena periferica.

Effetti indesiderati

Le reazioni che possono insorgere a causa della soluzione o della tecnica di somministrazione comprendono: febbre, infezione nella zona di iniezione, trombosi venosa o flebite che si estendono dalla zona di iniezione, fuoriuscita dai vasi ed ipervolemia. Nelle infusioni per via periferica di aminoacidi sono state riportate reazioni locali nella zona di iniezione, consistenti in sensazioni di calore, eritemi, flebitee trombosi, in particolare se vengono somministrate altre sostanze attraverso lo stesso ago. Sono state inoltre riportate durante la somministrazione periferica di aminoacidi vampate di calore, febbre e nausea. E' essenziale un controllo frequente dei livelli elettrolitici in quanto l'eccesso o il deficit di uno o piu' ioni contenuti nella soluzione puo' dare adito a specifiche patologie. Se e' richiesta un'integrazione di elettroliti durante l'infusione periferica, ne viene raccomandata la somministrazione diluita nell'arco di tutta la giornata, e attraverso iniezione in zona diversa, in modo da evitare un'eventuale irritazione della vena; sostanze additive non compatibili con gli aminoacidi non devono venire miscelate direttamente alla soluzione. La mancanza di fosforo puo' causare ipossiemia tissutale ed anemia emolitica acuta. Per quanto riguarda il calcio, un apporto eccessivo di fosforo puo' far precipitare l'ipocalcemia con crampi, tetania ed ipereccitabilita' muscolare.

Indicazioni

E' indicato per la prevenzione delle perdite di azoto ed il trattamento del bilancio azotato negativo nei pazienti in cui: non e' possibilel'alimentazione per via gastroenterica; si ha malassorbimento delle proteine per via orale; le richieste metaboliche sono notevolmente aumentate, ad esempio per la presenza di ustioni estese. Alimentazione pervia venosa centrale. L'infusione per via venosa centrale va presa in considerazione quando le soluzioni di aminoacidi vanno miscelate a soluzioni ipertoniche di glucosio per promuovere la sintesi proteica nei pazienti ipercatabolici o con grave deplezione, oppure in quelli che necessitano di nutrizione parenterale per periodi prolungati. Alimentazione parenterale per vena periferica. Nei pazienti moderatamente catabolici o con moderata deplezione, nei quali non e' indicata la somministrazione per via venosa centrale, soluzioni diluite di aminoacidi miscelate a soluzioni di glucosio al 5% vanno infuse nelle vene periferiche, unitamente ad eventuali somministrazioni supplementari di emulsionidi grassi, se disponibili. Risparmio proteico. Nei pazienti ben nutriti, leggermente catabolici, quali ad esempio normali pazienti post chirurgici che necessitano di una nutrizione parenterale solo per brevi periodi, il risparmio di proteine puo' essere ottenuto somministrando per via periferica soluzioni di aminoacidi con o senza glucosio.

Controindicazioni ed effetti secondari

Anuria. Encefalopatia o coma epatico. Anomalie congenite del metabolismo degli aminoacidi. Ipersensibilita' ad uno o piu' degli aminoacidi presenti nella soluzione. Non e' stato usato durante lo stato di gravidanza e nella donna che allatta e pertanto l'assoluta sicurezza del suo impiego in questa condizione non e' stata dimostrata.

Interazioni con altri prodotti

In caso di aggiunta di altri medicamenti e' necessario verificare la loro compatibilita' e controllare la stabilita' delle miscele finali (vedere integrazioni).

Forme Farmacologiche


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