bisoprololo doc 28 compresse riv10mg doc generici srl

Che cosa è bisoprololo doc 28cpr riv10mg?

Bisoprololo doc compresse rivestite prodotto da doc generici srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Bisoprololo doc risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti beta1-bloccanti selettivi.
Contiene i principi attivi: bisoprololo emifumarato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ciascuna compressa contiene 10 mg di bisoprololo emifumarato, equivalente a 8,49 mg di bisoprololo.
Codice AIC: 037617267 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione. Angina pectoris stabile cronica.

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Posologia

Le compresse da 10 mg si somministrano per via orale. Il dosaggio va regolato individualmente. Si raccomanda di iniziare con la dose piu' bassa possibile. Per alcuni pazienti, potrebbe essere sufficiente una dose giornaliera di 5 mg. La dose standard e' di 10 mg una volta al giorno con una dose massima raccomandata di 20 mg al giorno. Le compressevanno assunte la mattina. Vanno ingerite con un liquido e non devono essere masticate. Nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 20 ml/min), la dose non deve superare i 10 mg giornalieri. Tale dosaggio puo' essere eventualmente diviso in due dosi.Nei pazienti con insufficienza epatica grave non e' necessario regolare il dosaggio tuttavia si consiglia un attento monitoraggio. Negli anziani normalmente non e' necessario regolare il dosaggio. Si raccomanda di iniziare con la dose piu' bassa possibile. Nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni e negli adolescenti non esistono dati sperimentali sull'uso del medicinale nei bambini pertanto non puo' essere raccomandato. La terapia non va interrotta improvvisamente. Il dosaggio deve essere diminuito gradualmente dimezzando la dose ad intervalli settimanali.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati riportati sono generalmente attribuibili alle proprieta' farmacologiche degli agenti beta-bloccanti. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento con bisoprololo con le seguenti frequenze: comuni (>1/100, <= 1/10), non comuni (>1/1.000, <= 1/100), rari (>1/10.000, <= 1/1.000), molto rari (<=1/10.000) comprese le segnalazioni isolate. Patologie del sistema nervoso. Comuni: stanchezza, spossatezza, capogiro, mal di testa (soprattutto all'inizio della terapia, di solito sono di natura lieve e si risolvono spontaneamente entro 1-2 settimane). Patologie vascolari. Comuni:senso di freddo o intorpidimento degli arti, malattia di Raynaud, accentuazione di una preesistente claudicazione intermittente. Non comuni: ipotensione ortostatica. Patologie gastrointestinali. Comuni: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e costipazione. Disturbi psichiatrici. Non comuni: disturbi del sonno, depressione. Rari: incubi, allucinazioni. Patologie cardiache. Non comuni: bradicardia, disturbi dellostimolo AV (rallentamento della conduzione AV o aumento di un blocco AV preesistente), aggravamento dell'insufficienza cardiaca. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o anamnesi di malattia ostruttiva delle vie aeree. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: debolezza muscolare e crampi, artropatia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rari: indebolimento dell'udito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rari: reazioni di ipersensibilita' (prurito, arrossamento, rash). Molto rari: gli agenti beta-bloccanti possono provocare o esacerbare la psoriasi o causare rash di tipo psoriasico, alopecia. Patologie dell'occhio. Rari: riduzione della lacrimazione (da considerare se il paziente e' portatore di lenti a contatto). Molto rari: congiuntivite. Patologie epatobiliari. Rari: aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT), epatite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: aumento dei trigliceridi, ipoglicemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Rari: disturbi della potenza. Disturbi del sistema immunitario. Rari: comparsa di anticorpi antinucleari con sintomatologia clinica eccezionale, ad esempio lupus eritematoso, che si risolve con l'interruzione della terapia, rinite allergica.

Indicazioni

Ipertensione. Angina pectoris stabile cronica.

Controindicazioni ed effetti secondari

Insufficienza cardiaca acuta o durante episodi di scompenso cardiaco richiedenti una terapia inotropica endovenosa. Blocco AV di secondo o terzo grado (senza pacemaker). Malattia senoatriale. Blocco senoatriale. Bradicardia con ritmo cardiaco inferiore ai 60 battiti/min prima dell'inizio della terapia. Ipotensione (pressione sistolica inferiore ai100 mm Hg). Asma bronchiale grave o pneumopatia cronica ostruttiva grave. Fase avanzata della malattia occlusiva arteriosa periferica e della sindrome di Raynaud. Acidosi metabolica. Ipersensibilita' al bisoprololo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati. Feocromocitoma non trattato. Associazioni con floctafenina e sultopride. Shock cardiogeno.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, calcio fosfato dibasico, amido di mais pregelatinizzato, crospovidone, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso (E172).

Avvertenze

Altre formulazioni di medicinali contenenti bisoprololo vengono impiegate nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica. Relativamente a questa indicazione l'impiego degli agenti beta-bloccanti richiede un approccio molto cauto e deve iniziare con una fase di titolazione molto ben controllata. In questa fase sono necessari degli aumenti che,con l'attuale medicinale, non sono tutti realizzabili. Di conseguenza, il prodotto non deve essere impiegato nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica. L'associazione con amiodarone va impiegata con cautela dato il rischio di disturbi della contrattilita', dell'automatismo e della conduzione (soppressione delle reazioni simpatiche compensatorie). Si sconsiglia l'associazione di bisoprololo con antagonisti del calcio quali verapamil e diltiazem, e con i farmaci antiipertensivi ad azione centrale. Il bisoprololo deve essere usato con cautela in tutti i seguenti casi. Broncospasmo (asma bronchiale, malattia ostruttiva delle vie aeree): nell'asma bronchiale o in altre malattie ostruttive croniche delle vie aeree, potenzialmente sintomatiche, il pazienteva sottoposto a terapia broncodilatatoria concomitante. In rari casi puo' verificarsi un aumento della resistenza a livello delle vie aereenei pazienti asmatici, e quindi puo' rendersi necessario un aumento della dose dei beta2-stimolanti. Prima di iniziare il trattamento si raccomanda un test respiratorio funzionale. Terapia concomitante con anestetici: attenuazione della tachicardia di riflesso e aumento del rischio di ipotensione. Il beta-blocco prolungato riduce il rischio di aritmia durante l'induzione e l'intubazione. L'anestesista deve essere informato quando il paziente riceve il bisoprololo. Mezzi di contrasto iodati: i beta-bloccanti possono impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate a ipotensione o shock indotte dai prodotti di contrasto iodati. Diabete mellito con oscillazioni significative dei valori glicemici: possono mascherarsi i sintomi dell'ipoglicemia. Occorre monitorare i livelli glicemici durante il trattamento con bisoprololo. Tireotossicosi: possono mascherarsi sintomi adrenergici. Usare con cautela in caso di digiuno forzato. Usare con cautela in caso di terapia desensibilizzante in corso. Terapia concomitante con farmaci anticolinesterasici (tacrina compresa): e' possibile un aumento del tempo diconduzione AV e/o della bradicardia. Come con altri agenti beta-bloccanti, il bisoprololo puo' aumentare sia la sensibilita' verso gli allergeni sia la gravita' delle reazioni anafilattiche. La terapia con adrenalina non sempre da' l'effetto terapeutico auspicato. Potrebbe essere necessario somministrare dosi piu' elevate di epinefrina (adrenalina). Usare con cautela in caso di blocco AV di primo grado. Disturbi della circolazione periferica, quali fenomeno di Raynaud e claudicazione intermittente: possono intensificarsi i sintomi soprattutto all'iniziodella terapia. Nei pazienti affetti da feocromocitoma, il bisoprololopuo' essere somministrato solo dopo il blocco del recettore a. In caso di psoriasi pregressa o in atto, il bisoprololo deve essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione del rischio/beneficio. Angina di Printzmetal: gli agenti beta-bloccanti possono aumentare il numero ela durata degli attacchi di angina nei pazienti affetti da angina di Printzmetal. E' possibile l'impiego di agenti adrenocettori bloccanti beta-1-selettivi nelle forme lievi e solo in associazione con un agente vasodilatatore. All'inizio del trattamento con bisoprololo si richiede un monitoraggio regolare, soprattutto negli anziani. La terapia conbisoprololo non va interrotta bruscamente a meno che non venga espressamente indicato. Nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica esisteil rischio di infarto miocardico e morte improvvisa se l'interruzioneavviene in modo brusco. Il medicinale contiene un principio attivo che risulta positivo ai controlli anti-doping.

Gravidanza e Allattamento

Il bisoprololo possiede proprieta' farmacologiche potenzialmente nocive sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale, gli agenti beta-adrenocettori bloccanti riducono la perfusione placentare, associata a ritardi della crescita, morte intrauterina, aborto o parto anticipato. Reazioni avverse (ad es. ipoglicemia, bradicardia) possono verificarsi nel feto e nel neonato. Qualora sia necessario ricorrere ad agentibeta-adrenocettori bloccanti, e' preferibile la terapia con i beta1-adrenocettori bloccanti. Il bisoprololo non va somministrato durante lagravidanza a meno che non sia strettamente necessario. In tal caso, occorre monitorare il flusso ematico uteroplacentare e la crescita del feto. In caso di effetti nocivi sulla gravidanza o sul feto, e' necessario considerare una terapia alternativa. Il neonato deve essere sottoposto ad un attento monitoraggio. Sintomi di ipoglicemia e bradicardiasono generalmente previsti entro i primi 3 giorni. Non e' noto se il bisoprololo viene secreto nel latte materno. Pertanto l'allattamento durante la somministrazione del bisoprololo non e' raccomandato.

Interazioni con altri prodotti

>>Le seguenti associazioni sono controindicate. Floctafenina: i beta-bloccanti possono impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate a ipotensione o shock da floctafenina. Sultopride: il bisoprololo non deve essere somministrato in concomitanza con sultopride in quanto aumenta il rischio di aritmia ventricolare. >>Le seguenti associazioni non sono raccomandate. Calcio antagonisti (verapamil, diltiazem, bepridil): influenzano negativamente la contrattilita', la conduzione atrioventricolare e la pressione sanguigna. Clonidina e altri farmaci antiipertensivi ad azione centrale, cioe' metildopa, guanfacina, moxonidina, rilmenidina: aumento del rischio dell'ipertensione di rimbalzo nonche' un'eccessiva riduzione del ritmo cardiaco e della conduzionecardiaca, compreso un peggioramento dell'insufficienza cardiaca. Inibitori della monoaminoossidasi (tranne inibitori MAO-B): Oltre a un aumento dell'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti vi e' il rischio di crisi ipertensiva. >>Le seguenti associazioni farmaceutiche da somministrare con cautela. Farmaci antiaritmici di classe I (ad es. disopiramide, chinidina): l'effetto sul tempo di conduzione atrioventicolare potrebbe essere potenziato come pure potrebbe aumentare l'effetto inotropico negativo. (Si richiede uno stretto monitoraggio clinico e ECG). Calcio antagonisti (derivati della diidropiridina): aumento del rischio di ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca latente, l'impiego concomitante degli agenti beta-bloccanti puo' provocare un'insufficienza cardiaca. I farmaci anticolinesterasici (tacrina compresa): possibile aumento del tempo di conduzione atrioventricolare e/o bradicardia. Usare cautela con altri agenti beta-bloccanti, comprese le gocce oftalmiche, hanno effetti additivi. Insulina e farmaci antidiabetici orali: intensificazione dell'effetto ipoglicemico. Il blocco del beta-adrenocettore puo' mascherare la sintomatologia ipoglicemica. Glicosidi digitalici: riduzione del ritmo cardiaco, aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia di riflesso e aumento del rischio di ipotensione. FANS: riduzione dell'effetto antiipertensivo (inibizione della prostaglandina ad azionevasodilatatoria da parte dei FANS e ritenzione idrica e sodica con ilFANS pirazolone). Derivati dell'ergotamina: esacerbazione dei disturbi circolatori periferici. Agenti beta-simpatomimetici (ad es. Isoprenalina, dobutamina): l'associazione con bisoprololo puo' ridurre gli effetti di entrambi gli agenti. Antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine e altri agenti antiipertensivi: aumento dell'effetto ipotensivo. Baclofen: aumento dell'attivita' antiipertensiva. Amifostina: aumento dell'attivita' ipotensiva. Farmaci antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone): possibile potenziamento dell'effetto sul tempo di conduzione atriale. >>Le seguenti associazioni sono da valutare. Meflochina: aumento del rischio di bradicardia. Corticosteroidi: riduzione dell'effetto antiipertensivo dovuta a ritenzione idrica e sodica.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperature superiori ai 25 gradi C. Conservare nel contenitore originario.