bisoprololo alm*30cpr 1,25mg bisoprololo sandoz spa

Che cosa è bisoprololo alm 30cpr 1,25mg?

Bisoprololo al compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Bisoprololo al risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di beta-bloccanti selettivi.
Contiene i principi attivi: bisoprololo fumarato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: bisoprololo fumarato 1,25 mg.
Codice AIC: 038810053 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con ridotta funzione sistolica del ventricolo sinistro, in aggiunta a terapia con ACE-inibitori e diuretici ed eventualmente glicosidi cardiaci.

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Posologia

Le compresse di bisoprololo devono essere prese al mattino e possono essere assunte con del cibo. Devono essere inghiottite con del liquidoe non devono essere masticate. Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile: il trattamento standard della ICC prevede un ACE-inibitore (o un bloccante del recettore dell'angiotensina, nel caso di un'intolleranza agli ACE-inibitori), un beta-bloccante, diuretici e, seappropriato, glicosidi cardiaci. Quando viene iniziato il trattamentocon il bisoprololo fumarato i pazienti devono essere stabili (senza insufficienza acuta). Durante il periodo di titolazione e in seguito possono verificarsi un peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, ipotensione o bradicardia. Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con il bisoprololo richiede una fase di titolazione. Il trattamento con il bisoprololo deve essere iniziato con una graduale titolazione verso l'alto secondo il seguente schema: 1,25 mg una volta al giorno per 1 settimana; se ben tollerato aumentare a 2,5 mguna volta al giorno per un'ulteriore settimana; se ben tollerato aumentare a 3,75 mg una volta al giorno per un'ulteriore settimana; se bentollerato aumentare a 5 mg una volta al giorno per le 4 settimane successive; se ben tollerato aumentare a 7,5 mg una volta al giorno per le 4 settimane successive; se ben tollerato aumentare a 10 mg una voltaal giorno per la terapia di mantenimento. La dose massima raccomandata e' 10 mg una volta al giorno. Durante la fase di titolazione si raccomanda un attento monitoraggio dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa) e dei sintomi di peggioramento dell'insufficienza cardiaca. I sintomi possono manifestarsi gia' entro i primi giorni dopo l'inizio della terapia. Modifiche al trattamento: se la dose massimaraccomandata non e' ben tollerata e' possibile considerare la graduale riduzione della dose. In caso di peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, ipotensione o bradicardia, si raccomanda di riconsiderare la dose del farmaco concomitante. Puo' anche essere necessariodiminuire temporaneamente la dose di bisoprololo o prendere in considerazione la sospensione della terapia. Una volta che il paziente e' tornato stabile, deve essere presa in considerazione la reintroduzione e/o la titolazione verso l'alto di bisoprololo. Durata del trattamento:in genere il trattamento dell'insufficienza cardiaca stabile con bisoprololo e' un trattamento a lungo termine. Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto bruscamente, poiche' questo potrebbe provocare un peggioramento transitorio della patologia. In particolare nei pazienti con cardiopatia ischemica il trattamento non deve essere interrotto repentinamente. Si raccomanda una graduale riduzione della dose quotidiana. Compromissione della funzionalita' renale o epatica: non esistono informazioni sulle proprieta' farmacocinetiche di bisoprololo nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica e da compromissione della funzionalita' epatica o renale. La titolazione verso l'alto della dose in queste popolazioni di pazienti deve quindi essere effettuata con ulteriore cautela. Anziani: non sono necessari aggiustamenti della dose. Bambini e adolescenti: non esiste alcuna esperienza con bisoprololo nei bambini e negli adolescenti e pertanto il suo utilizzo non puo' essere raccomandato in questo gruppo di pazienti.

Effetti indesiderati

Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno, depressione; rara: incubi, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea; rara: sincope. Patologie dell'occhio. Rara: riduzione del flusso lacrimale (da considerare se il paziente utilizza lenti a contatto); molto rara: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rara: compromissione dell'udito. Patologie cardiache. Molto comune: bradicardia nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica; comune: peggioramento dell'insufficienza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica; non comune: disturbi della conduzione atrio-ventricolare; molto rara: dolore toracico. Patologie vascolari. Comune: sensazione di freddo o di intorpidimento alle estremita', ipotensione; non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o con un'anamnesi di malattia ostruttiva delle vie aeree; rara: rinite allergica. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, stipsi. Patologie epatobiliari. Rara: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Rara: reazioni di ipersensibilita' (prurito, rossore, eruzioni cutanee); molto rara: i beta-bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre rash cutaneo simile a psoriasi, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare e crampi muscolari; Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Rara: disturbi della potenza sessuale. Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, affaticamento. Esami diagnostici. Rara: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT).

Indicazioni

Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con ridotta funzione sistolica del ventricolo sinistro, in aggiunta a terapia con ACE-inibitori e diuretici ed eventualmente glicosidi cardiaci.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; insufficienza cardiaca acuta o durante episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropica per via endovenosa; shock cardiogeno; blocco atrio-ventricolare di II o III grado (senza pacemaker); sindrome del nodo del seno; blocco seno-atriale; bradicardia sintomatica; ipotensione sintomatica; grave asma bronchiale o grave malattia polmonare ostruttiva cronica; gravi forme di occlusione arteriosa periferica e gravi forme di sindrome di Raynaud; feocromocitoma non trattato; acidosi metabolica; combinazione con floctafenina e sultopride.

Composizione ed Eccipienti

Calcio fosfato dibasico, anidro; cellulosa microcristallina; amido dimais pregelatinizzato; croscarmellosa sodica; silice colloidale anidra; magnesio stearato; lattosio monoidrato; ipromellosa; macrogol 4000;titanio diossido (E171).

Avvertenze

Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con bisoprololo deve essere iniziato con una fase di titolazione speciale. Soprattutto nei pazienti con cardiopatia ischemica, la sospensione della terapia con bisoprololo non deve essere effettuata bruscamente, a meno non sia chiaramente indicato, poiche' questo puo' provocare un peggioramento transitorio della condizione cardiaca. L'inizio del trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con bisoprololo richiede un monitoraggio regolare. Bisoprololo deve essere usato con cautela neiseguenti casi: broncospasmo (asma bronchiale, malattie ostruttive delle vie aeree). Nell'asma bronchiale o in altre malattie polmonari croniche ostruttive, che possono causare sintomi, la terapia di broncodilatazione deve essere somministrata contemporaneamente. Occasionalmente nei pazienti con asma puo' verificarsi un aumento della resistenza delle vie aeree, pertanto potrebbe essere necessario aumentare la dose dibeta-2-stimolanti; diabete mellito con ampie variazioni nei valori della glicemia: i sintomi di ipoglicemia (come tachicardia, palpitazionio sudorazione) possono essere mascherati; digiuno stretto; terapia desensibilizzante in corso. Come altri beta-bloccanti, bisoprololo puo' aumentare la sensibilita' nei confronti degli allergeni e la gravita' delle reazioni anafilattiche. Non sempre i trattamento con epinefrina puo' sortire gli effetti terapeutici desiderati; blocco atrio-ventricolare di I grado; angina di Prinzmetal; occlusione arteriosa periferica(puo' verificarsi un aumento dei disturbi, specialmente all'inizio della terapia); anestesia generale. Nei pazienti sottoposti ad anestesiagenerale il beta-blocco riduce l'incidenza di aritmie e di ischemia miocardica durante l'induzione e l'intubazione, nonche' nel periodo post-operatorio. Viene correntemente raccomandato che il trattamento beta-bloccante di mantenimento venga continuato nel periodo peri-operatorio. L'anestesista deve essere informato dell'uso del beta-bloccante, a causa delle potenziali interazioni con altri farmaci che possono provocare bradiaritmie, attenuazione della tachicardia riflessa e diminuzione della capacita' di riflesso di compensare la perdita di sangue. Se si ritiene necessario interrompere la terapia beta-bloccante prima di un intervento chirurgico, l'interruzione deve essere fatta gradualmente e completata circa 48 ore prima dell'anestesia. Non esiste alcuna esperienza terapeutica con bisoprololo nell'insufficienza cardiaca in pazienti affetti dalle seguenti malattie e condizioni: diabete mellito insulino-dipendente (tipo I); grave compromissione della funzionalita' renale; grave compromissione della funzionalita' epatica; cardiomiopatia restrittiva; malattie cardiache congenite; malattie valvolari organiche emodinamicamente significative; infarto del miocardio nei 3 mesi precedenti. Ai pazienti affetti da psoriasi o con anamnesi di psoriasidevono essere somministrati beta-bloccanti (per esempio bisoprololo) solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischi-benefici. Nei pazienti con feocromocitoma, bisoprololo non deve essere somministrato fino ad avvenuto blocco del recettore alfa. In corso di terapia con bisoprololo i sintomi di tireotossicosi possono essere mascherati. Questo prodotto medicinale contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Bisoprololo esercita effetti farmacologici che possono determinare conseguenze dannose alla gravidanza e/o al feto/neonato. In genere i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, il che e' stato associato a ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti avversi (come ipoglicemia e bradicardia). Se la terapia con beta-bloccanti e' necessaria, sono preferibili i beta-bloccanti beta 1 -selettivi.Bisoprololo non e' raccomandato durante la gravidanza, se non e' strettamente necessario: in tal caso occorre monitorare il flusso ematico utero-placentare e la crescita fetale. In caso di effetti nocivi sullagravidanza o sul feto sara' altresi' necessario prendere in considerazione l'adozione di terapie alternative. Il neonato deve essere monitorato attentamente. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia si manifestano generalmente entro i primi tre giorni. Non sono disponibili dati relativi all'escrezione di bisoprololo nel latte materno o alla sicurezza dell'esposizione a bisoprololo nei neonati. Pertanto l'assunzione dibisoprololo durante l'allattamento non e' raccomandata.

Interazioni con altri prodotti

Associazioni controindicate. Floctafenina: i beta-bloccanti possono impedire la reazione compensatoria cardiovascolare associata a ipertensione o shock che puo' essere indotto da floctafenina. Sultopride: bisoprololo non deve essere somministrato in concomitanza con sultopride, a causa di un aumentato rischio di aritmia ventricolare. Associazioni non raccomandate. Calcio-antagonisti del tipo verapamil e, in misura minore, del tipo diltiazem: influenza negativa su contrattilita' e conduzione atrio-ventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamilin pazienti in terapia con β-bloccanti puo' provocare una grave ipotensione e un blocco atrio-ventricolare. Farmaci antiaritmici di classe I (per esempio chinidina, disopiramide; lidocaina, fenitoina; flecainide, propafenone) nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica:puo' essere potenziato l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare e l'effetto inotropico negativo puo' essere aumentato. Farmaci antipertensivi che agiscono centralmente, come clonidina e altri (per esempio metildopa, moxonidina, rilmenidina): l'uso concomitante di farmaci antipertensivi che agiscono centralmente puo' peggiorare l'insufficienza cardiaca mediante una diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiaca, vasodilatazione). La brusca sospensione, in particolare se antecedente l'interruzione del beta-bloccante, puo' aumentare il rischio di "ipertensione di rebound". Associazioni da usare con cautela. Calcio antagonisti diidropiridinici, come felodipina e amlodipina: l'uso concomitante puo' aumentare il rischio di ipotensione e nei pazienti con insufficienza cardiaca non puo' essere escluso il rischio di un ulteriore peggioramento dello stato funzionale della pompa ventricolare. Farmaci antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone): puo' essere potenziato l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare. Betabloccanti topici(per esempio collirio per il trattamento del glaucoma): possono avereun effetto additivo agli effetti sistemici di bisoprololo. Farmaci parasimpaticomimetici: l'uso concomitante puo' aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare e il rischio di bradicardia. Insulina e antidiabetici orali: aumento dell'effetto ipoglicemico. Il blocco dei recettori beta puo' mascherare i sintomi di ipoglicemia. Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione. Glicosidi digitalici: riduzione della frequenza cardiaca, aumento del tempo di conduzione atrio-ventricolare. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l'effetto ipotensivodi bisoprololo. Agenti β-simpaticomimetici (come isoprenalina, dobutamina): l'associazione con bisoprololo puo' ridurre l'effetto di entrambi i farmaci. Simpaticomimetici che attivano sia i β- sia gli α-adrenocettori (come noradrenalina, adrenalina): la combinazione con bisoprololo puo' smascherare gli effetti vasocostrittori di questi agenti mediati dagli α-adrenocettori, provocando un aumentodella pressione sanguigna e un peggioramento della claudicazione intermittente. Si ritiene che tali interazioni siano piu' probabili con i beta-bloccanti non selettivi. L'uso concomitante di agenti antipertensivi, cosi' come di altri farmaci con un potenziale effetto di abbassamento della pressione sanguigna (come antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine), puo' aumentare il rischio di ipotensione. Associazioni da tenere in considerazione. Meflochina: aumento del rischio di bradicardia. Inibitori della monoaminossidasi (eccetto gli inibitori delle MAO-B): aumento dell'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti, ma anche rischio di crisi ipertensive. Rifampicina: leggera riduzione dell'emivita di bisoprololo, forse a causa dell'induzione degli enzimi epatici che metabolizzano il farmaco. In genere non sono necessari aggiustamenti posologici. Derivati dell'ergotamina: esacerbazione dei disturbi circolatori periferici.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.