avandia*7cpr riv 8mg rosiglitazone glaxosmithkline spa

Che cosa è avandia 7cpr riv 8mg?

Avandia compresse rivestite prodotto da glaxosmithkline spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Avandia risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci usati nel diabete, farmaci ipoglicemizzanti orali; inclusa l'insulina.
Contiene i principi attivi: rosiglitazone maleato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene rosiglitazone maleato equivalente a 8 mg di rosiglitazone.
Codice AIC: 034939102 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Rosiglitazone e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo2. Come monoterapia: negli adulti (in particolare adulti in sovrappeso) non adeguatamente controllati con la dieta e l'esercizio fisico, per i quali la terapia con metformina sia inappropriata a causa di controindicazioni od intolleranza come terapia orale duplice in combinazione con: metformina, negli adulti (in particolare adulti in sovrappeso) con insufficiente controllo glicemico nonostante l'assunzione della dose massima tollerata di metformina in monoterapia; una sulfanilurea, solo negli adulti con insufficiente controllo glicemico nonostante l'assunzione di una sulfanilurea in monoterapia, che presentano intolleranza alla metformina o nei quali l'uso di metformina sia controindicato come terapia orale tripla in combinazione con: metformina ed una sulfanilurea, negli adulti (in particolare adulti in sovrappeso) con insufficiente controllo glicemico nonostante l'assunzione di una terapia orale duplice.

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Posologia

Il trattamento con rosiglitazone inizia in genere con 4 mg/die. Tale dose puo' essere aumentata fino ad 8 mg/die dopo otto settimane qualora sia richiesto un maggior controllo glicemico. Nei pazienti che vengono trattati con rosiglitazone in associazione con una sulfanilurea, unaumento del rosiglitazone a 8 mg/die deve essere intrapreso con cautela a seguito di un'anamnesi clinica accurata tesa a valutare il rischio del paziente di sviluppare reazioni avverse correlate alla ritenzione di liquidi. Rosiglitazone puo' essere somministrato una o due volte al giorno (o come dose unica giornaliera, o in due dosi separate). Popolazione speciale. Anziani (>= 65 anni): non e' richiesto alcun adattamento posologico negli anziani. Insufficienza renale: nessun adattamento posologico e' necessario nei pazienti con insufficienza renale di grado lieve e moderato. Sono disponibili dati limitati in pazienti con grave insufficienza renale e pertanto rosiglitazone dovrebbe essere usato con cautela in tali pazienti. Insufficienza epatica: rosiglitazonenon deve essere somministrato a pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Popolazione pediatrica: non ci sono dati disponibili sull'uso di rosiglitazone nei bambini di eta' inferiore a 10 anni. Vi sono dati limitati sull'uso di rosiglitazone in monoterapia in bambini e negli adolescenti dai 10 ai 17 anni. I dati disponibili non supportano l'efficacia nella popolazione pediatrica e pertanto tale impiego non e' raccomandato. Modo di somministrazione Le compresse dovrebbero essere deglutite con acqua e assunte durante i pasti o lontano dai pasti. Per migliorare la compliance del medicinale, si suggerisce di consigliare al paziente di assumere le compresse all'incirca alla stessaora tutti i giorni.

Effetti indesiderati

La terapia concomitante con rosiglitazone e sulfanilurea puo' essere associata ad un aumento della frequenza di ipoglicemia e anemia rispetto a rosiglitazone in monoterapia. Monitorare nei pazienti la ritenzione dei liquidi che puo' aggravare o precipitare i segni o sintomi di collasso cardiaco congestizio. Frequenze reazioni avverse: molto comune>= 1/10; comune da >= 1/100 a < 1/10; e non comune da >= 1/1000 a < 1/100. Reazioni avverse identificate da studi clinici. >>Rosiglitazonein monoterapia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperlipemia, aumento di peso, aumento dell'appetito. Patologie cardiache. Comune: ischemia cardiaca. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema. >>Rosiglitazone con metformina. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia, iperlipemia, aumento di peso, ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca, ischemia cardiaca. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema. >>Rosiglitazone con metformina e sulfanilurea. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, leucopenia, piastrinopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperlipemia, aumento di peso; non comune: aumento dell'appetito; molto comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro. Patologie cardiache. Comune. Insufficienza cardiaca, ischemiacardiaca. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema. >>Rosiglitazone con metformina e sulfanilurea. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, granulo citopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia, iperlipemia, aumento di peso; molto comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca, ischemia cardiaca. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema. Dati successivi all'immissione in commercio. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazione anafilattica,angioedema, reazioni cutanee (ad esempio orticaria, prurito, rash). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: rapido ed eccessivo aumento di peso. Patologie dell'occhio. Raro: edema maculare. Patologie cardiache. Raro: insufficienza cardiaca congestizia/edema polmonare. Patologie epatobiliari.Raro: disfunzioni epatiche, evidenziate principalmente da un aumento degli enzimi epatici.

Indicazioni

Rosiglitazone e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo2. Come monoterapia: negli adulti (in particolare adulti in sovrappeso) non adeguatamente controllati con la dieta e l'esercizio fisico, per i quali la terapia con metformina sia inappropriata a causa di controindicazioni od intolleranza come terapia orale duplice in combinazione con: metformina, negli adulti (in particolare adulti in sovrappeso) con insufficiente controllo glicemico nonostante l'assunzione della dose massima tollerata di metformina in monoterapia; una sulfanilurea, solo negli adulti con insufficiente controllo glicemico nonostante l'assunzione di una sulfanilurea in monoterapia, che presentano intolleranza alla metformina o nei quali l'uso di metformina sia controindicato come terapia orale tripla in combinazione con: metformina ed una sulfanilurea, negli adulti (in particolare adulti in sovrappeso) con insufficiente controllo glicemico nonostante l'assunzione di una terapia orale duplice.

Controindicazioni ed effetti secondari

L'uso di rosiglitazone e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita' nota a rosiglitazone o ad uno qualsiasi degli eccipienti; insufficienza cardiaca o precedenti episodi di insufficienza cardiaca (NYHA classe I-IV); sindrome Coronarica Acuta (angina instabile, infarto miocardio senza sopra livellamento ST (NSTEMI) e infarto miocardio con sopra livellamento ST (STEMI); compromissione della funzionalita' epatica; chetoacidosi diabetica o pre-coma diabetico.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: sodio amido glicolato (Tipo A), ipromellosa, cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa 6cP, titanio diossido (E171), macrogol3000, lattosio monoidrato, glicerolo triacetato, ossido di ferro rosso (E172).

Avvertenze

I tiazolidinedioni possono causare ritenzione di liquidi che puo' aggravare o scatenare la comparsa di segni o sintomi di scompenso cardiaco congestizio. Rosiglitazone puo' causare ritenzione di liquidi in modo dose-dipendente. Il possibile contributo dato dalla ritenzione di liquidi all'aumento di peso deve essere verificato caso per caso poiche', molto raramente, e' stato segnalato un aumento di peso rapido ed eccessivo come segnale di ritenzione di liquidi. Monitorare i pazienti per segni e sintomi di reazioni avverse correlate alla ritenzione di liquidi, inclusi l'aumento di peso e l'insufficienza cardiaca. Intensificare il monitoraggio dei pazienti nei quali il rosiglitazone viene utilizzato in combinazione con metformina ed insulina. Rosiglitazone deve essere interrotto qualora si manifesti un qualsiasi deterioramento della funzione cardiaca. E' necessario agire con cautela nei pazienti di eta' maggiore di 75 anni poiche' esiste solo una limitata esperienza in questo gruppo di pazienti. Poiche' FANS e rosiglitazone sono associati a ritenzione di liquidi, la loro contemporanea somministrazione potrebbe aumentare il rischio di edema. Negli studi clinici in cui rosiglitazone e' stato utilizzato in associazione con insulina e' stato osservato un aumento dell'incidenza di insufficienza cardiaca. Insulina e rosiglitazone sono entrambi associati a ritenzione di liquidi; la lorocontemporanea somministrazione puo' aumentare il rischio di edema ed il rischio di ischemia cardiaca. L'insulina si deve quindi aggiungere per stabilizzare la terapia con rosiglitazone solo in casi eccezionalie sotto stretta supervisione. Ischemia del miocardio: il trattamento con rosiglitazone puo' essere associato ad un incrementato rischio di eventi ischemici del miocardio. Ci sono limitati dati provenienti da studi clinici in pazienti con cardiopatia ischemica e/o arteriopatia periferica. Pertanto, a titolo di precauzione, non e' raccomandato l'usodel rosiglitazone in questi pazienti. I pazienti con Sindrome Coronarica Acuta non sono stati valutati negli studi clinici controllati con rosiglitazone. Alla luce di un possibile sviluppo di insufficienza cardiaca in tali soggetti, la terapia con rosiglitazone non deve essere pertanto iniziata in pazienti con evento coronarico acuto e deve essereinterrotta durante la fase acuta dell'evento stesso. Monitoraggio della funzionalita' epatica: durante l'esperienza post-marketing si sono registrate rare segnalazioni di disfunzione epatocellulare. Esiste unaesperienza limitata con rosiglitazone in pazienti con elevati valori degli enzimi epatici. Pertanto, gli enzimi epatici devono essere controllati prima dell'inizio della terapia con rosiglitazone in tutti i pazienti e controllati in seguito di volta in volta in base al giudizio clinico. Il trattamento con rosiglitazone non deve essere intrapreso in pazienti con un innalzamento basale dei livelli degli enzimi epaticio con qualsiasi evidenza di malattia epatica. Se durante la terapia con rosiglitazone i livelli di ALT aumentano di oltre 3 volte il limitenormale superiore, i livelli di tale enzima epatico devono essere rivalutati non appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono oltre 3 volte il limite normale superiore, il trattamento deve essere interrotto. Gli enzimi epatici devono essere controllati nel caso in cui un paziente manifesti sintomi di disfunzione epatica, che possono includere nausea di origine non nota, vomito, dolori addominali, affaticamento, anoressia e/o urine ipercromiche. La decisione di mantenere il pazientein terapia con rosiglitazone in attesa degli esami di laboratorio deve essere guidata dal giudizio clinico. Il trattamento con il farmaco deve essere interrotto in caso di ittero. Sono stati riportati con i tiazolidinedioni, incluso rosiglitazone, casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzione della acuita' visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato edemaperiferico concomitante. Fare attenzione alla possibilita' di edema maculare se i pazienti riferiscono disturbi della acuita' visiva; considerare l'opportunita' di una appropriata visita oftalmologica. Con rosiglitazone si e' evidenziato aumento di peso corporeo correlato alla dose; tale aumento era maggiore quando rosiglitazone era associato ad insulina. Controllare il peso dei pazienti, in quanto potrebbe essere imputabile a ritenzione di liquidi, che a sua volta puo' essere associata ad insufficienza cardiaca. Il trattamento con rosiglitazone e' associato a riduzione correlata alla dose dei livelli di emoglobina. In pazienti con bassi livelli di emoglobina prima dell'inizio della terapia, esiste un piu' elevato rischio di anemia durante il trattamento con rosiglitazone. I pazienti trattati con rosiglitazone in associazione con una sulfanilurea o con insulina potrebbero essere a rischio di ipoglicemia correlata alla dose. Potrebbe essere necessario un incrementato monitoraggio del paziente ed una riduzione nella dose del medicinaleconcomitante. L'impiego di rosiglitazone in terapia orale tripla, in associazione con metformina ed una sulfanilurea, puo' essere associatoad un aumentato rischio di ritenzione di liquidi ed insufficienza cardiaca, come anche ipoglicemia. Incrementare il controllo del paziente e puo' essere necessario modificare la dose della sulfanilurea. La decisione di iniziare la terapia orale tripla deve includere la valutazione di un eventuale passaggio al trattamento con insulina. Studi a lungo termine dimostrano un aumento dell'incidenza delle fratture ossee nei pazienti. Il rischio di frattura va tenuto in considerazione nel trattamento dei pazienti, trattati con rosiglitazone. Altre avvertenze: sono state trattate con rosiglitazone donne in premenopausa. Benche' negli studi preclinici sia stato osservato uno squilibrio ormonale, non e' stata rilevata nessuna significativa reazione avvversa associata a disturbi mestruali. In conseguenza di un miglioramento della sensibilita' all'insulina, si puo' verificare una ripresa dell'ovulazione nellepazienti anovulatorie a seguito della resistenza all'insulina. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di gravidanza e, se una paziente desidera una gravidanza o se si verifica una gravidanza, il trattamento deve essere sospeso. Rosiglitazone deve essere usato con cautela in pazienti con grave insufficienza renale. Rosiglitazone deve essere usato con cautela durante la somministrazione concomitante di inibitori (es. gemfibrozil) o induttori (es. rifampicina) dell'isoenzima CYP2C8. Il controllo glicemico deve essere monitorato attentamente. Va preso in considerazione un aggiustamento della dose di rosiglitazone nell'ambito della posologia raccomandata o una modifica della terapia del diabete. Le compresse del farmaco contengono lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Si e' riscontrato che il rosiglitazone attraversa la placenta umana ed e' rintracciabile nei tessuti fetali. Non sono disponibili dati adeguati relativi all'uso di rosiglitazone in donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Rosiglitazone non deveessere impiegato durante la gravidanza. La presenza di rosiglitazone e' stata rilevata nel latte degli animali da laboratorio. Non e' noto se l'allattamento al seno comporti l'esposizione del bambino al medicinale. Pertanto rosiglitazone non deve essere somministrato a donne in allattamento. Come conseguenza dell'aumentata sensibilita' all'insulina, le pazienti senza ovulazione a causa della resistenza all'insulina (es. pazienti con sindrome dell'ovaio policistico) possono presentare una ripresa dell'ovulazione. Le pazienti devono essere informate del rischio di incorrere in una gravidanza e, se le pazienti desiderano avere una gravidanza o se sono gravide il trattamento deve essere interrotto.

Interazioni con altri prodotti

Studi in vitro dimostrano che rosiglitazone viene prevalentemente metabolizzato dall'isoenzima CYP2C8, mentre l'isoenzima CYP2C9 rappresenta soltanto una via metabolica secondaria. La co- somministrazione di rosiglitazone con gemfibrozil (un inibitore del CYP2C8) ha comportato un raddoppio delle concentrazioni plasmatiche di rosiglitazone. Poiche'esiste una possibilita' di aumentato rischio di reazioni avverse correlate alla dose, puo' rendersi necessaria una diminuzione della dose. Un attento controllo della glicemia deve essere preso in considerazione. La co-somministrazione di rosiglitazone con rifampicina (un induttore del CYP2C8) ha comportato una riduzione del 66% delle concentrazioni plasmatiche di rosiglitazone. Non si puo' escludere che altri induttori (es. fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, Hypericum Perforatum) possano anche influenzare l'esposizione al rosiglitazone. Puo' essere necessario incrementare la dose di rosiglitazone. Un attento controllo della glicemia deve essere preso in considerazione. Non sono atteseinterazioni clinicamente significative con substrati o inibitori dell'isoenzima CYP2C9. La contemporanea somministrazione dei farmaci antidiabetici orali metformina, glibenclamide e acarbosio non ha dato luogoad alcuna interazione farmacocinetica clinicamente rilevante con rosiglitazone. Una moderata assunzione di alcool con rosiglitazone non ha effetto sul controllo glicemico. Non e' stata osservata alcuna interazione clinicamente significativa con digossina, con warfarin (substratodell'isoenzima CYP2C9),con nifedipina, etinilestradiolo o noretindrone (substrati dell'isoenzima CYP3A4), a seguito di somministrazione contemporanea di rosiglitazone.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.