atriance*ev 6fl 250mg 50ml nelarabina sandoz spa

Che cosa è atriance ev 6fl 250mg 50ml?

Atriance soluzione per infusione prodotto da sandoz spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Atriance risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di antimetaboliti.
Contiene i principi attivi: nelarabina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: nelarabina.
Codice AIC: 038116012 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T-ALL) e da linfoma linfoblastico a cellule T (T-LBL) che non hanno risposto o hanno avuto recidive dopo trattamento con almeno due regimi di chemioterapia. Poiche' le popolazioni dei pazienti che si trovano in queste condizioni patologiche sono poco numerose, le informazioni a supporto di tali indicazioni sono basate su dati limitati.

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Posologia

La nelarabina e' solo per uso endovenoso e deve essere somministrata solo sotto il controllo di un medico esperto nell'uso di agenti citotossici. Si raccomanda che i pazienti in trattamento con nelarabina ricevano un'idratazione per via endovenosa in accordo con la pratica medica standard per la gestione della iperuricemia nei pazienti a rischio per la sindrome da lisi tumorale. Nei pazienti a rischio di iperuricemia, deve essere preso in considerazione l'uso di allopurinolo. Adulti eadolescenti (di eta' pari o superiore ai 16 anni): 1.500 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, per la durata di due ore, nei giorni 1, 3e 5 e ripetuta ogni 21 giorni. Bambini e adolescenti (di eta' pari o inferiore ai 21 anni): 650 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, per la durata di un'ora, giornalmente per 5 giorni consecutivi, ripetutaogni 21 giorni. Negli studi clinici sono state utilizzate, in pazienti di eta' compresa tra 16 e 21 anni, sia dosi da 650 mg/m^2 che da 1.500 mg/m^2. L'efficacia e la sicurezza sono state simili per entrambi iregimi. Bisogna considerare quale regime sia appropriato quando si trattano pazienti di questo range di eta'. Sono disponibili limitati dati di farmacologia clinica nei pazienti al di sotto dei 4 anni di eta'.Modifica della dose: la nelarabina deve essere sospesa al primo segnodi eventi neurologici di grado 2 o superiore, in base ai National Cancer Institute Common Terminology Criteria Adverse Event (NCI CTCAE). Nel caso di tossicita' di altro tipo, compresa la tossicita' ematologica, ritardare la dose successiva puo' rappresentare un'opzione. Anziani: e' stato trattato con nelarabina un numero di pazienti di eta' pari o superiore ai 65 anni non sufficiente per stabilire se essi rispondano in modo diverso rispetto ai pazienti piu' giovani. Insufficienza renale: la nelarabina non e' stata studiata in soggetti con insufficienzarenale. Nelarabina e 9-beta-D- arabinofuranosilguanina (ara-G) sono escrete parzialmente per via renale. Non vi sono dati sufficienti per raccomandare una modifica della dose nei pazienti con una clearance renale della creatinina Clcr inferiore a 50 ml/min. I pazienti con insufficienza renale che vengono trattati con nelarabina devono essere attentamente monitorati per la comparsa di tossicita'. Insufficienza epatica: la nelarabina non e' stata studiata in pazienti con insufficienza epatica. Questi pazienti devono essere trattati con cautela. La nelarabina non e' diluita prima della somministrazione. La dose appropriata di nelarabina e' trasferita in sacche infusionali in polivinilcloruro (PVC) o etilvinilacetato (EVA) o in contenitori di vetro e somministrata nei pazienti adulti con una infusione della durata di due ore e nei pazienti pediatrici con una infusione della durata di un'ora. Deve essere controllata regolarmente la conta ematica completa comprensiva delle piastrine.

Effetti indesiderati

La convenzione seguente e' stata utilizzata per la classificazione della frequenza: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a =1/1.000 a =1/10.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOUomini e donne sessualmente attivi devono usare metodi contraccettiviefficaci, durante il trattamento e per almeno tre mesi dopo la cessazione del trattamento. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di nelarabina in donne in gravidanza. Studi nell'animale hanno mostratotossicita' riproduttiva, incluse malformazioni. Il rischio potenzialeper l'uomo non e' noto, tuttavia l'esposizione durante la gravidanza probabilmente comportera' anomalie e malformazioni del feto. La nelarabina non deve essere utilizzata durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Se le pazienti iniziano una gravidanza durante il trattamento con nelarabina, devono essere informate riguardo il possibile rischio per il feto. Non e' noto se nelarabina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. L'escrezione di nelarabina nel latte non e' stata studiata nell'animale. Tuttavia, a causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei bambini, l'allattamento al seno deve essere interrotto. Non e' noto l'effetto di nelarabina sulla fertilita' nell'uomo. Sono possibili, in base all'azione farmacologica del prodotto, effetti indesiderati relativi alla fertilita'. La pianificazione delle nascite deve essere adeguatamente discussa con i pazienti.

Indicazioni

Trattamento di pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T-ALL) e da linfoma linfoblastico a cellule T (T-LBL) che non hanno risposto o hanno avuto recidive dopo trattamento con almeno due regimi di chemioterapia. Poiche' le popolazioni dei pazienti che si trovano in queste condizioni patologiche sono poco numerose, le informazioni a supporto di tali indicazioni sono basate su dati limitati.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico (per aggiustare il pH), idrossido di sodio (per aggiustare il pH).

Avvertenze

Con l'utilizzo di nelarabina sono stati riportati eventi neurologici gravi. Tali eventi hanno compreso stati di alterazione mentale, inclusa sonnolenza grave, effetti sul sistema nervoso centrale, incluse convulsioni, e neuropatie periferiche che potevano variare da intorpidimento e parestesie a debolezza motoria e paralisi. Sono stati anche segnalati casi associati a demielinizzazione e neuropatie periferiche ascendenti simili alla sindrome di Guillain-Barre'. Non sempre con la sospensione di nelarabina si e' ottenuta la guarigione completa da questi eventi. Pertanto, e' fortemente raccomandato un attento monitoraggio diuna eventuale comparsa di eventi neurologici e la nelarabina deve essere sospesa al primo segno di eventi neurologici di Grado 2 o superiore in base ai National Cancer Institute Common Terminology Criteria Adverse Event (NCI CTCAE). La tossicita' dose-limitante della nelarabina e' la neurotossicita'. Si consiglia di tenere sotto attenta osservazione i pazienti sottoposti a terapia con nelarabina per la comparsa di segni e sintomi di tossicita' neurologica. I comuni segni e sintomi correlati alla neurotossicita' di nelarabina comprendono sonnolenza, confusione, convulsioni, atassia, parestesie e ipoestesia. La tossicita' neurologica grave puo' manifestarsi sotto forma di coma, stato epilettico, demielinizzazione o neuropatie ascendenti simili alla sindrome di Guillain-Barre'. Pazienti trattati in precedenza o in concomitanza conchemioterapia intratecale, o in precedenza con irradiazione craniospinale, sono potenzialmente a rischio maggiore di effetti indesiderati neurologici e pertanto la terapia intratecale concomitante e/o l'irradiazione craniospinale non sono raccomandate. Nei pazienti immunocompromessi, l'immunizzazione con vaccini vivi puo' potenzialmente causare infezione. Pertanto, l'immunizzazione con vaccini vivi non e' raccomandata. Sono state associate alla terapia con nelarabina leucopenia, trombocitopenia, anemia e neutropenia (compresa neutropenia febbrile). Deveessere controllata regolarmente la conta ematica completa comprensivadelle piastrine. Si raccomanda che i pazienti in trattamento con nelarabina ricevano un'idratazione per via endovenosa in accordo con la pratica medica standard per la gestione della iperuricemia nei pazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale. Nei pazienti a rischio di iperuricemia, deve essere preso in considerazione l'uso di allopurinolo. Anziani: gli studi clinici con nelarabina non includono un numero di pazienti di eta' pari o superiore ai 65 anni sufficiente per stabilire se essi rispondano in modo diverso rispetto ai pazienti piu' giovani. In un'analisi esploratoria, l'aumento dell'eta', soprattutto per eta' pari o superiore ai 65 anni, sembra essere associato ad un aumento della frequenza di effetti indesiderati neurologici. Cancerogenesi e mutagenesi: non sono stati condotti test di cancerogenesi con nelarabina. Tuttavia, e' noto che nelarabina e' genotossica per le cellule di mammifero. Questo medicinale contiene 1.725 mg/ml (75 micromoli) di sodio. Cio' va tenuto in considerazione da parte dei pazienti che seguono unadieta a ridotto contenuto di sodio.

Gravidanza e Allattamento

Uomini e donne sessualmente attivi devono usare metodi contraccettiviefficaci, durante il trattamento e per almeno tre mesi dopo la cessazione del trattamento. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di nelarabina in donne in gravidanza. Studi nell'animale hanno mostratotossicita' riproduttiva, incluse malformazioni. Il rischio potenzialeper l'uomo non e' noto, tuttavia l'esposizione durante la gravidanza probabilmente comportera' anomalie e malformazioni del feto. La nelarabina non deve essere utilizzata durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Se le pazienti iniziano una gravidanza durante il trattamento con nelarabina, devono essere informate riguardo il possibile rischio per il feto. Non e' noto se nelarabina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. L'escrezione di nelarabina nel latte non e' stata studiata nell'animale. Tuttavia, a causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei bambini, l'allattamento al seno deve essere interrotto. Non e' noto l'effetto di nelarabina sulla fertilita' nell'uomo. Sono possibili, in base all'azione farmacologica del prodotto, effetti indesiderati relativi alla fertilita'. La pianificazione delle nascite deve essere adeguatamente discussa con i pazienti.

Interazioni con altri prodotti

Nelarabina e ara-G in vitro non inibiscono in modo significativo le attivita' dei maggiori isoenzimi (CYP) del citocromo epatico P450, CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A4. Non e' raccomandata la somministrazione concomitante di nelarabina in associazione con inibitori della adenosina deaminasi, quale la pentostatina. La somministrazione concomitante puo' ridurre l'efficacia della nelarabina e/o modificare il profilo degli eventi avversi di entrambi i principi attivi.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.