zonegran*56cps 50mg zonisamide advanz pharma italia srl

Che cosa è zonegran 56cps 50mg?

Zonegran capsule rigide prodotto da advanz pharma italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Zonegran risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antiepilettici.
Contiene i principi attivi: zonisamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni capsula rigida contiene 50 mg di zonisamide.
Codice AIC: 036959031 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Terapia aggiuntiva nel trattamento di pazienti adulti con crisi epilettiche parziali, con o senza generalizzazione secondaria.

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Posologia

Il farmaco deve essere aggiunto alla terapia esistente e la dose deveessere titolata in base all'effetto clinico. Dosi da 300 mg a 500 mg al giorno si sono dimostrate efficaci, sebbene alcuni pazienti, soprattutto quelli che non assumono agenti induttori del CYP3A4, possano rispondere a dosaggi inferiori. La dose giornaliera iniziale raccomandatae' di 50 mg, suddivisa in due somministrazioni. Dopo una settimana e'possibile aumentare la dose fino a 100 mg al giorno e successivamentela dose puo' essere aumentata a intervalli settimanali, con incrementi fino a 100 mg. Nei pazienti con funzione renale o epatica compromessa e nei pazienti che non assumono agenti induttori del CYP3A4 deve essere preso in considerazione l'uso di intervalli di due settimane. Dopola fase di titolazione, il prodotto puo' essere somministrato una o due volte al giorno. Anziani: usare cautela all'inizio del trattamento nei pazienti anziani, in quanto vi sono informazioni limitate. I medici che prescrivono il farmaco devono tenere conto anche del profilo di sicurezza del farmaco. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Non puo'essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Pazienti con compromissione della funzione renale: prestare cautela nel trattamento di pazienti con funzione renale compromessa, in quanto vi sono limitate informazioni sull'uso in tali pazienti e potrebbe essere necessaria una piu' lenta titolazione di Zonegran. Dato che la zonisamide e i suoi metaboliti vengono escreti per via renale, il trattamento deve essere interrotto in pazienti che sviluppano insufficienza renale acuta o laddove si osservi un aumento sostenuto, clinicamente significativo, della creatinina sierica. Nei soggetti con funzione renale compromessa, la clearance renale delle singole dosi di zonisamide era positivamente correlata alla clearance della creatinina. L'AUC plasmatica della zonisamide risultava aumentata del 35% nei soggetti con clearance della creatinina < 20 ml/min. Pazienti con compromissione della funzione epatica L'uso nei pazienti con compromissione della funzione epatica non e' stato studiato. Pertanto, l'uso nei pazienti con grave insufficienza epatica non e' raccomandato. Occorre avere cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; potrebbe essere necessaria una piu' lenta titolazione del farmaco. Sospensione: nel caso sia necessario interrompere il trattamento con il medicinale, la sospensione deve essere effettuata gradualmente. Negli studi clinici, si e' fatto ricorso a riduzioni delle dosi di 100 mg a intervalli settimanali, con contemporaneo aggiustamento delle dosi degli altri medicinali antiepilettici. Modo di somministrazione: le capsule rigide sono per uso orale. Effetto del cibo: puo' essere assunto con o senza cibo.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse gravi su base immunitaria, associate a medicinalicontenenti un gruppo sulfamidico, comprendono rash, reazione allergica e importanti alterazioni ematologiche, tra cui anemia aplastica, chemolto raramente possono essere fatali. Le reazioni avverse piu' comuni, negli studi controllati di terapia aggiuntiva, sono state sonnolenza, vertigini e anoressia. Frequenza reazioni avverse: molto comune >= 1/10; comune >= 1/100, < 1/10; non comune >= 1/1.000, < 1/100; raro >=1/10.000, < 1/1.000; molto raro < 1/10.000; non nota. Infezioni ed infestazioni. Non comune: polmonite, infezioni del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: ecchimosi; molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, leucocitosi, leucopenia, linfoadenopatia, pancitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'; molto raro: sindrome di ipersensibilita' da farmaci, rash da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia; non comune: ipokaliemia; molto raro: acidosi metabolica, acidosi renale tubulare. Disturbi psichiatrici. Molto comune: agitazione, irritabilita', stato confusionale, depressione; comune: labilita' affettiva, ansia, insonnia, disturbo psicotico; non comune: rabbia, aggressivita', ideazione suicidaria, tentativo di suicidio; molto raro: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: atassia, vertigini, deficit dellamemoria, sonnolenza; comune: bradifrenia, disturbo dell'attenzione, nistagmo, parestesia, disturbo del linguaggio, tremore; non comune: convulsioni; molto raro: amnesia, coma, crisi di grande male, sindrome miastenica, Sindrome Neurolettica Maligna, stato di male epilettico. Patologie dell'occhio. Molto comune: diplopia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: dispnea, polmonite da aspirazione, disturbo respiratorio. Patologie gastrointestinali. Comune: dolori addominali, costipazione, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: vomito; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: colecistite, colelitiasi; molto raro: danno epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito; molto raro: anidrosi, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema musoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Molto raro: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Comune: nefrolitiasi; non comune: calcoli urinari; molto raro: idronefrosi, insufficienza renale, anomali nelle urine. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, sindrome influenzale, piressia, edema periverico. Esami diagnostici. Molto comune: riduzione dei bicarbonati; comune: dimagrimento; molto raro: aumento della creatinfosfochinasi ematica, aumento della creatininemia, aumento dell'azotemia, anomalie nei test di funzionalita' epatica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Molto raro: colpo di calore. Inoltre, vi sono stati casi isolati di morte improvvisa inspiegata nei pazienti epilettici (SUDEP) che assumevano il farmaco. Informazioni supplementari su popolazioni speciali: un'analisi combinata dei dati di sicurezza su 95 soggetti anziani ha evidenziato una frequenza di segnalazione di edema periferico e prurito relativamente piu' elevata rispetto alla popolazione adulta. Il riesame dei dati post-marketing indica che, rispetto alla popolazione generale, i pazienti di 65 anni di eta' e oltre segnalano con una maggiore frequenzagli eventi seguenti: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e sindrome di ipersensibilita' da farmaci (DIHS).

Indicazioni

Terapia aggiuntiva nel trattamento di pazienti adulti con crisi epilettiche parziali, con o senza generalizzazione secondaria.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai sulfamidici.

Composizione ed Eccipienti

Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina, olio vegetale idrogenato, sodio laurilsolfato. Involucro della capsula: gelatina, titanio biossido (E171), gomma lacca, glicole propilenico, potassio idrossido, ossido di ferro nero (E172).

Avvertenze

In associazione alla terapia si verificano rash gravi, inclusi casi di sindrome di Stevens- Johnson. Deve essere presa in considerazione lapossibilita' di interrompere la somministrazione in pazienti che sviluppano rash di natura inspiegabile. Tutti i pazienti che sviluppano rash durante l'assunzione devono essere posti sotto attenta osservazione, con attenzione particolare ai pazienti a cui vengono somministrati concomitantemente medicinali antiepilettici che potrebbero indurre rashcutanei indipendentemente. L'interruzione nei pazienti con epilessia deve essere effettuata attraverso una graduale riduzione della dose, al fine di diminuire la possibilita' di crisi epilettiche al momento della sospensione. La sospensione di medicinali antiepilettici concomitanti deve essere effettuata con cautela. Il prodotto e' un derivato benzisossazolico, che contiene un gruppo sulfamidico. Le reazioni avversegravi su base immunitaria, associate a medicinali contenenti un gruppo sulfamidico, comprendono rash, reazione allergica e importanti alterazioni ematologiche, tra cui anemia aplastica, che molto raramente possono essere fatali. Sono stati segnalati casi di agranulocitosi, trombocitopenia, leucopenia, anemia aplastica, pancitopenia e leucocitosi. Vi sono informazioni inadeguate per valutare l'eventuale relazione tradose e durata del trattamento e questi eventi. Ideazione e comportamento suicidari sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici in diverse indicazioni. Tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di ideazione e comportamento suicidari e si deveconsiderare un trattamento appropriato. I pazienti (e le persone che se ne prendono cura) devono essere informati della necessita' di consultare il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. In pazienti trattati con zonisamide sono comparsi calcoli renali. Il medicinale deve essere utilizzato con cautela nei pazienti chepresentano fattori di rischio di nefrolitiasi, inclusa pregressa formazione di calcoli, storia familiare di nefrolitiasi e ipercalciuria. Tali pazienti possono presentare un maggiore rischio di calcolosi renale e segni e sintomi associati, quali colica renale, dolore renale o dolore al fianco. Inoltre, i pazienti che assumono altre terapie associate a nefrolitiasi possono presentare un rischio maggiore. Un aumento dell'assunzione di liquidi e della diuresi puo' contribuire a ridurre il rischio di formazione di calcoli, in particolar modo nei soggetti con fattori di rischio predisponenti. Il trattamento con il farmaco e' associato ad acidosi metabolica ipercloremica senza gap anionico. Tale acidosi metabolica e' causata da perdita di bicarbonato a livello renale, dovuta all'effetto inibitorio della zonisamide sull'anidrasi carbonica. Questo squilibrio elettrolitico e' stato osservato con l'uso delfarmacoin studi clinici controllati verso placebo e nel periodo post-marketing. Generalmente l'acidosi metabolica indotta da zonisamide si verifica all'inizio del trattamento, sebbene possano manifestarsi casiin qualsiasi momento durante il trattamento. La riduzione dei livellidi bicarbonato e' solitamente lieve-moderata (riduzione media di circa 3,5 mEq/l a dosi giornaliere di 300 mg negli adulti); raramente nei pazienti possono manifestarsi riduzioni piu' gravi. Le condizioni mediche o le terapie che predispongono ad acidosi (quali malattia renale, gravi disturbi respiratori, stato di male epilettico, diarrea, intervento chirurgico, dieta chetogenica o medicinali) possono potenziare glieffetti di riduzione del bicarbonato della zonisamide. I livelli sierici di bicarbonato dovranno essere monitorati attentamente nei pazienti trattati con zonisamide a rischio di acidosi metabolica, in quelli con sintomatologia suggestiva di acidosi metabolica ed in quelli che nepresentano le conseguenti reazioni.. In caso di sviluppo e di persistenza di acidosi metabolica, occorre considerare la possibilita' di ridurre la dose o di sospendere il prodotto (con una graduale riduzione del farmaco), perche' si puo' sviluppare osteopenia. Se si decide di continuare la somministrazione del farmaco nonostante la persistenza di acidosi, deve essere considerato un trattamento con alcali. Utilizzareil prodotto con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con inibitori dell'anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficienti per escludere un'interazione farmacodinamica. Casi di riduzione della sudorazione e innalzamento della temperatura corporea sono stati segnalati principalmente nei pazienti pediatrici. In alcuni casi e' stato diagnosticato colpo di calore che harichiesto il trattamento ospedaliero. I pazienti, o coloro che se ne prendono cura, devono essere avvertiti della necessita' di mantenere l'idratazione ed evitare l'esposizione a temperature eccessive. Occorreavere cautela nel prescrivere il prodotto con altri medicinali che predispongono i pazienti a disturbi legati al caldo; questi comprendono inibitori dell'anidrasi carbonica e medicinali con attivita' anticolinergica. Nei pazienti che assumono il medicinale e che sviluppano segnie sintomi clinici di pancreatite, si raccomanda di tenere sotto osservazione i livelli di lipasi e amilasi pancreatiche. Se c'e' evidenza di pancreatite, in assenza di un'altra causa ovvia, si raccomanda di considerare l'interruzione del farmaco e istituire un trattamento appropriato. Nei pazienti che assumono il medicinale nei quali si sviluppanograve dolore e/o debolezza muscolare, in presenza o assenza di febbre, si raccomanda una valutazione dei marker di danno muscolare, inclusii livelli sierici di creatinfosfochinasi e aldolasi. In caso di innalzamento, in assenza di un'altra causa ovvia, quale trauma o crisi di grande male, si raccomanda di considerare l'interruzione del farmaco e istituire un trattamento appropriato. Le donne in eta' fertile devono fare uso di contraccezione adeguata durante il trattamento con il prodotto e per un mese dopo la sua interruzione. I medici che sottopongonoi pazienti a trattamento con il farmaco devono cercare di assicurarsiche venga utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e di valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica del singolo paziente. Esistono dati limitati provenienti da studi clinici in pazienti di peso inferiore a 40 kg. Pertanto, questi pazienti devono essere trattati con cautela. Il medicinale puo' causare dimagrimento. Puo' essere considerata l'assunzione di un integratore alimentare o un maggiore apporto alimentare, se il paziente perde peso o se e' sottopeso nel corso della terapia. Se si verifica un dimagrimento indesiderato cospicuo, deve essere considerata l'interruzione del prodotto.

Gravidanza e Allattamento

Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con il farmaco e per un mese dopo la sua interruzione. Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso della zonisamide in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziatouna tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita', secondo il giudizio del medico, e solo se si ritiene che il potenziale beneficio giustifichi il rischio per il feto. La necessita' di trattamento antiepilettico deve essere esaminata nelle pazienti che pianificano una gravidanza. Se viene prescritto il medicinale, si raccomanda un attento monitoraggio. Deve essere fornita una consulenza specialistica alle donne con probabilita' di iniziare una gravidanza al fine di considerare il trattamento ottimale durante la gravidanza. Alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica riguardo ai possibili effetti sulfeto e i rischi rispetto ai benefici devono essere discussi con la paziente prima di iniziare il trattamento. Il rischio di difetti alla nascita e' aumentato di 2-3 volte nei figli di madri trattate con farmaci antiepilettici. I piu' frequentemente riportati sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. Una terapia multipla con medicinali antiepilettici puo' essere associata ad un rischio di malformazioni congenite maggiore rispetto alla monoterapia. La terapia antiepilettica non deve essere interrotta improvvisamente, in quanto cio' potrebbe portare a recidiva delle crisi, che potrebbe averegravi conseguenze per la madre e per il bambino. La zonisamide e' escreta nel latte umano; la concentrazione nel latte materno e' simile a quella del plasma materno. Occorre decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con il farmaco. A causa del lungo tempo di ritenzione della zonisamide nell'organismo, l'allattamento non deve essere ripreso fino a un mese dopo il completamento della terapia con il medicinale.

Interazioni con altri prodotti

Effetto sugli enzimi del citocromo P450: gli studi in vitro con utilizzo di microsomi epatici umani hanno dimostrato assenza o scarsa (<25%) inibizione degli isoenzimi 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o3A4 del citocromo P450, a livelli di zonisamide circa raddoppiati o superiori alle concentrazioni sieriche non legate clinicamente rilevanti. Pertanto, non si prevede che il farmaco influisca sulla farmacocinetica di altri medicinali attraverso meccanismi mediati dal citocromo P450, come dimostrato in vivo per carbamazepina, fenitoina, etinilestradiolo e desipramina. Potenziale influenza su altri farmaci. Medicinaliantiepilettici: in pazienti epilettici, la somministrazione allo steady-state non ha prodotto effetti farmacocinetici clinicamente rilevanti su carbamazepina, lamotrigina, fenitoina o valproato di sodio. Contraccettivi orali: negli studi clinici su soggetti sani, la somministrazione allo steady-state non ha influito sulle concentrazioni sieriche di etinilestradiolo o noretisterone in un contraccettivo orale combinato. Inibitori dell'anidrasi carbonica: utilizzare con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con inibitori dell'anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficientiper escludere una possibile interazione farmacodinamica. Substrati della P-gp Uno studio in vitro dimostra che la zonisamide e' un debole inibitore della P-gp (MDR1) con una CI50 di 267 mcmol/l ed esiste il potenziale teorico che la zonisamide influisca sulla farmacocinetica delle sostanze che sono substrati della P-gp. Si consiglia cautela quandosi inizia o si interrompe il trattamento con la zonisamide o quando si modifica la dose di zonisamide nei pazienti che assumono anche medicinali substrati della P-gp (ad es. digossina, chinidina). Potenziali interazioni di medicinali che influiscono sul farmaco: negli studi clinici, la co-somministrazione di lamotrigina non ha avuto effetti evidenti sulla farmacocinetica della zonisamide. L'associazione di Zonegran con altri medicinali che possono portare a urolitiasi puo' aumentare il rischio di sviluppare calcoli renali, pertanto la somministrazione concomitante di tali medicinali deve essere evitata. La zonisamide viene metabolizzata in parte dal CYP3A4 (scissione riduttiva) e anche da N-acetiltransferasi e coniugazione con acido glucuronico; pertanto, le sostanze che possono indurre o inibire questi enzimi possono influire sulla farmacocinetica della zonisamide. Induzione enzimatica: l'esposizione alla zonisamide e' inferiore nei pazienti epilettici che ricevono agenti induttori del CYP3A4, quali fenitoina, carbamazepina e fenobarbital. E' improbabile che questi effetti siano clinicamente significativi se Zonegran e' aggiunto alla terapia esistente; tuttavia, possonoverificarsi variazioni nelle concentrazioni di zonisamide se, in concomitanza, vengono sospesi o introdotti antiepilettici o altri medicinali induttori del CYP3A4, o se ne viene aggiustato il dosaggio; in tal caso potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di Zonegran. La rifampicina e' un potente induttore del CYP3A4. Se e' necessariala co-somministrazione, il paziente deve essere posto sotto stretta osservazione e la dose del farmaco e degli altri substrati del CYP3A4 aggiustata secondo necessita'. Inibizione del CYP3A4: sulla base dei dati clinici, sembra che gli inibitori noti del CYP3A4, specifici e non specifici, non abbiano effetti clinicamente rilevanti sui parametri diesposizione farmacocinetica di zonisamide. La somministrazione allo steady-state di ketoconazolo (400 mg/die) o cimetidina (1200 mg/die) non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica dopo dose singola di zonisamide somministrata a soggetti sani. Pertanto, nondovrebbe essere necessaria una modificazione del dosaggio del farmacoin caso di cosomministrazione con noti inibitori del CYP3A4.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.