volibris*10cpr riv 10mg ambrisentan glaxosmithkline spa

Che cosa è volibris 10cpr riv 10mg?

Volibris compresse rivestite prodotto da glaxosmithkline spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Volibris risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di altri antiipertensivi.
Contiene i principi attivi: ambrisentan
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ambrisentan 10 mg.
Codice AIC: 038528030 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dei pazienti con ipertensione polmonare arteriosa (Pulmonary Arterial Hypertension , PAH) classificata in base alla classificazione funzionale dell'OMS in classe II e III, per migliorare la capacita' di esercizio. L'efficacia del farmaco e' stata dimostrata nei pazienti con PAH idiopatica (IPAH) e nella PAH associata a malattia del tessuto connettivo.

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Posologia

Il farmaco deve essere assunto per via orale alla dose di 5 mg al giorno. Un'ulteriore efficacia e' stata osservata con la formaulazione da10 mg in pazienti con sintomi di classe III, tuttavia e' stato osservato anche un incremento dell'edema periferico. I pazienti con PAH associata a malattia del tessuto connettivo possono aver bisogno di 10 mg di prodotto per una efficacia ottimale. Prima di prendere in considerazione un aumento della dose a 10 mg di farmaco in questi pazienti e' necessario accertarsi che la dose di 5 mg sia ben tollerata. Dati limitati suggeriscono che una interruzione improvvisa non e' associata ad un peggioramento di rimbalzo della PAH. In caso di co-somministrazione con ciclosporina A, la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mguna volta al giorno ed il paziente deve essere attentamente monitorato. L'uso del medicinale non e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni a causa della mancanza di dati di sicurezza ed efficacia. Nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni non sono necessari aggiustamenti del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza renale non e' richiesto alcun aggiustamento del dosaggio. C'e' una limitata esperienzacon il farmaco in soggetti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina 3xULN). Si raccomanda che la compressa venga deglutita intera; essa puo' essere assunta con osenza cibo.

Effetti indesiderati

Patologie cardiache. Comune: palpitazioni. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia (emoglobina ridotta, ematocrito ridotto).Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea (compresa cefalea sinusale, emicrania). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: congestione delle vie respiratorie superiori (ad es. nasale, dei seni paranasali) sinusite, nasofaringite, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, stipsi. Patologie vascolari. Comune: rossore. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Molto comune: edema periferico, ritenzione di liquidi; comune: dolore/fastidio al torace. Alterazioni del sistema immunitario. Non comune: reazione di ipersensibilita' (ad es. angioedema, eruzione cutanea, prurito). Negli studi clinici l'edema periferico e' stato riportato piu' comunemente e tendeva ad essere piu' grave nei pazienti dieta' >=65 anni. Anomalie degli esami laboratorio. La frequenza della diminuzione dei valori di emoglobina (anemia) e' stata maggiore con ilfarmaco. Trasversalmente agli studi clinici di Fase III controllati con placebo a 12 settimane, le concentrazioni medie di emoglobina diminuivano nei pazienti del gruppo in terapia con il prodotto ed erano osservate gia' dopo 4 settimane (diminuzione di 0,83 g/dl); le variazionimedie dal basale sembravano stabilizzarsi nelle 8 settimane seguenti.In alcuni pazienti trattati con il farmaco e' stata osservata una diminuzione nei valori di emoglobina >=15% rispetto al valore basale e che cadeva al di sotto del limite inferiore del normale. >>Dati post-marketing. Patologie del sistema nervoso. Non nota: capogiro. Patologie cardiache. Non nota: insufficienza cardiaca. Alterazioni del sistema vascolare. Non nota: sincope, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: dispnea. Patologie gastrointestinali. Non nota: nausea, vomito, diarrea. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle transaminasi epatiche.

Indicazioni

Trattamento dei pazienti con ipertensione polmonare arteriosa (Pulmonary Arterial Hypertension , PAH) classificata in base alla classificazione funzionale dell'OMS in classe II e III, per migliorare la capacita' di esercizio. L'efficacia del farmaco e' stata dimostrata nei pazienti con PAH idiopatica (IPAH) e nella PAH associata a malattia del tessuto connettivo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, alla soia, o ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravidanza; donne in eta' fertile che non facciano uso di un metodo contraccettivo efficace; allattamento; insufficienza epatica grave (con o senza cirrosi); valori basali delle aminotransferasi epatiche (aminotransferasi aspartato [AST] e/o alanina aminotransferasi [ALT]) >3xULN.

Composizione ed Eccipienti

Interno della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento: alcol polivinilico (parzialmente idrolizzato), talco (E553b), titanio diossido (E171), macrogol/PEG 3350, lecitina di soia (E322), lacca alluminio rosso allura AC (E129).

Avvertenze

Il farmaco non e' stato studiato in un numero sufficiente di pazientiper determinare il rapporto rischio/beneficio in pazienti in classe funzionale I della classificazione OMS per la PAH. L'efficacia del farmaco in monoterapia non e' stata determinata nei pazienti in classe IV della classificazione OMS per la PAH. Qualora le condizioni cliniche peggiorino si deve prendere in considerazione la terapia raccomandata per gli stadi gravi della malattia. Alla PAH sono associate anche anomalie nella funzionalita' epatica. Con l'utilizzo degli antagonisti dei recettori dell'endotelina (ERA) si e' osservato un innalzamento degli enzimi epatici potenzialmente legato alla terapia. Pertanto, prima di iniziare una terapia con il medicinale devono essere valutati i valoridelle aminotransferasi (ALT ed AST). Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con valori basali di ALT e/o AST >3xULN. Si raccomanda di effettuare il monitoraggio su base mensile delle ALT e delle AST. Si deve interrompere la terapia con il medicinale nel caso in cui i pazienti sviluppino un innalzamento sostenuto, inspiegato, clinicamente significativo delle ALT e/o delle AST, oppure quando l'innalzamento di ALT e/o AST sia accompagnato da segni o sintomi di danno epatico (ad esempio ittero). Nei pazienti privi di sintomi clinici di danno epatico o di ittero, dopo la risoluzione delle anomalie epatiche si puo'prendere in considerazione la ripresa della terapia con il prodotto. Si raccomanda di chiedere consiglio ad un epatologo. Una riduzione nelle concentrazioni di emoglobina ed ematocrito e' stata messa in relazione con l'utilizzo degli ERA, incluso il farmaco. La maggior parte di queste riduzioni e' stata riscontrata durante le prime 4 settimane di trattamento e generalmente in seguito i livelli di emoglobina si sono stabilizzati. L'inizio della terapia con il farmaco non e' raccomandato nei pazienti con un'anemia clinicamente significativa. Si raccomandadi misurare i livelli di emoglobina e/o ematocrito durante il trattamento, per esempio dopo 1 mese, dopo 3 mesi ed in seguito periodicamente in accordo con la pratica clinica. Nel caso in cui, dopo aver escluso altre cause, si osservi una diminuzione clinicamente significativa nei valori di emoglobina o ematocrito, si deve prendere in considerazione o la riduzione della dose o la sospensione del trattamento. Con l'utilizzo degli ERA, incluso ambrisentan, e' stato osservato edema periferico. La maggior parte dei casi di edema periferico negli studi clinici condotti con ambrisentan sono stati di gravita' da lieve a moderata, nonostante esso sembri comparire con maggiore frequenza e gravita' nei pazienti di eta' >=65 anni. L'edema periferico e' stato riportato piu' frequentemente con l'utilizzo della dose da 10 mg di ambrisentan. Sono stati riportati casi post-marketing di ritenzione di liquidi verificatisi entro alcune settimane dall'inizio della terapia con ambrisentan e, in alcuni casi, si e' reso necessario intervenire con un diuretico o con l'ospedalizzazione per il trattamento della ritenzione di liquidi o della insufficienza cardiaca scompensata. Se i pazienti hanno un preesistente sovraccarico di liquidi, esso deve essere gestito in maniera clinicamente appropriata prima di iniziare la terapia con ambrisentan. Nel caso in cui durante la terapia con ambrisentan si sviluppiuna significativa ritenzione di liquidi, associata o meno ad aumento di peso, devono essere condotti ulteriori accertamenti per determinarne la causa, che sia essa associabile ad ambrisentan o a sottostante insufficienza cardiaca, con la possibile necessita' di un trattamento specifico o interruzione della terapia con ambrisentan. La terapia con il farmaco in pazienti di sesso femminile in eta' fertile non deve essere iniziata prima di accertarsi che il risultato del test di gravidanza sia negativo e che sia stata adottata una pratica di contraccezione efficace. Deve essere consultato un ginecologo in caso di dubbi sul tipo di contraccettivo da consigliare alla singola paziente. Durante il trattamento si raccomanda di effettuare mensilmente il test di gravidanza. Sono stati riportati casi di edema polmonare con agenti vasodilatatori, come antagonisti dei recettori dell'endotelina, qualora siano utilizzati in pazienti con malattia polmonare veno-occlusiva. Di conseguenza, qualora il paziente in trattamento con ambrisentan sviluppi edema polmonare acuto, si deve prendere in considerazione la possibilita'di una malattia polmonare veno-occlusiva. I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere strettamente monitorati qualora inizino il trattamento con rifampicina. Eccipienti: le compresse contengono lattosio monoidrato e l'agente colorante Lacca Alluminio Rosso Allura AC (E129), che possono causare reazioni allergiche.

Gravidanza e Allattamento

Il farmaco e' controindicato in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno dimostrato che ambrisentan e' teratogeno. Non c'e' esperienza sull'uomo. La terapia con il medicinale in pazienti di sesso femminile ineta' fertile non deve essere iniziata prima di accertarsi che il risultato del test di gravidanza sia negativo e che sia stata adottata unapratica di contraccezione efficace. Durante il trattamento si raccomanda di effettuare ogni mese il test di gravidanza. Le donne che devonoassumere il farmaco devono essere avvertite del rischio di danni al feto e in caso di gravidanza devono iniziare una terapia alternativa. Non e' noto se ambrisentan sia escreto nel latte materno. L'escrezione di ambrisentan nel latte non e' stata studiata nell'animale. Pertanto l'allattamento e' controindicato nelle pazienti che assumono il farmaco. Lo sviluppo di atrofia dei tubuli dei testicoli negli animali di sesso maschile e' stata messa in correlazione alla somministrazione cronica degli ERA, incluso ambrisentan. Non e' noto l'effetto sulla fertilita' nell'uomo. La somministrazione cronica di ambrisentan non e' stata associata ad un cambiamento nel testosterone plasmatico negli studi clinici.

Interazioni con altri prodotti

Ambrisentan non inibisce ne' induce le fasi I o II della metabolizzazione enzimatica dei farmaci alle concentrazioni clinicamente relevantinegli studi non clinici sia in vitro che in vivo, suggerendo un bassopotenziale nell'alterare il profilo dei farmaci che vengono metabolizzati attraverso queste vie. Il potenziale di ambrisentan nell'indurre l'attivita' del CYP3A4 e' stata valutata in volontari sani con risultati che suggeriscono una mancanza di effetto induttivo di ambrisentan sull'isoenzima CYP3A4. La co-somministrazione di ambrisentan con un inibitore della fosfodiesterasi, o sildenafil o tadalafil (entrambi substrati del CYP3A4) nei volontari sani non ha causato variazioni significative della farmacocinetica dell'inibitore della fosfodiesterasi o di ambrisentan. La somministrazione di ketoconazolo (un potente inibitoredel CYP3A4) allo steady state non provoca un incremento clinicamente significativo dell'esposizione ad ambrisentan. In uno studio condotto su volontari sani ambrisentan allo steady-state non ha evidenziato effetti sulla farmacocinetica ne' sull'attivita' anti-coagulante di warfarin. Neppure warfarin ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di ambrisentan. Inoltre, nei pazienti, ambrisentan non ha complessivamente avuto effetti sulla dose settimanale, sul Tempo di Protrombina (PT) e sull'International Normalized Ratio (INR) di un anticoagulante tipo warfarin. Allo steady-state la co-somministrazione di ambrisentan e ciclosporina A risulta in un raddoppio dell'esposizione ad ambrisentan nei volontari sani. Cio' potrebbe essere imputabile all'inibizione dei trasportatori e degli enzimi metabolici coinvolti nellafarmacocinetica di ambrisentan da parte della ciclosporina A. Quindi la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mg al giorno quando esso venga somministrato contemporaneamente a ciclosporina A. Dosi multiple di ambrisentan non hanno effetto sull'esposizione alla ciclosporina A, ne' si raccomanda alcun aggiustamento della dose di ciclosporina A. Nei volontari sani la co-somministrazione di rifampicina (un inibitore del OATP, un forte induttore del CYP3A e del 2C19, e induttore della P-gp e della uridina-glucuronosiltransferasi [UGTs]) era associata ad un transitorio incremento (di circa 2 volte) nell'esposizione ad ambrisentan a seguito delle prime dosi somministrate. Tuttavia, entro l'ottavo giorno, la somministrazione di rifampicina allo steady state non ha effetti clinicamente rilevanti sull'esposizione ad ambrisentan. Ipazienti in terapia con ambrisentan devono essere strettamente monitorati qualora inizino il trattamento con rifampicina. In uno studio clinico condotto su volontari sani, ambrisentan alla dose di 10 mg una volta al giorno, allo steady state, non ha influenzato in modo significativo la farmacocinetica di una singola dose di etinilestradiolo e noretindrone, componenti di un contraccettivo orale di associazione. Sullabase di questo studio di farmacocinetica, non ci si attende che ambrisentan influenzi in modo significativo l'esposizione a contraccettivi a base di estrogeni o progestinici. L'efficacia e la sicurezza del farmaco quando viene somministrato contemporaneamente ad altri trattamenti per la PAH (ad esempio prostanoidi ed inibitori della fosfodiesterasi di tipo V) non sono state studiate in modo specifico in studi clinici controllati. Di conseguenza, si raccomanda di usare cautela in caso di co-somministrazione. Effetto di ambrisentan sui trasportatori di xenobiotici In vitro , ambrisentan non ha effetto inibitorio sul trasporto della digossina mediato dalla P-glicoproteina (Pgp) ed e' un substrato debole per il trasporto mediato dalla Pgp. Ulteriori studi in vitro nei ratti e sugli epatociti umani hanno dimostrato che ambrisentan non inibisce il co-trasportatore sodio-taurocolato (NTCP), ne' la pompache esporta gli anioni organici (OATP), ne' la pompa che esporta i sali biliari (BSEP) ne' l'isoforma 2 della proteina di resistenza multifarmaco (MRP2). Gli studi in vitro negli epatociti di ratto hanno dimostrato anche che ambrisentan non ha effetti inducenti su Pgp, BSEP o MRP2. Nei volontari sani la somministrazione di ambrisentan allo steady state non ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di digossina, che e' un substrato della Pgp.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.