vincristina teva ev 1 flaconi 1mg1ml teva italia srl

Che cosa è vincristina teva ev 1ml 1mg/ml?

Vincristina teva soluzione iniettabile prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Vincristina teva risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici.
Contiene i principi attivi: vincristina solfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: vincristina solfato.
Codice AIC: 038549010 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Sia da solo sia in combinazione con altri farmaci oncolitici per il trattamento di: leucemia linfocitica acuta; linfomi maligni, inclusi i linfomi Hodgkin e non Hodgkin; mieloma multiplo; tumori solidi, inclusi il carcinoma mammario (metastatico) e il carcinoma a piccole celluledel polmone; sarcoma di Ewing, rabdomiosarcoma embrionale, tumori neuroectodermici primitivi (come medulloblastoma e neuroblastoma), tumoredi Wilms e retinoblastoma; porpora trombocitopenica idiopatica. I pazienti con porpora trombocitopenica idiopatica refrattaria alla splenectomia e alla terapia a breve termine con steroidi di tipo corticosurrenale possono rispondere alla vincristina, ma il farmaco e' sconsigliato come terapia di prima linea per tale disturbo. Le dosi settimanali consigliate di vincristina, somministrate per 3-4 settimane, hanno indotto remissioni permanenti in alcuni pazienti. Se il paziente non risponde dopo 3-6 dosi, e' improbabile che si ottengano risultati con ulteriori dosi.

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Posologia

Somministrare esclusivamente per via endovenosa. Fatale se somministrata mediante altre vie. Occorre prestare la massima attenzione nel calcolare e nel somministrare la dose da iniettare, dato che un eventualesovradosaggio puo' determinare effetti gravi e persino fatali. Quandoviene utilizzata come monoterapia, la dose va somministrata a intervalli di 1 settimana. In caso di associazione con altri antineoplastici,la frequenza di somministrazione dipende dal protocollo. Adulti: 1,4 mg/m^2 (massimo 2 mg) una volta alla settimana. I bambini possono tollerare una dose maggiore: 1,5-2,0 mg/m^2 una volta alla settimana. Bambini di peso pari o inferiore a 10 kg: 0,05 mg/kg una volta alla settimana. Anziani: la dose abituale per gli adulti e' adeguata anche per gli anziani. Compromissione epatica: nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa o con un valore di bilirubina sierica diretta superiore a 3 mg/100 ml, si consiglia una riduzione del 50% della dose di vincristina solfato. Dati il metabolismo epatico e l'escrezione biliare divincristina, si consigliano dosi ridotte per i pazienti con ittero ostruttivo o altro disturbo a livello epatico. I pazienti con una patologia epatica sufficiente a ridurre l'escrezione biliare possono rilevare un aumento della gravita' degli effetti indesiderati. La vincristinasolfato non va somministrata in caso di neurotossicita' grave, in particolare in presenza di paresi. Una volta scomparsi i sintomi dopo l'interruzione della somministrazione di vincristina solfato, e' possibile riprendere il trattamento con il 50% della dose. La somministrazioneintratecale di vincristina determina una neurotossicita' letale. Puo'essere somministrata per via endovenosa mediante infusione o come bolo endovenoso nell'arco di almeno 1 minuto attraverso un catetere di infusione continua. E' molto importante che l'ago sia posizionato in modo adeguato in vena prima di iniettare qualsiasi farmaco. E' necessariousare cautela al fine di evitare l'infiltrazione nei tessuti sottocutanei. Lo stravaso durante la somministrazione endovenosa di vincristina solfato puo' determinare notevole irritazione. Al fine di prevenire l'irritazione vascolare, la vena deve essere accuratamente sciacquata dopo la somministrazione di vincristina solfato. La dose di vincristina solfato va calcolata e somministrata con estrema attenzione, in quanto un sovradosaggio puo' avere effetti gravi e persino letali. La dosenon va aumentata oltre la soglia in grado di determinare un beneficioterapeutico. In generale, le singole dosi non devono superare i 2 mg;la conta dei globuli bianchi va eseguita prima e dopo la somministrazione di ciascuna dose.

Effetti indesiderati

Gli effetti tossici piu' importanti della vincristina sono stati associati al sistema nervoso centrale. In generale, gli effetti indesiderati sono reversibili e dose-dipendenti. Gli effetti indesiderati piu' frequenti sono neurotossicita' e alopecia, mentre quelli piu' fastidiosi sono quelli di origine neuromuscolare. I pazienti trattati con vincristina in associazione ad altri prodotti citotossici dotati di noti effetti carcinogeni hanno sviluppato tumori maligni secondari. >>Patologie del sistema emolinfopoietico Comuni (>=1/100 =1/1000 >Disturbi del sistema immunitario. Comuni: episodi acuti di respiro affannoso e broncospasmi da gravi a potenzialmente letali. Questi sintomi sono stati osservati in seguito alla somministrazione di alcaloidi della Vinca (come la vincristina), in particolare quando somministrati in concomitanza con mitomicina. La reazione puo' verificarsi pochi minuti oppure ore dopo la somministrazione di un alcaloide della Vinca, o fino a 2 settimane dopo una dose di mitomicina. Rari (>=1/10.000 >Disturbi del sistema nervoso. La tossicita' neurologica e' l'effetto indesiderato piu' importante della vincristina. La tossicita' neurologica e' correlata alla dose e all'eta'. Possono verificarsi anche stipsi e ileo. Comuni: neuropatia periferica (mista sensomotoria), che si manifesta in quasi tutti i pazienti. Spesso gli effetti indesiderati neuromuscolari si manifestano in un ordine specifico. Inizialmente compaiono solo disturbi sensoriali e parestesie. Con la continuazione della terapia possono verificarsi dolore ai nervi (fra gli altri alla mandibola e ai testicoli) e ulteriori difficolta' motorie. Proseguendo ulteriormente con la terapia sono stati riferiti perditadei riflessi tendinei profondi, piede cadente, debolezza muscolare, atassia e paralisi. Puo' verificarsi un coinvolgimento del nervo cranico, inclusa paresi isolata e/o paralisi di muscoli comandati dai nervi cranici, senza che si manifesti debolezza muscolare in altre regioni. Paralisi del nervo cranico e debolezza muscolare della laringe possonocausare raucedine e paresi delle corde vocali, inclusa una paresi bilaterale delle corde vocali potenzialmente letale. La debolezza muscolare dei muscoli oculari esterni puo' causare ptosi, nonche' neuropatia ottica ed extraoculare. E' stata segnalata cecita' corticale transitoria. La vincristina provoca anche tossicita' vegetativa e tossicita' del sistema nervoso centrale, sebbene meno frequentemente rispetto alla neuropatia periferica. Sono state osservate visione doppia e atrofia ottica. Non comuni: convulsioni, spesso associate a ipertensione. Nei bambini sono stati segnalati alcuni casi di convulsioni seguite da coma. La vincristina causa tossicita' vegetativa e tossicita' del sistema nervoso centrale, sebbene questo avvenga meno frequentemente rispetto alla neuropatia periferica. Effetti sul sistema nervoso centrale, quali stato di coscienza alterato e alterazioni mentali come depressione, agitazione, insonnia, stato confusionale, psicosi e allucinazioni. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: sordita'. >>Patologie cardiache. Non comuni: coronaropatia, infarto del miocardio. In pazienti trattati con associazioni chemioterapiche contenenti vincristina e precedentemente sottoposti a radioterapia del mediastino si sono manifestate patologie coronariche e infarto del miocardio. Rari: ipertensione e ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Con gli alcaloidi della Vinca, alcuni dei quali erano utilizzati in associazione con mitomicina, C sono stati segnalati grave broncospasmoe dispnea. >>Patologie gastrointestinali. Comuni: nausea, vomito, stipsi, dolore addominale. La stipsi puo' verificarsi in seguito a una occlusione della parte superiore dell'intestino, mentre il retto e' vuoto. Possono verificarsi dolori addominali simili a coliche. Non comuni:appetito ridotto, perdita di peso, anoressia, diarrea, ileo paralitico. In particolare nei bambini piccoli e' possibile che si manifesti ileo paralitico. Rari: infiammazione della membrana mucosa orale, necrosi e/o perforazione intestinale. Molto rari (>Patologie epatobiliari Rari: malattia veno-occlusiva epatica, in particolare nei bambini. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni (>=1/10): alopecia (e' reversibile all'interruzione della somministrazione di vincristina). >>Patologie renali e urinarie. Nei pazienti anziani, la terapia con farmaci che provocano ritenzione urinaria va interrotta nei primi giorni successivi alla somministrazione di vincristina. Non comuni: poliuria, disuria, ritenzione urinaria dovuta ad atonia vescicale, iperuricemia, nefropatia da acidourico. Rari: sindrome SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico). La sindrome puo' essere collegata alla neurotossicita' del medicinale, probabilmente a causa di un effetto diretto sull'ipotalamo. In questi pazienti si verifica iponatriemia, in combinazione con l'escrezione di sodio nell'urina, senza indicazione di disturbi renali o surrenali, ipotensione, disidratazione, azotemia o edema. L'iponatriemia e la perdita di sodio attraverso i reni possono migliorare con la limitazione dei liquidi. Molto rari: incontinenza. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. L'infertilita' irreversibile dopo la chemioterapia contenente vincristina e' piu' comune negli uomini che nelle donne. Comuni: e' stata osservata azoospermia negli uomini trattati con una associazione chemioterapica di vincristina e prednisone con ciclofosfamide o mecloretamina e procarbazina. Non comuni: amenorrea. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: irritazione nel sito di iniezione. Non comuni: febbre, flebite, dolore, cellulite e necrosi. Questi sintomipossono verificarsi in seguito a irritazione della parete vascolare oa stravaso durante la somministrazione. Rari: cefalea.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOEsistono dati molto limitati relativamente all'uso di vincristina in pazienti gravide. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato teratogenicita' e altra tossicita' riproduttiva. Sulla base dei risultati degli studi su animali e degli studi di farmacodinamica sul principio attivo, occorre evitare la somministrazione di vincristina durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre. Se si instaura una gravidanza durante il trattamento con vincristina, la paziente va informata circa i possibili pericoli per il feto. I pazienti di sesso sia maschile che femminile devono adottare misure contraccettive durante il trattamento e nei 6 mesi successivi all'interruzione della terapia. Se durante si instaura una gravidanza, la paziente va informata dei rischi per il feto e va attentamente monitorata. La vincristina puo' avere effetti genotossici. Se si verifica una gravidanza durante la terapia con vincristina, la possibilita' di una consulenza genetica va presa in considerazione e va consigliata alle pazienti che desiderino avere figli dopo la terapia. Non e' noto se la vincristina sia escreta nel latte materno. L'allattamento va dunque interrotto durante la terapia con vincristina solfato. La terapia puo' provocare infertilita' irreversibile. La reversibilita' di questi effetti antifertilita' dipende dall'eta' del paziente e dalla dose somministrata. E' stata comunemente osservata azoospermia negli uomini trattati con una associazione chemioterapica di vincristina e prednisone con ciclofosfamide o mecloretaminae procarbazina. Con una frequenza inferiore e' stata rilevata amenorrea nelle donne trattate con una chemioterapia contenente vincristina. Ai pazienti di sesso maschile va prospettata l'opzione della conservazione del liquido seminale presso una banca del seme.

Indicazioni

Sia da solo sia in combinazione con altri farmaci oncolitici per il trattamento di: leucemia linfocitica acuta; linfomi maligni, inclusi i linfomi Hodgkin e non Hodgkin; mieloma multiplo; tumori solidi, inclusi il carcinoma mammario (metastatico) e il carcinoma a piccole celluledel polmone; sarcoma di Ewing, rabdomiosarcoma embrionale, tumori neuroectodermici primitivi (come medulloblastoma e neuroblastoma), tumoredi Wilms e retinoblastoma; porpora trombocitopenica idiopatica. I pazienti con porpora trombocitopenica idiopatica refrattaria alla splenectomia e alla terapia a breve termine con steroidi di tipo corticosurrenale possono rispondere alla vincristina, ma il farmaco e' sconsigliato come terapia di prima linea per tale disturbo. Le dosi settimanali consigliate di vincristina, somministrate per 3-4 settimane, hanno indotto remissioni permanenti in alcuni pazienti. Se il paziente non risponde dopo 3-6 dosi, e' improbabile che si ottengano risultati con ulteriori dosi.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla vincristina solfato o a uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con disturbi neuromuscolari (quali la forma demielinizzante della sindrome di Charcot-Marie-Tooth). Pazienti con grave disfunzione epatica. Pazienti affetti da stipsi e diarrea, specialmente nei bambini. Pazienti sottoposti a radioterapia che coinvolge il fegato.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo, acido solforico, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Esclusivamente per uso endovenoso. Fatale se somministrato per alte vie. La somministrazione intratecale di vincristina provoca neurotossicita' letale. Dopo una somministrazione intratecale accidentale, e' necessario un immediato intervento neurochirurgico al fine di impedire una paralisi ascendente potenzialmente fatale. In un numero molto esiguodi pazienti e' stato possibile evitare tale paralisi potenzialmente fatale e il conseguente decesso, ma si sono avuti postumi neurologici devastanti, con un margine molto limitato di recupero. Se viene somministrata accidentalmente per via intratecale occorre avviare la seguenteterapia immediatamente dopo l'iniezione. 1) Rimozione della maggior quantita' possibile di liquido cerebrospinale nei limiti di sicurezza attraverso un accesso lombare. 2) Inserimento di un catetere epidurale nello spazio subaracnoideo attraverso lo spazio intervertebrale al di sopra dell'accesso lombare iniziale e irrigazione del liquido cerebrospinale con soluzione di Ringer lattato. Va richiesto plasma fresco congelato e, se disponibile, ne vanno aggiunti 25 ml a ciascun litro di soluzione di Ringer lattato. 3) Inserimento di un drenaggio o di un catetere intraventricolare da parte di un neurochirurgo e prosecuzione dell'irrigazione del liquido cerebrospinale con rimozione del liquido attraverso l'accesso lombare connesso a un sistema di drenaggio chiuso. La soluzione di Ringer lattato va somministrata mediante infusione continua a una velocita' di 150 ml/h; se si aggiunge plasma fresco congelato secondo le istruzioni fornite sopra, occorre adottare una velocita' di 75 ml/h. La velocita' di infusione va adeguata allo scopo di mantenere un livello di proteine nel liquido spinale pari a 150 mg/dl. Sono state utilizzate anche le seguenti misure, ma possono non essere essenziali: E' stato somministrato acido folinico per via endovenosa, in un bolo da 100 mg e quindi infuso per 24 ore alla velocita' di 25 mg/h; successivamente boli da 25 mg a intervalli di 6 ore per 1 settimana.Somministrazione endovenosa di acido glutammico nella misura di 10 g in 24 ore, seguita da 500 mg tre volte al giorno per via orale per un periodo di 1 mese. E' stata somministrata piridossina in dosi di 50 mga intervalli di 8 ore, mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti. Il loro ruolo nella riduzione della neurotossicita' non e' chiaro. Prestare attenzione per evitare il contatto della vincristina solfato con gli occhi. Esso puo' causare grave irritazione o la formazione di ulcere alla cornea. In caso di contatto con gli occhi, sciacquarli immediatamente con abbondante acqua. I pazienti devono consultareun medico o un oftalmologo se l'irritazione agli occhi persiste. In caso di contatto accidentale con la cute, lavare abbondantemente con acqua, quindi con un sapone delicato e sciacquare accuratamente. Deve essere evitato lo stravaso. Se si verifica uno stravaso, interrompere immediatamente l'iniezione e iniettare l'eventuale dose rimasta in un'altra vena. L'iniezione locale di ialuronidasi 250 UI/ml (1 ml per via sottocutanea intorno alla lesione) e l'applicazione moderata di calore nel sito in cui si e' verificato lo stravaso possono contribuire a disperdere il farmaco e a ridurre al minimo il disagio e la possibile cellulite. Prestare particolare attenzione ai pazienti affetti da preesistenti disturbi neurologici o della funzionalita' epatica. E' necessario tenere il paziente sotto stretto monitoraggio in caso di somministrazione combinata di vincristina e farmaci con potenziale neurotossicita'. Una disfunzione epatica puo' aumentare le concentrazioni circolantie l'emivita plasmatica della vincristina, con un aumento dei suoi effetti indesiderati. L'effetto neurotossico puo' essere additivo con altri agenti neurotossici o puo' essere potenziato dall'irradiazione del midollo spinale o da una patologia neurologica. I pazienti anziani possono essere piu' predisposti all'effetto neurotossico della vincristina solfato. I pazienti che hanno ricevuto una chemioterapia a base di vincristina in associazione con farmaci antineoplastici dotati di un noto potenziale carcinogeno hanno sviluppato tumori maligni secondari. Il ruolo della vincristina nello sviluppo di tali tumori non e' stato stabilito. Si raccomandano misure profilattiche per la prevenzione della stipsi, quali la modifica della dieta e l'uso di lassativi, in particolare il lattulosio. Somministrare con cautela nei pazienti con cardiopatie ischemiche. Dal momento che puo' verificarsi leucopenia, sia ilmedico che il paziente devono essere preparati alla comparsa di un'infezione. Se si verifica leucopenia, occorre prendere adeguate misure fra cui una particolare attenzione al momento in cui somministrare la dose successiva di vincristina solfato. Prima della somministrazione diciascuna dose va effettuato un esame emocromocitometrico completo. A causa di un aumentato rischio di leucopenia e trombocitopenia, e' necessario uno stretto monitoraggio dei pazienti nei quali una terapia precedente o la patologia stessa hanno determinato la soppressione della funzionalita' del midollo osseo. Durante la remissione-induzione dellaleucemia acuta, puo' verificarsi un innalzamento acuto del livello sierico di acido urico, pertanto durante le prime 3-4 settimane di trattamento occorre verificare spesso i livelli sierici di acido urico o prendere misure adeguate per prevenire una neuropatia da acido urico. I pazienti di sesso sia maschile che femminile devono adottare misure contraccettive durante il trattamento e nei 6 mesi successivi all'interruzione della terapia.

Gravidanza e Allattamento

Esistono dati molto limitati relativamente all'uso di vincristina in pazienti gravide. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato teratogenicita' e altra tossicita' riproduttiva. Sulla base dei risultati degli studi su animali e degli studi di farmacodinamica sul principio attivo, occorre evitare la somministrazione di vincristina durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre. Se si instaura una gravidanza durante il trattamento con vincristina, la paziente va informata circa i possibili pericoli per il feto. I pazienti di sesso sia maschile che femminile devono adottare misure contraccettive durante il trattamento e nei 6 mesi successivi all'interruzione della terapia. Se durante si instaura una gravidanza, la paziente va informata dei rischi per il feto e va attentamente monitorata. La vincristina puo' avere effetti genotossici. Se si verifica una gravidanza durante la terapia con vincristina, la possibilita' di una consulenza genetica va presa in considerazione e va consigliata alle pazienti che desiderino avere figli dopo la terapia. Non e' noto se la vincristina sia escreta nel latte materno. L'allattamento va dunque interrotto durante la terapia con vincristina solfato. La terapia puo' provocare infertilita' irreversibile. La reversibilita' di questi effetti antifertilita' dipende dall'eta' del paziente e dalla dose somministrata. E' stata comunemente osservata azoospermia negli uomini trattati con una associazione chemioterapica di vincristina e prednisone con ciclofosfamide o mecloretaminae procarbazina. Con una frequenza inferiore e' stata rilevata amenorrea nelle donne trattate con una chemioterapia contenente vincristina. Ai pazienti di sesso maschile va prospettata l'opzione della conservazione del liquido seminale presso una banca del seme.

Interazioni con altri prodotti

A causa dell'aumento del rischio di trombosi in caso di patologie tumorali, e' frequente il ricorso a terapie anticoagulanti. L'elevata variabilita' intraindividuale della coagulabilita' durante la patologia ela possibile interazione fra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antineoplastica richiedono, se si decide di trattare il paziente con anticoagulanti per via orale, di aumentare la frequenza di monitoraggio dell'INR (rapporto normalizzato internazionale). Gli alcaloidi della Vinca sono metabolizzati dall'isoenzima (CYP3A4) del citocromo P450 3A4 e costituiscono un substrato per la glicoproteina P. Pertanto, puo' verificarsi un aumento della concentrazione plasmatica di vincristina quando gli inibitori del CYP3A4 e della glicoproteina P, come ad esempio ritonavir, nelfinavir, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, ciclosporina, nifedipina e nefazodone, vengono somministrati in concomitanza. La somministrazione concomitante di itraconazolo e vincristina e' stata associata alla comparsa prematura e/o a una maggiore gravita' degli effetti indesiderati neuromuscolari probabilmente correlati all'inibizione del metabolismo della vincristina. E' stato segnalato che la somministrazione concomitante di fenitoina e di associazioni perla chemioterapia antineoplastica contenenti anche vincristina riducono i livelli ematici di fenitoina e aumentano l'effetto proconvulsivante. Tale associazione non e' raccomandata. Se non puo' essere evitata, la regolazione delle dosi deve basarsi sulle determinazioni dei livelli ematici. Possono verificarsi interazioni farmacodinamiche con altri citostatici: potenziamento dell'effetto terapeutico e tossico. L'uso concomitante di vincristina e altri medicinali mielosoppressivi quali doxorubicina (in particolare in associazione con prednisone) puo' potenziare gli effetti depressivi sul midollo osseo. Quando si somministrano medicinali neurotossici (quali isoniazide e L-asparaginasi e ciclosporina A) a pazienti trattati con vincristina, si deve tenere in considerazione la possibilita' che si verifichi una neuropatia periferica grave e prolungata. In questi pazienti, i medicinali con effetti neurotossici noti devono essere somministrati con cautela sotto monitoraggio neurologico continuo. Dato che il sistema immunitario puo' essere soppresso a causa del trattamento con vincristina, la formazione di anticorpi in reazione al vaccino puo' essere ridotta. L'intervallo tra l'interruzione dell'uso dei farmaci che determinano immunosoppressione e ilripristino della capacita' dell'organismo di reagire al vaccino dipende dalla potenza e dal tipo degli immunosoppressori, dalla patologia sottostante e da altri fattori; le stime variano da 3 mesi a 1 anno. Dato che il sistema immunitario puo' essere soppresso a causa del trattamento con vincristina, la somministrazione concomitante di un vaccino a virus vivo puo' aumentare la replicazione e gli effetti indesideratidel virus contenuto nel vaccino e/o ridurre la formazione di anticorpi da parte del corpo come reazione al vaccino; questi pazienti vanno immunizzati con la massima cautela solo dopo una attenta valutazione dello stato ematologico e solo in seguito a un parere positivo da parte del medico curante. L'intervallo tra l'interruzione dell'uso dei farmaci che determinano immunosoppressione e il ripristino della capacita' dell'organismo di reagire al vaccino dipende dalla potenza e dal tipo degli immunosoppressori, dalla patologia sottostante e da altri fattori; le stime variano da 3 mesi a 1 anno. I pazienti con leucemia in remissione non devono ricevere vaccini con virus vivi prima che siano trascorsi almeno 3 mesi dall'ultimo trattamento chemioterapico. L'assorbimento della digossina puo' essere ridotto nei pazienti sottoposti a chemioterapia. Pertanto, in alcuni pazienti l'effetto terapeutico della digossina puo' risultare ridotto. Si consiglia quindi cautela nella somministrazione di queste associazioni. Puo' essere necessario aggiustare la dose di digossina. Mitomicina C: possono verificarsi reazioni polmonari acute. La radioterapia puo' potenziare la neurotossicita' periferica della vincristina. Ciclosporina, tacrolimus: puo' verificarsi una immunosoppressione eccessiva con rischio di linfoproliferazione. Durante la somministrazione concomitante di vincristina e fattori stimolanti la formazione di colonie (G-CSF, GM-CSF) sono state segnalate conmaggiore frequenza neuropatie atipiche con sensazione di puntura o bruciore nelle estremita' distali. Nei pazienti affetti dal tumore di Wilms, e' stata riferita una grave tossicita' epatica in caso di associazione di vincristina e dactinomicina. In associazione con la bleomicina, la vincristina puo' provocare la sindrome di Raynaud in modo dose-dipendente.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare e trasportare in frigorifero (2-8 gradi C). Conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggerlo dalla luce.