valsoten*28cpr riv 320mg valsartan i.b.n. savio srl

Che cosa è valsoten 28cpr riv 320mg?

Valsoten compresse rivestite divisibili prodotto da i.b.n. savio srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Valsoten risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti dell'angiotensina ii.
Contiene i principi attivi: valsartan
Composizione Qualitativa e Quantitativa: valsartan.
Codice AIC: 040205041 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale negli adulti, nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni.

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Posologia

>>Ipertensione: la dose raccomandata delle compresse rivestite con film di valsartan e' di 80 mg una volta al giorno. L'effetto anti-ipertensivo si raggiunge entro due settimane e l'effetto massimo entro quattro. La dose puo' essere aumentata a 160 mg e ad un massimo di 320 mg nei pazienti in cui la pressione non e' adeguatamente sotto controllo. Le compresse rivestite con film di valsartan possono essere somministrate in concomitanza con altri farmaci per l'ipertensione. In questi pazienti, l'aggiunta di un diuretico come l'idroclorotiazide riduce ulteriormente la pressione. >>Anziani: non e' necessario aggiustare la dose. >>Insufficienza renale: non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti con clearance della creatinina >10 ml/min. >>Insufficienza epatica: il medicinale e' controindicato nei pazienti con insufficienza epatica grave, cirrosi biliare grave e nei soggetti con colestasi. Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata senza colestasi,la dose di valsartan non dovrebbe superare 80 mg. >>Ipertensione pediatrica. Bambini e adolescenti di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni: ladose iniziale e' di 40 mg una volta al giorno per i bambini che pesano meno di 35 kg e di 80 mg una volta al giorno per i bambini di oltre 35 kg di peso. La dose deve essere aggiustata a seconda della rispostain termini di pressione sanguigna. Dosaggi piu' elevati di quelli riportati non sono stati studiati e pertanto non sono raccomandati. La sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini di eta' compresa tra 1 e6 anni non e' stata valutata. Pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni con insufficienza renale: poiche' l'utilizzo del farmaco nei pazienti pediatrici con clearance della creatinina 30 ml/min. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere attentamente monitorati. Pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni con insufficienza epatica: il medicinale e' controindicato nei pazienti pediatrici con insufficienza epatica grave, cirrosi biliare e nei soggetti con colestasi. L'esperienza clinica nei pazienti pediatriciaffetti da insufficienza epatica da lieve a moderata e' limitata e pertanto in questi pazienti, la dose di valsartan non deve eccedere 80 mg. >>Insufficienza cardiaca e recente infarto miocardico nei bambini: le compresse rivestite con film di valsartan non sono raccomandate neltrattamento dell'insufficienza cardiaca o dell'infarto miocardico recente nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni, in quanto i datidisponibili sulla sicurezza e l'efficacia non sono sufficienti. >>Modalita' di somministrazione: assumere con acqua e indipendentemente daipasti.

Effetti indesiderati

Nell'ambito degli studi clinici controllati condotti nei pazienti ipertesi, l'incidenza complessiva di reazioni avverse e' risultata simileal placebo ed in linea con la farmacologia del valsartan. L'incidenzadi reazioni avverse non e' risultata essere correlata alla dose o alla durata del trattamento, ne' tantomeno associata al sesso, all'eta' oall'etnia. Di seguito si elencano, suddivise per apparato, le reazioni avverse riportate nell'ambito degli studi clinici, dell'esperienza post-commercializzazione e dalle analisi di laboratorio. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza (le piu' frequenti sonoindicate per prime), sulla base della seguente convenzione: comune (>=1/100, =1/1000, >Ipertensione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: calo dei livelli di emoglobina e dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita', inclusa la malattia da siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: aumento del potassio sierico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: vertigini. Patologie vascolari. Non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale. Patologie epatobiliari. Non nota: aumentodei valori della funzione epatica, incluso l'aumento della bilirubinasierica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: angioedema, rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie.Non nota: insufficienza e disfunzione renale, aumento della creatinina sierica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. >>Popolazione pediatrica (ipertensione). Escludendo casi isolati di disturbi gastrointestinali (come dolore addominale, nausea, vomito) e capogiri, non sono state riscontrate differenze di rilievo in termini di tipo, frequenza e gravita' delle reazioni avverse tra il profilo di sicurezza dei pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni ed il profilo precedentemente riportato per i pazienti adulti. La valutazione neurocognitiva e diagnostica dei pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e 16 anni non ha rivelato alcun impatto avverso clinicamente rilevante a seguito della terapia a base di valsartan assunta per un massimo di un anno. Nell'ambito di uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su 90 bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni, seguito da un'estensione open-label della durata di un anno, si sono riportati due decessi e episodi isolati di aumento significativo della transaminasi epatica. Tali episodi si sono verificati in una popolazione caratterizzata da significative morbilita' concomitanti. Non e' stata stabilita una relazione causale con il valsartan. In un secondo studio, in cui sono stati randomizzati 75 bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni, non si sono verificati casi di aumento significativo della transaminasi epatica ne' di morte in concomitanza con la terapia a base di valsartan. L'ipercalemia e' stata osservata piu' frequentemente nei bambini e negli adolescentidi eta' compresa tra i 6 e i 18 anni con nefropatia cronica. Il profilo di sicurezza osservato negli studi clinici controllati condotti neipazienti con precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiacavaria rispetto al profilo di sicurezza complessivo riscontrato nei pazienti ipertesi. Questo potrebbe essere legato alla malattia di base dei pazienti. >>Pazienti con precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita' inclusa malattia del siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercalemia; non nota: aumento del potassio sierico. Patologie del sistema nervoso. Comune: vertigini, vertigini posizionali; non comune: sincope, cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica; non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento dei valori relativi alla funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema; non nota: rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza e disfunzione renale; non comune: insufficienza renale acuta, aumento della creatinina sierica; non nota: aumento dell'azoto ureico ematico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Noncomune: astenia, affaticamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'assunzione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandata nel primo trimestre di gravidanza ed e' controindicata nel secondo e terzo. Le prove epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli inibitori ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, non si puo' escludere un aumento del rischio, seppur modesto. Benche' non vi siano dati epidemiologici controllati in merito ai rischiassociati agli AIIRA, questa classe di farmaci puo' comportare rischidi questo tipo. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base di farmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative.E' noto che l'esposizione agli AIIRA durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicita' umana (riduzione della funzione renale, oligoidramnio, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercalemia). Incaso di esposizione agli AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di effettuare un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto dei farmaci AIIRAdevono essere tenuti sotto osservazione per escludere ipotensione. Dal momento che non vi sono informazioni disponibili in merito all'assunzione di valsartan durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a farmaci alternativi il cui profilo di sicurezza sia confermato per l'utilizzo durante l'allattamento sopratutto di neonati o prematuri. Non e' stato riscontrato alcun effetto avverso sulla capacita' riproduttiva dei ratti (maschi e femmine) con dosi orali fino a 200 mg/kg/giorno. Tale dose e' sei volte superiorea quella massima raccomandata nell'uomo su base mg/m^2 (i calcoli si basano su una dose orale di 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg di peso).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale negli adulti, nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave insufficienza epatica, cirrosi biliare e colestasi. Secondoe terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato; cellulosa microcristallina; amido di mais; crospovidone tipo-A; povidone (PVP-K 30); silice colloidale anidra; magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa; biossido di titanio; macrogol; ossido di ferro giallo (E172); ossido di ferro nero (E172); ossido di ferro rosso (E172).

Avvertenze

L'assunzione concomitante con integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc) non e' raccomandata. I livelli di potassio devono essere eventualmente monitorati. Nei soggetti con grave deplezione di sodio e/o deplezione delvolume, come i pazienti che assumono elevati dosaggi di diuretici, puo' insorgere, in rari casi, ipotensione sintomatica dopo l'assunzione del farmaco. La deplezione di sodio e/o di volume deve essere trattataprima di somministrare il medicinale, per esempio riducendo il dosaggio dei diuretici. Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi in monorene, la sicurezza delle compresse rivestite con film di valsartan non e' stata confermata. La somministrazione a brevetermine del medicinale a dodici pazienti con ipertensione renovascolare secondaria a stenosi unilaterale dell'arteria renale non ha comportato significativi cambiamenti in termini di emodinamica renale, creatinina sierica o azoto ureico ematico. Tuttavia, altri agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina possono determinare un incremento dell'urea ematica e della creatinina sierica nei pazienti con stenosi renale unilaterale; pertanto, si raccomanda di monitorare la funzione renale nei soggetti che assumono valsartan. Allo stato attuale, non vi sono esperienze sulla sicurezza del medicinale nei pazienti che hanno subito di recente un trapianto del rene. I pazienti con iperaldosteronismo non devono assumere il farmaco dal momento che il loro sistema renina-angiotensina non e' attivo. Usare una speciale cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Allo stato attuale non vi sono dati sulla sicurezza del farmaco nei pazienti con una clearance della creatinina 10 ml/min. Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata senza colestasi, il farmaco deve essere somministrato con cautela. Gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non devono essere assunti in gravidanza. Nei pazienti la cui funzione renale potrebbe dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina (es. i soggetti con insufficienza cardiaca congestizia grave), l'assunzione di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stata associata a oliguria e/o azotemia progressiva e, in rari casi, ad insufficienza renale acuta e/o morte. Poiche' il valsartan e' un antagonista dell'angiotensina II, non si puo' escludere che l'assunzione del medicinale sia associata a compromissione della funzione renale. >>Popolazione pediatrica. La somministrazione nei pazienti pediatrici con una clearance della creatinina 30 ml/min. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere attentamente monitorati durante la terapia di valsartan, soprattutto in presenza di altre condizioni (febbre, disidratazione) che potrebbero compromettere la funzione renale. Il medicinale e' controindicato nei pazienti pediatrici con insufficienza epatica grave, cirrosi biliare e nei soggetti con colestasi. L'esperienza clinica nei pazientipediatrici affetti da insufficienza epatica da lieve a moderata e' limitata e pertanto in questi pazienti, la dose di valsartan non deve eccedere 80 mg.

INTERAZIONI>>Assunzione concomitante non raccomandata. Litio: sono stati riportati casi di aumento, reversibile, delle concentrazioni sieriche di litio ed anche casi di tossicita' durante l'assunzione concomitante di inibitori ACE. Viste le scarse esperienze con l'utilizzo concomitante di valsartan e litio, questa combinazione non e' raccomandata. Ove l'assunzione di tale combinazione fosse necessaria, si raccomanda di monitorare attentamente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti che potrebbero aumentare i livelli di potassio: nel caso in cui l'assunzione di un prodotto medicinale che agisce sui livelli di potassio sia considerata necessaria in concomitanza con il valsartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio. >>Cautela necessaria in caso di assunzione concomitante. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), inclusi inibitori selettivi dellaCOX-2, acido acetilsalicilico >3 g/giorno e FANS non selettivi: l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo' determinare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. Inoltre, l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo'incrementare il rischio di peggioramento della funzione renale e determinare un aumento del potassio sierico. Pertanto, si raccomanda di controllare la funzione renale all'inizio della terapia e verificare cheil paziente sia adeguatamente idratato. >>Altre interazioni. Negli studi condotti per valutare l'interazione di valsartan con altri farmaci, non sono emerse interazioni clinicamente significative tra il valsartan e le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. >>Popolazione pediatrica. Nei bambini e negli adolescenti ipertesi,in cui le anomalie renali sono comuni, si raccomanda di usare cautelain caso di assunzione concomitante di valsartan ed altre sostanze cheinibiscono il sistema renina- angiotensina- aldosterone e che potrebbero determinare un aumento delle concentrazioni sieriche di potassio. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere regolarmente monitorati.EFFETTI INDESIDERATINell'ambito degli studi clinici controllati condotti nei pazienti ipertesi, l'incidenza complessiva di reazioni avverse e' risultata simileal placebo ed in linea con la farmacologia del valsartan. L'incidenzadi reazioni avverse non e' risultata essere correlata alla dose o alla durata del trattamento, ne' tantomeno associata al sesso, all'eta' oall'etnia. Di seguito si elencano, suddivise per apparato, le reazioni avverse riportate nell'ambito degli studi clinici, dell'esperienza post-commercializzazione e dalle analisi di laboratorio. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza (le piu' frequenti sonoindicate per prime), sulla base della seguente convenzione: comune (>=1/100, =1/1000, >Ipertensione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: calo dei livelli di emoglobina e dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita', inclusa la malattia da siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: aumento del potassio sierico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: vertigini. Patologie vascolari. Non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale. Patologie epatobiliari. Non nota: aumentodei valori della funzione epatica, incluso l'aumento della bilirubinasierica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: angioedema, rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie.Non nota: insufficienza e disfunzione renale, aumento della creatinina sierica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. >>Popolazione pediatrica (ipertensione). Escludendo casi isolati di disturbi gastrointestinali (come dolore addominale, nausea, vomito) e capogiri, non sono state riscontrate differenze di rilievo in termini di tipo, frequenza e gravita' delle reazioni avverse tra il profilo di sicurezza dei pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni ed il profilo precedentemente riportato per i pazienti adulti. La valutazione neurocognitiva e diagnostica dei pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e 16 anni non ha rivelato alcun impatto avverso clinicamente rilevante a seguito della terapia a base di valsartan assunta per un massimo di un anno. Nell'ambito di uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su 90 bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni, seguito da un'estensione open-label della durata di un anno, si sono riportati due decessi e episodi isolati di aumento significativo della transaminasi epatica. Tali episodi si sono verificati in una popolazione caratterizzata da significative morbilita' concomitanti. Non e' stata stabilita una relazione causale con il valsartan. In un secondo studio, in cui sono stati randomizzati 75 bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni, non si sono verificati casi di aumento significativo della transaminasi epatica ne' di morte in concomitanza con la terapia a base di valsartan. L'ipercalemia e' stata osservata piu' frequentemente nei bambini e negli adolescentidi eta' compresa tra i 6 e i 18 anni con nefropatia cronica. Il profilo di sicurezza osservato negli studi clinici controllati condotti neipazienti con precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiacavaria rispetto al profilo di sicurezza complessivo riscontrato nei pazienti ipertesi. Questo potrebbe essere legato alla malattia di base dei pazienti. >>Pazienti con precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita' inclusa malattia del siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercalemia; non nota: aumento del potassio sierico. Patologie del sistema nervoso. Comune: vertigini, vertigini posizionali; non comune: sincope, cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica; non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento dei valori relativi alla funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema; non nota: rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza e disfunzione renale; non comune: insufficienza renale acuta, aumento della creatinina sierica; non nota: aumento dell'azoto ureico ematico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Noncomune: astenia, affaticamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'assunzione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandata nel primo trimestre di gravidanza ed e' controindicata nel secondo e terzo. Le prove epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli inibitori ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, non si puo' escludere un aumento del rischio, seppur modesto. Benche' non vi siano dati epidemiologici controllati in merito ai rischiassociati agli AIIRA, questa classe di farmaci puo' comportare rischidi questo tipo. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base di farmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative.E' noto che l'esposizione agli AIIRA durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicita' umana (riduzione della funzione renale, oligoidramnio, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercalemia). Incaso di esposizione agli AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di effettuare un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto dei farmaci AIIRAdevono essere tenuti sotto osservazione per escludere ipotensione. Dal momento che non vi sono informazioni disponibili in merito all'assunzione di valsartan durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a farmaci alternativi il cui profilo di sicurezza sia confermato per l'utilizzo durante l'allattamento sopratutto di neonati o prematuri. Non e' stato riscontrato alcun effetto avverso sulla capacita' riproduttiva dei ratti (maschi e femmine) con dosi orali fino a 200 mg/kg/giorno. Tale dose e' sei volte superiorea quella massima raccomandata nell'uomo su base mg/m^2 (i calcoli si basano su una dose orale di 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg di peso).

Gravidanza e Allattamento

L'assunzione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandata nel primo trimestre di gravidanza ed e' controindicata nel secondo e terzo. Le prove epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli inibitori ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, non si puo' escludere un aumento del rischio, seppur modesto. Benche' non vi siano dati epidemiologici controllati in merito ai rischiassociati agli AIIRA, questa classe di farmaci puo' comportare rischidi questo tipo. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base di farmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative.E' noto che l'esposizione agli AIIRA durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicita' umana (riduzione della funzione renale, oligoidramnio, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercalemia). Incaso di esposizione agli AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di effettuare un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto dei farmaci AIIRAdevono essere tenuti sotto osservazione per escludere ipotensione. Dal momento che non vi sono informazioni disponibili in merito all'assunzione di valsartan durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a farmaci alternativi il cui profilo di sicurezza sia confermato per l'utilizzo durante l'allattamento sopratutto di neonati o prematuri. Non e' stato riscontrato alcun effetto avverso sulla capacita' riproduttiva dei ratti (maschi e femmine) con dosi orali fino a 200 mg/kg/giorno. Tale dose e' sei volte superiorea quella massima raccomandata nell'uomo su base mg/m^2 (i calcoli si basano su una dose orale di 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg di peso).

Interazioni con altri prodotti

>>Assunzione concomitante non raccomandata. Litio: sono stati riportati casi di aumento, reversibile, delle concentrazioni sieriche di litio ed anche casi di tossicita' durante l'assunzione concomitante di inibitori ACE. Viste le scarse esperienze con l'utilizzo concomitante di valsartan e litio, questa combinazione non e' raccomandata. Ove l'assunzione di tale combinazione fosse necessaria, si raccomanda di monitorare attentamente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti che potrebbero aumentare i livelli di potassio: nel caso in cui l'assunzione di un prodotto medicinale che agisce sui livelli di potassio sia considerata necessaria in concomitanza con il valsartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio. >>Cautela necessaria in caso di assunzione concomitante. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), inclusi inibitori selettivi dellaCOX-2, acido acetilsalicilico >3 g/giorno e FANS non selettivi: l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo' determinare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. Inoltre, l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo'incrementare il rischio di peggioramento della funzione renale e determinare un aumento del potassio sierico. Pertanto, si raccomanda di controllare la funzione renale all'inizio della terapia e verificare cheil paziente sia adeguatamente idratato. >>Altre interazioni. Negli studi condotti per valutare l'interazione di valsartan con altri farmaci, non sono emerse interazioni clinicamente significative tra il valsartan e le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. >>Popolazione pediatrica. Nei bambini e negli adolescenti ipertesi,in cui le anomalie renali sono comuni, si raccomanda di usare cautelain caso di assunzione concomitante di valsartan ed altre sostanze cheinibiscono il sistema renina- angiotensina- aldosterone e che potrebbero determinare un aumento delle concentrazioni sieriche di potassio. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere regolarmente monitorati.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

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