valsartan dr red*14cpr riv40mg valsartan dr. reddy's srl

Che cosa è valsartan dr red 14cpr riv40mg?

Valsartan dr red compresse rivestite divisibili prodotto da dr. reddy's srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Valsartan dr red risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti dell'angiotensina ii, non associati.
Contiene i principi attivi: valsartan
Composizione Qualitativa e Quantitativa: valsartan.
Codice AIC: 040230017 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione nei bambini e negli adolescenti di eta'compresa tra i 6 e i 18 anni; trattamento dell'insufficienza cardiacasintomatica nei pazienti adulti che non possono assumere inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) o in aggiunta agli inibitori ACE nei pazienti che non possono assumere betabloccanti.

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Posologia

Insufficienza cardiaca: 40 mg due volte al giorno. L'aumento del dosaggio a 80 e 160 mg due volte al giorno deve essere effettuato ad intervalli di almeno due settimane fino al raggiungimento della dose massima, a seconda della tollerabilita' del paziente. Si raccomanda di valutare se ridurre il dosaggio di diuretici concomitanti. Nelle sperimentazioni cliniche la dose massima giornaliera era di 320 mg in dosi divise. Valsartan puo' essere somministrato in concomitanza con altri farmaci per l'insufficienza cardiaca. Tuttavia, la triplice combinazione diun inibitore ACE, un beta-bloccante e il valsartan non e' raccomandata. La valutazione dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca dovrebbe sempre includere un controllo della funzione renale. Anziani: non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti anziani. Insufficienza renale: non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti con clearancedella creatinina >10 ml/min. Insufficienza epatica: valsartan e' controindicato nei pazienti con insufficienza epatica grave, cirrosi biliare e nei soggetti con colestasi. Nei pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata senza colestasi, la dose di valsartan non dovrebbesuperare 80 mg. >>Popolazione pediatrica. Ipertensione pediatrica. Bambini e adolescenti di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni: 40 mg una volta al giorno per i bambini che pesano meno di 35 kg e di 80 mg una volta al giorno per i bambini di oltre 35 kg di peso. La dose deve essere aggiustata a seconda della risposta in termini di pressione sanguigna. Dosaggi piu' elevati di quelli riportati non sono stati studiati e pertanto non sono raccomandati. Peso >= 18 kg < 35 kg: 80 mg; peso >= 35 kg < 80 kg: 160 mg; >= 80 kg <= 160 kg: 320 mg. Bambini al di sottodei 6 anni di eta': la sicurezza e l'efficacia di valsartan nei bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni non e' stata confermata. Utilizzo nei pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni con insufficienza renale: poiche' l'utilizzo del farmaco nei pazienti pediatricicon clearance della creatinina 30 ml/min. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere attentamente monitorati. Utilizzo nei pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni con insufficienza epatica: come negli adulti, valsartan e' controindicato nei pazienti pediatrici con insufficienza epatica grave, cirrosi biliare e nei soggetti con colestasi. L'esperienza clinica con valsartan nei pazienti pediatrici affetti da insufficienza epatica da lieve a moderata e'limitata e pertanto in questi pazienti, la dose di valsartan non deveeccedere 80 mg. Insufficienza cardiaca e recente infarto miocardico nei bambini: valsartan non e' raccomandato nel trattamento dell'insufficienza cardiaca o dell'infarto miocardico recente nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni, in quanto i disponibili dati sulla sicurezza e l'efficacia non sono sufficienti. Modalita' di somministrazione:valsartan deve essere assunto con acqua e indipendentemente dai pasti.

Effetti indesiderati

Nell'ambito degli studi clinici controllati condotti nei pazienti ipertesi, l'incidenza complessiva di reazioni avverse e' risultata simileal placebo ed in linea con la farmacologia del valsartan. L'incidenzadi reazioni avverse non e' risultata essere correlata alla dose o alla durata del trattamento, ne' tantomeno associata al sesso, all'eta' oall'etnia. Di seguito si elencano, suddivise per apparato, le reazioni avverse riportate nell'ambito degli studi clinici, dell'esperienza post-commercializzazione e dalle analisi di laboratorio. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza (le piu' frequenti sonoindicate per prime), sulla base della seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a =1/1000 a =1/10.000 a >Ipertensione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: calo dei livelli di emoglobina e dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Nonnota: ipersensibilita', inclusa la malattia da siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: aumento del potassio sierico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie vascolari. Non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento dei valori della funzione epatica, incluso l'aumento della bilirubina sierica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: angioedema, rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza e disfunzione renale, aumento della creatinina sierica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. >>Popolazione pediatrica. Ipertensione: l'effetto anti-ipertensivo del valsartan e' stato valutato nell'ambito di due studi clinici randomizzati, in doppio cieco, condottisu pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni. Escludendo casi isolati di disturbi gastrointestinali (come dolore addominale,nausea, vomito) e capogiri, non sono state riscontrate differenze di rilievo in termini di tipo, frequenza e gravita' delle reazioni avverse tra il profilo di sicurezza dei pazienti pediatrici di eta' compresatra i 6 e i 18 anni ed il profilo precedentemente riportato per i pazienti adulti. La valutazione neurocognitiva e diagnostica dei pazientipediatrici di eta' compresa tra i 6 e 16 anni non ha rivelato alcun impatto avverso clinicamente rilevante a seguito della terapia a base di valsartan assunta per un massimo di un anno. Nell'ambito di uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su bambini di eta' compresatra 1 e 6 anni, seguito da un'estensione open-label della durata di un anno, si sono riportati due decessi e episodi isolati di aumento significativo della transaminasi epatica. Tali episodi si sono verificatiin una popolazione caratterizzata da significative morbilita' concomitanti. Non e' stata stabilita una relazione causale con il valsartan. In un secondo studio, in cui sono stati randomizzati bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni, non si sono verificati casi di aumento significativo della transaminasi epatica ne' di morte in concomitanza con la terapia a base di valsartan. L'ipercalemia e' stata osservata piu' frequentemente nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra i 6 ei 18 anni con nefropatia cronica. Il profilo di sicurezza osservato negli studi clinici controllati condotti nei pazienti con precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca varia rispetto al profilo di sicurezza complessivo riscontrato nei pazienti ipertesi. Questo potrebbe essere legato alla malattia di base dei pazienti. >>Precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita' inclusa malattia del siero. Disturbidel metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercalemia; non nota: aumento del potassio sierico. Patologie del sistema nervoso. Comune:vertigini, vertigini posizionali; non comune: sincope, cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica; non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento dei valori relativi alla funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema; non nota: rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza e disfunzione renale; non comune: insufficienza renale acuta, aumento della creatinina sierica; non nota: aumento dell'azoto ureico ematico. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Non comune: astenia, affaticamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO L'assunzione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandata nel primo trimestre di gravidanza. L'assunzionedegli AIIRA e' controindicata nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Le prove epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli inibitori ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, non si puo' escludere un aumento del rischio, seppur modesto. Benche' non vi siano dati epidemiologici controllati in merito ai rischi associati agli AIIRA,questa classe di farmaci puo' comportare rischi di questo tipo. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base difarmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative. E' noto che l'esposizione agli AIIRA durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicita' umana (diminuzione della funzione renale, oligoidramnio, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercalemia). In caso di esposizioneagli AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di effettuare un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto dei farmaci AIIRA devono essere tenuti sotto osservazione per escludere ipotensione. Dal momento che non visono informazioni disponibili in merito all'assunzione di valsartan durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a farmaci alternativi il cui profilo di sicurezza sia confermato per l'utilizzo durante l'allattamento sopratutto di neonati o prematuri. Non e' stato riscontrato alcun effetto avverso sulla capacita' riproduttiva dei ratti (maschi e femmine) con dosi orali fino a 200mg/kg/giorno. Tale dose e' sei volte superiore a quella massima raccomandata nell'uomo su base mg/m^2(i calcoli si basano su una dose oraledi 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg di peso).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione nei bambini e negli adolescenti di eta'compresa tra i 6 e i 18 anni; trattamento dell'insufficienza cardiacasintomatica nei pazienti adulti che non possono assumere inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) o in aggiunta agli inibitori ACE nei pazienti che non possono assumere betabloccanti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; grave insufficienza epatica, cirrosi biliare e colestasi; secondoe terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais, crospovidone tipo-A, povidone (PVP-K 30), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa 6cP (E464), biossido di titanio (E171), macrogol, talco (E553b), ossido di ferro giallo (E172).

Avvertenze

Ipercalemia: l'assunzione concomitante con integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc) non e' raccomandata. I livelli di potassio devono essere eventualmente monitorati. Pazienti con deplezione di sodio e/o del volume:nei soggetti con grave deplezione di sodio e/o deplezione del volume,come i pazienti che assumono elevati dosaggi di diuretici, puo' insorgere, in rari casi, ipotensione sintomatica dopo l'assunzione del medicinale. La deplezione di sodio e/o di volume deve essere trattata prima di somministrare il farmaco, per esempio riducendo il dosaggio dei diuretici. Stenosi dell'arteria renale: nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi in monorene, la sicurezza del medicinale non e' stata confermata. La somministrazione a breve termine delfarmaco a dodici pazienti con ipertensione renovascolare secondaria astenosi unilaterale dell'arteria renale non ha comportato significativi cambiamenti in termini di emodinamica renale, creatinina sierica o azoto ureico ematico. Tuttavia, altri agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina possono determinare un incremento dell'urea ematica e della creatinina sierica nei pazienti con stenosi renale unilaterale; pertanto, si raccomanda di monitorare la funzione renale nei soggetti che assumono valsartan. Trapianto del rene: allo stato attuale, non vi sono esperienze sulla sicurezza del medicinale nei pazienti che hanno subito di recente un trapianto del rene. Iperaldosteronismo primario: i pazienti con iperaldosteronismo non devono assumere il farmaco dal momento che il loro sistema renina- angiotensina non e' attivo. Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: come con tutti gli altri vasodilatatori, occorre usare una speciale cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (HOCM). Compromissione della funzione renale: allo stato attuale non vi sono dati sulla sicurezza del farmaco nei pazienti con una clearance della creatinina 10 ml/min. Insufficienza epatica: nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata senza colestasi, il medicinale deve essere somministrato con cautela. Gravidanza: gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non devono essere assunti in gravidanza. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base di farmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative. Recente infarto del miocardio: la combinazionedi captopril e valsartan non e' stata associata ad alcun beneficio clinico addizionale, mentre il rischio di eventi avversi e' aumentato rispetto all'assunzione dei farmaci in monoterapia. Pertanto, la combinazione di valsartan ed inibitori ACE non e' raccomandata. La somministrazione del farmaco nei pazienti che hanno recentemente subito un infarto miocardico deve essere effettuata con cautela. La valutazione dei pazienti che hanno subito un infarto miocardico dovrebbe sempre includere un controllo della funzione renale. La somministrazione del farmaconei pazienti che hanno avuto un infarto del miocardio spesso determina un abbassamento della pressione, ma di norma non e' necessario sospendere la terapia in ragione dell'ipotensione sintomatica, sempre che si seguano le istruzioni in materia di dosaggio. Insufficienza cardiaca: nei pazienti con insufficienza cardiaca, la triplice combinazione diun inibitore ACE, un beta-bloccante e il farmaco non e' stata associata ad alcun beneficio clinico. Al contrario, sembrerebbe che tale combinazione aumenti il rischio di eventi avversi e pertanto non e' raccomandata. La somministrazione del farmaco nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca deve essere effettuata con cautela. La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca dovrebbe sempre includere un controllo della funzione renale. La somministrazione del medicinale nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca spesso determina un abbassamento della pressione, ma di norma non e' necessario sospendere la terapia in ragione dell'ipotensione sintomatica, sempre che si seguano le istruzioni in materia di dosaggio. Nei pazienti la cui funzione renalepotrebbe dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina (pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave), la terapia a base di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stata associata a oliguria e/o azotemia progressiva e, in rari casi, ad insufficienza renale acuta e/o morte. Dal momento che il valsartan e' un antagonista dell'angiotensina II, non si puo' escludere che l'assunzionedel medicinale sia associata a compromissione della funzione renale. >>Popolazione pediatrica. Compromissione della funzione renale: la somministrazione nei pazienti pediatrici con una clearance della creatinina 30 ml/min. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere attentamente monitorati durante la terapia di valsartan,soprattutto in presenza di altre condizioni (febbre, disidratazione) che potrebbero compromettere la funzione renale. Compromissione della funzione epatica: il medicinale controindicato nei pazienti pediatricicon insufficienza epatica grave, cirrosi biliare e nei soggetti con colestasi. L'esperienza clinica con il farmaco nei pazienti pediatrici affetti da insufficienza epatica da lieve a moderata e' limitata e pertanto in questi pazienti, la dose di valsartan non deve eccedere 80 mg.

INTERAZIONI>>Assunzione concomitante non raccomandata. Litio: sono stati riportati casi di aumento, reversibile, delle concentrazioni sieriche di litio ed anche casi di tossicita' durante l'assunzione concomitante di inibitori ACE. Viste le scarse esperienze con l'utilizzo concomitante di valsartan e litio, questa combinazione non e' raccomandata. Ove l'assunzione di tale combinazione fosse strettamente necessaria, si raccomanda di monitorare attentamente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio ed altre sostanze che potrebbero aumentare le concentrazioni di potassio: nel caso in cui un prodotto medicinale che alteri i livelli di potassio sierico debba essere necessariamente somministrato in combinazione con il valsartan, si consiglia di monitorare i livelli plasmatici di potassio. >>Cautela necessaria in caso di assunzione concomitante. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), inclusi inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico >3 g/giorno e FANS non selettivi: l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo' determinare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. Inoltre, l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo' incrementare il rischio di peggioramentodella funzione renale e determinare un aumento del potassio sierico. Pertanto, si raccomanda di controllare la funzione renale all'inizio della terapia e verificare che il paziente sia adeguatamente idratato. Negli studi condotti per valutare l'interazione di valsartan con altrifarmaci, non sono emerse interazioni clinicamente significative tra il valsartan e le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. Nei bambini e negli adolescenti ipertesi, in cui le anomalie renali sono comuni, si raccomanda di usare cautela in caso di assunzione concomitante di valsartan ed altre sostanze che inibiscono il sistema renina- angiotensina- aldosterone e che potrebbero determinare unaumento delle concentrazioni sieriche di potassio. La funzione renaleed il potassio sierico devono essere regolarmente monitorati.EFFETTI INDESIDERATINell'ambito degli studi clinici controllati condotti nei pazienti ipertesi, l'incidenza complessiva di reazioni avverse e' risultata simileal placebo ed in linea con la farmacologia del valsartan. L'incidenzadi reazioni avverse non e' risultata essere correlata alla dose o alla durata del trattamento, ne' tantomeno associata al sesso, all'eta' oall'etnia. Di seguito si elencano, suddivise per apparato, le reazioni avverse riportate nell'ambito degli studi clinici, dell'esperienza post-commercializzazione e dalle analisi di laboratorio. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza (le piu' frequenti sonoindicate per prime), sulla base della seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a =1/1000 a =1/10.000 a >Ipertensione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: calo dei livelli di emoglobina e dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Nonnota: ipersensibilita', inclusa la malattia da siero. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: aumento del potassio sierico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie vascolari. Non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento dei valori della funzione epatica, incluso l'aumento della bilirubina sierica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: angioedema, rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza e disfunzione renale, aumento della creatinina sierica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. >>Popolazione pediatrica. Ipertensione: l'effetto anti-ipertensivo del valsartan e' stato valutato nell'ambito di due studi clinici randomizzati, in doppio cieco, condottisu pazienti pediatrici di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni. Escludendo casi isolati di disturbi gastrointestinali (come dolore addominale,nausea, vomito) e capogiri, non sono state riscontrate differenze di rilievo in termini di tipo, frequenza e gravita' delle reazioni avverse tra il profilo di sicurezza dei pazienti pediatrici di eta' compresatra i 6 e i 18 anni ed il profilo precedentemente riportato per i pazienti adulti. La valutazione neurocognitiva e diagnostica dei pazientipediatrici di eta' compresa tra i 6 e 16 anni non ha rivelato alcun impatto avverso clinicamente rilevante a seguito della terapia a base di valsartan assunta per un massimo di un anno. Nell'ambito di uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su bambini di eta' compresatra 1 e 6 anni, seguito da un'estensione open-label della durata di un anno, si sono riportati due decessi e episodi isolati di aumento significativo della transaminasi epatica. Tali episodi si sono verificatiin una popolazione caratterizzata da significative morbilita' concomitanti. Non e' stata stabilita una relazione causale con il valsartan. In un secondo studio, in cui sono stati randomizzati bambini di eta' compresa tra 1 e 6 anni, non si sono verificati casi di aumento significativo della transaminasi epatica ne' di morte in concomitanza con la terapia a base di valsartan. L'ipercalemia e' stata osservata piu' frequentemente nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra i 6 ei 18 anni con nefropatia cronica. Il profilo di sicurezza osservato negli studi clinici controllati condotti nei pazienti con precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca varia rispetto al profilo di sicurezza complessivo riscontrato nei pazienti ipertesi. Questo potrebbe essere legato alla malattia di base dei pazienti. >>Precedente infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita' inclusa malattia del siero. Disturbidel metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercalemia; non nota: aumento del potassio sierico. Patologie del sistema nervoso. Comune:vertigini, vertigini posizionali; non comune: sincope, cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica; non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento dei valori relativi alla funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema; non nota: rash, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia. Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza e disfunzione renale; non comune: insufficienza renale acuta, aumento della creatinina sierica; non nota: aumento dell'azoto ureico ematico. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Non comune: astenia, affaticamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO L'assunzione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandata nel primo trimestre di gravidanza. L'assunzionedegli AIIRA e' controindicata nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Le prove epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli inibitori ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, non si puo' escludere un aumento del rischio, seppur modesto. Benche' non vi siano dati epidemiologici controllati in merito ai rischi associati agli AIIRA,questa classe di farmaci puo' comportare rischi di questo tipo. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base difarmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative. E' noto che l'esposizione agli AIIRA durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicita' umana (diminuzione della funzione renale, oligoidramnio, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercalemia). In caso di esposizioneagli AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di effettuare un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto dei farmaci AIIRA devono essere tenuti sotto osservazione per escludere ipotensione. Dal momento che non visono informazioni disponibili in merito all'assunzione di valsartan durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a farmaci alternativi il cui profilo di sicurezza sia confermato per l'utilizzo durante l'allattamento sopratutto di neonati o prematuri. Non e' stato riscontrato alcun effetto avverso sulla capacita' riproduttiva dei ratti (maschi e femmine) con dosi orali fino a 200mg/kg/giorno. Tale dose e' sei volte superiore a quella massima raccomandata nell'uomo su base mg/m^2(i calcoli si basano su una dose oraledi 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg di peso).

Gravidanza e Allattamento

L'assunzione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandata nel primo trimestre di gravidanza. L'assunzionedegli AIIRA e' controindicata nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Le prove epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli inibitori ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, non si puo' escludere un aumento del rischio, seppur modesto. Benche' non vi siano dati epidemiologici controllati in merito ai rischi associati agli AIIRA,questa classe di farmaci puo' comportare rischi di questo tipo. Le pazienti che pianificano una gravidanza, a meno che la terapia a base difarmaci AIIRA non sia considerata essenziale, dovrebbero passare ad altri farmaci anti-ipertensivi che abbiano un profilo di sicurezza confermato per l'utilizzo in gravidanza. Se viene accertato uno stato di gravidanza, i farmaci AIIRA devono essere immediatamente sospesi ed, eventualmente, sostituiti con terapie alternative. E' noto che l'esposizione agli AIIRA durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicita' umana (diminuzione della funzione renale, oligoidramnio, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercalemia). In caso di esposizioneagli AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di effettuare un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto dei farmaci AIIRA devono essere tenuti sotto osservazione per escludere ipotensione. Dal momento che non visono informazioni disponibili in merito all'assunzione di valsartan durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a farmaci alternativi il cui profilo di sicurezza sia confermato per l'utilizzo durante l'allattamento sopratutto di neonati o prematuri. Non e' stato riscontrato alcun effetto avverso sulla capacita' riproduttiva dei ratti (maschi e femmine) con dosi orali fino a 200mg/kg/giorno. Tale dose e' sei volte superiore a quella massima raccomandata nell'uomo su base mg/m^2(i calcoli si basano su una dose oraledi 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg di peso).

Interazioni con altri prodotti

>>Assunzione concomitante non raccomandata. Litio: sono stati riportati casi di aumento, reversibile, delle concentrazioni sieriche di litio ed anche casi di tossicita' durante l'assunzione concomitante di inibitori ACE. Viste le scarse esperienze con l'utilizzo concomitante di valsartan e litio, questa combinazione non e' raccomandata. Ove l'assunzione di tale combinazione fosse strettamente necessaria, si raccomanda di monitorare attentamente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio ed altre sostanze che potrebbero aumentare le concentrazioni di potassio: nel caso in cui un prodotto medicinale che alteri i livelli di potassio sierico debba essere necessariamente somministrato in combinazione con il valsartan, si consiglia di monitorare i livelli plasmatici di potassio. >>Cautela necessaria in caso di assunzione concomitante. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), inclusi inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico >3 g/giorno e FANS non selettivi: l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo' determinare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. Inoltre, l'assunzione concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS puo' incrementare il rischio di peggioramentodella funzione renale e determinare un aumento del potassio sierico. Pertanto, si raccomanda di controllare la funzione renale all'inizio della terapia e verificare che il paziente sia adeguatamente idratato. Negli studi condotti per valutare l'interazione di valsartan con altrifarmaci, non sono emerse interazioni clinicamente significative tra il valsartan e le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. Nei bambini e negli adolescenti ipertesi, in cui le anomalie renali sono comuni, si raccomanda di usare cautela in caso di assunzione concomitante di valsartan ed altre sostanze che inibiscono il sistema renina- angiotensina- aldosterone e che potrebbero determinare unaumento delle concentrazioni sieriche di potassio. La funzione renaleed il potassio sierico devono essere regolarmente monitorati.

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

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