teraxans fl 30 compresse rivestite 10mg+2,5 stroder srl

Che cosa è teraxans 30cpr riv 10mg+2,5 fl?

Teraxans compresse rivestite prodotto da stroder srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Teraxans risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di perindopril e diuretici.
Contiene i principi attivi: perindopril arginina/indapamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: perindopril 6,79 mg equivalenti a 10 mg di perindopril arginina e 2,5mg di indapamide.
Codice AIC: 039227044 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Terapia sostitutiva per il trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale, in pazienti gia' controllati con perindopril e indapamide somministrati contemporaneamente allo stesso dosaggio.

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Posologia

Uso orale. Una compressa al giorno come dose singola, preferibilmenteda assumere al mattino e prima di un pasto. Nei pazienti anziani, la creatinina plasmatica deve essere adattata in relazione all'eta', al peso e al sesso. I pazienti anziani possono essere trattati se la funzionalita' renale e' normale e dopo valutazione della risposta pressoria. In caso di insufficienza renale grave e moderata (clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min), il trattamento e' controindicato. La pratica medica corrente deve prevedere un controllo frequente della creatinina e del potassio. Il trattamento e' controindicato in caso di grave insufficienza epatica. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con insufficienza epatica moderata. Non deve essere somministrato a bambini ed adolescenti in quanto, non sono state accertate l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril, da solo o in associazione.

Effetti indesiderati

La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta da indapamide. Nel 6% dei pazienti in trattamento con questo farmaco e' stata osservata una ipokaliemia (livelli di potassio < 3,4 mmol/l). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro (=1/1.000, =1/100, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO>>Correlate a perindopril: non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo e il terzo.L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione. >>Correlati ad indapamide: l'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume del plasma materno nonche' il flusso sanguigno uteroplacentare che possono provocare ischemia feto-placentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia in neonati inseguito ad esposizione al termine della gravidanza. >>Allattamento: e' controindicato durante l'allattamento. L'uso di perindopril non e' raccomandato durante l'allattamento al seno. Indapamide e' escreta nel latte materno. Indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici i quali sono stati associati durante l'allattamento ad una diminuzione o anche una soppressione della produzione di latte materno. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare. Poiche' con entrambi i farmaci possono manifestarsi gravi reazioni avverse nei bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il trattamento, considerando l'importanza della terapia per la madre.

Indicazioni

Terapia sostitutiva per il trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale, in pazienti gia' controllati con perindopril e indapamide somministrati contemporaneamente allo stesso dosaggio.

Controindicazioni ed effetti secondari

>>Correlate a perindopril. Ipersensibilita' a perindopril o ad ogni altro ACE inibitore. Anamnesi di angioedema (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE-inibitore. Angioedema ereditario/idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. >>Correlate a indapamide. Ipersensibilita' ad indapamide o a qualsiasi altra sulfonamide. Encefalopatia epatica. Insufficienza epatica grave. Ipokaliemia. E' generalmente sconsigliato in caso di associazione con farmaci non antiaritmici che provocano torsioni di punta. Allattamento. >>Correlate a medicinale. Ipersensibilita' ad uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza renale grave e moderata (clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min). A causa della mancanza di sufficiente esperienza terapeutica,non deve essere impiegato in: pazienti in dialisi; pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo: lattosio monoidrato, magnesio stearato (E470B), maltodestrina, silice colloidale anidra (E551), sodio amido glicolato (tipo A). Film di rivestimento: glicerolo (E422), ipromellosa (E464), macrogol 6000, magnesio stearato (E470B), titanio diossido (E171).

Avvertenze

AVVERTENZE. >>Correlate a perindopril e indapamide. La combinazione con litio e' generalmente sconsigliata. >>Correlate a perindopril. Sonostati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi, trombocitopeniae anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori complicanti, raramente compare neutropenia. Angioedema delvolto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe e' stato raramente segnalato in pazienti trattati coninibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, perindopril incluso. In questi casi il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso. I pazienti di razza nera sono maggiormente a rischio. Raramente e' stato riscontrato angioedema intestinale. Usare con cautela in pazienti allergici desensibilizzati ed evitati in quelli chesi stanno sottoponendo a immunoterapia al veleno; reazioni anafilattoidi possono essere prevenute con la sospensione temporanea dell'ACE inibitore, almeno 24 ore prima del trattamento. Raramente, in pazienti trattati con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi a rischio di vita per il soggetto; queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con l'ACE inibitore prima di ogni aferesi. In pazienti in dialisi con membrane ad alto flusso e in terapia concomitante con ACE inibitore sono state segnalate reazioni anafilattoidi; considerare l'impiego di un tipodiverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi. L'associazione con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio e' generalmente sconsigliata. La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. L'uso di perindopril e' sconsigliato durante l'allattamento al seno. >>Correlate a indapamide. In caso di affezione epatica, i diuretici tiazidici e affini possono provocare un'encefalopatia epatica. Sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilita' con tiazidici e diuretici affini; si raccomanda di proteggere le aree esposte al sole o ai raggi artificialiUVA. PRECAUZIONI D'IMPIEGO. >>Correlate a perindopril e indapamide. In caso di insufficienza renale grave e moderata (clearance della creatinina < 60 ml/min), il trattamento e' controindicato. Il farmaco e' generalmente sconsigliato in caso di stenosi bilaterale dell'arteria renale o di funzionalita' ridotta ad un solo rene. Esiste il rischio di ipotensione improvvisa in presenza di preesistente deplezione sodica (in particolare in pazienti con stenosi dell'arteria renale). Effettuareun controllo regolare degli elettroliti plasmatici di questi pazienti. Una marcata ipotensione puo' richiedere l'esecuzione di una infusione endovenosa di soluzione salina isotonica. Una ipotensione transitoria non costituisce controindicazione al proseguimento del trattamento. Effettuare controlli regolari del potassio plasmatico in quanto non siesclude la comparsa di una ipokaliemia. Il farmaco contiene lattosio.>>Correlate a perindopril. E' stata riportata tosse secca. Nei bambini e negli adolescenti l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril,solo o in associazione, non sono state accertate. Il blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone da parte di un ACE inibitore puo' provocare, soprattutto alla prima assunzione e nel corso delle prime due settimane di trattamento, un brusco calo pressorio e/o un innalzamento della creatinina plasmatica segno di un'insufficienza renale funzionale. In questi casi, il trattamento deve essere iniziato ad una dose piu' bassa e aumentato progressivamente. Anziani: adattare la dose in base a funzionalita' renale, livelli di potassio e in funzione della risposta pressoria, in particolare in caso di deplezione idroelettrolitica, per evitare la comparsa di improvvisa ipotensione. Per il rischiodi ipotensione e' necessaria particolare prudenza con pazienti affetti da cardiopatia ischemica o insufficienza circolatoria cerebrale, iniziando il trattamento ad un dosaggio ridotto. Gli ACE inibitori possono risultare utili per quei pazienti affetti da un'ipertensione nefrovascolare in attesa di un intervento chirurgico correttivo o quando essonon e' possibile. Il trattamento non e' appropriato in pazienti con stenosi arteriosa renale accertata o sospetta. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave o nei pazienti con diabete mellito insulino dipendente il trattamento con questo farmaco non e' appropriato. Nei pazienti diabetici precedentemente trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, i livelli di glicemia devono essere attentamente controllati durante il primo mese di terapia. Perindopril puo' essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera. In caso di anestesia, gli ACE inibitori possono provocare ipotensione. L'interruzione del trattamento, se possibile, e' quindi raccomandata un giorno prima dell'intervento chirurgico per gli ACE inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina a lunga durata d'azione. Usare con cautela in pazienti con ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. In rari casi, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce verso unanecrosi epatica fulminante e (talora) verso la morte. Effettuare frequenti monitoraggi del potassio sierico in caso di co-somministrazione con integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio. >>Correlate a indapamide. Livelli di sodio: devono essere controllati prima di iniziare il trattamentoe, in seguito, ad intervalli regolari. Si raccomandano controlli dei livelli di potassio. Il primo controllo del potassio plasmatico deve essere effettuato nel corso della prima settimana di trattamento. Se sirilevano bassi livelli di potassio si richiede la loro correzione. I diuretici tiazidici e affini possono ridurre l'escrezione urinaria delcalcio e provocare un aumento leggero e transitorio dei livelli di calcio plasmatici. Effettuare un controllo della glicemia soprattutto inpresenza di bassi livelli di potassio. Nei pazienti iperuricemici, puo' aumentare la tendenza ad attacchi di gotta. L'ipovolemia, dovuta alla perdita di acqua e di sodio causata dal diuretico ad inizio trattamento, provoca una riduzione della filtrazione glomerulare. Ne puo' derivare un aumento dell'urea ematica e dei livelli di creatinina. Questainsufficienza renale funzionale transitoria non provoca conseguenze nel paziente con funzione renale normale, ma puo' invece aggravare un'insufficienza renale preesistente. Puo' indurre una reazione positiva ai test di controllo antidoping.

Gravidanza e Allattamento

>>Correlate a perindopril: non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo e il terzo.L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione. >>Correlati ad indapamide: l'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume del plasma materno nonche' il flusso sanguigno uteroplacentare che possono provocare ischemia feto-placentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia in neonati inseguito ad esposizione al termine della gravidanza. >>Allattamento: e' controindicato durante l'allattamento. L'uso di perindopril non e' raccomandato durante l'allattamento al seno. Indapamide e' escreta nel latte materno. Indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici i quali sono stati associati durante l'allattamento ad una diminuzione o anche una soppressione della produzione di latte materno. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare. Poiche' con entrambi i farmaci possono manifestarsi gravi reazioni avverse nei bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il trattamento, considerando l'importanza della terapia per la madre.

Interazioni con altri prodotti

>>Comuni a perindopril e indapamide. Aumenti reversibili delle concentrazioni di litio nel siero e della tossicita' sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente i livelli di litio e favorire il rischio di tossicita'. L'associazione e' quindi sconsigliata, ma qualora si rendesse necessaria tale associazione, deve essere effettuato un controllo rigoroso dei livelli di litio nel siero. Baclofene: potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale e adattamento della dose dell'antiipertensivo, se necessario. Farmaci antinfiammatori non steroidei (compreso l'acido acetilsalicilico a dosi elevate): in caso di co-somministrazione puo' verificarsi un'attenuazione dell'effetto antiipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e di FANS puo' portare ad un maggiore rischio di un peggioramento della funzionalita' renale, compresa insufficienza renale acuta, e a un aumento del potassio sierico, in particolare nei pazienti con preesistente insufficienza renale; tale combinazione deve essere somministrata con cautela, in particolare nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggiodella funzionalita' renale dopo l'inizio della terapia concomitante ein seguito periodicamente. Antidepressivi imipramina-simili (triciclici), neurolettici: potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi). Altri antiipertensivi: l'uso di altri antiipertensivi con perindopril/indapamide puo' indurre un ulteriore effetto di abbassamento della pressione sanguigna.>>Correlate a perindopril. Gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta da diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene o amiloride, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio) possono comportare significativi aumenti del potassio sierico (potenzialmente letale). Di conseguenza, assumere con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio sierico e tramite ECG. L'utilizzo degli inibitori dell'enzimadi conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nel diabetico trattato con insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti. La comparsa di episodi ipoglicemici e' molto rara (il miglioramento della tolleranza al glucosio comporta una riduzione del fabbisogno di insulina). Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare a un incremento del rischio di leucopenia. Farmaci anestetici: gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con alte dosi di diuretici puo' comportare una deplezione del volume e un rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con perindopril. Oro: raramente sono state riportate reazioni nitritoidi (i sintomi comprendono vampate al volto, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in trattamento con oro per via iniettabile (sodio aurotiomalato) e concomitante terapia con ACE inibitori, incluso perindopril. >>Correlate ad indapamide. Farmaci che provocano torsioni di punta: per il rischio di ipokaliemia, l'indapamide deve essere somministrata con cautela in associazione a farmaci che inducono torsioni di punta come gli antiaritmicidi classe IA (chinidina, idrochinidina, disopiramide); gli antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, bretilio, sotalolo); alcuni neurolettici (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amisulpride, sulpiride, sultopride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide); altre sostanze quali bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina, sparfloxacina, vincamina ev, metadone, astemizolo, terfenadina.Per prevenire l'abbassamento dei livelli di potassio ed eventualmentecorreggerli: effettuare un controllo dell'intervallo QT. Farmaci ipokaliemizzanti: amfotericina B (via ev), glucocorticoidi e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti: potenziamento del rischio di riduzione dei livelli di potassio (effetto additivo). Controllo dei livelli di potassio ed eventuale correzione; particolare attenzione richiedono i casi trattati con digitalici. Utilizzare lassativi non stimolanti. Digitalici: la riduzione dei livelli di potassio favorisce gli effetti tossici dei digitalici. E' necessario il controllo dei livelli di potassio e dell'ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Metformina: acidosi lattica dovuta alla metforminascatenata da una eventuale insufficienza renale funzionale legata ai diuretici e piu' specificamente ai diuretici dell'ansa. Non utilizzarela metformina se i livelli di creatinina plasmatica superano 15 mg/litro (135 micromol/litro) negli uomini e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nelle donne. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione provocata dai diuretici, esiste un aumento del rischio di insufficienzarenale acuta, in particolare a forte dosaggio di mezzi di contrasto iodati. Deve essere eseguita una reidratazione prima della somministrazione del mezzo iodato. Calcio (sali di): rischio di un aumento dei livelli di calcio dovuta alla ridotta eliminazione di calcio per via urinaria. Ciclosporina: rischio di aumento dei livelli di creatinina senzavariazione dei tassi circolanti di ciclosporina, anche in assenza di deplezione idrosalina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare il contenitore ben chiuso per proteggere il prodotto dall'umidita'.