tecnozol*56cpr gastrores 20mg pantoprazolo bluefish pharmaceuticals ab

Che cosa è tecnozol 56cpr gastrores 20mg?

Pantoprazolo blue compresse gastroresistenti prodotto da bluefish pharmaceuticals ab
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Pantoprazolo blue risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori della pompa acida.
Contiene i principi attivi: pantoprazolo sodico sesquidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: pantoprazolo.
Codice AIC: 040100048 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Per il trattamento della malattia da reflusso lieve e sintomi associati (ad esempio, pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione); per la gestione a lungo termine e la prevenzione delle recidive di esofagite da reflusso; prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci anti-infiammatori non selettivi e non steroidei (FANS) in pazienti a rischio con necessita' di trattamento continuativo con FANS.

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Posologia

Le compresse gastroresistenti non devono essere masticate o frantumate, e devono essere inghiottite intere con acqua un'ora prima di un pasto. Trattamento della malattia da reflusso lieve e sintomi associati (ad esempio, pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione): 20 mg di pantoprazolo al giorno. Il sollievo dai sintomi si raggiunge generalmente entro 2-4 settimane, mentre un periodo di trattamento di 4 settimane e' di solito necessario per la guarigione dell' esofagite associata. Se questo periodo di tempo non e' sufficiente, la guarigione, di norma, si realizza dopo ulteriori 4 settimane di terapia. Una volta ottenuto il controllo della sintomatologia dolorosa, i sintomi recidivanti possono essere gestiti utilizzando una dose di 20 mg una volta al giorno al bisogno, se necessario. Nel caso non sia possibile mantenere un controllo soddisfacente della sintomatologia con il trattamento al bisogno, si puo' prendere in considerazione il passaggio alla terapia continuativa. Gestione a lungo termine e prevenzione delle recidive diesofagite da reflusso: 20 mg di pantoprazolo al giorno. In caso di recidiva, il dosaggio viene aumentato a 40 mg di pantoprazolo al giorno.Per tale evenienza e' disponibile pantoprazolo 40 mg compresse gastroresistenti. Una volta risolto l'episodio recidivante, la dose puo' essere ridotta nuovamente a 20 mg di pantoprazolo. Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci anti-infiammatori non selettivi e non steroidei (FANS) in pazienti a rischio con necessita' di trattamento continuativo con FANS: 20 mg di pantoprazolo al giorno. Anziani epazienti con compromissione della funzione renale: non superare la dose giornaliera di 40 mg di pantoprazolo. Pazienti con compromissione della funzione epatica: nei pazienti con funzione epatica gravemente compromessa non si deve superare la dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo. Questi pazienti richiedono un regolare controllo dei livelli degli enzimi epatici durante il trattamento. In caso di aumento dei livelli di enzimi epatici, il trattamento con pantoprazolo deve essere interrotto. Bambini: non vi sono informazioni sull'uso di pantoprazolo nei bambini. Pertanto le compresse di pantoprazolo non devono essere impiegate nei bambini.

Effetti indesiderati

Esami diagnostici. Molto raro: aumento dei livelli degli enzimi epatici (transaminasi, gamma- glutamiltransferase) aumento dei trigliceridi, aumento della temperatura corporea. Patologie del sistema linfopoietico. Molto raro: leucopenia, trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: Vertigini, disturbi della vista (visione offuscata). Patologie gastrointestinali. Comune: dolore nella parte superiore dell'addome, diarrea, stipsi, flatulenza; non comune: nausea, vomito; raro: secchezza delle fauci. Patologie renali ed urinarie. Molto raro: nefrite interstiziale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: reazioni allergiche come prurito ed eruzione cutanea; molto raro: orticaria, angioedema, reazioni cutanee gravi, quali sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, sindrome di Lyell, fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: frattura dell'anca, del polso e della colonna vertebrale; raro: artralgia; molto raro: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto raro: riduzione dell'edema periferico dopo cessazione della terapia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni anafilattiche, compreso shock anafilattico. Patologie epatobiliari. Molto raro: grave danno epatocellulare con ittero associato o meno ad insufficienza epatica. Disturbi psichiatrici. Raro: depressione, allucinazioni, disorientamento e confusione, specialmente in pazienti predisposti, ed aggravamento di questi sintomi, se preesistenti. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipomagnesemia.

Indicazioni

Per il trattamento della malattia da reflusso lieve e sintomi associati (ad esempio, pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione); per la gestione a lungo termine e la prevenzione delle recidive di esofagite da reflusso; prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci anti-infiammatori non selettivi e non steroidei (FANS) in pazienti a rischio con necessita' di trattamento continuativo con FANS.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al pantoprazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;il pantoprazolo, come altri inibitori della pompa protonica, non deveessere somministrato con atazanavir.

Composizione ed Eccipienti

Disodio fosfato anidro; mannitolo; cellulosa microcristallina; croscarmellosa sodica; magnesio stearato; ipromellosa; trietilcitrato; sodioamido glicolato (Tipo A); acido metacrilico-Etilacrilato copolimero e(1:1); ossido di ferro giallo (E 172).

Avvertenze

Nei pazienti con grave compromissione della funzione epatica e' necessario monitorare regolarmente gli enzimi epatici durante il trattamento con pantoprazolo, in particolare nell'impiego a lungo termine. Nel caso di aumento degli enzimi epatici, il trattamento deve essere interrotto. L'uso di pantoprazolo per la prevenzione di ulcera gastroduodenale indotta da farmaci anti-infiammatori non selettivi e non steroidei (FANS), deve essere limitato ai pazienti che necessitano di un trattamento continuato con FANS e presentano un elevato rischio di svilupparecomplicazioni gastrointestinali. L'aumento del rischio deve essere valutato in base ai fattori di rischio individuali, ad esempio eta' elevata (> 65 anni), anamnesi di ulcera gastrica o duodenale o sanguinamento gastrointestinale superiore. La diminuita acidita' gastrica a seguito di qualsiasi trattamento - incluso quello con gli inibitori della pompa protonica - aumenta la carica batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Pertanto il trattamento con farmaciriduttori di acidita' puo' accrescere leggermente il rischio di infezioni gastrointestinali, come quelle causate da Salmonella e Campylobacter . Il pantoprazolo, come tutti i medicinali acido-bloccanti, puo' ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Cio' deve essere considerato in pazienti con riserve corporee limitate di questa vitamina o che presentano fattori di rischio per la riduzione dell'assorbimento della vitamina B12 nel trattamento a lungo termine. Nel trattamento a lungo termine, soprattutto quando supera il periodo di 1 anno, i pazienti devono essere regolarmentemonitorati. Prima dell'inizio della terapia, si deve escludere l'eventuale natura maligna di malattie esofagee o gastriche, in quanto il trattamento con il pantoprazolo ne puo' alleviare i sintomi, ritardando cosi' la diagnosi. I pazienti che non rispondono dopo 4 settimane di terapia devono essere esaminati. Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se usati in alte dosi e con una lunga durata (>1 anno) possono incrementare modestamente il rischio di frattura dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio globale di frattura del 10 - 40%. Questo aumento puo' essere dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosidevono ricevere assistenza secondo le attuali linee guida cliniche e devono avere un adeguato apporto di vitamina D e calcio. L'ipomagnesiemia grave e' stata riportata inpazienti trattati con inibitori della pompa protonica (PPI) come Pantaprazolo per almeno tre mesi, e nella maggior parte dei casi per un anno. Manifestazioni gravi di ipomagnesiemia come affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare possono verificarsi, ma iniziando insidiosamente ed essere trascurato. Nella maggior parte dei pazienti colpiti, l'ipomagnesemia migliora dopo la sostituzione di magnesio e la sospensione del PPI. Nei pazienti sottoposti al trattamento prolungato o che assumono inibitori della pompa protonica come la digossina o farmaci che possonocausare ipomagnesiemia (ad esempio, diuretici), gli operatori sanitari dovrebbero prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima dell'inizio del trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento. Non c'e' esperienza sull'uso di pantoprazolo neibambini.

Gravidanza e Allattamento

L'esperienza clinica nelle donne in gravidanza e' limitata. In studi di riproduzione animale, sono stati osservati segni di lieve fetotossicita' a dosi superiori a 5 mg/kg. Non ci sono informazioni sulla escrezione di Pantoprazolo nel latte materno umano. Durante la gravidanza el'allattamento, le compresse di pantoprazolo devono essere utilizzatesolo se il beneficio per la madre e' considerato superiore al rischiopotenziale per il feto o il bambino.

Interazioni con altri prodotti

Il pantoprazolo puo' ridurre l'assorbimento di farmaci la cui biodisponibilita' e' pH-dipendente (ad esempio ketoconazolo, itraconazolo, atazanavir). E' stato dimostrato che la co-somministrazione di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg con omeprazolo (40 mg una volta al giorno) oatazanavir 400 mg con lansoprazolo (60 mg dose singola), in volontarisani causa una riduzione sostanziale della biodisponibilita' di atazanavir. L'assorbimento di atazanavir e' pH-dipendente. Pertanto, gli IPP, compreso il pantoprazolo, non devono essere co-somministrati con atazanavir. Il pantoprazolo e' metabolizzato nel fegato attraverso il sistema enzimatico del citocromo P450. Non possono essere escluse interazioni del pantoprazolo con altri farmaci o composti metabolizzati attraverso lo stesso sistema enzimatico. Tuttavia, non sono state osservate interazioni clinicamente significative con alcuni di questi medicinali o composti, come ad esempio carbamazepina, caffeina, diazepam, diclofenac, digossina, etanolo, glibenclamide, metoprololo, naprossene, nifedipina, fenitoina, piroxicam, teofillina e contraccettivi orali. Sebbene in studi di farmacocinetica non siano state osservate interazionitra pantoprazolo e fenprocumone o warfarin, dopo la commercializzazione del prodotto sono stati riportati casi isolati di variazioni del valore di INR durante trattamento concomitante con tali sostanze. Se il paziente e' in trattamento con anticoagulanti di tipo cumarinico, si raccomanda di eseguire controlli del tempo di protrombina /valori di INR dopo l'inizio o l'interruzione della terapia con Pantoprazolo e in caso di suo utilizzo irregolare.. Inoltre non sono state evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Blister: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.