tarceva*30cpr riv 100mg erlotinib roche spa

Che cosa è tarceva 30cpr riv 100mg?

Tarceva compresse rivestite prodotto da roche spa
è un farmaco osped. esitabile della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Tarceva risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di farmaci antineoplastici inibitori della protein chinasi.
Contiene i principi attivi: erlotinib cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa rivestita con film contiene 100 mg di erlotinib (come erlotinib cloridrato).
Codice AIC: 036871022 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC): indicato in monoterapia come trattamento di mantenimento in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con malattia stabile dopo 4 cicli di una prima linea di chemioterapia standard a base di platino. Indicato anche nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di almeno un precedente regime chemioterapico. Nel prescrivere Tarceva, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Il trattamento nonha dimostrato vantaggi in termini di sopravvivenza o altri effetti clinicamente rilevanti in pazienti con tumori Epidermal Growth Factor Receptor (EGFR)-negativi. Carcinoma pancreatico: in associazione con la gemcitabina e' indicato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma pancreatico metastatico. Nel prescrivere il farmaco, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Non e' stato dimostrato alcun vantaggio in termini di sopravvivenza per i pazienti con malattia localmente avanzata.

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Posologia

Carcinoma polmonare non a piccole cellule: 150 mg da assumere almeno un'ora prima o due ore dopo l'assunzione di cibo. Carcinoma pancreatico: 100 mg da assumere almeno un'ora prima o due ore dopo l'assunzione di cibo, in associazione con gemcitabina. In pazienti in cui non si sviluppa un rash cutaneo nelle prime 4-8 settimane di terapia deve essere rivalutato se continuare il trattamento con il farmaco. Qualora fosse necessario modificare la dose, deve essere ridotta di 50 mg per volta. L'uso concomitante di substrati e modulatori del CYP3A4 puo' rendere necessaria una modifica della posologia. Insufficienza epatica: l'eliminazione di erlotinib avviene attraverso il metabolismo epatico e l'escrezione biliare. Sebbene l'esposizione a erlotinib sia risultata simile in pazienti con moderata compromissione della funzione epatica (punteggio di Child-Pugh di 7-9) e in pazienti con funzione epatica adeguata, si deve procedere con cautela nel somministrare il prodotto a pazienti con insufficienza epatica. Se si verificano reazioni avverse gravi, si deve considerare una riduzione del dosaggio o l'interruzione del trattamento con il farmaco. La sicurezza e l'efficacia di erlotinibnon sono state studiate in pazienti con disfunzione epatica grave (AST/SGOT e ALT/SGPT > 5 x ULN). Non e' raccomandato l'impiego in pazienti affetti da grave disfunzione epatica. Insufficienza renale: la sicurezza e l'efficacia di erlotinib non sono state studiate in pazienti con insufficienza renale. Sulla base dei dati di farmacocinetica, nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non e' necessario modificare la posologia. Non e' raccomandato l'impiego in pazienti affetti da grave insufficienza renale. La sicurezza e l'efficacia di erlotinib non sono state studiate in pazienti di eta' inferiore a 18 anni. Non e' raccomandato l'impiego in pazienti pediatrici. E' stato dimostrato che il fumo di sigaretta riduce l'esposizione a erlotinib del 50-60 %. La dose massima tollerata del farmaco nei pazienti con NSCLC che fumano sigarette e' risultata pari a 300 mg. L'efficacia e la sicurezza a lungo termine di una dose piu' elevata rispetto a quelle iniziali raccomandate, non sono state determinate nei pazienti che continuano a fumare. Pertanto, ai fumatori si deve raccomandare di smettere di fumare, perche' le concentrazioni plasmatiche di erlotinib nei fumatori sono ridotte rispetto a quelle dei non fumatori.

Effetti indesiderati

Frequenza effetti indesiderati: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon ci sono dati adeguati riguardo all'uso di erlotinib nelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato teratogenicita' o parti anomali. Tuttavia, un effetto negativo sulla gravidanza non puo' essere escluso in quanto studi su ratti e conigli hanno mostrato una letalita' embrio/fetale aumentata. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Si deve raccomandare alle donne in eta' fertile di evitare la gravidanza durante il trattamento con il prodotto. Durante il trattamento e per almeno 2 settimane dopo la finedel trattamento si devono usare metodi contraccettivi adeguati. Nelledonne in gravidanza il trattamento va proseguito solo nei casi in cuiil potenziale beneficio per la madre superi il rischio per il feto. Non e' noto se erlotinib venga escreto nel latte umano. A causa del danno potenziale per il neonato, si deve raccomandare alle madri di non allattare al seno durante il trattamento con il farmaco. Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato una ridotta fertilita'. Tuttavia, un effetto negativo sulla fertilita' non puo' essere escluso in quanto studi su animali hanno mostrato effetti sui parametri riproduttivi. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto.

Indicazioni

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC): indicato in monoterapia come trattamento di mantenimento in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con malattia stabile dopo 4 cicli di una prima linea di chemioterapia standard a base di platino. Indicato anche nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di almeno un precedente regime chemioterapico. Nel prescrivere Tarceva, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Il trattamento nonha dimostrato vantaggi in termini di sopravvivenza o altri effetti clinicamente rilevanti in pazienti con tumori Epidermal Growth Factor Receptor (EGFR)-negativi. Carcinoma pancreatico: in associazione con la gemcitabina e' indicato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma pancreatico metastatico. Nel prescrivere il farmaco, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Non e' stato dimostrato alcun vantaggio in termini di sopravvivenza per i pazienti con malattia localmente avanzata.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' a erlotinib o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), sodio amido glicolato tipo A, sodio laurilsolfato, magnesiostearato (E470 b). Rivestimento della compressa: idrossipropilcellulosa (E463), titanio diossido (E171), macrogol, ipromellosa (E464). Inchiostro grigio per la stampa: gommalacca (E904), ossido di ferro giallo(E172), ossido di ferro nero (E172), titanio diossido (E171).

Avvertenze

I potenti induttori del CYP3A4 possono ridurre l'efficacia di erlotinib mentre i potenti inibitori del CYP3A4 possono portare ad un aumentodella tossicita'. Il trattamento concomitante con questo tipo di sostanze deve essere evitato. Raccomandare di smettere di fumare, perche' le concentrazioni plasmatiche di erlotinib sono ridotte nei fumatori rispetto a quelle dei non fumatori. Il grado di riduzione potrebbe essere clinicamente significativo. Non comunemente, sono stati segnalati casi di eventi tipo interstiziopatia polmonare (ILD), a volte fatali, nei pazienti che assumevano il farmaco per il trattamento del carcinomapolmonare non a piccole cellule (NSCLC), del carcinoma pancreatico o di altri tumori solidi in fase avanzata. Tra le diagnosi riportate neipazienti sospettati di avere eventi ILD-simili sono comparse la polmonite, la polmonite da radiazioni, la polmonite da ipersensibilita', lapolmonite interstiziale, l'interstiziopatia polmonare, la bronchiolite obliterante, la fibrosi polmonare, la sindrome da stress respiratorio acuto, l'alveolite e l'infiltrazione polmonare. I sintomi sono comparsi da pochi giorni a diversi mesi dopo l'inizio della terapia con il farmaco. Frequente e' risultata la presenza di fattori di confondimento o concorrenti, quali la chemioterapia concomitante o precedente, la precedente radioterapia, la preesistente pneumopatia parenchimale, le metastasi o le infezioni polmonari. Nei pazienti in cui insorgono in modo acuto sintomi polmonari inspiegati nuovi e/o progressivi, quali dispnea, tosse e febbre, si deve interrompere la somministrazione del farmaco in attesa della valutazione diagnostica. Pazienti trattati contemporaneamente con erlotinib e gemcitabina devono essere monitorati attentamente per la possibilita' di sviluppare tossicita' ILD-simile. In caso di diagnosi di ILD, occorre sospendere il farmaco e intraprendereun trattamento adeguato secondo necessita'. Nel 50 % circa dei pazienti trattati con il prodotto si e' manifestata diarrea (inclusi casi molto rari ad esito fatale); la diarrea di intensita' moderata o grave deve essere trattata, ad esempio con loperamide. In alcuni casi puo' essere necessario ridurre la dose. Negli studi clinici le dosi sono state ridotte di 50 mg per volta. Le riduzioni di dose di 25 mg per volta non sono state studiate. In caso di diarrea grave o persistente, nausea, anoressia o vomito associato a disidratazione, si deve interromperela somministrazione del farmaco e approntare i provvedimenti adeguatial trattamento della disidratazione. Sono stati riportati rari casi di ipopotassemia ed insufficienza renale (inclusi casi ad esito fatale). Alcuni casi erano secondari ad una disidratazione severa causata da diarrea, vomito e/o anoressia, mentre altri erano dovuti alla chemioterapia concomitante. Nei casi di diarrea piu' grave o persistente, o che porti a disidratazione, particolarmente nei gruppi di pazienti con fattori di rischio aggravanti (farmaci concomitanti, sintomi o patologie o altre condizioni predisponenti, inclusa l'eta' avanzata) si deve interrompere la somministrazione del farmaco e approntare provvedimentiadeguati atti alla reidratazione intensiva del paziente per via endovenosa. Inoltre, la funzione renale e gli elettroliti sierici, incluso il potassio, devono essere monitorati nei pazienti a rischio di disidratazione. Sono stati riportati rari casi di insufficienza epatica (inclusi casi fatali) in corso di trattamento con il medicinale. La patologia epatica pre-esistente o la co-somministrazione di farmaci epatotossici sono stati considerati fattori confondenti. In tali pazienti, deve essere pertanto preso in considerazione un esame periodico della funzionalita' epatica. La somministrazione del farmaco deve essere interrotta se le alterazioni della funzionalita' epatica sono severe. Si sconsiglia l'uso in pazienti con grave disfunzione epatica. Nei pazienti che assumono il farmaco aumenta il rischio di sviluppare una perforazione gastrointestinale, evento osservato con frequenza non comune (inclusi alcuni casi ad esito fatale). Il rischio e' piu' elevato nei pazienti che assumono in concomitanza agenti antiangiogenici, corticosteroidi, FANS, e/o chemioterapia a base di taxani, o con precedenti anamnestici di ulcera peptica o malattia diverticolare. Il trattamento con ilprodotto deve essere definitivamente interrotto nei pazienti che sviluppano una perforazione gastrointestinale. Sono stati riportati disturbi cutanei di tipo bolloso, vescicolare ed esfoliativo, compresi casi molto rari indicativi della sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica, che in alcuni casi sono stati fatali. Il trattamento con il medicinale deve essere interrotto o sospeso se il paziente sviluppa gravi disturbi di tipo bolloso, vescicolare o esfoliativo. Sono stati riportati casi molto rari di perforazione o ulcerazione della cornea durante l'uso del prodotto. Durante il trattamento sono stati osservati altri disturbi oculari, inclusi crescita anomala delle ciglia, cheratocongiuntivite secca o cheratite, i quali sono anche fattori di rischio per la perforazione/ulcerazione della cornea. La terapia deve essere interrotta o sospesa se i pazienti presentano disturbi oculari acuti o in peggioramento, come dolore oculare. Erlotinib e' caratterizzato da una diminuzione di solubilita' a valori di pH superiori a 5. Medicinali che alterano il pH del tratto gastro-intestinale (GI) superiore, come gli inibitori della pompa protonica, gli antagonisti H2 e gli antiacidi, possono alterare la solubilita' di erlotinib e quindi la sua biodisponibilita'. Aumentare la dose del prodotto, quando somministrato in concomitanza con questi farmaci, potrebbe non compensare la riduzione di esposizione. L'associazione di erlotinib con inibitori dellapompa protonica deve essere evitata. Gli effetti della somministrazione concomitante di erlotinib con antagonisti H2 ed antiacidi non sono noti, tuttavia, e' probabile che vi sia una ridotta biodisponibilita'.Pertanto deve essere evitata la somministrazione concomitante di queste associazioni. Se si considera necessario l'uso di antiacidi in corso di terapia con il farmaco, questi devono essere assunti almeno 4 oreprima o 2 ore dopo la somministrazione giornaliera della dose del prodotto. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Non ci sono dati adeguati riguardo all'uso di erlotinib nelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato teratogenicita' o parti anomali. Tuttavia, un effetto negativo sulla gravidanza non puo' essere escluso in quanto studi su ratti e conigli hanno mostrato una letalita' embrio/fetale aumentata. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Si deve raccomandare alle donne in eta' fertile di evitare la gravidanza durante il trattamento con il prodotto. Durante il trattamento e per almeno 2 settimane dopo la finedel trattamento si devono usare metodi contraccettivi adeguati. Nelledonne in gravidanza il trattamento va proseguito solo nei casi in cuiil potenziale beneficio per la madre superi il rischio per il feto. Non e' noto se erlotinib venga escreto nel latte umano. A causa del danno potenziale per il neonato, si deve raccomandare alle madri di non allattare al seno durante il trattamento con il farmaco. Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato una ridotta fertilita'. Tuttavia, un effetto negativo sulla fertilita' non puo' essere escluso in quanto studi su animali hanno mostrato effetti sui parametri riproduttivi. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto.

Interazioni con altri prodotti

A causa dell'espressione molto ridotta del CYP1A1 nei tessuti umani, non e' nota la rilevanza fisiologica della forte inibizione del CYP1A1. Quando erlotinib e' stato somministrato in associazione con ciprofloxacina, l'esposizione a erlotinib [AUC] e' aumentata significativamente del 39%, mentre non e' stata osservata alcuna variazione statisticamente significativa a livello della Cmax. In modo analogo l'esposizioneal metabolita attivo e' aumentata del 60% e del 48% circa per l'AUC ela Cmax, rispettivamente. Procedere con cautela nel somministrare ciprofloxacina o potenti inibitori del CYP1A2 in associazione con erlotinib. In caso si osservino reazioni avverse correlate ad erlotinib, si puo' ridurre il dosaggio di erlotinib. Il pre-trattamento o la co-somministrazione del farmaco non hanno modificato la clearance dei substrati prototipici del CYP3A4, quali midazolam ed eritromicina, ma sembravano ridurre la biodisponibilita' orale di midazolam fino al 24%. Sono improbabili significative interazioni con la clearance di altri substrati del CYP3A4. I pazienti con ridotti livelli di espressione dell'UGT1A1 o con alterazioni genetiche della glucuronazione possono presentareun aumento delle concentrazioni sieriche di bilirubina e devono essere trattati con cautela. Nell'uomo erlotinib viene metabolizzato nel fegato dai citocromi epatici. Anche il metabolismo extraepatico, mediatodal CYP3A4 nell'intestino, dal CYP1A1 nel polmone e dal CYP1B1 nel tessuto tumorale, fornisce un potenziale contributo alla clearance metabolica di erlotinib. Sono possibili interazioni con i principi attivi che vengono metabolizzati da questi enzimi o che su di essi agiscono dainibitori o da induttori. I potenti inibitori dell'attivita' del CYP3A4 riducono il metabolismo di erlotinib e fanno aumentare le concentrazioni plasmatiche di erlotinib. Se necessario, ridurre la dose di erlotinib. I potenti induttori dell'attivita' del CYP3A4 aumentano il metabolismo di erlotinib e riducono significativamente le concentrazioni plasmatiche di erlotinib. Evitare la co-somministrazione con induttori del CYP3A4. Per i pazienti che necessitano un trattamento concomitantecon il farmaco ed un potente induttore del CYP3A4, considerare un aumento della dose a 300 mg, e, se ben tollerato per piu' di 2 settimane,potrebbe essere preso in considerazione un ulteriore aumento della dose a 450 mg con un monitoraggio della sicurezza. Una riduzione dell'esposizione puo' verificarsi anche con altri induttori come la fenitoina, la carbamazepina, i barbiturici o l'erba di San Giovanni. Procedere con cautela quando questi principi attivi sono associati a erlotinib. Quando possibile, devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi privi di una potente attivita' induttiva sul CYP3A4. Sono stati riportati casi di interazione con anticoagulanti derivati cumarinici che hanno determinato un incremento dell'INR e di eventi emorragici, che in alcuni casi sono stati fatali; monitorare questi pazienti in termini di qualsiasi modificazione del tempo di protrombina o dell'INR. La combinazione del farmaco e di una statina puo' aumentare il rischio di una miopatia indotta da statina, inclusa la rabdomiolisi, che e'stata osservata raramente. Incoraggiare i pazienti che fumano a smettere di fumare il prima possibile, prima dell'inizio della terapia, altrimenti le concentrazioni plasmatiche di erlotinib vengono ridotte. L'effetto clinico della ridotta esposizione non e' stato definitivamenteaccertato, ma puo' essere clinicamente significativo. Erlotinib e' unsubstrato della glicoproteina P, trasportatore del principio attivo. La co-somministrazione di inibitori della glicoproteina P, potrebbe portare a una alterata distribuzione e/o alterata eliminazione di erlotinib. Le conseguenze di tale interazione per, ad esempio, la tossicita'a carico del SNC, non sono state accertate. Procedere con cautela in tali situazioni. Erlotinib e' caratterizzato da una diminuzione di solubilita' a valori di pH superiori a 5. I medicinali che alterano il pHdel tratto gastro-intestinale (GI) superiore possono alterare la solubilita' di erlotinib e di conseguenza la sua biodisponibilita'. La co-somministrazione di erlotinib con omeprazolo, un inibitore della pompaprotonica (PPI), ha diminuito l'esposizione a erlotinib [AUC] e la concentrazione massima [Cmax ] rispettivamente del 46 % e del 61 %. Non e' stato rilevato alcun cambiamento del T max o dell'emivita. La somministrazione concomitante del farmaco con 300 mg di ranitidina, un antagonista del recettore H2, ha ridotto l'esposizione a erlotinib [AUC] ele concentrazioni massime [Cmax ] rispettivamente del 33 % e del 54 %. Aumentare la dose del farmaco, quando somministrato in concomitanza con questi farmaci, potrebbe non compensare la riduzione di esposizione. Tuttavia, somministrando il prodotto in modo sfalsato, 2 ore prima o 10 ore dopo 150 mg di ranitidina b.i.d, l'esposizione a erlotinib [AUC] e le concentrazioni massime [Cmax ] si sono ridotte solo del 15 % e del 17 %, rispettivamente. L'effetto degli antiacidi sull'assorbimento di erlotinib non e' stato indagato ma l'assorbimento potrebbe essere alterato, determinando livelli plasmatici inferiori. Evitare l'associazione di erlotinib con inibitori della pompa protonica. Se si considera necessario l'uso di antiacidi in corso di terapia con il medicinale, questi devono essere assunti almeno 4 ore prima o 2 ore dopo la somministrazione giornaliera della dose del farmaco. Se si prende in considerazione l'impiego della ranitidina, si devono somministrare i due farmaci in modo sfalsato: assumere il medicinale almeno 2 ore prima o 10 ore dopo la somministrazione di ranitidina. Non sono stati osservatieffetti significativi della gemcitabina sulla farmacocinetica di erlotinib, ne' effetti significativi di erlotinib sulla farmacocinetica della gemcitabina. Erlotinib aumenta le concentrazioni del platino. In uno studio clinico l'uso concomitante di erlotinib con carboplatino e paclitaxel ha determinato un aumento dell'AUC 0-48 del platino totale del 10,6 %. L'entita' di questa differenza non e' considerata clinicamente rilevante. Nella pratica clinica potrebbero esserci altri co-fattori che determinano un aumento dell'esposizione al carboplatino, come l'insufficienza renale. Non sono stati osservati effetti significativi di carboplatino o paclitaxel sulla farmacocinetica di erlotinib. La capecitabina puo' aumentare le concentrazioni di erlotinib. Quando erlotinib e' stato somministrato in associazione a capecitabina e' stato rilevato un aumento statisticamente significativo dell'AUC di erlotinib ed un aumento poco rilevante della Cmax se confrontati con i valori osservati in un altro studio nel quale erlotinib era stato somministratoda solo. Non vi sono stati effetti significativi di erlotinib sulla farmacocinetica di capecitabina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.