talofen*im iv 10f 50mg promazina fournier pharma spa

Che cosa è talofen im iv 10f 50mg?

Talofen fiale prodotto da fournier pharma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Talofen risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antipsicotici.
Contiene i principi attivi: promazina cloridrato
Codice AIC: 012611113 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Nel trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e della mania. Nelle psicosi tossiche (anfetamine, LSD, cocaina, ecc.). Nelle sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Nei disturbi d'ansia,se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con ansiolitici tipici. Nella depressione se accompagnata da agitazione e delirio, per lo piu' in associazione con antidepressivi. Nel vomito e nel singhiozzoincoercibile. Nel trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con analgesici stupefacenti.

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Posologia

La posologia varia a seconda delle indicazioni e della risposta del paziente e deve essere stabilita dal medico caso per caso, iniziando sempre con piccole dosi giornaliere. Qualunque sia la via di somministrazione e' consigliabile frazionare il dosaggio ad intervalli regolari nella giornata. Per le indicazioni mediche la dose giornaliera inizialee' di 50 mg che si aumenta, se necessario, fino a 200 mg al giorno. Per le indicazioni psichiatriche le dosi giornaliere vanno da 300 a 600mg. E' sconsigliabile superare i 1000 mg al giorno. Nel trattamento di pazienti anziani, la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare un'eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Effetti indesiderati

SNC: con l'uso di fenotiazine possono verificarsi, specie durante le prime settimane di terapia, sedazione e sonnolenza che per lo piu' scompaiono con la prosecuzione della cura o con un'opportuna riduzione del dosaggio. Altri effetti comportamentali che si sono manifestati con varia frequenza sono l'insonnia, l'irrequietezza, l'ansia, l'euforia, l'agitazione psicomotoria, la depressione dell'umore o l'aggravamento dei sintomi psicotici. All'attivita' anticolinergica delle fenotiazinee' dovuta l'eventuale comparsa di secchezza delle fauci, midriasi, turbe della visione, stipsi, ritenzione urinaria ed altri segni di ridotta attivita' parasimpatica. Sono inoltre possibili convulsioni e modificazioni della temperatura corporea. Un aumento significativo e non altrimenti spiegabile della temperatura corporea puo' essere dovuto ad intolleranza verso il prodotto; in tal caso e'necessario interrompere la terapia. Per la depressione del centro della tosse possono verificarsi manifestazioni ab ingestis. Reazioni di tipo extrapiramidale sono comuni anche durante il trattamento con fenotiazine. Esse sono ordinariamente rappresentate da distonie, acatisia, sindromi parkinsoniane e discinesie persistenti tardive. Le discinesie comprendono spasmi dei muscoli del collo, del tronco fino al torcicollo e all'opistotono, crisioculogire, trisma, protruzione della lingua e spasmi carpopodalici. Queste reazioni compaiono molto precocemente e scompaiono entro 24-48 ore dalla sospensione della terapia.L'acatisia e' caratterizzata da irrequietezza motoria e talora da insonnia; appare piu' frequente nei giorni di terapia, ma puo' comparire anche piu' tardivamente. I segni spesso regrediscono spontaneamente; in caso contrario possono essere ben controllati riducendo la terapia o associando un anticolinergico antiparkinson. Le sindromi pseudo-parkinsoniane (acinesia, rigidita', tremore al riposo, ecc.) sono per lo piu' sensibili ai farmaci specifici; nei casi persistenti puo' essere necessaria la riduzione del dosaggio ola sospensione del trattamento. Le discinesie persistenti tardive si manifestano durante terapia a lungo termine anche nel periodo successivo alla sospensione del farmaco; consistono in movimenti ritmici dellalingua, delle labbra e del volto, piu' raramente delle estremita'. Lasospensione della terapia puo' impedire lo sviluppo della sintomatologia della quale non si conosce tuttavia una terapia specifica. APPARATO CARDIOVASCOLARE: ipotensione, tachicardia, vertigini, manifestazionisincopali sono abbastanza comuni in pazienti che assumono fenotiazine. Poiche' sono piu' frequenti e gravi per via parenterale, l'iniezionedeve essere eseguita in clinostatismo mantenendo il paziente in tale posizione da 30 a 60 minuti. Gli effetti ipotensivi sono piu' evidentinei soggetti con feocromocitoma ed insufficienza della mitrale. Sono possibili variazioni del tracciato elettrocardiografico. APPARATO EMOPOIETICO: gli effetti sulla crasi ematica sono rari ma gravi. Essi comprendono leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, porpora, anemia emolitica e anemia aplastica. CUTE: sono possibili reazioni d'ipersensibilita' (generale o da contatto) e fotosensibilita' che per lo piu' sono rappresentate da eritemi, urticaria, eczemi, dermatiti esfoliative.Nelle terapie a lungo termine sono state segnalate pigmentazioni cornee specie nelle zone fotoesposte. SISTEMA ENDOCRINO ED EFFETTI SUL METABOLISMO: le fenotiazine causano iperprolattinemia, ridu-zione degli estrogeni, dei progestinici e delle gonadotropine ipofisarie. Come conseguenza possono comparire, nelle donne, ingrossamento e secrezione mammaria, amenorrea, falsa positivita' del test di gravidanza e, nell'uomo, ginecomastia e riduzione del volume testicolare. Altri effetti possibili sono l'aumento del peso corporeo, l'edema periferico, l'iperglicemia e la glicosuria. REAZIONI DI IPERSENSIBILITA': oltre a quelle cutanee ed ematologiche si puo' verificare, con varia frequenza, un effetto colestatico, clinicamente simile ad un'epatite infettiva e caratterizzato da iperbilirubinemia, ipertransaminasemia, aumento della fosfatasi alcalina ed eosinofilia. In caso di segni o sintomi di sofferenza epatica la terapia deve essere immediatamente sospesa. Altre reazioni d'ipersensibilita' sono rappresentate da edema laringeo, laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche, sindromi tipo lupus eritematoso sistemico. OCCHIO: in caso di terapie protratte e' stata segnalata la comparsa, a livello della cornea e del cristallino, di una sostanza di natura non determinata e che, in certi pazienti, ha determinato deficit visivo.

Indicazioni

Nel trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e della mania. Nelle psicosi tossiche (anfetamine, LSD, cocaina, ecc.). Nelle sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Nei disturbi d'ansia,se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con ansiolitici tipici. Nella depressione se accompagnata da agitazione e delirio, per lo piu' in associazione con antidepressivi. Nel vomito e nel singhiozzoincoercibile. Nel trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con analgesici stupefacenti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso i componenti: stati comatosi specie quelli causati da sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (alcool, barbiturici, oppiacei, ecc.); pazienti con sospetto o riconosciuto danno cerebrale sottocorticale; gravi stati di depressione; discrasie ematiche; affezioni epatiche. E' sconsigliato l'impiego nei soggetti di eta' inferiore a 12 anni.

Interazioni con altri prodotti

Tenuto conto delle loro proprieta' fondamentali, le fenotiazine possono variamente interferire con numerosi gruppi di farmaci. Tra questi:SOSTANZE CHE DEPRIMONO IL S.N.C.: barbiturici, ansiolitici, anestetici, antistaminici, analgesicioppiacei. In caso di associazione evitare dosaggi elevati e controllare accuratamente il paziente per evitare un'eccessiva sedazione o depressione centrale. ANTICONVULSIVANTI: per ilnoto effetto delle fenotiazine sulla soglia convulsiva, nei soggettiepilettici puo' rendersi necessario un aggiustamento della terapia specifica. Il rispettivo dosaggio dei farmaci, in caso di associazione deve essere accuratamente determinato essendo possibile, tra l'altro, chele fenotiazine riducano il metabolismo della fenilidantoina, accentuandone la tossicita', e che i barbiturici, al pari di altri riduttori enzimatici a livello microsomiale, possono accentuare il metabolismo delle fenotiazine. LITIO: sebbene raramente l'associazione con fenotiazine ha determinato un'encefalopatiaacuta. ANTIIPERTENSIVI: tenuto contodegli effetti delle fenotiazine sul S.N.A. e sulla pressione,l'interazione con farmaci usati nella terapia dell'ipertensione puo' essere variabile. In particolare le fenotiazine possono antagonizzare gli effetti della guanitidina e farmaci simili. ANTICOLINERGICI: cautela richiede l'associazione di fenotiazine e farmaci parasimpaticoliticiche puo'favorire la comparsa di caratteristici effetti collaterali. FARMACI AD ATTIVITA' LEUCOPENIZZANTE: per il sinergico effetto depressivo sullacrasi ematicale fenotiazine non debbono essere associate al fenilbutazone, ai derivati uracilici e ad altri farmaci potenzialmente mielotossici. METRIZAMIDE: tale sostanza aumenta il rischio di convulsioni da fenotiazine. E' necessario quindi sospendere la terapia almeno 48 ore prima di un esame mielografico e la somministrazione non deve essere ripresa prima di 24 ore dall'esecuzione di questo. ALCOOL: e' sconsigliabile l'assunzione di alcool durante la terapia in quanto puo' facilitare la comparsa di effetti collaterali centrali da fenotiazina. LEVODOPA: gli effetti di tale sostanza sono specificamente antagonizzati dalle fenotiazine,di cio' si tenga conto nei soggetti con morbo di Parkinson. ANTIACIDI: evitare l'ingestione del prodotto assieme ad antiacidio ad altre sostanze chepossono ridurre l'assorbimento delle fenotiazine. INTERAZIONE CON I TEST DI LABORATORIO: metaboliti urinari delle fenotiazine possono impartireuna colorazione scura alle urine e dare false risposte positive ai tests dell'amilasi, dell'urobilinogeno, delle uroporfirine, dei porfobilinogeni e dell'acido 5-idrossi-indolacetico.Nelle donne in trattamento sono stati segnalati falsi risultati positivi ai test di gravidanza.

Forme Farmacologiche


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