supresol*iniet fl 40mg+f 1ml icu medical italia srl

Che cosa è supresol iniet fl 40mg+f 1ml?

Supresol preparazione iniettabile prodotto da icu medical italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Supresol risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di corticosteroide sistemico, non associato.
Contiene i principi attivi: metilprednisolone emisuccinato sodico
Codice AIC: 033138013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Disordini endocrini: insufficienza adrenocorticale acuta (l'idrocortisone o il cortisone sono i farmaci di scelta): l'aggiunta di mineralcorticoidi puo' essere necessaria, soprattutto quando vengono usati gli analoghi sintetici). Malattie del collagene: durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in particolari casi di lupus eritematosus sistemico. Alterazioni dermatologiche: pemfigo, eritema multiforme grave (sindrome di Stevens-Johnson), dermatite esfoliativa. Stati allergici: controllo di condizioni allergiche gravi o inabilitanti non rispondenti alla terapia tradizionale, in caso di: asma bronchiale, dermatite da contatto, malattia da siero, reazioni di ipersensibilita' ai farmaci. Malattie gastrointestinali: colite ulcerosa (terapia sistemica). Puo' essere usato anche nelle seguenti condizioni: nel controllodi gravi affezioni allergiche non rispondenti alle terapie convenzionali: edema angioneurotico e orticaria, come anche nel controllo di crisi anafilattiche, in aggiunta alla adrenalina; come clistere ritentivoo a goccia per far superare al paziente una crisi particolarmente critica di colite ulcerosa. Neurodermite generalizzata. Febbre reumatica acuta. Shock grave: emorragico, traumatico, chirurgico, settico. Nei casi di shock grave, l'uso di Supresol endovena puo' aiutare nel ripristino della situazione emodinamica. La terapia corticosteroidea non deve essere considerata come sostituzione dei metodi standard per combattere lo shock, ma esperienze recenti indicano che l'uso concomitante didosi massive di corticosteroidi insieme ad altre misure terapeutiche,puo' aumentare l'indice di sopravvivenza. Stati infettivi con grave tossiemia: in pazienti ormai vicini all'exitus a causa di gravi infezioni per le quali una specifica terapia antibiotica e' disponibile, una terapia intensiva con il prodotto puo' permettere la sopravvivenza fino al momento in cui l'antibiotico abbia fatto effetto. Prima di iniziare la terapia corticosteroidea andrebbero intrapresi i normali accorgimenti per la corretta diagnosi batteriologica, ed andrebbe subito iniziato un intenso trattamento antibiotico, sulla base anche solo della ipotesi eziologica. In presenza di infezioni questo prodotto andrebbe usato per il minor tempo possibile, compatibilmente alla risposta clinica e deve essere interrotto almeno 3 giorni prima della terapia antibiotica. In caso di affezioni di interesse chirurgico, il trattamento operatorio dovra' essere programmato prontamente non appena le condizioni del paziente lo permettono. Gli eventuali miglioramenti clinici risultanti dalla terapia steroidea non devono causare ritardi nel trattamento chirurgico. Croup: alcuni ricercatori hanno notato come la somministrazione di corticosteroidi possa essere di aiuto in caso di croup dimedia e forte gravita' (laringotracheobronchite acuta), quando somministrato ai bambini in associazione ad altre misure terapeutiche. Al momento attuale pero' non ci sono dati riguardanti l'efficacia dei corticosteroidi nella forma acuta epiglottica di croup dovuta ad H. influentiae. Non ci sono dati sulla diminuzione dell'incidenza delle tracheotomie con la somministrazione del farmaco. La dose consigliata e' di 40mg per via intramuscolare somministrati il piu' presto possibile durante l'attacco. Questa terapia e' stata ben tollerata. Si sono notati casi di bradicardia transitoria in pazienti trattati con tali farmaci. Ustioni esofagee: in caso di ustioni esofagee dovute ad ingestione di agenti caustici, la terapia corticosteroidea ha diminuito l'incidenza di aderenze e di morbidita'. Per esplicare la loro azione i corticosteroidi devono essere somministrati entro 48 ore dalla avvenuta ustione.Uno steroide a rapida azione come il prodotto puo' essere somministrato insieme a fluidi e antibiotici quale trattamento iniziale. Dopo esofagoscopia il farmaco puo' essere interrotto in pazienti che non presentano ustioni.

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Posologia

Il dosaggio iniziale puo' variare da 10 a 125 mg a seconda della gravita' del caso. Dosi piu' alte possono essere necessarie per il trattamento di affezioni piu' gravi (come descritto in seguito). La dose iniziale dovrebbe essere somministrata solitamente per via endovenosa nell'arco di uno o piu' minuti. Le dosi successive dovrebbero essere somministrate per via endovenosa o intramuscolare ad intervalli, in relazione alla risposta del paziente e delle sue condizioni cliniche. La dosepuo' essere ridotta nei bambini, ma deve essere determinata soprattutto dalla gravita' delle condizioni e della risposta del paziente, piuttosto che dalla sua eta' e dal suo peso, e non dovrebbe essere inferiore a 0,5 mg/kg/24 ore. Quando e' richiesto un trattamento ad alte dosi, la dose raccomandata e' di 30 mg/kg, somministrata per via endovenosa in un intervallo di tempo non inferiore ai 30 minuti. Questa dose puo' essere ripetuta, se necessario, ogni 4-6 ore per un periodo di 48 ore. In generale la terapia con corticosteroidi a dose elevata deve essere continuata solo sino e non oltre le 48-72 ore. Sebbene gli effetticollaterali associati alla terapia con corticoidi a dose elevata a breve termine siano rari, si puo' verificare un'ulcera peptica. Puo' essere indicata una terapia antiacida profilattica. Istruzioni per l'uso:per iniezioni endomuscolari ed endovenose non e' necessaria una ulteriore diluizione; per le fleboclisi con il farmaco impiegare un volume da 100 a 1000 ml (mai inferiore a 100 ml) di soluzione glucosata al 5%o di soluzione fisiologica (se il paziente non e' a dieta iposodica) e diluire il prodotto in questa soluzione. Una volta portato in soluzione, deve essere usato entro 2 giorni.

Effetti indesiderati

In corso di terapia cortisonica, specialmente se intensa e prolungata, possono insorgere alcuni tra i seguenti effetti: Alterazioni del bilancio idroelettrico che in rari casi ed in pazienti predisposti possono arrivare all'ipertensione ed all'insufficienza cardiaca congestizia.Alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, miopatia, fragilita' ossea. Complicazioni a carico dell'apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa od alla attivazione di un'ulcera peptica. Alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita' della cute. Alterazioni neurologichequali vertigini, cefalea ed aumento della pressione endocranica. Disendocrinie, quali irregolarita' mestruali. Disturbi della crescita nei bambini. Aspetto simil cuscingoide. Interferenza con la funzionalita' dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress. Diminuita tollerabilita' ai glucidi e possibile manifestazione di un diabete mellito latente, nonche' aumentata necessita' di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici. Complicazioni oftalmiche quali cataratte posteriori subcapsulari ed aumentata pressione intraoculare. Negativizzazione del bilancio dell'azoto.

Indicazioni

Disordini endocrini: insufficienza adrenocorticale acuta (l'idrocortisone o il cortisone sono i farmaci di scelta): l'aggiunta di mineralcorticoidi puo' essere necessaria, soprattutto quando vengono usati gli analoghi sintetici). Malattie del collagene: durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in particolari casi di lupus eritematosus sistemico. Alterazioni dermatologiche: pemfigo, eritema multiforme grave (sindrome di Stevens-Johnson), dermatite esfoliativa. Stati allergici: controllo di condizioni allergiche gravi o inabilitanti non rispondenti alla terapia tradizionale, in caso di: asma bronchiale, dermatite da contatto, malattia da siero, reazioni di ipersensibilita' ai farmaci. Malattie gastrointestinali: colite ulcerosa (terapia sistemica). Puo' essere usato anche nelle seguenti condizioni: nel controllodi gravi affezioni allergiche non rispondenti alle terapie convenzionali: edema angioneurotico e orticaria, come anche nel controllo di crisi anafilattiche, in aggiunta alla adrenalina; come clistere ritentivoo a goccia per far superare al paziente una crisi particolarmente critica di colite ulcerosa. Neurodermite generalizzata. Febbre reumatica acuta. Shock grave: emorragico, traumatico, chirurgico, settico. Nei casi di shock grave, l'uso di Supresol endovena puo' aiutare nel ripristino della situazione emodinamica. La terapia corticosteroidea non deve essere considerata come sostituzione dei metodi standard per combattere lo shock, ma esperienze recenti indicano che l'uso concomitante didosi massive di corticosteroidi insieme ad altre misure terapeutiche,puo' aumentare l'indice di sopravvivenza. Stati infettivi con grave tossiemia: in pazienti ormai vicini all'exitus a causa di gravi infezioni per le quali una specifica terapia antibiotica e' disponibile, una terapia intensiva con il prodotto puo' permettere la sopravvivenza fino al momento in cui l'antibiotico abbia fatto effetto. Prima di iniziare la terapia corticosteroidea andrebbero intrapresi i normali accorgimenti per la corretta diagnosi batteriologica, ed andrebbe subito iniziato un intenso trattamento antibiotico, sulla base anche solo della ipotesi eziologica. In presenza di infezioni questo prodotto andrebbe usato per il minor tempo possibile, compatibilmente alla risposta clinica e deve essere interrotto almeno 3 giorni prima della terapia antibiotica. In caso di affezioni di interesse chirurgico, il trattamento operatorio dovra' essere programmato prontamente non appena le condizioni del paziente lo permettono. Gli eventuali miglioramenti clinici risultanti dalla terapia steroidea non devono causare ritardi nel trattamento chirurgico. Croup: alcuni ricercatori hanno notato come la somministrazione di corticosteroidi possa essere di aiuto in caso di croup dimedia e forte gravita' (laringotracheobronchite acuta), quando somministrato ai bambini in associazione ad altre misure terapeutiche. Al momento attuale pero' non ci sono dati riguardanti l'efficacia dei corticosteroidi nella forma acuta epiglottica di croup dovuta ad H. influentiae. Non ci sono dati sulla diminuzione dell'incidenza delle tracheotomie con la somministrazione del farmaco. La dose consigliata e' di 40mg per via intramuscolare somministrati il piu' presto possibile durante l'attacco. Questa terapia e' stata ben tollerata. Si sono notati casi di bradicardia transitoria in pazienti trattati con tali farmaci. Ustioni esofagee: in caso di ustioni esofagee dovute ad ingestione di agenti caustici, la terapia corticosteroidea ha diminuito l'incidenza di aderenze e di morbidita'. Per esplicare la loro azione i corticosteroidi devono essere somministrati entro 48 ore dalla avvenuta ustione.Uno steroide a rapida azione come il prodotto puo' essere somministrato insieme a fluidi e antibiotici quale trattamento iniziale. Dopo esofagoscopia il farmaco puo' essere interrotto in pazienti che non presentano ustioni.

Controindicazioni ed effetti secondari

Infezioni micotiche sistemiche.

Avvertenze

L'insufficienza surrenalica secondaria indotta dal farmaco puo' essere minimizzata mediante una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa puo' persistere per mesi dopo l'interruzione della terapia; pertanto se il paziente e' soggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale. Poiche' la secrezione mineralcorticoide puo' essere alterata, somministrare in associazione sali e/o farmaci ad attivita' mineralcorticoide. Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi puo' aumentare. Inoltre questi farmaci vanno usati con cautela in pazienti con herpes simplex oculare a causa di una possibile perforazione corneale. In corso di terapia si suggerisce di ridurre gradualmente la posologia allo scopo di trovare la piu' bassa dose di mantenimento. I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, cambiamenti di personalita', gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche. Inoltre, una instabilita' emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi. L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in corso di terapia corticosteroidea nei pazienticon ipoprotrombinemia. Gli steroidi devono essere usati con cautela in caso di coliti ulcerose non specifiche se vi e' pericolo di perforazione, di ascessi o di altra infezione pirogena; diverticoliti; anastomosi intestinali recenti; ulcera peptica latente o attiva; insufficienza renale; ipertensione; osteoporosi e miastenia grave. Particolare attenzione deve essere riservata allo sviluppo corporeo di bambini sottoposti a prolungata terapia a base di corticosteroidi. Nei pazienti in terapia corticosteroidea sottoposti a particolari stress e' indispensabile un adattamento della dose a seconda della entita' della condizionestressante. I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti; valutare l'opportunita' di istruire una adeguata terapia antibiotica. In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un'alterazione del bilancio elettrolitico, e' opportunoadeguare l'apporto di sodio e potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l'escrezione di calcio. Durante il trattamento corticosteroideo ipazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Non effettuarealtri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa di rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale. L'impiego nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata in cui il corticosteroide e' usato per iltrattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare.Se i corticosteroidi sono somministrati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessaria una stretta sorveglianza in quanto si puo' verificare una riattivazione dellamalattia. Durante una malattia prolungata, questi pazienti devono ricevere una copertura chemioprofilattica. Poiche' si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti alla anamnesi allergico ai medicamenti. Per la presenza di alcool benzilico il medicinale non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei due anni.

Gravidanza e Allattamento

Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' sotto il diretto controllo del medico.

Interazioni con altri prodotti

Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa di rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale.

Forme Farmacologiche


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