sprycel*60cpr riv 20mg dasatinib bristol-myers squibb srl

Che cosa è sprycel 60cpr riv 20mg?

Sprycel compresse rivestite prodotto da bristol-myers squibb srl
è un farmaco osped. esitabile della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Sprycel risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitore della protein-chinasi.
Contiene i principi attivi: dasatinib monoidrato
Codice AIC: 037400076 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' indicato per il trattamento di adulti con leucemia mieloide cronica (LMC), in fase cronica, accelerata o in fase blastica con resistenzao intolleranza ad una precedente terapia comprendente imatinib mesilato. S. e' anche indicato per il trattamento di adulti affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) con cromosoma Philadelphia positivo (Ph+) ed LMC in fase blastica linfoide con resistenza o intolleranza ad una precedente terapia.

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Posologia

La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nella diagnosi enel trattamento di pazienti con leucemia. La dose iniziale raccomandata di SPRYCEL per la Leucemia Mieloide Cronica (LMC) in fase cronica 'di 100 mg una volta al giorno, somministrata per via orale, sempre almattino o alla sera. La dose iniziale raccomandata di SPRYCEL per la LMC in fase accelerata, in fase blastica mieloide o infoide (fase avanzata) o per LLA Ph+ e' di 70 mg due volte al giorno somministrata per via orale, unacompressa al mattino e una alla sera. Le compresse non devono essere masticate o frantumate, devono essere deglutite intere. Per ottenere il dosaggio raccomandato, S. e' disponibile in compresse rivestite con film da 20 mg, 50 mg e 70 mg. Durata del trattamento: negli studi clinici, il trattamento con S. e' continuato fino alla progressione della malattia o fino a quando non e' stato piu' tollerato dal paziente. L'effetto dell'interruzione del trattamento dopo il raggiungimento di una risposta citogenetica completa (CCyR) non e' stato studiato. Aumento della dose: Negli studi clinici in pazienti adulti affetti da LMC e LLA Ph+, l'aumento della dose a 90 mg BID (LMC in fase cronica) o a 100 mg BID (LMC in fase accelerata e blastica o LLA Ph+) e' stato permesso in caso di mancato ottenimento di una risposta ematologica o citogenetica. Adeguamento della dose in caso di effetti indesiderati: Mielodepressione: Negli studi clinici, la mielodepressione e' stata gestita con la sospensione, con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia. Sono state effettuate trasfusioni di piastrine ed emazie quando appropriato. Il fattore di crescita ematopoietico e' stato utilizzato in pazienti con mielodepressione resistente. Le linee guida per le modifiche del dosaggio sono riassunte nella Tabella 1.Tabella 1 Aggiustamenti della dose in caso di neutropenia e trombocitopenia LMC in fase cronica (dose iniziale 70 mg BID): ANC < 0,5 x 10alla9/l e/o piastrine < 50 x 10alla9/l. 1) Sospendere il trattamento fino a ANC >= 1,0 x 10alla9/l e piastrine >= 50 x 10alla9/l. 2) Riprendere il trattamento alla dose iniziale di partenza. 3) Se le piastrine < 25 x 10alla9/l e/o in caso si ripresenti ANC < 0,5 x 10alla9/l per piu' di 7 giorni, ripetere quanto descritto al punto 1 e riprendere il trattamento con una dose ridotta (50 mg BID per dose di partenza di 70 mg BID, 40 mg BID per dose precedentemente ridotta a 50 mg BID). LMC infase accelerata e blastica e LLA Ph+ (dose iniziale 70 mg BID): ANC <0,5 x 10alla9/l e/o piastrine < 10 x 10alla9/l. 1) Controllare se la citopenia e' correlata alla leucemia (aspirato o biopsia midollare). 2) Se la citopenia non e' correlata alla leucemia, interrompere il trattamento fino a quando ANC >= 1,0 x 10alla9/l e le piastrine >= 20 x 10alla9/l e riprendere alla dose iniziale di partenza. 3) Se si verificadi nuovo la citopenia, ripetere quanto descritto al punto1 e riprendere il trattamento alla dose ridotta di 50 mg BID (secondo episodio) o di 40 mg BID (terzo episodio). 4) Se la citopenia e' correlata alla leucemia, considerare un aumento della dose a 100 mg BID. ANC: conta assoluta dei neutrofili. Reazioni avverse non ematologiche. Se si verifica una reazione avversa grave non ematologica con S. il trattamento deve essere sospeso fino a quando non si risolve l'evento. In seguito, iltrattamento puo' essere ripreso quando appropriato, con un dosaggio ridotto, a seconda della gravita' iniziale dell'evento. Uso pediatrico:l'uso di S. non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti al disotto dei 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia. Pazienti anziani: in questi pazienti non sono state osservatedifferenze farmacocinetiche correlate all'eta' clinicamente rilevanti. Non e' necessaria una specifica raccomandazione di dose nei pazientianziani. Insufficienza epatica: non sono stati effettuati studi clinici con S. in pazienti con funzione epatica ridotta (negli studi sono stati esclusi pazienti con ALT e/o AST > 2,5 volte il limite superiore del range normale e/o la bilirubina totale > 2 volte il limite superiore del range normale). Poiche' dasatinib e' metabolizzato soprattutto dal fegato, e' atteso un incremento dell'esposizione ad esso in caso di compromissione della funzionalita' epatica. S. deve essere usato concautela nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave. Insufficienza renale: non sono stati effettuati studi clinici con S. inpazienti con funzione renale ridotta (dagli studi sono stati esclusi pazienti con concentrazione della creatinina sierica > 1,5 volte il limite superiore del range normale). Poiche' la clearance renale del dasatinib e dei suoi metaboliti e' < 4%, non si prevede una diminuzione nella clearance corporea totale nei pazienti con insufficienza renale.

Effetti indesiderati

Le seguenti reazioni avverse sono state riportati in pazienti trattati con S. negli studi clinici. Queste reazioni sono elencate secondo classificazione sistemica per organo e frequenza. Le frequenze sono classificate: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGravidanza: Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di dasatinib in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. S. non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Se e' usato in gravidanza, la paziente deve essere informata del rischio potenziale per il feto. L'effetto di dasatinib sullo sperma non e' noto, pertanto sia le donne che gli uomini sessualmente attivi devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento. Allattamento: Ci sono informazioni insufficienti/limitate sull'escrezione del dasatinib nel latte materno umano oanimale. I dati fisico-chimici e farmacodinamico/tossicologici disponibili sul dasatinib indicano escrezione nel latte materno e non si puo' escludere un rischio per il bambino allattato al seno. L'allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con S..

Indicazioni

E' indicato per il trattamento di adulti con leucemia mieloide cronica (LMC), in fase cronica, accelerata o in fase blastica con resistenzao intolleranza ad una precedente terapia comprendente imatinib mesilato. S. e' anche indicato per il trattamento di adulti affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) con cromosoma Philadelphia positivo (Ph+) ed LMC in fase blastica linfoide con resistenza o intolleranza ad una precedente terapia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Avvertenze

Interazioni clinicamente rilevanti: Dasatinib e' un substrato ed un inibitore del CYP3A4. Pertanto, c'e' un potenziale rischio di interazione con altri prodotti medicinali somministrati in contemporanea che sono metabolizzati principalmente da CYP3A4 o che ne modulano l'attivita'. L'uso concomitante di dasatinib e di prodotti medicinali che inibiscono fortemente l'attivita' di CYP3A4 (per es. ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, ritonavir, telitromicina) puo' aumentare l'esposizione al dasatinib. Pertanto, in pazienti che ricevono S. non e' raccomandata la somministrazione contemporanea di un potente inibitore del CYP3A4. L'uso concomitante di dasatinib e di prodotti medicinali che inducono l'attivita' di CYP3A4 (per es. desametasone, fenitoina, carbamazepina, rifampicina, fenobarbital o Hypericum perforatum, anche noto come erba di San Giovanni) puo' ridurre significativamente l'esposizione al dasatinib, aumentando potenzialmente il rischio difallimento terapeutico. Pertanto, in pazienti che ricevono S. si devescegliere la somministrazione contemporanea di agenti terapeutici alternativi con minore potenziale di induzione del CYP3A4. L'uso concomitante di dasatinib e di un substrato di CYP3A4 puo' aumentare l'esposizione al substrato stesso. Pertanto, si richiede cautela nel somministrare contemporaneamente S. e substrati del CYP3A4 con ristretto indice terapeutico, quali astemizolo, terfenadina, cisapride, pimozide, quinidina, bepridil o alcaloidi della segale cornuta (ergotamina, diidroergotamina). L'uso concomitante di dasatinib e di H2 antagonisti (per es.famotidina), di inibitori della pompa protonica (per es. omeprazolo) o di alluminio idrossido/magnesio idrossido puo' ridurre l'esposizioneal dasatinib. Quindi, H2 antagonisti e inibitori della pompa protonica non sono raccomandati e i prodotti contenenti alluminio idrossido/magnesio idrossido devono essere somministrati fino a 2 ore prima o 2 ore dopo la somministrazione di dasatinib. Gruppi speciali: Attualmente non sono disponibili dati provenienti da studi clinici con S. in pazienti con insuffcienza epatica da moderata a grave. Si raccomanda cautela nel somministrare S. a pazienti con disfunzione epatica da moderata a grave. Reazioni avverse importanti: Mielodepressione: il trattamentocon S. e' associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia. Il verificarsi di questi eventi e' piu' frequente in pazienti con LMC in faseavanzata o con LLA Ph+ piuttosto che in pazienti con LMC in fase cronica. Si deve effettuare ogni settimana un emocromo completo per i primi due mesi ed in seguito ogni mese o secondo le indicazioni cliniche. La mielodepressione e' stata generalmente reversibile e di solito e' stata gestita interrompendo temporaneamente S. o riducendone la dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.8 Anomalie nei test di laboratorio, Ematologia). Sanguinamento: grave emorragia del sistema nervoso centrale (SNC) si e' verificata in meno dell'1% dei pazienti. Tre casi sono stati fatali e 2 di questi sono stati associati a trombocitopenia di grado 4. Grave emorragia gastrointestinale si e' verificata nel 5% dei pazienti egeneralmente ha richiesto l'interruzione del farmaco e trasfusioni. Altre emorragie gravi si sono verificate nel 2% dei pazienti. La maggior parte degli eventi correlati al sanguinamento e' stata tipicamente associata a trombocitopenia grave. I pazienti sono stati esclusi dalla partecipazione agli studi clinici con S. se avevano assunto medicinaliinibenti la funzione piastrinica o anticoagulanti. Si deve usare cautela nel caso in cui i pazienti devono assumere medicinali che inibiscono la funzione piastrinica o anticoagulanti. Ritenzione di fluidi: S. e' associato a ritenzione di fluidi, di grado severo nel 7% dei pazienti, inclusi grave versamento pleurico e pericardico riportati rispettivamente nel 4% e in < 1% dei pazienti. Ascite grave ed edema generalizzato sono stati riportati ognuno in < 1% dei pazienti. Grave edema polmonare non-cardiogenico e' stato riportato in < 1% dei pazienti. Pazienti che presentano sintomi suggestivi di versamento pleurico come dispnea o tosse secca devono essere esaminati con radiografia del torace. Un versamento pleurico puo' richiedere la toracocentesi e l'ossigenoterapia. La ritenzione dei fluidi e' stata solitamente gestita con misure di supporto, quali diuretici e brevi cicli di steroidi. Prolungamento dell'intervallo QT: i dati in vitro suggeriscono che dasatinib ha ilpotenziale di prolungare la ripolarizzazione cardiaca ventricolare (intervallo QT). Negli studi clinici di fase II in pazienti con leucemia, trattati con S., i cambiamenti medi rispetto al basale dell'intervallo QTc, utilizzando il metodo Fridericia (QTcF), sono stati di 3-6 msec; il limite superiore dell'intervallo di confidenza al 95% per tutti i cambiamenti medi rispetto al basale e' stato < 8 msec (vedere paragrafo 4.8). Nove pazienti hanno riportato il prolungamento del QTc come un evento avverso. Tre pazienti (< 1%) hanno sperimentato un QTcF > 500 msec. S. deve essere somministrato con cautela in pazienti che hannoo possono sviluppare prolungamento dell'intervallo QTc. Tra questi sono inclusi i pazienti con ipopotassiemia o ipomagnesiemia, pazienti con sindrome congenita del QT lungo, pazienti in terapia con medicinali antiaritmici o altri prodotti medicinali che portano al prolungamento del QT e in terapia con alte dosi cumulative di antraciclina. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia devono essere corrette prima della assunzione di S.. Non sono stati inclusi negli studi clinici pazienti con disturbi cardiovascolari significativi o non sotto controllo. Lattosio: Questo medicinale contiene 189 mg di lattosio monoidrato per ogni dose giornaliera di 140 mg. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficienza della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

Gravidanza: Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di dasatinib in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. S. non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Se e' usato in gravidanza, la paziente deve essere informata del rischio potenziale per il feto. L'effetto di dasatinib sullo sperma non e' noto, pertanto sia le donne che gli uomini sessualmente attivi devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento. Allattamento: Ci sono informazioni insufficienti/limitate sull'escrezione del dasatinib nel latte materno umano oanimale. I dati fisico-chimici e farmacodinamico/tossicologici disponibili sul dasatinib indicano escrezione nel latte materno e non si puo' escludere un rischio per il bambino allattato al seno. L'allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con S..

Interazioni con altri prodotti

Sostanze attive che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di dasatinib: Gli studi in vitro indicano che dasatinib e' un substratodel CYP3A4. L'uso concomitante di dasatinib e medicinali che inibiscono fortemente il CYP3A4 (per esempio: ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, ritonavir, telitromicina) puo' aumentare l'esposizione a dasatinib. Pertanto, in pazienti che assumono S. non e' raccomandata la somministrazione sistemica di un potente inibitore del CYP3A4. A concentrazioni clinicamente rilevanti, sulla base di sperimentazioni in vitro, il legame alle proteine plasmatiche di dasatinib e'approssimativamente del 96%. Non sono stati effettuati studi per valutare l'interazione del dasatinib con gli altri medicinali che si legano alle proteine. La capacita' di sostituzione e la sua rilevanza clinica non sono note. Sostanze attive che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di dasatinib: Quando dasatinib e' stato somministrato dopo 8 giorni di terapia serale continua con 600 mg di rifampicina, un potente induttore del CPY3A4, l'AUC del dasatinib e' stata ridotta dell'82%. Anche altri medicinali induttori dell'attivita' del CYP3A4 (per esempio: desametasone, fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o Hypericum perforatum, anche nota come Erba di San Giovanni) possono aumentare il metabolismo e ridurre le concentrazioni plasmatiche di dasatinib.Pertanto, l'uso concomitante di potenti induttori del CYP3A4 con S. non e' raccomandato. In pazienti nei quali sia indicato un trattamento con rifampicina o altri induttori del CYP3A4, devono essere usati agenti alternativi con minore potenziale di induzione enzimatica. H2 antagonisti ed inibitori della pompa protonica: La soppressione a lungo termine della secrezione gastrica acida da parte degli H2 antagonisti o degli inibitori della pompa protonica (per esempio: famotidina e omeprazolo) verosimilmente riduce l'esposizione al dasatinib. In uno studio clinico a dose singola in volontari sani, la somministrazione di famotidina 10 ore prima di una singola dose di S. ha ridotto del 61% l'esposizione a dasatinib. Nei pazienti in terapia con S. si deve prendere in considerazione l'uso di antiacidi al posto degli H2 antagonisti o degli inibitori della pompa protonica. Antiacidi: Dati non clinici dimostrano che la solubilita' di dasatinib dipende dal pH. In soggetti sani, l'uso concomitante di antiacidi contenenti alluminio idrossido/magnesio idrossido ha ridotto l'AUC di una dose singola di S. del 55% e la Cmax del 58%. Tuttavia, quando gli antiacidi sono stati somministrati 2 ore prima di una singola dose di S. non sono state osservate modifiche rilevanti nella concentrazione o nell'esposizione di dasatinib. Percio' gli antiacidi possono essere somministrati fino a 2 ore prima o 2ore dopo S.. Sostanze attive la cui concentrazione plasmatica puo' essere alterata da S.: L'uso concomitante di dasatinib e di un substratodel CYP3A4 puo' aumentare l'esposizione al substrato stesso. In uno studio su soggetti sani, una dose singola di 100 mg di S. ha aumentato l'AUC e la Cmax della simvastatina, (un noto substrato del CYP3A4), rispettivamente del 20 e del 37%. Non puo' essere escluso che l'effetto sia maggiore a seguito di dosi multiple di dasatinib. Pertanto, i substrati del CYP3A4 noti per avere un ristretto indice terapeutico (per esempio: astemizolo, terfenadina, cisapride, pimozide, quinidine, bepridil o alcaloidi della segale cornuta (ergotamina, diidroergotamina) devono essere somministrati con cautela in pazienti che assumono S.. I dati in vitro indicano un rischio potenziale di interazione con i substrati del CYP2C8, come i glitazoni.

Forme Farmacologiche


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