simvastatina ari*250cpr 20mgfl simvastatina aristo pharma gmbh

Che cosa è simvastatina ari 250cpr 20mgfl?

Simvastatina ang compresse rivestite prodotto da aristo pharma gmbh
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Simvastatina ang risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori dell'hmg-coa riduttasi.
Contiene i principi attivi: simvastatina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: simvastatina.
Codice AIC: 037528369 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non farmacologici (come l'eserciziofisico, la riduzione delpeso corporeo) e' inadeguata. Trattamento dell'ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono appropriati.Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con malattia aterosclerotica cardiovascolare manifesta o diabete mellito, con livelli di colesterolo normali o aumentati, come coadiuvante per la correzione di altri fattori di rischio e di altre terapie cardioprotettive.

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Posologia

L'intervallo di dosi e' di 5-80 mg/die assunti per via orale, in dosesingola la sera. Aggiustamenti della dose, se richiesti, devono essere fatti ad intervalli non inferiori a 4 settimane, sino a un massimo di 80 mg/die somministrati in una singola dose alla sera. I dosaggi di 60 e 80 mg sono raccomandati solo nei pazienti adulti con ipercolesterolemia di grado severo e ad alto rischio di complicazioni cardiovascolari. Ipercolesterolemia: porre il paziente in regime di dieta standardipocolesterolemica e continuare questa dieta anche durante il trattamento con simvastatina. La dose iniziale abituale e' 10-20 mg/die somministrata in dose singola alla sera. I pazienti per i quali e' necessaria un'ampia riduzione del C-LDL (superiore al 45%) possono iniziare laterapia con 20-40 mg/die somministrati in dose singola alla sera. Eseguire gli aggiustamenti della dose, se necessari, come specificato precedentemente. Ipercolesterolemia familiare omozigote: sulla base dei risultati di uno studio clinico controllato, il dosaggio raccomandato di simvastatina e' di 40 mg/die alla sera o 80 mg/die suddivisi in due dosi singole da 20 mg e una dose alla sera da 40 mg. La simvastatina va utilizzata in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDLaferesi), o nel caso in cui questi trattamenti non siano disponibili.Prevenzione cardiovascolare: la dose abituale di simvastatina e' da 20 a 40 mg/die somministrati in dose singola alla sera in pazienti ad alto rischio di cardiopatia coronarica (CHD, con o senza iperlipidemia). La terapia farmacologica puo' essere iniziata in concomitanza alla dieta e all'esercizio fisico. Gli aggiustamenti della dose, se necessari, devono essere eseguiti come specificato precedentemente. Terapia concomitante: la simvastatina e' efficace sia in monoterapia, sia in associazione ai sequestranti degli acidi biliari. La somministrazione deve avvenire o 2 ore prima o non meno di 4 ore dopo la somministrazione di un sequestrante degli acidi biliari. Nei pazienti in trattamento con ciclosporina, danazolo, gemfibrozil o altri derivati dell'acido fibrico (escluso il fenofibrato) in concomitanza alla simvastatina, la dose di quest'ultima non deve superare i 10 mg/die. Nei pazienti che assumano amiodarone o verapamil in concomitanza con la simvastatina, la dose di quest'ultima non deve superare i 20 mg/die. Insufficienza renale: non sono necessarie modificazioni posologiche in pazienti con insufficienza renale moderata. In pazienti con insufficienza renale di gradosevero (clearance della creatinina CONSERVAZIONEBlister: non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Tenere i blister all'interno della scatola per proteggerli dalla luce. Contenitore per compresse: non conservare a una temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.AVVERTENZELa simvastatina puo' occasionalmente causare miopatia. La miopatia simanifesta a volte come rabdomiolisi, con o senza insufficienza renaleacuta secondaria a mioglobinuria, molto raramente con esiti fatali. Il rischio di miopatia aumenta con livelli elevati di attivita' inibitoria dell'HMG-CoA riduttasi nel plasma. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' correlato alla dose. Infatti, negli studi clinici, l'incidenzadi miopatia e' aumentata con l'aumentare del dosaggio. Non misurare ilivelli di creatinchinasi (CK) dopo esercizio intenso o in presenza di una qualsiasi causa che giustifichi il loro incremento, in quanto cio' rende difficile l'interpretazione dei dati. Se i livelli di CK sonosignificativamente aumentati rispetto ai valori basali, di oltre 5 volte il limite superiore della norma (ULN), questi vanno rimisurati dopo 5/7 giorni per confermare i risultati. Tutti i pazienti che stiano iniziando una terapia con simvastatina o che aumentano la dose della stessa vanno avvertiti del rischio di miopatia e informati della necessita' di riferire prontamente la comparsa di dolori, dolorabilita' e debolezza muscolare non spiegabili. Va prestata cautela in caso di pazienti con fattori predisponenti per la rabdomiolisi. Per poter stabilire un valore basale di riferimento, i livelli di CK vanno misurati prima di iniziare il trattamento in caso di pazienti anziani (eta' superioreai 70 anni), disfunzione renale, ipotiroidismo non controllato, storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, anamnesi di tossicita' muscolare associata all'impiego di una statina o di un fibrato, abuso di alcool. In questi casi, occorre tener conto del rapporto rischio/beneficio e si raccomanda il monitoraggio clinico del paziente. Se il paziente ha precedentemente manifestato un qualche tipo di disturbo muscolare associato all'impiego di una statina o di un fibrato, il trattamento con un farmaco diverso appartenente alla medesima classe va iniziato con estrema cautela. Se i livelli di CK sono significativamente elevati rispetto ai valori basali (>5 x ULN), non iniziare il trattamento. Se si manifestano dolori, debolezza o crampi muscolari durante il trattamento, misurare i livelli di CK. Se questi livelli, in assenza di esercizio fisico intenso, risultano significativamente aumentati (>5 x ULN), il trattamento va interrotto. Se i sintomi muscolarisono di grado severo e creano disagio quotidiano, anche se i livelli di CK risultano = 1g/die) sono prescritti insieme alla simvastatina, poiche' entrambigli agenti, somministrati da soli, possono provocare miopatia. Evitare l'utilizzo combinato di simvastatina a dosi >20 mg/die e amiodarone o verapamil a meno che i benefici non superino verosimilmente il rischio incrementato di miopatia. Se la combinazione e' necessaria, monitorare attentamente i pazienti che assumono acido fusidico e simvastatina. Puo' essere considerata la momentanea sospensione della simvastatina. Negli studi clinici, in un numero ristretto di pazienti adulti che hanno assunto simvastatina, si e' verificato un incremento persistente (fino a >3 x ULN) delle transaminasi sieriche. Quando tali pazienti hanno interrotto o sospeso la simvastatina, i livelli delle transaminasisolitamente sono tornati lentamente a quelli pre-trattamento. Effettuare test di funzionalita' epatica prima di iniziare il trattamento e, successivamente, nei casi in cui sia clinicamente indicato. In caso diaumento della dose a 60 o 80 mg, sottoporre i pazienti a un test aggiuntivo prima dell'aumento, 3 mesi dopo tale aumento e, successivamente, a intervalli periodici (ad esempio ogni 6 mesi) nel corso del primo anno di trattamento. Prestare particolare attenzione ai pazienti che sviluppino livelli elevati di transaminasi sieriche: in tali pazienti, le rilevazioni vanno prontamente ripetute e quindi effettuate con maggiore frequenza. Se i livelli delle transaminasi mostrano un progressivo innalzamento, soprattutto se questi aumentano fino a 3 x ULN e sono persistenti, sospendere la simvastatina. Usare con cautela dai pazienti che consumano notevoli quantita' di alcool. A seguito della la terapia con simvastatina e' stato riportato un moderato (<3 x ULN) aumento delle transaminasi. Tali alterazioni si sono manifestate subito dopo l'inizio della terapia con simvastatina, spesso sono risultate transitorie, non accompagnate da alcuna sintomatologia e non hanno richiesto l'interruzione. Contiene lattosio.INTERAZIONISono stati effettuati studi di interazione soltanto sugli adulti. >>Interazioni farmacodinamiche. Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, aumenta in caso di assunzione contemporanea di fibrati e niacina (acido nicotinico, >=1 g/die). Inoltre, esiste un'interazione farmacocinetica con il gemfibrozil che si traduce in un aumento dei livelliplasmatici di simvastatina. Quando simvastatina e fenofibrato sono assunti insieme, non vi e' evidenza che il rischio di miopatia sia superiore alla somma dei rischi individuali connessi a ciascuno dei farmaci. Con altri fibrati (escluso fenofibrato), non superare i 10 mg/die disimvastatina. >>Interazioni farmacocinetiche. La simvastatina e' un substrato del citocromo P450 3A4. Potenti inibitori del citocromo P450 3A4 aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi incrementando la concentrazione dell'attivita' inibitoria dell'HMG-CoA riduttasi nel plasma in corso di terapia. Tali inibitori includono itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir) e nefazodone. L'assunzione contemporanea di itraconazolo aumenta di piu' di 10 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina (il metabolita attivo beta-idrossiacido). La telitromicina aumenta di 11 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina. Per questi motivi, l'associazione con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone e' controindicata. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina o telitromicina e' inevitabile, sospendere la simvastatina durante il trattamento. Prestare cautela nei casi di associazione con altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, ciclosporina, verapamil o diltiazem. Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi in associazione con fluconazolo. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' aumentato in associazione a ciclosporina, soprattutto con dosaggi elevati di simvastatina. Pertanto, non superare i 10 mg/die di simvastatina in co-somministrazione con ciclosporina. La ciclosporina incrementa l'AUC degli inibitoridell'HMG-CoA riduttasi. L'aumento dell'AUC per il metabolita acido della simvastatina e' presumibilmente dovuto in parte all'inibizione delCYP3A4. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' incrementato dall'assunzione contemporanea di danazolo, soprattutto con dosi piu' elevate disimvastatina; non superare i 10 mg/die di simvastatina. Il gemfibrozil aumenta di 1,9 l'AUC del metabolita acido della simvastatina, probabilmente a causa dell'inibizione della via di glucuronidazione. Evitare, ma se necessario non superare i 10 mg/die di simvastatina. La co-somministrazione con amlodipina ha portato ad un aumento di 1.4 volte della Cmax e di 1.3 volte nell'esposizione totale (AUC) al metabolita attivo della simvastatina, senza influenzare il suo effetto ipocolesterolemico; non superare i 40 mg/die di simvastatina. Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta in associazione con amiodarone o verapamil e dosi piu' elevate di simvastatina. La co-somministrazione di verapamilha aumentato di 2,3 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina, probabilmente in parte a causa dell'inibizione del CYP3A4. Pertanto, non superare i 20 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con amiodarone o verapamil, a meno che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Il rischio di miopatia nei pazienti in trattamento con simvastatina 40 mg non e' risultato aumentato dalla co-somministrazione con diltiazem. La co-somministrazione di diltiazem ha aumentato di 2,7 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina,probabilmente a causa dell'inibizione del CYP3A4. Pertanto, non deve superare i 40 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con diltiazem, a meno che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Il rischio di miopatia puo' aumentare in associazione con acido fusidico. Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi associati alla simvastatina. Valutare la possibilita' di sospendere temporaneamente il trattamento. Se l'associazione si dimostra necessaria, tenere sotto stretto monitoraggio i pazienti trattati con acido fusidico e simvastatina. Ilsucco di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. L'assunzione concomitante di notevoli quantita' (piu' di un litro al giorno) di succo di pompelmo e di simvastatina aumenta di 7 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina. L'assunzione di 240 ml di succo di pompelmo al mattino e di simvastatina alla sera aumenta di 1,9 volte tale esposizione. Pertanto, l'assunzione di succo di pompelmo durante la terapia con simvastatina e' sconsigliata. Sono stai riportati casi di miopatia e rabdomiolisi associati alla co-somministrazione con colchicinain pazienti con insufficienza renale; tenere sotto stretto monitoraggio i pazienti. Poiche' la rifampicina e' un potente induttore del CYP3A4, esiste la possibilita' che nei pazienti in trattamento a lungo termine con questo farmaco si verifichi una perdita di efficacia della simvastatina. In uno studio condotto su volontari sani, l'area sotto la curva della concentrazione plasmatica (AUC) per il metabolita acido della simvastatina si e' ridotta del 93% con l'associazione con rifampicina. In due studi clinici, uno su volontari sani e l'altro su pazientiipercolesterolemici, simvastatina 20-40 mg/die ha determinato un modesto potenziamento dell'effetto degli anticoagulanti cumarinici: il tempo di protrombina, espresso in INR, e' aumentato rispetto al basale di1,7-1,8 e di 2,6-3,4 nei volontari sani e nei pazienti ipercolesterolemici, rispettivamente. Sono stati segnalati casi molto rari di INR elevato. In pazienti che assumono anticoagulanti cumarinici, determinareil tempo di protrombina prima di iniziare la somministrazione di simvastatina e durante il periodo iniziale di terapia, con una frequenza tale da assicurarsi che non si verifichino alterazioni significative del tempo di protrombina. Una volta documentata la stabilita' del tempo di protrombina, l'esame potra' essere monitorato con la periodicita' di solito raccomandata per i pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici. Ripetere la stessa procedura nel caso in cui si modifichi il dosaggio o si sospenda la simvastatina. Nei pazienti non in trattamento con anticoagulante, la terapia con simvastatina non e' stata associataa sanguinamenti o alterazioni del tempo di protrombina. La simvastatina non ha un effetto inibitorio sul citocromo P450 3A4. Pertanto, non e' attesa un'azione sulle concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate attraverso quest'ultimo.EFFETTI INDESIDERATILa frequenza dei seguenti effetti avversi segnalati nel corso di studi clinici e/o dell'uso post-marketing, e' classificata sulla base di una valutazione del loro grado di incidenza in studi clinici su vasta scala, a lungo termine, controllati con placebo, inclusi gli studi HPS e 4S. Per quanto riguarda lo studio HPS sono stati registrati unicamente gli effetti avversi gravi, cosi' come i casi di mialgia e di aumento delle transaminasi sieriche e dei livelli di CK. Per quanto riguardainvece lo studio 4S, sono stati registrati tutti gli eventi avversi elencati di seguito. Se il grado di incidenza degli eventi avversi legati alla simvastatina, in queste sperimentazioni, risultava inferiore osimile a quello relativo al placebo, ed erano presenti simili segnalazioni spontanee di eventi ragionevolmente classificabili come associati con rapporto di casualita', tali eventi avversi sono stati classificati come "rari". Nello studio HPS i profili di sicurezza sono risultati paragonabili fra pazienti trattati con simvastatina 40 mg e pazientitrattati con placebo nei 5 anni di durata media dello studio. le percentuali di interruzione del trattamento a causa di effetti indesiderati sono risultate paragonabili (4,8% nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg rispetto a 5,1% nei pazienti trattati con placebo). L'incidenza di miopatia e' risultata <0,1% nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg. Nello 0,21% dei pazienti trattati con simvastatina 40 mg enello 0,09 % dei pazienti trattati con placebo si e' manifestata un aumento delle transaminasi (>3 x ULN confermata nel test ripetuto). La frequenza degli effetti avversi e' classificata secondo la seguente convenzione: molto comune (>1/10), comune (>=1/100 =1/1000, =1/10.000, >Bambini e adolescenti (10-17 anni di eta'). In uno studio di 48 settimane condotto su bambini e adolescenti (ragazzi in stadio di Tanner II e stadi superiori e ragazze in post-menarca da almeno un anno) di eta' compresa tra 10 e 17 anni con ipercolesterolemia familiare eterozigote, il profilo di sicurezza e tollerabilita' del gruppo trattato con simvastatina si e' rivelato, in generale, simile a quello trattato con placebo. Gli effetti a lungo termine sulla maturazione fisica, intellettiva e sessuale sono sconosciuti. Non sono almomento disponibili dati sufficienti oltre l'anno di tarttamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO>>Gravidanza. La simvastatina e' controindicata durante la gravidanza. La sicurezza del prodotto nelle donne in gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con la simvastatina in donne in gravidanza. Ci sono state segnalazioni rare di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori dell'HMG-CoA riduttasi. Tuttavia, in un'analisi prospettiva di circa 200 gravidanze, esposte nel corso del primo trimestre alla simvastatina o ad altro inibitore dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlato, l'incidenza di anomalie congenite e' risultata paragonabile a quella osservata nella popolazione generale. Questo numero di gravidanze e' stato statisticamente sufficiente ad escludere un incremento delle anomalie congenite pari a 2,5 volte o superiore all'incidenza di base. Sebbene non ci siano evidenze che l'incidenza delle anomalie congenite nei figli di pazienti trattati con simvastatina o altri inibitori dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlati, differisca da quella osservata nella popolazione generale, il trattamento con simvastatina seguito dalla madre potrebbe ridurre i livelli fetali di mevalonato, un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' un processo cronico e, solitamente, l'interruzione nell'assunzione di farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto minimo sul rischio a lungo termine associato all'ipercolesterolemia primaria. Per tali motivi, la simvastatina non deve essere assunta dalle donne in gravidanza, che stiano pianificando una gravidanza o che sospettino uno stato di gravidanza. Il trattamento con simvastatina deve essere sospeso per tutta la durata della gravidanza o finche' non sia stato accertato che la donna non e' incinta. >>Allattamento. Non e' noto se la simvastatina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Poiche' molti farmaci vengono escreti nel latte materno e data la potenzialita' di reazioni avverse serie causate dalla simvastatina, le donne cheassumono quest'ultima non devono allattare al seno.

Effetti indesiderati

La frequenza dei seguenti effetti avversi segnalati nel corso di studi clinici e/o dell'uso post-marketing, e' classificata sulla base di una valutazione del loro grado di incidenza in studi clinici su vasta scala, a lungo termine, controllati con placebo, inclusi gli studi HPS e 4S. Per quanto riguarda lo studio HPS sono stati registrati unicamente gli effetti avversi gravi, cosi' come i casi di mialgia e di aumento delle transaminasi sieriche e dei livelli di CK. Per quanto riguardainvece lo studio 4S, sono stati registrati tutti gli eventi avversi elencati di seguito. Se il grado di incidenza degli eventi avversi legati alla simvastatina, in queste sperimentazioni, risultava inferiore osimile a quello relativo al placebo, ed erano presenti simili segnalazioni spontanee di eventi ragionevolmente classificabili come associati con rapporto di casualita', tali eventi avversi sono stati classificati come "rari". Nello studio HPS i profili di sicurezza sono risultati paragonabili fra pazienti trattati con simvastatina 40 mg e pazientitrattati con placebo nei 5 anni di durata media dello studio. le percentuali di interruzione del trattamento a causa di effetti indesiderati sono risultate paragonabili (4,8% nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg rispetto a 5,1% nei pazienti trattati con placebo). L'incidenza di miopatia e' risultata <0,1% nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg. Nello 0,21% dei pazienti trattati con simvastatina 40 mg enello 0,09 % dei pazienti trattati con placebo si e' manifestata un aumento delle transaminasi (>3 x ULN confermata nel test ripetuto). La frequenza degli effetti avversi e' classificata secondo la seguente convenzione: molto comune (>1/10), comune (>=1/100 =1/1000, =1/10.000, >Bambini e adolescenti (10-17 anni di eta'). In uno studio di 48 settimane condotto su bambini e adolescenti (ragazzi in stadio di Tanner II e stadi superiori e ragazze in post-menarca da almeno un anno) di eta' compresa tra 10 e 17 anni con ipercolesterolemia familiare eterozigote, il profilo di sicurezza e tollerabilita' del gruppo trattato con simvastatina si e' rivelato, in generale, simile a quello trattato con placebo. Gli effetti a lungo termine sulla maturazione fisica, intellettiva e sessuale sono sconosciuti. Non sono almomento disponibili dati sufficienti oltre l'anno di tarttamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO>>Gravidanza. La simvastatina e' controindicata durante la gravidanza. La sicurezza del prodotto nelle donne in gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con la simvastatina in donne in gravidanza. Ci sono state segnalazioni rare di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori dell'HMG-CoA riduttasi. Tuttavia, in un'analisi prospettiva di circa 200 gravidanze, esposte nel corso del primo trimestre alla simvastatina o ad altro inibitore dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlato, l'incidenza di anomalie congenite e' risultata paragonabile a quella osservata nella popolazione generale. Questo numero di gravidanze e' stato statisticamente sufficiente ad escludere un incremento delle anomalie congenite pari a 2,5 volte o superiore all'incidenza di base. Sebbene non ci siano evidenze che l'incidenza delle anomalie congenite nei figli di pazienti trattati con simvastatina o altri inibitori dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlati, differisca da quella osservata nella popolazione generale, il trattamento con simvastatina seguito dalla madre potrebbe ridurre i livelli fetali di mevalonato, un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' un processo cronico e, solitamente, l'interruzione nell'assunzione di farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto minimo sul rischio a lungo termine associato all'ipercolesterolemia primaria. Per tali motivi, la simvastatina non deve essere assunta dalle donne in gravidanza, che stiano pianificando una gravidanza o che sospettino uno stato di gravidanza. Il trattamento con simvastatina deve essere sospeso per tutta la durata della gravidanza o finche' non sia stato accertato che la donna non e' incinta. >>Allattamento. Non e' noto se la simvastatina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Poiche' molti farmaci vengono escreti nel latte materno e data la potenzialita' di reazioni avverse serie causate dalla simvastatina, le donne cheassumono quest'ultima non devono allattare al seno.

Indicazioni

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non farmacologici (come l'eserciziofisico, la riduzione delpeso corporeo) e' inadeguata. Trattamento dell'ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono appropriati.Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con malattia aterosclerotica cardiovascolare manifesta o diabete mellito, con livelli di colesterolo normali o aumentati, come coadiuvante per la correzione di altri fattori di rischio e di altre terapie cardioprotettive.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla simvastatina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Epatopatia in fase attiva o innalzamenti persistenti delle transaminasi sieriche senza causa evidente. Gravidanza ed allattamento. Somministrazione concomitante di potenti inibitori di CYP3A4 (quali itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: amido pregelatinizzato, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, butilidrossianisolo (E320), acido ascorbico (E300), acido citrico monoidrato (E330), magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, talco, titanio diossido (E171). Le compresse dda 10mg e 20 mg contengono inoltre ferro ossido rosso (E172) e ferro ossido giallo (E172). Le compresse da 40 mg contengono inoltre ferro ossidorosso (E172).

Avvertenze

La simvastatina puo' occasionalmente causare miopatia. La miopatia simanifesta a volte come rabdomiolisi, con o senza insufficienza renaleacuta secondaria a mioglobinuria, molto raramente con esiti fatali. Il rischio di miopatia aumenta con livelli elevati di attivita' inibitoria dell'HMG-CoA riduttasi nel plasma. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' correlato alla dose. Infatti, negli studi clinici, l'incidenzadi miopatia e' aumentata con l'aumentare del dosaggio. Non misurare ilivelli di creatinchinasi (CK) dopo esercizio intenso o in presenza di una qualsiasi causa che giustifichi il loro incremento, in quanto cio' rende difficile l'interpretazione dei dati. Se i livelli di CK sonosignificativamente aumentati rispetto ai valori basali, di oltre 5 volte il limite superiore della norma (ULN), questi vanno rimisurati dopo 5/7 giorni per confermare i risultati. Tutti i pazienti che stiano iniziando una terapia con simvastatina o che aumentano la dose della stessa vanno avvertiti del rischio di miopatia e informati della necessita' di riferire prontamente la comparsa di dolori, dolorabilita' e debolezza muscolare non spiegabili. Va prestata cautela in caso di pazienti con fattori predisponenti per la rabdomiolisi. Per poter stabilire un valore basale di riferimento, i livelli di CK vanno misurati prima di iniziare il trattamento in caso di pazienti anziani (eta' superioreai 70 anni), disfunzione renale, ipotiroidismo non controllato, storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, anamnesi di tossicita' muscolare associata all'impiego di una statina o di un fibrato, abuso di alcool. In questi casi, occorre tener conto del rapporto rischio/beneficio e si raccomanda il monitoraggio clinico del paziente. Se il paziente ha precedentemente manifestato un qualche tipo di disturbo muscolare associato all'impiego di una statina o di un fibrato, il trattamento con un farmaco diverso appartenente alla medesima classe va iniziato con estrema cautela. Se i livelli di CK sono significativamente elevati rispetto ai valori basali (>5 x ULN), non iniziare il trattamento. Se si manifestano dolori, debolezza o crampi muscolari durante il trattamento, misurare i livelli di CK. Se questi livelli, in assenza di esercizio fisico intenso, risultano significativamente aumentati (>5 x ULN), il trattamento va interrotto. Se i sintomi muscolarisono di grado severo e creano disagio quotidiano, anche se i livelli di CK risultano = 1g/die) sono prescritti insieme alla simvastatina, poiche' entrambigli agenti, somministrati da soli, possono provocare miopatia. Evitare l'utilizzo combinato di simvastatina a dosi >20 mg/die e amiodarone o verapamil a meno che i benefici non superino verosimilmente il rischio incrementato di miopatia. Se la combinazione e' necessaria, monitorare attentamente i pazienti che assumono acido fusidico e simvastatina. Puo' essere considerata la momentanea sospensione della simvastatina. Negli studi clinici, in un numero ristretto di pazienti adulti che hanno assunto simvastatina, si e' verificato un incremento persistente (fino a >3 x ULN) delle transaminasi sieriche. Quando tali pazienti hanno interrotto o sospeso la simvastatina, i livelli delle transaminasisolitamente sono tornati lentamente a quelli pre-trattamento. Effettuare test di funzionalita' epatica prima di iniziare il trattamento e, successivamente, nei casi in cui sia clinicamente indicato. In caso diaumento della dose a 60 o 80 mg, sottoporre i pazienti a un test aggiuntivo prima dell'aumento, 3 mesi dopo tale aumento e, successivamente, a intervalli periodici (ad esempio ogni 6 mesi) nel corso del primo anno di trattamento. Prestare particolare attenzione ai pazienti che sviluppino livelli elevati di transaminasi sieriche: in tali pazienti, le rilevazioni vanno prontamente ripetute e quindi effettuate con maggiore frequenza. Se i livelli delle transaminasi mostrano un progressivo innalzamento, soprattutto se questi aumentano fino a 3 x ULN e sono persistenti, sospendere la simvastatina. Usare con cautela dai pazienti che consumano notevoli quantita' di alcool. A seguito della la terapia con simvastatina e' stato riportato un moderato (<3 x ULN) aumento delle transaminasi. Tali alterazioni si sono manifestate subito dopo l'inizio della terapia con simvastatina, spesso sono risultate transitorie, non accompagnate da alcuna sintomatologia e non hanno richiesto l'interruzione. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

>>Gravidanza. La simvastatina e' controindicata durante la gravidanza. La sicurezza del prodotto nelle donne in gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con la simvastatina in donne in gravidanza. Ci sono state segnalazioni rare di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori dell'HMG-CoA riduttasi. Tuttavia, in un'analisi prospettiva di circa 200 gravidanze, esposte nel corso del primo trimestre alla simvastatina o ad altro inibitore dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlato, l'incidenza di anomalie congenite e' risultata paragonabile a quella osservata nella popolazione generale. Questo numero di gravidanze e' stato statisticamente sufficiente ad escludere un incremento delle anomalie congenite pari a 2,5 volte o superiore all'incidenza di base. Sebbene non ci siano evidenze che l'incidenza delle anomalie congenite nei figli di pazienti trattati con simvastatina o altri inibitori dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlati, differisca da quella osservata nella popolazione generale, il trattamento con simvastatina seguito dalla madre potrebbe ridurre i livelli fetali di mevalonato, un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' un processo cronico e, solitamente, l'interruzione nell'assunzione di farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto minimo sul rischio a lungo termine associato all'ipercolesterolemia primaria. Per tali motivi, la simvastatina non deve essere assunta dalle donne in gravidanza, che stiano pianificando una gravidanza o che sospettino uno stato di gravidanza. Il trattamento con simvastatina deve essere sospeso per tutta la durata della gravidanza o finche' non sia stato accertato che la donna non e' incinta. >>Allattamento. Non e' noto se la simvastatina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Poiche' molti farmaci vengono escreti nel latte materno e data la potenzialita' di reazioni avverse serie causate dalla simvastatina, le donne cheassumono quest'ultima non devono allattare al seno.

Interazioni con altri prodotti

Sono stati effettuati studi di interazione soltanto sugli adulti. >>Interazioni farmacodinamiche. Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, aumenta in caso di assunzione contemporanea di fibrati e niacina (acido nicotinico, >=1 g/die). Inoltre, esiste un'interazione farmacocinetica con il gemfibrozil che si traduce in un aumento dei livelliplasmatici di simvastatina. Quando simvastatina e fenofibrato sono assunti insieme, non vi e' evidenza che il rischio di miopatia sia superiore alla somma dei rischi individuali connessi a ciascuno dei farmaci. Con altri fibrati (escluso fenofibrato), non superare i 10 mg/die disimvastatina. >>Interazioni farmacocinetiche. La simvastatina e' un substrato del citocromo P450 3A4. Potenti inibitori del citocromo P450 3A4 aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi incrementando la concentrazione dell'attivita' inibitoria dell'HMG-CoA riduttasi nel plasma in corso di terapia. Tali inibitori includono itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir) e nefazodone. L'assunzione contemporanea di itraconazolo aumenta di piu' di 10 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina (il metabolita attivo beta-idrossiacido). La telitromicina aumenta di 11 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina. Per questi motivi, l'associazione con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone e' controindicata. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina o telitromicina e' inevitabile, sospendere la simvastatina durante il trattamento. Prestare cautela nei casi di associazione con altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, ciclosporina, verapamil o diltiazem. Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi in associazione con fluconazolo. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' aumentato in associazione a ciclosporina, soprattutto con dosaggi elevati di simvastatina. Pertanto, non superare i 10 mg/die di simvastatina in co-somministrazione con ciclosporina. La ciclosporina incrementa l'AUC degli inibitoridell'HMG-CoA riduttasi. L'aumento dell'AUC per il metabolita acido della simvastatina e' presumibilmente dovuto in parte all'inibizione delCYP3A4. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' incrementato dall'assunzione contemporanea di danazolo, soprattutto con dosi piu' elevate disimvastatina; non superare i 10 mg/die di simvastatina. Il gemfibrozil aumenta di 1,9 l'AUC del metabolita acido della simvastatina, probabilmente a causa dell'inibizione della via di glucuronidazione. Evitare, ma se necessario non superare i 10 mg/die di simvastatina. La co-somministrazione con amlodipina ha portato ad un aumento di 1.4 volte della Cmax e di 1.3 volte nell'esposizione totale (AUC) al metabolita attivo della simvastatina, senza influenzare il suo effetto ipocolesterolemico; non superare i 40 mg/die di simvastatina. Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta in associazione con amiodarone o verapamil e dosi piu' elevate di simvastatina. La co-somministrazione di verapamilha aumentato di 2,3 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina, probabilmente in parte a causa dell'inibizione del CYP3A4. Pertanto, non superare i 20 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con amiodarone o verapamil, a meno che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Il rischio di miopatia nei pazienti in trattamento con simvastatina 40 mg non e' risultato aumentato dalla co-somministrazione con diltiazem. La co-somministrazione di diltiazem ha aumentato di 2,7 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina,probabilmente a causa dell'inibizione del CYP3A4. Pertanto, non deve superare i 40 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con diltiazem, a meno che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Il rischio di miopatia puo' aumentare in associazione con acido fusidico. Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi associati alla simvastatina. Valutare la possibilita' di sospendere temporaneamente il trattamento. Se l'associazione si dimostra necessaria, tenere sotto stretto monitoraggio i pazienti trattati con acido fusidico e simvastatina. Ilsucco di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. L'assunzione concomitante di notevoli quantita' (piu' di un litro al giorno) di succo di pompelmo e di simvastatina aumenta di 7 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina. L'assunzione di 240 ml di succo di pompelmo al mattino e di simvastatina alla sera aumenta di 1,9 volte tale esposizione. Pertanto, l'assunzione di succo di pompelmo durante la terapia con simvastatina e' sconsigliata. Sono stai riportati casi di miopatia e rabdomiolisi associati alla co-somministrazione con colchicinain pazienti con insufficienza renale; tenere sotto stretto monitoraggio i pazienti. Poiche' la rifampicina e' un potente induttore del CYP3A4, esiste la possibilita' che nei pazienti in trattamento a lungo termine con questo farmaco si verifichi una perdita di efficacia della simvastatina. In uno studio condotto su volontari sani, l'area sotto la curva della concentrazione plasmatica (AUC) per il metabolita acido della simvastatina si e' ridotta del 93% con l'associazione con rifampicina. In due studi clinici, uno su volontari sani e l'altro su pazientiipercolesterolemici, simvastatina 20-40 mg/die ha determinato un modesto potenziamento dell'effetto degli anticoagulanti cumarinici: il tempo di protrombina, espresso in INR, e' aumentato rispetto al basale di1,7-1,8 e di 2,6-3,4 nei volontari sani e nei pazienti ipercolesterolemici, rispettivamente. Sono stati segnalati casi molto rari di INR elevato. In pazienti che assumono anticoagulanti cumarinici, determinareil tempo di protrombina prima di iniziare la somministrazione di simvastatina e durante il periodo iniziale di terapia, con una frequenza tale da assicurarsi che non si verifichino alterazioni significative del tempo di protrombina. Una volta documentata la stabilita' del tempo di protrombina, l'esame potra' essere monitorato con la periodicita' di solito raccomandata per i pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici. Ripetere la stessa procedura nel caso in cui si modifichi il dosaggio o si sospenda la simvastatina. Nei pazienti non in trattamento con anticoagulante, la terapia con simvastatina non e' stata associataa sanguinamenti o alterazioni del tempo di protrombina. La simvastatina non ha un effetto inibitorio sul citocromo P450 3A4. Pertanto, non e' attesa un'azione sulle concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate attraverso quest'ultimo.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Blister: non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Tenere i blister all'interno della scatola per proteggerli dalla luce. Contenitore per compresse: non conservare a una temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.