sertralina auro*20cpr 50mg sertralina aurobindo pharma italia srl

Che cosa è sertralina auro 20cpr 50mg?

Sertralina auro compresse rivestite prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Sertralina auro risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antidepressivo, inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina.
Contiene i principi attivi: sertralina cloridrato
Codice AIC: 036778049 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento degli episodi depressivi maggiori. Trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo.

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Posologia

Adulti, episodi depressivi maggiori, la dose giornaliera abituale e' pari a 50 mg di sertralina (equivalente ad 1 compressa rivestita con film di sertralina da 50 mg). Se necessario, la dose puo' essere aumentata a 100 mg di sertralina al giorno (2 compresse rivestite con film di sertralina da 50 mg). La risposta clinica si manifesta in genere entro 2-4 settimane. Disturbo ossessivo-compulsivo, una dose iniziale di 50 mg in somministrazione singola giornaliera. Nella maggior parte deicasi e' necessario protrarre il trattamento per 4 settimane e, talvolta, piu' a lungo per poter valutare l'effetto del farmaco. Se la risposta dovesse essere insufficiente, si dovra' aumentare la dose di 50 mgogni settimana. La dose massima giornaliera e' di 200 mg. La dose massima giornaliera e' di 200 mg di sertralina. Qualora sia necessario incrementare la dose, essa deve essere aumentata gradualmente, di 50 mg a intervalli minimi di 1 settimana. Considerato che l'emivita di eliminazione della sertralina e' di oltre 24 ore, le modifiche della posologia devono essere effettuate ad intervalli non inferiori ad una per settimana. Nella terapia a lungo termine, l'obiettivo e' quello di somministrare la piu' bassa dose possibile in grado di raggiungere un'adeguata efficacia terapeutica. Modo e durata di somministrazione: le compresse di sertralina devono essere assunte una sola volta al giorno, al mattino o alla sera, insieme a una sufficiente quantita' di liquidi. Le compresse possono essere assunte durante i pasti o indipendentementedal consumo di cibo. Gli effetti antidepressivi possono manifestarsi entro 7 giorni, l'effetto massimo viene generalmente raggiunto dopo 2-4 settimane di trattamento; si raccomanda pertanto di informare i pazienti a questo proposito. La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravita' del disturbo. Dopo la remissione dei sintomi depressivi, potrebbe rendersi necessaria una terapia a lungo termine (almeno6 mesi) per il controllo della remissione. Verso il termine della terapia, la dose deve essere gradualmente ridotta al fine di evitare reazioni da astinenza. Bambini ed adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: la sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni. Anziani: poiche' nei pazienti anziani l'emivita di eliminazione puo' risultare prolungata, occorre raccomandare a questa popolazione di pazienti di assumere la dose piu' bassa possibile. Pazienti con ridotta funzionalita'epatica: neipazienti che presentano una riduzione della funzionalita' epatica la sertralina deve essere somministrata con cautela. Sebbene non sia stata accertata la necessita' di aggiustamenti della dose in caso di compromissione della funzionalita' epatica, si deve somministrare una dose inferiore o la somministrazione deve avvenire ad intervalli piu' lunghi. Poiche' non sono disponibili dati clinici, si raccomanda di evitarela somministrazione di sertralina in caso di grave compromissione della funzionalita' epatica. Pazienti con ridotta funzionalita' renale: la ridotta funzionalita' renale non richiede un aggiustamento della dose. I pazienti con insufficienza renale grave devono essere strettamente monitorati. Sintomi da astinenza in seguito a sospensione del trattamento. Una brusca sospensione del trattamento deve essere evitata. Quando si sospende il trattamento con sertralina la dose deve essere gradualmente ridotta per un periodo da 1 o 2 settimane affinche' si riducail rischio di reazioni da astinenza. Se in seguito alla riduzione della dose o alla sospensione del trattamento si verificano sintomi non tollerabili, si deve prendere in considerazione di assumere di nuovo ladose precedentemente prescritta. Successivamente il medico puo' continuare a ridurre la dose ma in modo piu' graduale.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici e nel periodo successivo alla commercializzazionesono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: Molto comune: >1/10; Comune: > 1/100 < 1/10; Non comune: > 1/1.000 < 1/100; Raro: > 1/10.000 < 1/1.000; Molto raro: < 1/10.000, comprese segnalazioni isolate. Non comuni: porpora, alterazione della funzione piastrinica, alterazione della diatesi emorragica (per es. con epistassi, emorragie gastrointestinali o ematuria). Rari: leucopenia e trombocitopenia. Rari: ginecomastia, iperprolattinemia, galattorrea, ipotiroidismo, sindrome da inadeguata secrezione di ADH. Rari: iponatriemia: questo sintomo e'scomparso dopo interruzione della terapia. Casi isolati possono essere attribuibili alla sindrome da inadeguata secrezione di ADH. Questi effetti indesiderati si sono manifestati in prevalenza in pazienti anziani e in pazienti che usavano diuretici o altri prodotti medicinali. Ipercolesterolemia. Molto comuni: insonnia, sonnolenza e anoressia. Comuni: sbadigli , agitazione e ansia. Non comuni: euforia, sintomi depressivi, allucinazioni, mania e ipomania. Rari: perdita della libido (nella donna e nell'uomo), incubi, reazioni aggressive e psicosi. Molto comuni: tremore, vertigini e secchezza delle fauci. Comuni: cefalea, disturbi motori (inclusi sintomi extrapiramidali quali ipercinesia, aumento del tono muscolare, bruxismo e disturbi della deambulazione), parestesia, ipoestesia e aumento della sudorazione. Non comuni: emicrania.Rari: contrazioni muscolari involontarie, coma, convulsioni, acatisiasegni e sintomi associati alla sindrome serotoninergica: agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidita' e tachicardia. In alcuni casi questi sintomi sono comparsi in seguito all'uso concomitante di farmaci serotoninergici. Comuni: riduzione della vista. Non comuni: midriasi. Patologie dell'orecchio e del labirinto: comuni: tinnito. Comuni: dolore toracico e palpitazioni. Non comuni: ipertensione, sincope e tachicardia. Non comuni: edema periferico ed edemaperiorbitale. Rari: broncospasmo. Molto comuni: nausea e diarrea/fecimolli. Comuni: dispepsia, stitichezza ostinata, dolore addominale e vomito. Non comuni: aumento dell'appetito e pancreatite. Non comuni: disturbi epatici gravi (inclusi epatite, ittero e insufficienza epatica)e aumento asintomatico delle transaminasi sieriche (SGOT e SGPT). Le alterazioni dei livelli delle transaminasi sono comparse soprattutto nel corso delle prime 9 settimane di trattamento e sono rapidamente scomparse in seguito all'interruzione della terapia. Comuni: rash cutaneo. Non comuni: prurito, alopecia ed eritema multiforme. Rari: fotosensibilita' cutanea, orticaria, edema di Quincke, desquamazione cutanea grave (per es. sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica). Non comuni: artralgia. Non comuni: incontinenza urinaria. Rari: edema facciale e ritenzione urinaria. Molto comuni: disfunzioni sessuali (soprattutto eiaculazione ritardata nell'uomo). Comuni: disturbi mestruali. Rari: priapismo. Comuni: astenia, stanchezza e vampate di calore. Non comuni: indisposizione, aumento o perdita di peso corporeo e febbre. Rari: reazione anafilattoide, reazioni allergiche e allergia. Non comuni: valori di laboratorio anomali. In studi clinici per il trattamento delle fobie sociali e' stata rilevata una disfunzione sessuale maschilenel 23% dei pazienti (corretta in base al placebo). Le reazioni avverse da farmaci dipendono dalla dose somministrata e sono spesso transitorie, cessando se il trattamento continua. Sintomi da astinenza in seguito a sospensione: la sospensione del trattamento con SSRI/SNRI (soprattutto se improvviso) in genere porta a sintomi da astinenza. Sono stati riferiti vertigini, disturbi sensoriali (inclusi parestesia, sensazione di shock elettrico), disturbi del sonno (inclusi insonnia e incubi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, mal di testa, diarrea, palpitazione, instabilita' emotiva, irritabilita', disturbi visivi. In generale questi sintomi sono da lievi a moderati e autolimitanti sebbene, in alcuni pazienti possano essere gravi e prolungati. Si fa presente pertanto che quando il trattamento con sertralina non e' piu' necessario, si deve effettuare una riduzione graduale della dose. Sono stati inoltre riportati segni e sintomi caratteristici di una sindrome serotoninergica quali agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidita' e tachicardia, in alcuni casi associati al concomitante uso di farmaci serotoninergici. Piu' di 700 pazienti anziani (con piu' di 65 anni) hanno partecipato a uno studio clinico che dimostrasse l'efficacia della sertralina in questi pazienti. La tipologia e la frequenza degli effetti indesiderati nei pazienti anziani sono stati simili a quelli osservati nei pazienti piu' giovani.

Indicazioni

Trattamento degli episodi depressivi maggiori. Trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota alla sertralina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La sertralina non deve essere somministrata in concomitanza con gli inibitori delle MAO, inclusi selegilina, moclobemide e linezolid. La sertralina non deve essere somministrata contemporaneamente alla pimozide. Il trattamento deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile e convulsioni.

Avvertenze

La sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamento suicidae ostilita' sono stati osservati negli studi clinici con maggiore frequenza in bambini e adolescenti trattati con placebo. Qualora, in basead esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicida. Per di piu', non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Sono stati segnalati casi di reazionigravi, e talvolta fatali, in pazienti trattati con sertralina in associazione con un inibitore delle MAO. l'antibiotico linezolid e' anche un inibitore reversibile non selettivo delle MAO, se ne deve evitare la somministrazione concomitante con sertralina. Per i pazienti che sono stati precedentemente trattati con inibitori delle MAO e che hanno poi interrotto questo trattamento, e' necessario far trascorrere un intervallo di almeno 14 giorni prima che il paziente possa passare alla terapia con sertralina. Nell'iniziare una terapia con sertralina, dopo la sospensione di un antidepressivo con una lunga emivita (per es. la fluoxetina), occorre monitorare clinicamente il paziente con particolare attenzione. Non esistono evidenze ben documentate su cui basare la durata dell'intervallo di tempo di sospensione necessario per passare da un antidepressivo a un altro. La depressione e' associata ad un aumento del rischio di idea suicida, pensieri auto-lesivi, suicidio (atticorrelati al suicidio). Dato che un miglioramento potrebbe non verificarsi durante le prime settimane o piu' di trattamento, i pazienti devono essere controllati attentamente fino a che non si verifica un miglioramento. E' clinicamente noto che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle fasi iniziali della guarigione. Altre condizioni psichiatriche per le quali la sertralina e' prescritta possono anche essere associati a un piu' alto rischio di atti correlati al suicidio. Pazienti con una storia di atti correlati al suicidio che presentano un significativo livello di ideazione suicida prima di iniziare il trattamento sono a rischio piu' elevato di ideazione suicida o tentativi di suicidio e devono ricevere un attento controllo durante il trattamento. C'e' anche la possibilita' di un aumentato rischio di comportamento suicida in giovani adulti. E' necessario che il medico attui uno stretto controllo del paziente. La somministrazione di sertralina deve essere interrotta in qualsiasi paziente che entri in una fase maniacale. Nei pazienti schizofrenici puo' verificarsi un aggravamento dei sintomi psicotici. Il rischio di sintomi da astinenza puo' dipendere da diversi fattori, inclusi la durata e la dose della terapia e la velocita' con cui viene ridotta la dose. I sintomi che sono stati riportati in seguito a sospensione del trattamento con SSRI/SNRI sono: vertigini, disturbi sensoriali (inclusi parestesia, sensazione di shock elettrico), disturbi del sonno (inclusi insonnia e incubi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, mal di testa, diarrea, palpitazione, instabilita' emotiva, irritabilita', disturbi visivi. In generale questi sintomi sono da lievi a moderati, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere di intensita' grave. Solitamente questi sintomi compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma sono stati riferiti casi molto rari in pazienti che inavvertitamente avevanoomesso l'assunzione di una dose. In genere questi sintomi regrediscono spontaneamente e di solito si risolvono entro due settimane sebbene in alcuni soggetti possono prolungarsi (2-3 mesi o piu'). Passando da uno SSRI a un altro, la durata del periodo di wash out deve essere determinata considerando l'emivita di eliminazione del farmaco precedentesomministrato. In seguito all'uso degli SSRI sono stati segnalati episodi emorragici cutanei quali ecchimosi e porpora. Si raccomanda di usare cautela, dal momento che esistono solo scarse esperienze cliniche sulla somministrazione della sertralina contemporaneamente a una terapia elettroconvulsivante. Nei pazienti diabetici il trattamento con un SSRI puo' alterare il controllo glicemico. Occorre controllare regolarmente la glicemia. Potrebbe essere necessario correggere il dosaggio dell'insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali. Non e' stata ancora determinata la sicurezza della sertralina nei pazienti che hanno subito di recente un infarto miocardico o che presentino una cardiopatia instabile. I pazienti in cui sono stati diagnosticati questi disturbi sono stati esclusi dagli studi clinici. Gli elettrocardiogrammi di pazientitrattati con sertralina in studi clinici in doppio cieco indicano chela sertralina non e' associata a significative anomalie dell'ECG. Le caratteristiche e l'incidenza degli effetti indesiderati negli anzianisono simili a quelle rilevate nei pazienti piu' giovani. Gli anziani possono tuttavia essere spesso piu' sensibili agli effetti indesiderati degli antidepressivi. La sertralina viene ampiamente metabolizzata alivello del fegato. La sertralina non deve essere somministrata in pazienti con insufficienza epatica grave. Dato l'elevato metabolismo epatico, solo una percentuale trascurabile di sertralina viene eliminata immodificata attraverso la via renale. In seguito alla somministrazione di dosi ripetute in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina da 30 a 60ml/min) o da moderata a grave (clearance della creatinina da 10 a 29ml/min) non e' stata rilevata alcuna variazione significativa dei parametri farmacocinetici (AUC0-24 e Cmax) rispetto ai pazienti con funzionalita' renale normale. Le emivite sono state simili e non e' stato possibile rilevare alcuna differenza nel legame con le proteine plasmatiche tra i gruppi esaminati. Siccome l'esperienza fatta nel trattamento di pazienti epilettici e' limitata, si deve evitare di trattare pazienti affetti da epilessia instabile. I pazienti con epilessia stabile devono essere attentamente monitorati, interrompendo il trattamento non appena si verifichino convulsioni. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco. L'uso di SSRI/SNRI e' stato associato con sviluppo di acatisia, caratterizzata da agitazione soggettivamente sgradevole o angosciante e a un bisogno di muoversi spesso accompagnato da un'impossibilita' di stare seduto o stare in piedi. Questo e' piu' frequente che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano questi sintomi puo' essere dannoso aumentare la dose.

Gravidanza e Allattamento

I dati ottenuti su un limitato numero (n = 147) di donne, esposte al farmaco durante la gravidanza, indicano l'assenza di effetti avversi della sertralina sullo stato di gravidanza o sulla salute del feto e del neonato. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato effetti teratogeni causati dalla sertralina; tuttavia, e' stata osservata una certaembriotossicita'. I neonati devono essere controllati se l'uso materno di Sertralina TAD prosegue durante gli ultimi stadi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre, in gravidanza deve essere evitata la brusca interruzione del trattamento. I sintomi di seguito riportati potrebbero comparire in neonati le cui madri, nell'ultimo stadio della gravidanza, hanno fatto uso di SSRI/SNRI: dolore respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nell'alimentarsi, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperriflesia, tremore, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza edifficolta' a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti sia a effetti serotoninergici che a sintomi da astinenza. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente o successivamente (

Interazioni con altri prodotti

Le compresse di sertralina non devono essere somministrate in concomitanza con gli inibitori delle MAO, inclusa la selegilina (inibitore delle MAO selettivo) e la moclobemide (inibitore reversibile delle MAO).Sono stati segnalati effetti indesiderati seri, in alcuni casi fatali, in pazienti che hanno assunto la sertralina contemporaneamente a un inibitore delle MAO. In alcuni casi i sintomi sono stati simili a quelli visti nella cosiddetta sindrome serotoninergica. Tra la fine del trattamento con un inibitore delle MAO e l'inizio della terapia con le compresse di sertralina i pazienti devono osservare un intervallo di tempo di almeno 14 giorni. Viceversa, la somministrazione di un inibitore delle MAO puo' essere iniziata non prima di 14 giorni dopo aver interrotto l'uso di sertralina. I sintomi caratteristici dell'interazione tra un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina e un inibitore delle MAO sono: ipertermia, rigidita', mioclono, disturbi del sistema nervoso autonomo che possono comportare a rapide alterazioni delle funzioni vitali, disturbi psichici quali confusione, irritabilita' e forte agitazione, con delirio e coma in casi estremi. La concomitante somministrazione di sertralina e pimozide e' controindicata perche' determina un aumento dei livelli plasmatici di pimozide, e puo' di conseguenza comportare un aumento del rischio di aritmie e prolungamento dell'intervallo QT, associato al trattamento con pimozide. Considerata l'insufficienza dei dati relativi, si deve evitare di somministraresostanze serotoninergiche quali il triptofano, la fenfluramina, il destrometorfano, la petidina, il tramadolo e gli agonisti serotoninergici contemporaneamente alla sertralina. In pazienti trattati con SSRI sideve evitare l'uso concomitante del prodotto fitoterapico erba di S. Giovanni Hypericum perforatum, dal momento che esiste la possibilita' di un potenziamento dell'effetto serotoninergico. Poiche' la sertralina e' estesamente legata alle proteine plasmatiche, e' possibile che siverifichino interazioni con altre sostanze fortemente legate alle proteine plasmatiche. Tuttavia, in tre studi di interazione la sertralinanon ha mostrato effetti significativi sul legame con le proteine plasmatiche e diazepam, e tolbutamide e warfarina. Altre interazioni osservate negli studi: la concomitante somministrazione di sertralina e diazepam o tolbutamide ha prodotto variazioni lievi, ma statisticamente significative, di diversi parametri farmacocinetici. La cimetidina riduce la velocita' di eliminazione della sertralina quando somministrate in concomitanza. La rilevanza clinica di questi dati non e' chiara. Lasertralina non influisce sull'efficacia dell'atenololo; non si sono verificate interazioni con la glibenclamide o la digossina. Gli effettidi carbamazepina, aloperidolo, fenitoina e alcol non sono stati potenziati dalla concomitante somministrazione di sertralina; tuttavia, deve essere evitato il consumo di alcol durante la terapia con sertralina. La concomitante somministrazione di litio e sertralina, in studi controllati verso placebo condotti in volontari sani, non ha evidenziato variazioni nella farmacocinetica del litio, sebbene sia stato rilevatoun aumento dell'incidenza di tremore rispetto ai pazienti che hanno ricevuto il placebo, il che suggerirebbe una possibile interazione farmacodinamica. In seguito alla concomitante somministrazione di sertralina e sumatriptan sono stati segnalati rari casi di astenia, iperriflessia, mancanza di coordinazione, confusione, ansia e agitazione. I pazienti in cui e' clinicamente necessario somministrare contemporaneamente sertralina e sumatriptan, devono essere attentamente controllati. Ilconsumo di alcol durante il trattamento con sertralina deve essere evitato. La sertralina puo' alterare il controllo glicemico. Va pertantomonitorata la glicemia quando si inizia la somministrazione di sertralina in pazienti diabetici. Durante la concomitante somministrazione di sertralina e warfarina si e' osservato un leggero aumento, ma statisticamente significativo, del tempo di protrombina; si deve pertanto eseguire uno stretto monitoraggio del tempo di protrombina all'inizio e al termine la terapia con sertralina compresse. Il trattamento concomitante con SSRI e altri anticoagulanti orali, derivati dell'acido salicilico (FANS), antipsicotici atipici, fenotiazine e la maggior parte degli antidepressivi triciclici potrebbe portare a un aumento del rischio di emorragia. I diuretici somministrati in concomitanza con la sertralina possono predisporre (pazienti anziani) a iponatriemia e SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico). CYP 2D6: nel corso di studi di interazione e' stato rilevato solo un minimo aumento delle concentrazioni plasmatiche della desipramina allo steady-state (stato stazionario) (in media 23 - 37%) durante la somministrazione a lungo termine della sertralina alla dose di 50 mg al giorno. Ladesipramina e' un marcatore dell'attivita' dell'isoenzima 2D6 del citocromo P450 (CYP). CYP 3A3/4: gli studi sulla interazione in vivo hanno evidenziato che la somministrazione a lungo termine della sertralinaalla dose di 200 mg al giorno non comporta l'inibizione della 6--idrossilazione del cortisolo endogeno mediata dal CYP 3A3/4 o del metabolismo della carbamazepina e della terfenadina. Inoltre, durante il trattamento a lungo termine di 50 mg al giorno di sertralina non e' stata rilevata alcuna inibizione del metabolismo dell'alprazolam mediato dal CYP 3A3/4. I risultati di questi studi indicano che la sertralina non esercita alcuna inibizione clinicamente rilevante dell'attivita' del CYP 3A3/4. CYP 2C9: la mancanza di qualsiasi effetto clinicamente significativo dopo somministrazione a lungo termine di sertralina alla dosedi 200 mg al giorno sulle concentrazioni plasmatiche di tolbutamide, fenitoina e warfarina evidenzia che la sertralina non inibisce il CYP 2C9 in misura clinicamente rilevante. CYP 2C19: la mancanza di qualsiasi effetto clinicamente significativo dopo somministrazione a lungo termine di sertralina alla dose di 200 mg al giorno sulle concentrazioniplasmatiche del diazepam indica che la sertralina non inibisce il CYP2C19 in misura clinicamente rilevante. CYP 1A2: gli studi in vitro hanno dimostrato che la sertralina non e', o lo e' soltanto in misura ridotta, potenzialmente in grado di inibire il citocromo CYP 1A2. Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche della fenitoina all'inizio della terapia con sertralina e, se necessario, correggere di conseguenza la dose di fenitoina. La concomitante somministrazione di fenitoina puo' ridurre i livelli plasmatici della sertralina. L'emivita dell'antipirina viene ridotta dalla concomitante somministrazione della sertralina, evidenziando un'induzione degli enzimi epatici non significativa dal punto di vista clinico.

Forme Farmacologiche


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