sertralina act*30cpr riv 50mg sertralina actavis italy spa

Che cosa è sertralina act 30cpr riv 50mg?

Sertralina act compresse rivestite divisibili prodotto da actavis italy spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Sertralina act risulta non in commercio nelle farmacie italiane
E' stato sostituito dal prodotto sertralina auro 30cpr 50mg pvc

E' utilizzato per la cura di antipressivi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.
Contiene i principi attivi: sertralina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: sertralina (come cloridrato).
Codice AIC: 038309074 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento degli episodi di depressione maggiore. Se la risposta e' soddisfacente, il farmaco puo' essere somministrato in forma preventiva per trattare le recidive o ulteriori episodi depressivi. Trattamentodel disturbo ossessivo compulsivo. Sindrome da panico con o senza agorafobia. Disturbo da stress post-traumatico. Fobia sociale.

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Posologia

Adulti. Episodi di depressione maggiore. Il dosaggio abituale giornaliero e' pari a 50 mg di sertralina. Se necessario, la dose puo' essereaumentata a 100 mg di sertralina/die. La massima dose giornaliera e' pari a 200 mg di sertralina. Se risultano necessari, gli incrementi posologici devono essere effettuati di 50 mg in 50 mg ad intervalli di tempo non inferiori ad 1 settimana. Le modificazioni posologiche non devono essere effettuate piu' di una volta a settimana poiche' l'emivitadi eliminazione della sertralina supera le 24 ore. Durante la terapiaa lungo termine e' auspicabile la somministrazione del minimo dosaggio utile per l'ottenimento di un'adeguata efficacia terapeutica. Disturbo ossessivo-compulsivo. Inizialmente 50 mg in dose singola giornaliera. Nella maggior parte dei casi e' necessario un trattamento di 4 settimane per ottenere l'effetto desiderato, talvolta il trattamento deve durare piu' a lungo. Se la risposta e' insufficiente la dose deve essere aumentata di 50 mg a settimane alterne. La dose massima giornalierae' pari a 200 mg. Sindrome da panico. Inizialmente 25 mg in dose singola giornaliera. Dopo una settimana la dose deve essere aumentata a 50mg/die. A questo dosaggio i tipici effetti collaterali correlati allaprima fase del trattamento della sindrome da panico sono ridotti. Se la risposta e' insufficiente la dose deve essere aumentata gradualmente con incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg/die. L'aumento posologico deve avvenire in un periodo di parecchie settimane. Sindrome da stress post-traumatico. Inizialmente 25 mg in dose singola giornaliera. Dopo una settimana la dose deve essere aumentata a 50 mg/die. Se la risposta e' insufficiente la dose deve essere aumentata gradualmente con incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg/die. A causa dell'emivita della sertralina non si devono effettuare modifiche posologiche ad intervalli inferiori alla settimana. Fobia sociale. Inizialmente 25 mg in dose singola giornaliera. Dopo una settimana la dose deve essere aumentata a 50 mg/die. Se la risposta e' insufficiente la dose deve essere aumentata gradualmente con incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg/die. A causa dell'emivita della sertralina non si devono effettuare modifiche posologiche ad intervalli inferiori alla settimana. La sertralina deve essere presa una volta al giorno, al mattino o alla sera, con sufficiente liquido. Le compresse possono essere prese ai pasti o lontano dai pasti. La comparsa dell'effetto antidepressivo si puo' osservare entro 7 giorni, sebbene l'effetto terapeutico completo si manifesti generalmente entro 2-4 settimane dall'inizio deltrattamento; e' opportuno che i pazienti siano informati di questo. La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravita' della malattia. Dopo la remissione dei sintomi della depressione puo' essere necessaria una terapia a lungo termine (della durata di almeno 6 mesi)per tenere sotto controllo la remissione. Sintomi di astinenza riscontrati alla sospensione del trattamento Il trattamento non deve essere sospeso bruscamente. Alla sospensione del trattamento con Sertralina Actavis la dose deve essere ridotta gradualmente in un arco di tempo dauna a due settimane in modo da ridurre il rischio che si manifestino reazioni da sospensione. Se compaiono sintomi intollerabili a seguito della diminuzione del dosaggio oppure alla sospensione del trattamentosi consideri la possibilita' di ricominciare ad assumere la dose precedentemente prescritta. Dopodiche' il medico curante puo' continuare adiminuire il dosaggio ma in maniera piu' graduale. Bambini ed adolescenti (< 18 anni di eta'). Non usare per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Pazienti anziani. A causa del possibile prolungamento dell'emivita di eliminazione nei pazienti anziani e' opportuno che questo gruppo di pazienti riceva la piu' bassadose possibile. Pazienti con ridotta funzionalita' epatica. La sertralina deve essere usata con prudenza nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Sebbene non sia chiara la necessita' di un adattamento posologico in caso di disfunzione epatica, si consiglia diridurre la dose o di allungare gli intervalli tra le dosi. Non essendo disponibili dati clinici la sertralina non deve essere usata in casodi grave compromissione epatica. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Il dosaggio non deve essere modificato in caso di compromissione renale. I pazienti con grave compromissione della funzione renale devono essere attentamente monitorati durante la terapia a lungo termine.

Effetti indesiderati

Nel corso di studi clinici e nella fase post-marketing sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: Valutazione della frequenza: molto comuni: >=1/10; comuni: >= 1/100, < 1/10; non comuni: >= 1/1.000,< 1/100; rari: >= 1/10.000, < 1/1.000; molto rari: GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOLa sertralina non provoca effetti avversi in gravidanza o sulla salute del feto. Studi eseguiti nell'animale non hanno evidenziato effetti teratogeni causati dalla sertralina, ma e' stata riscontrata embriotossicita'. I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l'uso materno del farmaco continua negli stadi piu' avanzati della gravidanza,in particolare nel terzo trimestre. L'interruzione brusca del trattamento deve essere evitata durante la gravidanza. I sintomi seguenti si possono presentare nei neonati in seguito all'uso materno di SSRI/SNRInegli stadi piu' avanzati della gravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nell'alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' nell'addormentamento. Tale sintomatologia potrebbe essere dovuta o agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo (meno di 24 ore). La somministrazione di sertralina durante la gravidanza deve essere limitata ai casi in cui i potenziali benefici per la madre superino i possibili rischi per il feto in fase di sviluppo. E' noto che la sertralina viene escreta nel latte materno (il rapporto latte/plasma e' pari a circa 1,8). stata osservata la presenza di concentrazioni plasmatiche molto basse onon rilevabili nei neonati allattati al seno. La somministrazione di sertralina durante l'allattamento deve essere limitata ai casi in cui i benefici attesi superino i potenziali rischi per il bambino.

Indicazioni

Trattamento degli episodi di depressione maggiore. Se la risposta e' soddisfacente, il farmaco puo' essere somministrato in forma preventiva per trattare le recidive o ulteriori episodi depressivi. Trattamentodel disturbo ossessivo compulsivo. Sindrome da panico con o senza agorafobia. Disturbo da stress post-traumatico. Fobia sociale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla sertralina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.La sertralina non deve essere usata contemporaneamente agli inibitoridelle MAO, inclusi selegilina e moclobemide. La sertralina non deve essere usata contemporaneamente a pimozide. Grave compromissione della funzionalita' epatica.

Composizione ed Eccipienti

Compresse rivestite con film da 50 mg. Nucleo della compressa: lattosio monoidrato; cellulosa microcristallina; povidone K30; croscarmellosa sodica; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa6; talco; propilenglicole; titanio diossido (E 171). Compresse rivestite con film da 100 mg. Nucleo della compressa: lattosio monoidrato; cellulosa microcristallina; povidone K30; croscarmellosa sodica; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa 6; ipromellosa 15; talco; propilenglicole; titanio diossido (E 171).

Avvertenze

Non usare in bambini e adolescenti con meno di 18 anni. Comportamentisuicidari ed ostilità sono stati osservati più frequentemente su bambini ed adolescenti trattati con gli antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Se si decide di iniziare il trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato. Gli effetti sulla sicurezza alungo termine in bambini ed adolescenti relativi alla crescita, alla maturazione e allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono ancora stati dimostrati. Lo sviluppo di una sindrome serotoninergica può essere in rari casi associato al trattamento a base di sertralina. E' necessario interrompere il trattamento nel caso in cui questi eventi dovessero manifestarsi ed instaurare un trattamento sintomatico di supporto. L'uso concomitante di inibitori della ricaptazione della serotonina e MAO-inibitori e' controindicato a causa delle reazioni fatali. Il trattamento con sertralina puo' essere iniziato non prima di due settimane dalla sospensione di un MAO-inibitore irreversibile o non prima di 24 ore dalla sospensione di un MAO-inibitore reversibile con breve emivita. Devono trascorrere almeno due settimane dalla sospensione di un trattamento a base di sertralina prima di avviare una terapia con unMAO-inibitore. Il dosaggio della sertralina deve essere aumentato gradualmente fino all'ottenimento della risposta ottimale. La co-somministrazione di sertralina con altri farmaci che potenziano la neurotrasmissione serotoninergica deve avvenire con estrema cautela e, se possibile, deve essere evitata. Il passaggio da una terapia con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o altri antidepressivi deveavvenire con prudenza al fine di evitare possibili interazioni farmacodinamiche. Particolare vigilanza da parte del medico viene richiesta soprattutto se la sertralina viene sostituita ad un antidepressivo a lunga durata d'azione come p.es. la fluoxetina. La depressione e' associata ad un aumentato rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo esuicidio. Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Controllare i pazienti dino ad avvenuto miglioramento. Il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento. Altre patologie psichiatriche possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici si devono pertanto osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore. Pazienti con anamnesi positiva per comportamento suicidario, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Sono state segnalate mania o ipomania in circa lo 0,4% dei pazienti. E' necessario uno stretto controllo da parte del medico. Interrompere il trattamento in pazienti che entrano in una fase maniacale. Nei pazienti schizofrenici, puo' verificarsi un aggravamento dei sintomi psicotici. I sintomi dasospensione osservati quando il trattamento e' interrotto sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione. Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione puo' dipendere dalla durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Generalmente l'intensita' di tali sintomi e' da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti puo' essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare piu' a lungo (2-3 mesi o piu'). Ridurre gradualmente la dose della sertralina, quando si sospende il trattamento, nel corso di un periodo di diverse settimane o mesi. Nel passaggio dal trattamento con un SSRI ad un altro, la durata del periodo di sospensione deve essere determinatofacendo riferimento all'emivita di eliminazione del prodotto precedentemente somministrato. Dopo somministrazione di SSRI, sono stati segnalati casi di sanguinamento cutaneo anormale quali ecchimosi e porpora.Usare cautela in pazienti che assumono SSRI. Terapia elettro-convulsiva (TEC): si raccomanda cautela. Diabete: il trattamento con un SSRI puo' alterare il controllo glicemico. La glicemia deve essere regolarmente controllata. Puo' rendersi necessario l'aggiustamento del dosaggiodell'insulina e/o dell'ipoglicemizzante orale. Cardiopatie: la sicurezza della sertralina non e' stata studiata in pazienti che abbiano recentemente avuto un infarto miocardico o che presentino una cardiopatiainstabile. Gli elettrocardiogrammi dei pazienti ai quali e' stata somministrata sertralina nell'ambito di studi clinici in doppio cieco indicano che la sertralina non e' correlata ad anomalie significative dell'ECG. Pazienti anziani: spesso gli anziani possono rivelarsi piu' sensibili agli effetti indesiderati degli antidepressivi. Ridotta funzionalita' epatica: la sertralina non deve essere impiegata in pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica. Ridotta funzionalita' epatica: soltanto una quantita' trascurabile di sertralina viene eliminata immodificata per via renale. In pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve e moderata o da moderata a grave e'stato osservato che i parametri farmacocinetici non differivano in maniera significativa da quelli rilevati in pazienti con funzionalita' renale normale. Tra i gruppi studiati l'emivita risultava simile e non si e' potuta rilevare alcuna differenza nel legame con le proteine plasmatiche. Il dosaggio non necessita di un aggiustamento in caso di riduzione della funzionalita' renale. Il trattamento con sertralina deve essere evitato nei pazienti che presentino epilessia instabile. I pazienti affetti da epilessia stabile devono essere attentamente monitorati ed il trattamento va interrotto alla comparsa di attacchi epilettici. Il medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questa specialita' medicinale. Acatisia/agitazione psicomotoria L'uso di SSRI/SNRI e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una spiacevole o dolorosa sensazione interna di irrequietezza e dal bisogno di muoversi spesso accompagnato dall'impossibilita' di sedere o stare immobile. Cio' e' piu' probabile che accada entro le prime settimane di trattamento. In pazienti che presentano tali sintomi, l'aumento del dosaggio puo' essere dannoso.

Gravidanza e Allattamento

La sertralina non provoca effetti avversi in gravidanza o sulla salute del feto. Studi eseguiti nell'animale non hanno evidenziato effetti teratogeni causati dalla sertralina, ma e' stata riscontrata embriotossicita'. I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l'uso materno del farmaco continua negli stadi piu' avanzati della gravidanza,in particolare nel terzo trimestre. L'interruzione brusca del trattamento deve essere evitata durante la gravidanza. I sintomi seguenti si possono presentare nei neonati in seguito all'uso materno di SSRI/SNRInegli stadi piu' avanzati della gravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nell'alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' nell'addormentamento. Tale sintomatologia potrebbe essere dovuta o agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo (meno di 24 ore). La somministrazione di sertralina durante la gravidanza deve essere limitata ai casi in cui i potenziali benefici per la madre superino i possibili rischi per il feto in fase di sviluppo. E' noto che la sertralina viene escreta nel latte materno (il rapporto latte/plasma e' pari a circa 1,8). stata osservata la presenza di concentrazioni plasmatiche molto basse onon rilevabili nei neonati allattati al seno. La somministrazione di sertralina durante l'allattamento deve essere limitata ai casi in cui i benefici attesi superino i potenziali rischi per il bambino.

Interazioni con altri prodotti

Controindicazioni. Non somministrare in concomitanza con inibitori delle MAO, incluso l'inibitore selettivo delle MAO selegilina e l'inibitore reversibile delle MAO moclobemide. Pimozide. E' stato osservato unaumento dei livelli plasmatici di pimozide dopo la somministrazione concomitante di sertralina e di una dose singola di pimozide a basso dosaggio (2 mg). Tali incrementi non sono stati associati a variazioni dell'ECG. Il meccanismo di questa interazione e' sconosciuto. La somministrazione concomitante di sertralina e pimozide e' controindicata. Non raccomandate. Sostanze serotoninergiche. Considerando che i dati disponibili sono insufficienti, sostanze serotoninergiche non devono essere somministrate in concomitanza con la sertralina. Hypericum perforatum. Vista la possibilita' di potenziamento serotoninergico, la somministrazione concomitante del prodotto fitoterapico erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) in pazienti trattati con SSRI deve essere evitata. Precauzioni. Farmaci che si legano alle proteine plasmatiche. Poiche' la sertralina e' estesamente legata alle proteine plasmatiche, sono possibili interazioni con altre sostanze, anch'esse estesamente legate alle proteine plasmatiche. Tuttavia, in tre studi sulle interazioni, la sertralina non ha mostrato effetti significativi sui legami con le proteine plasmatiche di diazepam, tolbutamide e warfarina. Altre interazioni osservate negli studi. La somministrazione concomitante di sertralina e diazepam o tolbutamide ha provocato variazioni lievi, ma statisticamente significative, di diversi parametri farmacocinetici. La cimetidina riduce la velocita' di eliminazione della sertralina, quando somministrate contemporaneamente. La rilevanza clinica di questi effetti non e' stata chiarita. La sertralina non influisce sull'efficaciadell'atenololo; non sono state osservate interazioni con glibenclamide o digossina. Litio. In studi controllati contro placebo effettuati con la contemporanea somministrazione di litio e sertralina in soggettisani, non sono stati osservati cambiamenti significativi nella farmacocinetica del litio, sebbene si sia evidenziato un aumento dell'incidenza di tremore rispetto ai pazienti che ricevevano il placebo, il che suggerisce una possibile interazione farmacodinamica. I pazienti che ricevono litio e sertralina o altre sostanze con un meccanismo d'azionedi tipo serotoninergico devono essere attentamente monitorati. Sumatriptano. In rari casi, sono state segnalate debolezza, iperreflessia, assenza di coordinazione, confusione, ansia ed agitazione correlate conil trattamento concomitante con sertralina e sumatriptano. I pazientiche, per ragioni cliniche, necessitino della somministrazione concomitante di sertralina e sumatriptano devono essere attentamente monitorati. Farmaci attivi sul SNC ed alcool. In volontari sani il trattamentoconcomitante con 200 mg al giorno di sertralina non ha aumentato gli effetti dell'alcool, della carbamazepina, dell'aloperidolo o della fenitoina sulle funzioni psicomotorie e su quelle cognitive. Tuttavia, ilconsumo di alcool durante il trattamento con sertralina deve essere evitato. Sostanze ipoglicemizzanti La sertralina puo' alterare il controllo della glicemia. Pertanto, quando si intraprende il trattamento con sertralina, in pazienti diabetici, vanno monitorati i livelli ematici di glucosio. Anticoagulanti orali, derivati dell'acido salicilico e FANS. Durante la somministrazione concomitante di sertralina e warfarina si e' osservato un aumento lieve, ma statisticamente significativo,del tempo di protrombina; pertanto, si deve effettuare un accurato monitoraggio del tempo di protrombina all'inizio e al termine della terapia con le compresse di sertralina. Il trattamento concomitante con SSRI ed altri anticoagulanti orali, derivati dell'acido salicilico, FANS, antipsicotici atipici, fenotiazine e la maggior parte degli antidepressivi triciclici puo' potenzialmente portare ad un aumento del rischio di emorragia. Diuretici. I diuretici somministrati in concomitanza con sertralina, possono predisporre (nei pazienti anziani) ad iponatremia e SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico). Prodotti metabolizzati dagli enzimi dell citocromo P450 CYP 2D6: nel corso di studi sull'interazione, e' stato osservato soltanto un aumento minimo delle concentrazioni plasmatiche di desipramina allo stato stazionario (in media 23-37 %) durante la somministrazione a lungotermine di sertralina alla dose di 50 mg/die. La desipramina e' un marcatore dell'attivita' dell'isoenzima del citocromo P450 (CYP) 2D6. CYP 3 A3/4: studi sulla interazione in vivo hanno evidenziato che il trattamento a lungo termine con 200 mg di sertralina al giorno non determina l'inibizione della 6-b-idrossilazione del cortisolo endogeno mediata dal CYP 3A3/4 o del metabolismo della carbamazepina e della terfenadina. Inoltre nel trattamento a lungo termine con 50 mg al giorno di sertralina non e' stata osservata un'inibizione del metabolismo dell'alprazolam mediata da CYP 3A3/4. I risultati di questi studi indicano che la sertralina non inibisce in maniera clinicamente rilevante l'attivita' del citocromo CYP 3A3/4. CYP 2C9: l'assenza di qualunque effetto clinicamente significativo dopo somministrazione a lungo termine di 200 mg al giorno di sertralina sulle concentrazioni plasmatiche di tolbutamide, fenitoina e warfarina evidenzia che la sertralina non inibiscein maniera clinicamente significativa il citocromo CYP 2C9. CYP 2C19:l'assenza di qualunque effetto clinicamente significativo dopo somministrazione a lungo termine di 200 mg al giorno di sertralina sulle concentrazioni plasmatiche di diazepam evidenzia che la sertralina non inibisce in maniera clinicamente significativa il citocromo CYP 2C19. CYP 1A2 : studi in vitro hanno dimostrato che la sertralina non e', o loe' soltanto in misura ridotta, potenzialmente in grado di inibire il citocromo CYP 1A2. Fenitoina. Sebbene nel corso di uno studio controllato con placebo ed effettuato su soggetti sani non si sia evidenziata un'inibizione clinicamente significativa del metabolismo della fenitoina, e' consigliabile monitorare le concentrazioni plasmatiche della fenitoina all'inizio della terapia con sertralina ed adeguare la dose difenitoina in maniera appropriata. La somministrazione concomitante difenitoina puo' ridurre i livelli plasmatici di sertralina. Passaggio dall'uso degli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) o di altri antidepressivi. Antipirina. L'emivita dell'antipirina viene ridotta dalla somministrazione concomitante della sertralina, che provoca un'induzione, clinicamente non significativa, degli enzimi epatici.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.