sandimmun neoral 50 capsule 50mg ciclosporina novartis farma spa

Che cosa è sandimmun neoral 50cps 50mg?

Sandimmun neoral capsule molli prodotto da novartis farma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Sandimmun neoral risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di sostanze immunosoppressori, inibitori della calcineurina.
Contiene i principi attivi: ciclosporina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ciclosporina.
Codice AIC: 029453026 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

>>Trapianto d'organo. Prevenzione del rigetto del trapianto allogenico di rene, fegato, cuore, cuore-polmone, polmone e pancreas. Trattamento del rigetto di trapianto in pazienti che hanno ricevuto precedentemente altre terapie immunosoppressive. >>Ttapianto di midollo osseo. Prevenzione del rigetto del trapianto di midollo osseo. Profilassi e trattamento della "malattia da trapianto verso ospite" ("graft versus host-disease" o GVHD). >>Uveite endogena. Trattamento dell'uveite posteriore o intermedia di origine non infettiva, in fase attiva, a rischio di grave perdita della funzione visiva, quando le terapie convenzionalinon sono risultate efficaci o provocano effetti indesiderati inaccettabili. Trattamento dell'uveite in morbo di Behcet, con ripetuti attacchi infiammatori a carico della retina. >>Sindrome nefrosica. Sindrome nefrosica steroido-dipendente e steroido-resistente in adulti e bambini, dovuta a glomerulopatie quali glomerulonefrite a lesioni minime, glomerulosclerosi focale e segmentaria e glomerulonefrite membranosa. Ilprodotto e' efficace nell'indurre la remissione della malattia ed e' utilizzato anche cometerapia di mantenimento. Risulta inoltre efficacenel mantenere la remissione indotta dai corticosteroidi, consentendone il loro risparmio e/o sospensione. >>Artrite reumatoide. Trattamentodell'artrite reumatoide severa in fase attiva, in pazienti in cui i classici farmaci antireumatici a lenta azione risultano inappropriati oinefficaci. >>Psoriasi. Trattamento della psoriasi grave in pazienti in cui le terapie convenzionali sono inefficaci o inappropriate. >>Dermatite atopica. Il prodotto e' indicato nei pazienti con dermatite atopica grave, quando e' richiesta una terapia sistemica.

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Posologia

>>Trapianto d'organo. Il trattamento dovrebbe iniziare 12 ore prima dell'intervento con 10-15 mg/kg. Somministrare la stessa dose dopo l'intervento per una o due settimane, poi ridurla gradualmente in base ai livelli ematici fino a 2-6 mg/kg di mantenimento. In associazione ad altri preparati immunosoppressori possono essere impiegate dosi piu' basse. >>Trapianto di midollo osseo. Somministrare la dose iniziale il giorno precedente il trapianto. Si preferisce usare il concentrato per infusione endovenosa a 3-5 mg/kg/die come dose iniziale e nel periodo dopo il trapianto, per non piu' di due settimane, per poi passare a circa 12,5 mg/kg/die di mantenimento orali con il prodotto per almeno 3 mesi, prima di ridurre gradatamente fino alla sospensione entro un anno dal trapianto. Se la terapia iniziale fosse effettuata con il prodotto, la dose consigliata e' 12,5-15 mg/kg/die. In caso di complicanze gastrointestinali puo' essere necessaria una dose piu' elevata o la somministrazione per via e.v. Alla sospensione puo' instaurarsi GVHD; si ottiene generalmente una risposta positiva con la ripresa della terapia. Basse dosi possono essere impiegate per controllare una lieve GVHD di tipo cronico. >>Uveite endogena. Induzione della remissione: dose iniziale 5 mg/kg/die orali fino alla remissione dell'infiammazione attiva dell'uvea e al miglioramento dell'acuita' visiva. Nei casi piu' refrattari si puo' aumentare a 7 mg/kg/die per un limitato periodo di tempo. Per ottenere la remissione iniziale o controllare ripetuti attacchi infiammatori oculari, possono essere somministrati in concomitanza corticosteroidi per via sistemica qualora il prodotto non sia sufficiente. Terapia di mantenimento: diminuire gradatamente fino alla minima dose efficace non superiore a 5 mg/kg/die durante la fase di remissione. >>Sindrome nefrosica. Induzione della remissione: 5 mg/kg/die negli adulti e 6 mg/kg/die nei bambini a condizione che, ad eccezione della proteinuria, la funzionalita' renale sia nella norma. In pazienti con funzionalita' renale ridotta la dose iniziale non deve superare i 2,5 mg/kg/die. Associare a basse dosi di corticosteroidi per uso orale in caso di risposta non soddisfacente. Se non si osserva alcun miglioramento dopo 3 mesi, interrompere la terapia. Adeguare le dosi a seconda dell'efficacia e della sicurezza. Nel bambino si potranno impiegare dosi superiori, monitorando i livelli di ciclosporinemia pre-dose per evitare il sovradosaggio. Terapia di mantenimento: ridurre gradualmente fino alla dose minima efficace. >>Artrite reumatoide. Prime 6 settimane: 3 mg/kg/die orali. Se la risposta e' insufficiente, la dose puo' essere aumentata gradualmente, senza problemi di tollerabilita', senza superare i 5 mg/kg. Per ottenere la piena efficacia possono essere necessarie fino a 12 settimane. Terapia di mantenimento: adattare al singolo paziente secondo la tollerabilita'. Puo' essere associato a basse dosi di corticosteroidi e/o antiinfiammatori non steroidei. Puo' essere associato a basse dosi settimanali di metotrexato in pazienti con risposta non soddisfacente alla monoterapia con quest'ultimo farmaco, iniziando con 2,5 mg/kg/die e aumentando a seconda della tollerabilita'. >>Psoriasi. Individualizzare la terapia. Induzione della remissione: dose orale minima giornaliera di 2,5 mg/kg/die. Se non si osserva un miglioramento in un mese, aumentare gradualmente senza superare i 5 mg/kg/die. Interrompere in caso di risposta non adeguata entro 6 settimane a 5 mg/kg/die o di dose non compatibile con le norme per la sicurezza.Dosi iniziali di 5 mg/kg/die sono giustificate nei pazienti la cui condizione clinica richiede un rapido miglioramento. Una volta raggiuntauna risposta soddisfacente, il trattamento puo' essere interrotto gradualmente ed una successiva recidiva puo' essere trattata alla precedente dose efficace. Puo' essere necessario il mantenimento continuativodella terapia. Terapia di mantenimento: stabilire la minima dose efficace, non superiore a 5 mg/kg/die. >>Dermatite atopica. Individualizzare la terapia. L'intervallo consigliato e' 2,5-5 mg/kg/die. Se una dose iniziale di 2,5 mg/kg/die non determina una risposta soddisfacente entro 2 settimane, la dose puo' essere rapidamente aumentata fino a 5 mg/kg. In casi molto gravi, e' piu' probabile che si verifichi un controllo rapido ed adeguato con una dose iniziale di 5 mg/kg/die. Una volta raggiunta una risposta soddisfacente ridurre gradualmente e, se possibile, interrompere. Una ricaduta successiva puo' essere trattata con un ulteriore ciclo. Sebbene un ciclo di 8 settimane possa bastare per portare alla remissione, il trattamento fino a un anno e' efficace e ben tollerato. >>Passaggio da Sandimmun al farmaco. I pazienti che abbiano iniziato il trattamento con il prodotto devono passare ad un'altraformulazione monitorando di ciclosporinemia, creatininemia e pressione arteriosa. In pazienti sottoposti a trapianto il prodotto sostituisce Sandimmun alla stessa dose. Controllare i livelli pre-dose di ciclosporina nel sangue intero entro 4-7 giorni dal passaggio e i parametri clinici indicativi della sicurezza nei primi due mesi dopo il passaggio. Se i livelli ematici pre-dose di ciclosporina sono fuori dall'intervallo terapeutico e/o si verifica il peggioramento dei parametri clinici adeguare la posologia. In pazienti affetti da malattie autoimmuni il prodotto sostituisce Sandimmun alla stessa dose. Controllare la creatinina sierica e la pressione arteriosa dopo 2, 4 e 8 settimane dal passaggio. Se queste aumentano significativamente oltre i valori precedenti il passaggio, o se la creatinina sierica aumenta di oltre il 30% rispetto al basale pre-terapia in piu' di una misurazione, ridurre la dose. In caso di tossicita' inattesa o di assenza di efficacia della ciclosporina controllare i livelli ematici pre-dose. >>Corrispondenza tra formulazioni orali. Introdurre la nuova formulazione monitorando i livelli di ciclosporina nel sangue per raggiungere i livelli precedential cambiamento. >>Modo di somministrazione. Controllare regolarmente i livelli ematici di ciclosporina per determinare il dosaggio individuale e raggiungere le concentrazioni desiderate. Somministrare in due dosi refratte. Inghiottire le capsule intere. Diluire la soluzione orale con succo d'arancia, di mela o altre bevande come gli analcolici. Agitare la soluzione orale appena prima dell'uso. Evitare il succo di pompelmo. La siringa per il dosaggio del farmaco non deve entrare in contatto con la bevanda. Non sciacquare la siringa, ma pulire solo la parte esterna con un panno asciutto. Non usare se la ghiera di alluminio e' rotta o e' stata rimossa. >>Pazienti anziani. Individuare la dose con attenzione iniziando di solito con il livello piu' basso dell'intervallo terapeutico. >>Uso pediatrico. Pazienti pediatrici hanno richiesto e tollerato dosi piu' elevate.

Effetti indesiderati

Molti effetti indesiderati associati alla terapia con ciclosporina sono dose-dipendenti e regrediscono con la riduzione della dose. In tutte le indicazioni il profilo di effetti collaterali complessivo e' essenzialmente lo stesso; esistono tuttavia differenze di incidenza e gravita'. A causa delle dosi iniziali piu' elevate e della maggiore duratadella terapia di mantenimento necessaria dopo trapianto, gli effetti indesiderati sono piu' frequenti e comunemente piu' gravi in soggetti sottoposti a trapianto che in pazienti trattati per altre indicazioni.Reazioni anafilattoidi sono state osservate dopo somministrazione i.v. I pazienti in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina inclusi, sono ad aumentato rischio di infezioni (virali, batteriche, micotiche, parassitarie). Possono insorgere infezioni di tipo generalizzato e di tipo localizzato. Le infezioni preesistenti possono anche aggravarsi e la riattivazione delle infezioni da Poliomavirus puo' condurre a nefropatia associata a Poliomavirus (PVAN) o a leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata a virus JC. Sono stati riportati esiti gravi e/o fatali. I pazienti in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina inclusi, sono ad aumentato rischio di sviluppare linfomi o disordini linfoproliferativi e altri tumori, in particolare della pelle. La frequenza di tumori aumenta con l'intensita' e la durata della terapia. Alcuni tumori possono avere un esito fatale. >>Riassunto delle reazioni avverse. Le reazioni avverse sono elencate sulla base della frequenza, la piu' frequente per prima, e utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, >Altre reazioni avverse dall'esperienza postmarketing. Ci sono stati casi da studi clinici e segnalazioni postmarketing spontanee di epatotossicita' e danno epatico incluse colestasi, ittero, epatite ed infarto epatico in pazienti trattati con ciclosporina. Molte segnalazioni includevano pazienti con co-morbidita' significative, condizioni sottostanti ed altri fattori confondenti incluse complicanze infettive e terapie concomitanti con potenziale epatotossico. In alcuni casi, principalmente nei pazienti trapiantati, sono stati segnalati esiti fatali. In alcuni pazienti sono state osservate neoplasie maligne o malattie linfoproliferative, ma la loro incidenza e distribuzione sono simili a quelle in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva tradizionale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO>>Gravidanza. Gli studi condotti negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva nel ratto e nel coniglio. L'esperienza con il medicinale in donne in gravidanza e' limitata. Le donne gravide sottoposte a trapianto in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina eregimi contenenti ciclosporina compresi, sono a rischio di parto prematuro (>Allattamento. La ciclosporina passa nel latte materno. Le madri in trattamento con il prodotto non devono quindi allattare al seno.

Indicazioni

>>Trapianto d'organo. Prevenzione del rigetto del trapianto allogenico di rene, fegato, cuore, cuore-polmone, polmone e pancreas. Trattamento del rigetto di trapianto in pazienti che hanno ricevuto precedentemente altre terapie immunosoppressive. >>Ttapianto di midollo osseo. Prevenzione del rigetto del trapianto di midollo osseo. Profilassi e trattamento della "malattia da trapianto verso ospite" ("graft versus host-disease" o GVHD). >>Uveite endogena. Trattamento dell'uveite posteriore o intermedia di origine non infettiva, in fase attiva, a rischio di grave perdita della funzione visiva, quando le terapie convenzionalinon sono risultate efficaci o provocano effetti indesiderati inaccettabili. Trattamento dell'uveite in morbo di Behcet, con ripetuti attacchi infiammatori a carico della retina. >>Sindrome nefrosica. Sindrome nefrosica steroido-dipendente e steroido-resistente in adulti e bambini, dovuta a glomerulopatie quali glomerulonefrite a lesioni minime, glomerulosclerosi focale e segmentaria e glomerulonefrite membranosa. Ilprodotto e' efficace nell'indurre la remissione della malattia ed e' utilizzato anche cometerapia di mantenimento. Risulta inoltre efficacenel mantenere la remissione indotta dai corticosteroidi, consentendone il loro risparmio e/o sospensione. >>Artrite reumatoide. Trattamentodell'artrite reumatoide severa in fase attiva, in pazienti in cui i classici farmaci antireumatici a lenta azione risultano inappropriati oinefficaci. >>Psoriasi. Trattamento della psoriasi grave in pazienti in cui le terapie convenzionali sono inefficaci o inappropriate. >>Dermatite atopica. Il prodotto e' indicato nei pazienti con dermatite atopica grave, quando e' richiesta una terapia sistemica.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti, o a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Generalmente controindicato in gravidanza. Allattamento. Preparazioni a base di Hypericum perforatum non devono essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti ciclosporina, a causa del rischio di decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica di ciclosporina.

Composizione ed Eccipienti

>>Capsule di gelatina. Soluzione di riempimento: DL-a-tocoferolo, etanolo assoluto, glicole propilenico, olio di ricino poliossietilenato idrogenato, mono-, di- e trigliceridi di olio di mais. Costituenti della capsula: ossido di ferro nero (per le capsule da 25 e 100 mg), titanio diossido, glicerolo 85%, glicole propilenico, gelatina, etanolo, acqua. >>Soluzione orale. DL-a-tocoferolo, etanolo assoluto, glicole propilenico, olio di ricino poliossietilenato idrogenato, mono-, di- e trigliceridi di olio di mais.

Avvertenze

La ciclosporina aumenta il rischio di insorgenza di linfomi e altre neoplasie maligne. Puo' portare a patologie immunoproliferative e neoplasie d'organo, alcune delle quali con esito mortale. Evitare l'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti. Non esporsi a raggi ultravioletti B o fotochemioterapia con PUVA. La ciclosporina predispone i pazienti allo sviluppo di diverse infezioni batteriche, micotiche, parassitarie e virali, spesso con intervento di patogeni opportunisti. E' stataosservata l'attivazione di infezioni latenti da Poliomavirus che possono condurre a nefropatia associata a Poliomavirus, soprattutto nefropatia da virus BK o a leucoencefalopatia progressiva multifocale associata a virus JC. Sono stati riportati esiti gravi e/o fatali. Puo' aumentare la creatininemia o l'uremia. Queste alterazioni sono dose-dipendenti, reversibili e normalmente rispondono ad una riduzione della dose. Durante una terapia a lungo termine, alcuni pazienti potrebbero sviluppare alterazioni strutturali del Puo' aumentare la bilirubinemia e gli enzimi epatici; anche queste modificazioni sono dose-dipendenti e reversibili. Ci sono stati case segnalazioni di epatotossicita' e dannoepatico, anche con esiti fatali. Controllare i parametri e, se necessario, ridurre la dose. Nel periodo iniziale post-trapianto di fegato, valutare i livelli ematici e impiegarli come guida alla determinazionedel dosaggio. Durante la terapia, monitorare la pressione arteriosa; in caso di riscontro di ipertensione, adottare un'adeguata terapia antiipertensiva. Puo' indurre un aumento lieve e reversibile dei trigliceridi plasmatici. In caso di aumento significativo, e' consigliabile l'assunzione di una dieta ipolipidica e, se necessario, la riduzione deldosaggio di ciclosporina. La ciclosporina aumenta il rischio di iperkaliemia. La ciclosporina incrementa la clearance del magnesio e cosi' puo' determinare ipomagnesiemia sintomatica. Porre attenzione nei pazienti con iperuricemia. Durante il trattamento, le vaccinazioni possonoessere meno efficaci e l'impiego di vaccini vivi attenuati deve essere evitato. Prestare attenzione quando lercanidipina e' somministrata contemporaneamente a ciclosporina. La ciclosporina puo' aumentare i livelli ematici di terapie concomitanti che sono substrati di glicoproteine-P (Pgp). Contiene etanolo. Contiene olio di ricino poliossietilenato che puo' causare disturbi gastrici e diarrea. >>Indicazioni diverse da trapianto. Non somministrare a pazienti con funzionalita' renale compromessa (eccetto pazienti affetti da sindrome nefrosica con insufficienza renale non grave), ipertensione non controllata, infezioni non trattate o qualsiasi tipo di neoplasia maligna. >>Uveite endogena. Poiche' puo' alterare la funzionalita' renale, valutare frequentemente tale parametro e ridurre la dose del 25-50% se, in piu' di una misurazione, la creatinina sierica e'aumentata del 30% rispetto al valore basale. >>Sindrome nefrosica. Valutare frequentemente la funzionalita' renale, e ridurre la dose del 25-50% se la creatinina sierica risulta aumentata di oltre il 30% rispetto al basale in piu' di una misurazione. Tratatre inizialmente i pazienti con disfunzione renale al basale con 2,5 mg/kg/die ed effettuare frequenti controlli della funzionalita' renale. Considerare una biopsia renale per pazienti con lievi lesioni nefropatiche steroido-dipendenti in cui e' stato somministrato il prodottoper piu' di un anno. Sono stati riportati casi di neoplasie maligne. >>Srtrite reumatoide. Determinare la creatinina sierica pre-trattamento almeno due volte; durante i primi tre mesi monitorare i livelli sierici della creatinina ogni due settimane, poi una volta al mese. Dopo 6mesi di terapia misurare la creatinina sierica ogni 4-8 settimane. Monitorare piu' frequentemente se si aumenta la dose o si inizia un trattamento concomitante con un FANS o se ne incrementi il dosaggio. Se lacreatinina sierica supera del 30% i valori basali in piu' di una determinazione, ridurre il dosaggio. Se aumenta di oltre il 50%, ridurre del 50%. Se la riduzione non e'sufficiente a diminuire la creatinina sierica entro un mese, interrompere il trattamento. In caso di ipertensione non controllabile, interrompere il trattamento. Si ha un aumento del rischio di malattie linfoproliferative. Occorre attenzione quando e' somministrato con metotrexato. >>Psoriasi. Misurare i livelli basalidella creatinina sierica almeno 2 volte prima del trattamento e ogni 2 settimane per i primi tre mesi di terapia. Se la concentrazione della creatinina rimane stabile, controllare ogni mese. Ridurre la dose del 25-50% se la creatinina sierica risulta aumentata del 30% rispetto al basale in piu' di una misurazione. Se tale riduzione non porta ad una correzione entro un mese, interrompere il trattamento. In caso di ipertensione non controllabile, interrompere il trattamento. Trattare gli anziani solo in caso di psoriasi invalidante. E' stata segnalata la comparsa di neoplasie maligne. Sottoporre a biopsia lesioni cutanee non tipiche della psoriasi, che potrebbero far pensare a lesioni neoplastiche o pre-neoplastiche maligne, prima del trattamento. I pazienti che presentano alterazioni cutanee neoplastiche o pre-neoplastiche maligne possono iniziare il trattamento solo dopo un adeguato trattamento di tali lesioni e se non esistono alternative terapeutiche. Si e' osservata una malattia linfoproliferativa, reversibile alla sospensione. >>Dermatite atopica. Misurare i livelli basali della creatinina sierica almeno 2 volte prima del trattamento e ogni 2 settimane per i primi tre mesi di terapia. Se la creatinina sierica rimane stabile, controllare ogni mese. Ridurre la dose del 25-50% se la creatinina sierica risulta aumentata oltre il 30% in piu' di una misurazione. Se tale riduzione non corregge il parametro entro un mese, sospendere il trattamento. In caso di ipertensione non controllabile interrompere il trattamento.Non usare in in soggetti pediatrici con dermatite atopica. Trattare ipazienti anziani solo in caso di dermatite atopica invalidante. Una eventuale linfoadenopatia benigna si puo' associare ad una riacutizzazione della dermatite atopica, e scompare sempre spontaneamente o con ilmiglioramento generale della malattia. Controllare la linfoadenopatia, e nel caso persistesse effettuare una biopsia linfonodale per accertare l'assenza di un linfoma. Iniziare il trattamento in assenza di infezioni in atto dovute a Herpes simplex; tuttavia, a meno di infezioni gravi, non occorre interrompere il prodotto in caso di insorgenza durante il trattamento. Le infezioni cutanee da Staphylococcus aureus non sono una controindicazione, ma vanno trattate con agenti antibattericiidonei. Evitata la somministrazione orale di eritromicina. Controllare attentamente i livelli ematici di ciclosporina, la funzionalita' renale, ed eventuali effetti indesiderati.

Gravidanza e Allattamento

>>Gravidanza. Gli studi condotti negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva nel ratto e nel coniglio. L'esperienza con il medicinale in donne in gravidanza e' limitata. Le donne gravide sottoposte a trapianto in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina eregimi contenenti ciclosporina compresi, sono a rischio di parto prematuro (>Allattamento. La ciclosporina passa nel latte materno. Le madri in trattamento con il prodotto non devono quindi allattare al seno.

Interazioni con altri prodotti

Le concentrazioni plasmatiche e nel sangue in toto di ciclosporina possono essere ridotte dall'associazione con preparazioni a base di Hypericum perforatum. Pertanto, non somministrare tali preparazioni con ciclosporina. L'effetto di induzione puo' persistere per almeno 2 settimane dopo l'interruzione dei prodotti a base di Hypericum perforatum. Se un paziente sta assumendo in contemporanea prodotti a base di Hypericum perforatum, controllare i livelli ematici di ciclosporina e interrompere i prodotti a base di Hypericum perforatum. I livelli ematici diciclosporina potrebbero aumentare con l'interruzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di ciclosporina potrebbe richiedere un aggiustamento. La contemporanea assunzione di succo di pompelmo aumenta la biodisponibilita' della ciclosporina. Vari farmaci sono in grado di aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche o ematiche di ciclosporina, agendo per inibizione competitiva o induzione degli enzimi epatici coinvolti nel suo metabolismo, in particolare il CYP3A4. La ciclosporina e' anche un inibitore del CYP3A4 e della glicoproteina- P, trasportatore di efflusso multifarmaco e puo' aumentare i livelli plasmatici di farmaci concomitanti che sono substrati dell'enzima CYP3A4 e/o del trasportatore. Medicinali che diminuiscono le concentrazioni di ciclosporina: barbiturici, carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, nafcillina, sulfadimidina e.v., rifampicina, octreotide, probucolo, orlistat, Hypericum Perforatum, ticlopidina, sulfinpirazone, terbinafina, bosentan. Medicinali che aumentano le concentrazioni di ciclosporina: antibiotici macrolidici (eritromicina, azitromicina e claritromicina), ketoconazolo, fluconazolo, itraconazolo, voriconazolo, diltiazem, nicardipina, verapamil, metoclopramide, contraccettivi orali, danazolo, metilprednisolone (dosi elevate), allopurinolo, amiodarone, acido colico e derivati, inibitori delle proteasi, imatinib, colchicina, nefazodone. Porre attenzione nell'associare con farmaci con effetti nefrotossici noti. Evitare l'associazione con tacrolimus per l'aumento potenziale dellanefrotossicita'. L'associazione con nifedipina puo' aumentare l'incidenza di iperplasia gengivale. Dopo l'associazione con lercanidipina, si e' osservato un aumento nell'AUC di lercanidipina di tre volte e nell'AUC di ciclosporina del 21%. Si raccomanda cautela quando la ciclosporina e' somministrata contemporaneamente a lercanidipina. La ciclosporina e' un inibitore altamente potente delle Pgp e puo' aumentare i livelli ematici di terapie concomitanti che sono substrati delle Pgp come aliskiren. In seguito a somministrazione concomitante di ciclosporina con aliskiren, la Cmax di aliskiren era aumentata di circa 2,5 voltee l'AUC di circa 5 volte. Comunque, il profilo farmacocinetico di ciclosporina non si era alterato significativamente. Porre attenzione in associazione con aliskiren. L'associazione con diclofenac puo' alterare reversibilmente la funzionalita' renale in seguito ad un notevole aumento della biodisponibilita' del diclofenac, dovuta molto probabilmente alla riduzione dell'effetto di primo passaggio al quale e' sottoposta la molecola. La somministrazione contemporanea di ciclosporina e FANS con effetto di primo passaggio ridotto non dovrebbe aumentare la biodisponibilita'. Puo' ridurre la clearance di digossina, colchicina, prednisolone, degli inibitori dell' HMG-CoA reduttasi e di etoposide. In pazienti in trattamento con digitale e' stata osservata severa tossicita' da digitale nei primi giorni di trattamento con ciclosporina. Cisono anche segnalazioni in merito alla potenzialita' della ciclosporina di amplificare gli effetti tossici della colchicina come miopatia eneuropatia. In caso di somministrazione concomitante con digossina o colchicina, monitorare per rilevare precocemente qualunque manifestazione di tossicita' da digossina o colchicina, dopo una riduzione del dosaggio o dalla sospensione del farmaco stesso. Sono stati segnalati casi di tossicita' muscolare con l'associazione di ciclosporina e lovastatina o atorvastatina, pravastatina e raramente fluvastatina. Ridurre il dosaggio di queste statine in caso di associazione con ciclosporina. In pazienti con segni e sintomi di miopatia o in presenza di fattoridi rischio che predispongono ad un grave danno renale, sospendere temporaneamente o interrompere le statine. Everolimus o sirolimus in combinazione con ciclosporina in microemulsione a dose piena e' stato osservato un aumento della creatinina sierica, spesso reversibile con la riduzione della ciclosporina. Everolimus e sirolimus hanno influito solo minimamente sulla farmacocinetica della ciclosporina. L'associazionecon ciclosporina aumenta in modo significativo i livelli ematici di everolimus e di sirolimus. E' richiesta cautela nell'uso concomitante di farmaci risparmiatori di potassio o farmaci contenenti potassio poiche' potrebbero portare ad aumenti significativi del potassio sierico. Puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche di repaglinide e pertantoaumentare il rischio di ipoglicemia. >>Raccomandazioni. Durante la somministrazione contemporanea di un farmaco potenzialmente nefrotossicocontrollare attentamente la funzionalita' renale. In caso di grave alterazione della funzionalita' renale ridurre il dosaggio del farmaco concomitante o considerare un trattamento alternativo. Nei pazienti trapiantati ci sono state segnalazioni isolate di considerabile ma reversibile insufficienza della funzionalita' renale dopo la somministrazione concomitante di derivati dell'acido fibrico. In questi pazienti controllare la funzione renale. In caso di significativa insufficienza renale interrompere il trattamento concomitante. Nei pazienti sottoposti a trapianto misurare frequentemente la concentrazione di ciclosporina nel sangue e, se necessario, correggerne il dosaggio, soprattutto durante l'inizio o l'interruzione del farmaco concomitante. Qualora vengano contemporaneamente somministrati farmaci in grado di aumentare le concentrazioni ematiche di ciclosporina, una frequente valutazione dellafunzionalita' renale e un attento monitoraggio degli effetti collaterali correlati alla ciclosporina potrebbero essere piu' appropriati della misurazione dei livelli ematici. Evitare l'associazione con nifedipina in pazienti che hanno manifestato iperplasia gengivale in seguito all'uso di ciclosporina. Somministrare i FANS che sono soggetti a un metabolismo di primo passaggio a dosi inferiori a quelle che verrebberousate in pazienti che non assumono ciclosporina. In caso di uso concomitante di ciclosporina e digossina, colchicina, inibitori dell' HMG-CoA reduttasi o prednisolone, e' necessario un attento controllo clinico che permetta un rilevamento precoce di eventuali effetti tossici causati dal farmaco, che dovranno essere contrastati con la riduzione o l'interruzione del farmaco stesso.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

>>Capsule molli. Lasciare le capsule nel blister fino all'assunzione.All'apertura del blister si puo' rilevare un odore caratteristico: cio' e' normale e non pregiudica l'utilizzo del farmaco. Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. >>Soluzione orale. Dopo l'apertura il contenuto del flacone deve essere utilizzato entro 2 mesi. Non conservare il flacone in frigorifero. Al di sotto di 20 gradi C puo' presentarsi una formazione gelatinosa, e si possono osservare leggeri flocculi e un lieve sedimento, la cui formazione e' tuttavia reversibilealla temperatura di 25-30 gradi C. Questi fenomeni non compromettono l'efficacia e la sicurezza del prodotto; il dosaggio mediante la pipetta risulta comunque preciso. Conservare tra 15 gradi C e 30 gradi C.