retacrit*6sir 1000ui 0,3ml eritropoietina pfizer italia srl

Che cosa è retacrit 6sir 1000ui 0,3ml?

Retacrit soluzione iniettabile prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Retacrit risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antianemici, eritropoietina.
Contiene i principi attivi: epoetina zeta
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una siringa preriempita con 0,3 ml di soluzione iniettabile contiene 1000 unita' internazionali (ui) di epoetina zeta (eritropoietina umanaricombinante).
Codice AIC: 038381024 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici. Trattamento dell'anemiaassociata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale. Trattamento dell'anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi. Puo' essere usato per incrementare la quantita' di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L'uso inquesta indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferitidi eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo apazienti con anemia di grado moderato (in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l'intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o piu' unita' di sangue per le donne, 5 o piu' unita' per gli uomini).

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Posologia

Per il trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica somministrare per via endovenosa. Non si deve superare il limite massimo della concentrazione target di emoglobina (compresa tra 10 e 12 g/dl per gli adulti, tra 9,5 e 11 g/dl per i pediatrici). In caso contario, aggiustare la dose. La variabilita' dell'emoglobina deve essere gestita attraverso l'aggiustamentodella dose, rispetto ad un intervallo target di emoglobina compreso tra 10 g/dl e 12 g/dl. Evitare un livello prolungato di emoglobina superiore a 12 g/dl. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Per i pazienti adulti in emodialisi, il trattamento e' diviso in due fasi. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana. Fase di mantenimento: aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa. I pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un'anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Per i pazienti pediatrici in emodialisi, il trattamento e' in due fasi: previste due fasi. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana,a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l'obiettivo prefissato. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11g/dl (5,9-6,8 mmol/l). Bambini ed adolescenti sotto i 30 kg con un livello iniziale di emoglobina molto basso possono richiedere dosi di mantenimento piu' elevate. Per i pazienti adulti in dialisi peritoneale,il trattamento e' diviso in due fasi. Fase di correzione: la dose iniziale e' di 50 UI/kg di peso 2 volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento: aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina. La dose di mantenimento e' compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali. Per i pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati, il trattamento e' diviso in due fasi. Fase di correzione: una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa, seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l'obiettivo desiderato. Fase di mantenimento: aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina. La dose di mantenimento e' compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. Per il trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia somministrare per via sottocutanea. La variabilita' dell'emoglobina deve essere gestita attraverso l'aggiustamento della dose, rispetto ad un intervallo target di emoglobina compreso tra 10 g/dl e 12 g/dl. Si deve evitare un livello prolungato di emoglobina superiore a 12 g/dl. La terapia deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale e' di 150 UI/kg, 3 volte allasettimana per via sottocutanea. In alternativa, somministrare per viasottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l'emoglobina e' aumentata di almeno 1 g/dl o la conta dei reticolociti e' aumentata di >= 40000 cellule/mcl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg unavolta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l'aumentodi emoglobina e' < 1 g/dl e la conta dei reticolociti e' aumentata di< 40000 cellule/mcl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l'emoglobina e' aumentata di >= 1g/dl o la conta dei reticolociti e' aumentata di >= 40000 cellule/mcl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia,se l'aumento di emoglobina e' < 1 g/dl e la conta dei reticolociti e'aumentata di < 40000 cellule/mcl rispetto ai valori basali, e' improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Aggiustamento posologico: se l'incremento di emoglobina e' maggiore di 2 g/dl al mese, la dose deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 12 g/dl, sospendere la terapia finche' non ritorna a 12 g/dl o scende al di sotto di tale valore, quindi ripristinare la terapia a una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Per i pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa, somministrare per via endovenosa. Somministrare dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici che richiedono un predeposito di>= 4 unita' di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l'intervento. Per l'intera durata della terapia tutti i pazienti devono ricevere un'adeguata integrazione di ferro. La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile. Per via endovenosa, la somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati e' possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. Oppure, iniettare al termine della dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml di soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un'immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali e' preferibile optare per una somministrazione piu' lenta. Non somministrare per infusione endovenosa. Per via sottocutanea, non mischiarecon altri farmaci. non superare il volume massimo di 1 ml per singolasede d'iniezione per via sottocutanea. In caso di volumi superiori e'necessario scegliere piu' sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensi' per via endovenosa.

Effetti indesiderati

E' un medicinale biologico. I risultati di studi clinici sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l'8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso deltrattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente dellapressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un'encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. In associazione con l'epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, comecefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all'inizio del trattamento. E' stata osservata trombocitosi, ma questo evento e' molto raro. In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l'epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilita', compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica.E' stata osservata eritroblastopenia (PRCA) mediata da anticorpi dopomesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine. Nei pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati, la reazione avversa piu' frequente nell'ambito del trattamento con epoetina alfa e' l'aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell'ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa puo' essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all'inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili aun'encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessita' di intervento medico immediato etrattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazientioncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica trattati con epoetina alfa puo' verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deveeffettuare uno stretto monitoraggio dell'emoglobina e della pressionearteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici e' stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari. Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa: indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato.

Indicazioni

Trattamento dell'anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici. Trattamento dell'anemiaassociata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale. Trattamento dell'anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi. Puo' essere usato per incrementare la quantita' di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L'uso inquesta indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferitidi eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo apazienti con anemia di grado moderato (in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l'intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o piu' unita' di sangue per le donne, 5 o piu' unita' per gli uomini).

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa (Pure Red CellAplasia, PRCA) in seguito a trattamento con eritropoietina non devonoessere sottoposti a terapia con il farmaco ne' con altri tipi di eritropoietina. Ipertensione non controllata. Nell'indicazione incremento della quantita' di sangue autologo: infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica. Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un'adeguata profilassi antitrombotica.

Composizione ed Eccipienti

Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina, acqua per soluzioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH).

Avvertenze

Durante la terapia potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all'inizio e nel corso della terapia, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti gia' trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento deve essere sospeso. Va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all'interno dell'intervallo di normalita'. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia. Al fine di assicurare una risposta ottimale all'eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici); in tutti ipazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un'integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die. Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell'anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio di eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che puo' essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero e' da considerarsi 'povero di sodio'. Per pazienticon insufficienza renale cronica non sono ancora disponibili dati sufficienti sull'immunogenicita' riguardo all'uso per via sottocutanea inpazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa (PRCA) indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari finoa quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L'aumento di emoglobina deve essere all'incirca di 1 g/dl al mese e non deve superare i 2 g/dl al mese, per ridurre al minimoil rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Sono stati segnalati, molto raramente,casi di PRCA mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un'improvvisa perdita di efficacia, dimostrata da una diminuzione di emoglobina (1-2 g/dl al mese) con maggiore bisogno di trasfusioni, deve essere eseguito un conteggio dei reticolociti e devono essere valutate le cause tipiche che impediscono larisposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata alcuna causa, deve essere presa in considerazione l'eventualita' di eseguire un esame del midollo osseo per diagnosticare una PRCA. In caso di diagnosi di PRCA, la terapia deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'eventualita' di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. Vanno escluse altre cause di PRCA e deve essere istituita una terapia appropriata. Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l'eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati e' stata osservata iperkaliemia. In questi pazienti la correzione dell'anemia puo' condurre a un aumento dell'appetito e dell'assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. e' necessario monitorare gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati di potassio sierico, allora va considerata la possibilita' di sospendere la somministrazionedi eritropoietina finche' l'iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina e' spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. E' possibile che si verifichi un'occlusione del sistema dialitico se l'eparinizzazione non e' ottimale. Nei pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in chemioterapia, l'intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall'eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l'appropriatezza della terapia. Il questi pazienti se l'emoglobina aumenta piu' di 2 g/dl al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl, e' necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici. Dal momento che si e' osservato un aumento dell'incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici, tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento, particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari. In pazienti adulti candidati a interventi chirurgicifacenti parte di un programma di predonazione autologa, devono essereosservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate a tali programmi, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Per quanto riguarda il potenziale oncogenico, le epoetine sono fattori di crescita che stimolano principalmente la produzione di eritrociti. I recettori dell'eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una serie di cellule neoplastiche.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Di conseguenza, in linea generale l'eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l'allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto.

Interazioni con altri prodotti

Non e' dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilita' di un'interazione con altri farmaci. Qualora l'eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all'aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un'interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2.C - 8.C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Durante l'uso ambulatoriale, il paziente puo' togliere il prodotto dal frigorifero e conservarlo a temperatura ambiente (non superiore ai 25.C) per un singolo periodo di 3 giorni al massimo.