rebif sc 12sir 6000000ui 22mcg interferone merck serono spa

Che cosa è rebif sc 12sir 6mui 22mcg?

Rebif soluzione iniettabile prodotto da merck serono spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Rebif risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di immunostimolanti.
Contiene i principi attivi: interferone beta 1a
Composizione Qualitativa e Quantitativa: interferone beta-1a.
Codice AIC: 034091037 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento della sclerosi multipla con recidive. Negli studi clinici, cio' veniva caratterizzato da due o piu' esacerbazioni nei due anni precedenti. Non e' stata dimostrata l'efficacia nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva in assenza di esacerbazioni.

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Posologia

Il trattamento dovra' essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia. Il prodotto e' disponibilein tre dosaggi: 8,8 mcg, 22 mcg e 44 mcg. Per i pazienti che inizianoil trattamento con il medicinale, e' disponibile una confezione contenente il farmaco da 8,8 mcg e 22 mcg, che corrisponde alle necessita' del paziente durante il primo mese di inizio terapia. La posologia consigliata e' di 44 mcg tre volte a settimana per iniezione sottocutanea. Una dose inferiore, di 22 mcg, sempre tre volte a settimana per iniezione sottocutanea, e' consigliabile per i pazienti che non tollerano il dosaggio piu' elevato, secondo il parere medico. Quando si inizia per la prima volta il trattamento con il medicinale, la dose va aumentata gradualmente, per permettere lo sviluppo della tachifilassi e quindi una riduzione delle reazioni avverse. La confezione iniziale corrisponde alla dose necessaria al paziente per il primo mese di trattamento. Popolazione pediatrica: non sono stati condotti studi clinici formali o di farmacocinetica su bambini o adolescenti. Tuttavia i pochi datipubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza del medicinale inadolescenti fra 12 e 16 anni di eta', che ricevono il medicinale da 22 mcg tre volte alla settimana per iniezione sottocutanea, e' simile aquello osservato in pazienti adulti. Le informazioni sull'uso del farmaco in bambini al di sotto dei 12 anni di eta' sono molto limitate e percio' non deve essere usato in questa popolazione. Il prodotto vienesomministrato tramite iniezione sottocutanea. Prima di effettuare l'iniezione e 24 ore dopo ogni iniezione si consiglia di somministrare unanalgesico antipiretico per attenuare i sintomi simil-influenzali associati alla somministrazione del farmaco. Al momento non e' noto per quanto tempo i pazienti devono essere trattati. La sicurezza e l'efficacia del medicinale non sono state dimostrate oltre 4 anni di trattamento. Si raccomanda di monitorare i pazienti almeno ogni 2 anni nei primi 4 anni di trattamento con il medicinale, e la decisione di proseguire con una terapia a lungo termine sara' presa dal medico in base alla situazione di ogni singolo paziente.

Effetti indesiderati

La piu' alta incidenza di reazioni avverse associate al trattamento con il farmaco e' correlata alla sindrome simil-influenzale. I sintomi simil-influenzali tendono ad essere maggiori all'inizio del trattamento e a diminuire di frequenza con il proseguimento del trattamento. Sono frequenti aumenti asintomatici dei parametri di funzionalita' epatica e riduzioni della conta leucocitaria (WBC). La maggior parte delle reazioni avverse osservate durante il trattamento con l'interferone beta-1a sono lievi e reversibili, e rispondono bene a riduzioni del dosaggio. Nel caso di effetti indesiderati gravi o persistenti la dose puo'essere temporaneamente ridotta o sospesa. Le reazioni avverse riportate di seguito sono classificate in base alla loro frequenza: molto comuni (>= 1/10); comuni (>= 1/100 - = 1/1.000 - = 1/10.000 - GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOLe donne in eta' fertile devono adottare opportune misure contraccettive. Le pazienti in trattamento con il medicinale che iniziano una gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza devono essere informate sui rischi potenziali e la possibilita' di interrompere il trattamento deve essere presa in considerazione. Nelle pazienti che, prima dell'inizio del trattamento, presentano un elevato tasso di ricadute, deve essere valutata, in caso di gravidanza, la decisione di interrompereil trattamento, rischiando una grave ricaduta o di proseguire il trattamento, aumentando il rischio di aborto spontaneo. Sull'uso del medicinale in gravidanza, sono disponibili informazioni limitate. I dati disponibili indicano che si potrebbe verificare un aumento del rischio di aborto spontaneo. Pertanto l'inizio del trattamento in gravidanza e'controindicato. Non e' noto se il medicinale venga escreto nel latte materno. Tenuto conto del potenziale rischio di gravi effetti collaterali nei lattanti, e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con il prodotto.

Indicazioni

Trattamento della sclerosi multipla con recidive. Negli studi clinici, cio' veniva caratterizzato da due o piu' esacerbazioni nei due anni precedenti. Non e' stata dimostrata l'efficacia nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva in assenza di esacerbazioni.

Controindicazioni ed effetti secondari

Inizio del trattamento in gravidanza; ipersensibilita' all'interferone beta naturale o ricombinante, o ad uno qualsiasi degli eccipienti; depressione grave e/o ideazioni suicide.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo; polossamero 188; l-metionina; alcool benzilico; sodio acetato; acido acetico per regolazione del pH; sodio idrossido per regolazione del pH; acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

I pazienti devono essere informati sulle piu' frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome simil-influenzale. Questi sintomi sono piu' evidenti all'inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravita' conil proseguire del trattamento. Il medicinale deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corsoed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide. E' noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazionecon l'uso dell'interferone. I pazienti in trattamento devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l'eventuale comparsadi sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante laterapia e trattati in modo appropriato. La sospensione della terapia deve essere presa in considerazione. Il medicinale deve essere somministrato con cautela ai pazienti con una storia di epilessia, a quelli in trattamento con farmaci anti-epilettici ed in particolare se la loroepilessia non e' adeguatamente controllata dagli anti-epilettici. I pazienti con malattia cardiaca, quale angina, scompenso cardiaco congestizio o aritmie, devono essere tenuti sotto stretto controllo per osservare eventuali peggioramenti delle loro condizioni cliniche durante l'inizio della terapia con interferone beta-1a. I sintomi della sindrome simil-influenzale associati alla terapia con interferone beta-1a possono essere fonte di stress nei pazienti con problemi cardiaci. Sono stati descritti casi di necrosi sul sito di iniezione (NSI) in pazientiin terapia con il farmaco. Per ridurre al minimo il rischio di necrosi sul sito di iniezione i pazienti devono essere informati: di usare tecniche di iniezione asettiche, di variare il sito di iniezione ad ogni dose. Le procedure per l'auto-somministrazione devono essere periodicamente riesaminate soprattutto se si sono verificate reazioni nel sito di iniezione. Se il paziente presenta un qualsiasi tipo di lesione cutanea, accompagnata da edema o essudazione dal sito di iniezione, il paziente deve essere avvisato di consultare il proprio medico prima dicontinuare le iniezioni. Se i pazienti presentano lesioni multiple, il farmaco deve essere interrotto fino alla completa cicatrizzazione delle lesioni. I pazienti con lesioni singole possono continuare la terapia se la necrosi non e' troppo estesa. In studi clinici con il medicinale aumenti asintomatici dei livelli delle transaminasi epatiche sonostati frequenti e una percentuale pari al 1-3% dei pazienti ha sviluppato incrementi delle transaminasi epatiche alti piu' di 5 volte il limite superiore della norma. In assenza di sintomi clinici, i livelli sierici di ALT devono essere monitorati prima dell'inizio della terapiae a 1, 3 e 6 mesi dall'inizio della terapia, e in seguito, controllati periodicamente. Una riduzione della dose deve essere presa in considerazione nel caso i livelli di ALT siano alti piu' di 5 volte il limite superiore della norma e la dose deve essere gradualmente riaumentataquando i livelli enzimatici si normalizzano. Il medicinale deve essere somministrato con cautela nei pazienti con anamnesi di patologie epatiche significative o evidenza clinica di patologia epatica in forma attiva o abuso di alcool o incremento dei livelli di ALT (>2,5 volte i limiti superiori della norma). Il trattamento deve essere interrotto in caso di comparsa di ittero o altri sintomi clinici di disfunzione epatica. Il medicinale, puo' causare danni epatici gravi, tra cui l'insufficienza epatica acuta. Non e' noto il meccanismo d'azione dei rari casi di disfunzione epatica sintomatica. Non sono stati identificati specifici fattori di rischio. All'impiego di interferoni sono associate alterazioni degli esami di laboratorio. Pertanto, oltre ai test di laboratorio normalmente richiesti per monitorare i pazienti con la sclerosi multipla, si raccomanda di eseguire il monitoraggio degli enzimi epatici, e la conta leucocitaria con formula e la conta delle piastrine,ad intervalli regolari (1, 3 e 6 mesi) dopo l'inizio della terapia con il farmaco e in seguito periodicamente anche in assenza di sintomi clinici. I pazienti in trattamento con il medicinale possono occasionalmente sviluppare alterazioni alla tiroide o peggioramento di alterazioni preesistenti. Un test di funzionalita' tiroidea deve essere effettuato al basale e, se alterato, ripetuto ogni 6-12 mesi dall'inizio del trattamento. Se i valori al basale sono normali, non e' necessario un esame di controllo che deve invece essere effettuato qualora si manifesti una sintomatologia clinica di disfunzione tiroidea. Cautela e stretta sorveglianza devono essere adottate nella somministrazione dell'interferone beta-1a a pazienti con grave insufficienza renale ed epaticae a pazienti con grave mielosoppressione. Possono svilupparsi anticorpi neutralizzanti anti- interferone beta-1a. L'esatta incidenza di tali anticorpi non e' ancora definita. I dati clinici suggeriscono che tra i 24 e 48 mesi di trattamento con il farmaco da 22 mcg, circa il 24%dei pazienti sviluppa anticorpi sierici persistenti contro l'interferone beta-1a. E' stato dimostrato che la presenza di anticorpi attenua la risposta farmacodinamica all'interferone beta-1a (Beta-2 microglobulina e neopterina). Sebbene l'importanza clinica della comparsa degli anticorpi non sia stata completamente chiarita, lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti si associa ad una riduzione dell'efficacia su parametri clinici e di risonanza magnetica. Qualora un paziente dimostri unascarsa risposta alla terapia con il medicinale ed abbia sviluppato anticorpi neutralizzanti, rivalutare il rapporto beneficio/rischio per proseguire o meno il trattamento con il prodotto. L'uso di vari metodi per la determinazione degli anticorpi sierici e le diverse definizionidi positivita' degli anticorpi limitano la possibilita' di confrontare l'antigenicita' tra prodotti differenti. Solo scarsi dati di sicurezza ed efficacia sono disponibili nei pazienti, non in grado di deambulare, affetti da sclerosi multipla. Il prodotto non e' stato sperimentato su pazienti con sclerosi multipla progressiva primaria e non deve essere usato su questi pazienti. Questo medicinale contiene alcool benzilico per ogni dose.

Gravidanza e Allattamento

Le donne in eta' fertile devono adottare opportune misure contraccettive. Le pazienti in trattamento con il medicinale che iniziano una gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza devono essere informate sui rischi potenziali e la possibilita' di interrompere il trattamento deve essere presa in considerazione. Nelle pazienti che, prima dell'inizio del trattamento, presentano un elevato tasso di ricadute, deve essere valutata, in caso di gravidanza, la decisione di interrompereil trattamento, rischiando una grave ricaduta o di proseguire il trattamento, aumentando il rischio di aborto spontaneo. Sull'uso del medicinale in gravidanza, sono disponibili informazioni limitate. I dati disponibili indicano che si potrebbe verificare un aumento del rischio di aborto spontaneo. Pertanto l'inizio del trattamento in gravidanza e'controindicato. Non e' noto se il medicinale venga escreto nel latte materno. Tenuto conto del potenziale rischio di gravi effetti collaterali nei lattanti, e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con il prodotto.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati effettuati studi di interazione con interferone beta-1a nell'uomo. E noto che gli interferoni riducono l'attivita' degli enzimi dipendenti dal citocromo epatico P450 nell'uomo e negli animali. Occorre prestare attenzione quando si somministra il medicinale in associazione ad altri farmaci con stretto indice terapeutico e in larga misura dipendenti per la loro eliminazione dal sistema epatico del citocromo P450, quali antiepilettici ed alcune classi di antidepressivi. Non e' stata studiata in maniera sistematica l'interazione del medicinale con corticosteroidi o con ormone adrenocorticotropico (ACTH). Studi clinici indicano che i pazienti con sclerosi multipla possono essere trattati con il farmaco e corticosteroidi o ACTH durante le riacutizzazioni.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C) lontano dalla griglia refrigerante. Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Il paziente puo' conservare la confezione del medicinale in uso fuori dal frigorifero ad una temperatura non superiore ai 25 gradi C per una sola volta per un periodo della durata massima di 14 giorni. Successivamente il medicinale deve essere riposto nuovamente nel frigorifero ed utilizzato prima della datadi scadenza.