reaptan fl 30 compresse 5mg+5mg perindopril stroder srl

Che cosa è reaptan 30cpr 5mg+5mg fl?

Reaptan compresse prodotto da stroder srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Reaptan risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori e calcio-antagonisti.
Contiene i principi attivi: perindopril arginina/amlodipina besilato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa contiene 3,395 mg di perindopril equivalente a 5 mg di perindopril arginina e 6,935 mg di amlodipina besilato equivalente a 5mg di amlodipina. una compressa contiene 3,395 mg di perindopril equivalente a 5 mg di perindopril arginina e 13,870
Codice AIC: 038483071 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Terapia sostitutiva per il trattamento dell'ipertensione essenziale e/o della coronaropatia stabile, in pazienti gia' controllati con l'associazione di perindopril e amlodipina, somministrati contemporaneamente allo stesso livello di dose.

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Posologia

Uso orale. Una compressa al giorno come dose singola, da assumere preferibilmente al mattino e comunque prima di un pasto. L'associazione in dose fissa non e' idonea per la terapia iniziale. Se e' richiesta una modifica della posologia, si puo' modificare la dose o prendere in considerazione di eseguire un aggiustamento individuale con una associazione libera. Pazienti con compromissione renale e anziani: l'eliminazione del perindoprilato e' ridotta negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale. Pertanto il consueto follow-up medico includera' il monitoraggio frequente della creatinina e del potassio. Il medicinale puo' essere somministrato ai pazienti con Clcr >= 60 ml/min e non e'idoneo per i pazienti con Clcr < 60 ml/min. In questi pazienti si raccomanda di eseguire un aggiustamento individuale della dose con i monocomposti. Modificazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipinanon sono correlate con il grado di compromissione renale. Pazienti con compromissione epatica: non e' stato stabilito un regime posologico per i pazienti con compromissione epatica. Pertanto il farmaco deve essere somministrato con cautela. Bambini e adolescenti: non somministrare a bambini ed adolescenti in quanto, in questi ultimi, non sono state accertate l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril e dell'amlodipina, da soli o in associazione.

Effetti indesiderati

Frequenza reazioni avverse: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1000, =1/10.000, >Amlodipina. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia/neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazione allergica (orticaria). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: incremento ponderale, calo ponderale; molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, cambiamenti dell'umore. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza, capogiri, cefalea; non comune: tremore, ipoestesia, parestesia; molto rare: ipertonia, neuropatia periferica. Patologie dell'occhio. Non comuni: disturbi della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: sincope; raro: dolore anginoso; molto raro: infarto miocardico, in qualche modo secondario ad un'eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio, aritmia (incluso bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale. Patologievascolari. Comune: vampate; non comune: ipotensione (ed effetti correlati all'ipotensione); molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, rinite; molto raro: tosse. Patologie gastrointestinali. comune: dolore addominale, nausea; non comune: vomito, dispepsia, abitudini intestinali alterate, secchezza delle fauci, turbe gustative; molto raro: iperplasia gengivale, pancreatite, gastrite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, itterocolestatico. Patologie della cute del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, porpora, scoloramento della pelle, aumento della sudorazione; molto raro: edema di Quincke, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, mialgia, crampi muscolari, mal di schiena. Patologie renali e urinarie. Non comune: disturbi della minzione, nicturia, aumentata frequenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema periferico, affaticamento; non comune: dolore toracico, astenia, dolore, malessere. Esami diagnostici. Molto raro: innalzamentodegli enzimi epatici ALT, AST (generalmente in presenza di colestasi). >>Perindopril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia/neutropenia, agranulocitosi o pan citopenia, trombocitopenia, anemia emolitica in pazienti con una deficienza congenita di G-6PDH,diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica (orticaria). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: cambiamenti dell'umore, disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso. comune: capogiri, cefalea, parestesia, vertigini; molto raro: confusione. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito.Patologie cardiache. Molto raro: angina pectoris, infarto miocardico,in qualche modo secondario ad un'eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio, aritmia (incluso bradicardia, tachicardia ventricolaree fibrillazione atriale). Patologie vascolari. Comune: ipotensione (ed effetti correlati all'ipotensione); molto raro: ictus in qualche modo secondario ad un'eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio;non nota: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, tosse; non comune: broncospasmo; molto raro: rinite, polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. comune: dolore addominale, nausea, vomito, dispepsia, disgeusia, diarrea, stipsi; non comune: secchezza delle fauci; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite citolitica o col estatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema di volto, estremita', labbra, membrane mucose, lingua, glottide e/o laringe, sudorazione; comune: prurito, rash cutaneo; molto raro: eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione renale; molto raro: insufficienza epatica; patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia. Esami diagnostici. Raro: aumento dei livelli di bilirubina sierica e degli enzimi epatici; non nota: aumento dell'urea ematica e della creatinina sierica, ipekaliemia. Informazioni aggiuntive relative ad amlodipina: con i calcio antagonisti sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTODati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione sulla gravidanza e l'allattamento il farmaco non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Non e' raccomandato durante l'allattamento. Si deve quindi decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il farmaco considerando l'importanza di questa terapia per la madre.Gravidanza. >>Relativo al perindopril: l'uso di ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita' in seguito all'esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazientiche stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In caso di gravidanza accertata, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante ilsecondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' (diminuzione dellafunzione renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda l'ipotensione. >>Relativo all'amlodipina: i dati su un numero limitato di gravidanze esposte non indicano che l'amlodipina e glialtri antagonisti dei recettori del calcio abbiano un effetto dannososulla salute del feto. Puo' esserci tuttavia il rischio di un parto prolungato. Studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto teratogeno. Allattamento. >>Relativo al perindopril: poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, perindopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. >>Relativo all'amlodipina: non e' noto se l'amlodipina e' escreta nel lattematerno. Simili calcio antagonisti di tipo diidropiridinico sono escreti nel latte materno. Pertanto, in via precauzionale, l'allattamento non e' raccomandato durante la terapia con amlodipina. Fertilita': in alcuni casi di pazienti trattati con calcio antagonisti, sono stati riportati cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi che possono compromettere la fecondazione.

Indicazioni

Terapia sostitutiva per il trattamento dell'ipertensione essenziale e/o della coronaropatia stabile, in pazienti gia' controllati con l'associazione di perindopril e amlodipina, somministrati contemporaneamente allo stesso livello di dose.

Controindicazioni ed effetti secondari

Relative al perindopril: ipersensibilita' al perindopril o a qualunque altro ACE inibitore, anamnesi di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori, angioedema ereditario o idiopatico, secondo e terzo trimestre di gravidanza. Relative all'amlodipina: ipotensione grave, ipersensibilita' all'amlodipina o a qualche altra diidropiridina, shock, incluso shock cardiogeno, ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato), anginapectoris instabile (escluso angina di Prinzmetal), insufficienza cardiaca conseguente ad infarto miocardico acuto (durante i primi 28 giorni).Ipersensibilita' a uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), silice colloidale anidra (E551), magnesio stearato (E470B).

Avvertenze

>>Relative a perindopril: un angioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e' stato raramente segnalato; sospendere immediatamente il trattamento e monitorare sino alla risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui l'edema era limitato al volto e alle labbra, la condizione si e' in genere risolta senza trattamento, benche' gli antiistaminici siano stati utili per dare sollievo ai sintomi. L'angioedema associato ad un edema laringeo puo' essere fatale. Nel caso di edema alla lingua, alla glottide o alla laringe, instaurare una terapia di emergenza, puo' comprendere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento delle vie aeree pervie. Tenere il paziente sotto controllo fino alla completa e mantenuta risoluzione dei sintomi. Raramente e' stato segnalato angioedema intestinale nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale; in alcuni casi in assenza di un'anamnesi di angioedema precedente del viso e i livelli di C-1 esterasi erano normali. Raramente, i pazienti in terapia con ACE-inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano solfato hanno avuto reazioni anafilattoidi a rischio di vita; evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l'ACE-inibitore prima di ogniaferesi. I pazienti in terapia sottoposti a trattamento di desensibilizzazione hanno riportato reazioni anafilattoidi; evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente. Sono state riportateneutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. In pazienti con funzione renale nella norma e senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. Somministrare perindopril con cautelanei pazienti con malattie vascolari del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori complicanti. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che, in pochi casi, non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Se il perindopril viene usato in questi pazienti, eseguire controlli periodici della conta leucocitaria e avvertire i pazienti di segnalare immediatamente qualsiasi segnodi infezione. Non iniziare la terapia durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere immediatamente il trattamento con ACE inibitori e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. Gli ACE- inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa. Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. In pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, monitorare la pressione arteriosa, la funzione renale e i livelli sierici di potassio. Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari. Se dovesse manifestarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata un'infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La comparsa di una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente puo' avvenire senza difficolta' dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia. Somministrare perindopril con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro quali la stenosi aortica o la cardiomiopatia ipertrofica. Nei casi di insufficienza renale e' raccomandata una titolazione individualizzata della dose con i monocomponenti. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un rene solitario trattati con ACE- inibitori, e' stato osservato un aumento del tasso ematico di urea e della creatinina sierica, generalmente reversibile con interruzione del trattamento. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio diipotensione grave e di insufficienza renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa e' stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio del tasso ematico di urea e della creatinina sierica. Raramente, il trattamento con ACE-inibitori e' stato associato a una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. I pazienti in trattamento con ACE-inibitori nei quali compaia ittero o un aumento significativo degli enzimi epatici debbono sospendere l'ACE-inibitore ed essere posti sotto appropriato controllo medico. Gli ACE-inibitori provocano la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera. Perindopril puo' essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera. E' stata riportata tosse. In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, il farmaco puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia. E' stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o di sostituti del sale contenenti potassio, puo' provocare un aumento significativo del potassio plasmatico. L'iperkaliemia puo' indurre gravi aritmie, qualche volta fatali. Se l'uso concomitante del perindopril e dei farmaci sopramenzionati e' ritenuto appropriato, devono essere usati con cautela econ un frequente monitoraggio del potassio plasmatico. In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE- inibitore. >>Relative all'amlodipina: l'emivita plasmatica dell'amlodipina e' maggiore nei pazienti con una ridotta funzionalita' epatica. Somministrare con cautela in questo tipo di pazienti, conun attento monitoraggio degli enzimi epatici. Trattare i pazienti coninsufficienza cardiaca con cautela. In uno studio l'amlodipina e' stata associata a un aumento delle segnalazioni di edema polmonare nonostante non vi fosse nessuna differenza significativa in termini di incidenza di un peggioramento dell'insufficienza cardiaca rispetto al placebo. L'associazione con litio, diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio, o dantrolene e' sconsigliata.

Gravidanza e Allattamento

Dati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione sulla gravidanza e l'allattamento il farmaco non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Non e' raccomandato durante l'allattamento. Si deve quindi decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il farmaco considerando l'importanza di questa terapia per la madre.Gravidanza. >>Relativo al perindopril: l'uso di ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita' in seguito all'esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazientiche stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In caso di gravidanza accertata, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante ilsecondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' (diminuzione dellafunzione renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda l'ipotensione. >>Relativo all'amlodipina: i dati su un numero limitato di gravidanze esposte non indicano che l'amlodipina e glialtri antagonisti dei recettori del calcio abbiano un effetto dannososulla salute del feto. Puo' esserci tuttavia il rischio di un parto prolungato. Studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto teratogeno. Allattamento. >>Relativo al perindopril: poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, perindopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. >>Relativo all'amlodipina: non e' noto se l'amlodipina e' escreta nel lattematerno. Simili calcio antagonisti di tipo diidropiridinico sono escreti nel latte materno. Pertanto, in via precauzionale, l'allattamento non e' raccomandato durante la terapia con amlodipina. Fertilita': in alcuni casi di pazienti trattati con calcio antagonisti, sono stati riportati cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi che possono compromettere la fecondazione.

Interazioni con altri prodotti

>>Relative al perindopril. Uso concomitante non raccomandato. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: in alcuni pazienti si puo' verificare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono comportare significativi aumenti del potassio sierico. L'associazione con questi farmaci non e' raccomandata. Se e' prescritto l'uso concomitante di questi farmaci per la presenza di ipokaliemia documentata, devono essere assunti con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio sierico. Litio: sono stati riscontrati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio (grave neurotossicita'). L'associazione non e' raccomandata. Se si dimostra necessaria, eseguire unaccurato monitoraggio dei livelli plasmatici di litio. Estramustina: rischio di aumentati effetti avversi come l'edema angioneurotico (angioedema). Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Farmaciantinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa aspirina >=3 g al giorno: puo' verificarsi una attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'usoconcomitante puo' portare ad un maggiore rischio di un peggioramento della funzionalita' renale e a un aumento del potassio sierico. Tale combinazione deve essere somministrata con cautela. Idratare i pazientie prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. Antidiabetici: la somministrazione di ACE-inibitori puo' indurre uneffetto ipoglicemico nei pazienti diabetici che ricevono insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti. La comparsa di episodi ipoglicemici e' molto rara. Uso concomitante da tenere sotto sorveglianza: Diuretici: i pazienti in trattamento con diuretici possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia conACE-inibitori. La comparsa di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l'assunzione di sale prima di iniziare una terapia con il perindopril, a dosibasse e progressive. Simpaticomimetici: possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori. Oro: in pazienti in terapia con sali d'oro iniettabili e concomitante terapia con ACE-inibitor,i sono state riportate raramente reazioni nitritoidi. >>Relative all'amlodipina. Uso concomitante non raccomandato. Dantrolene (infusione): negli animali, sono state osservate fibrillazioni ventricolari letali in seguito alla somministrazione del verapamil e del dantrolene per via ev. Perestrapolazione, l'associazione di amlodipina e dantrolene deve essereevitata. Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Induttori del CYP3A4: la co-somministrazione di questi farmaci puo' condurrea concentrazioni plasmatiche ridotte di amlodipina a causa di un aumento del metabolismo epatico dell'amlodipina provocata da questi induttori. Usare cautela quando si associa amlodipina e induttori del CYP3A4, se necessario procedere ad un aggiustamento della posologia dell'amlodipina. Inibitori del CYP3A4: la co-somministrazione puo' aumentare la concentrazione plasmatica dell'amlodipina e di conseguenza i suoi effetti avversi. Quando si associa l'amlodipina all'itraconazolo o al ketoconazolo si deve procedere con cautela e se necessario procedere la posologia dell'amlodipina deve essere aggiustata. Uso concomitante da tenere sotto sorveglianza. Beta-bloccanti usati nell'insufficienza cardiaca: rischio di ipotensione, debolezza cardiaca in pazienti con insufficienza cardiaca, sia latente sia non controllata. Il beta-bloccantepuo' inoltre minimizzare il riflesso simpatico in caso di eccessiva ripercussione emodinamica. Altre associazioni In monoterapia, l'amlodipina e' stata somministrata con sicurezza insieme a diuretici tiazidici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, nitrati a lunga durata d'azione, nitroglicerina sublinguale, digossina, warfarin, atorvastatina, sildenafil, farmaci antiacidi, cimetidina, farmaci antinfiammatori non steroidei, antibiotici ed agenti ipoglicemizzanti orali. Infatti, studi specifici condotti con alcuni farmaci non hanno dimostrato nessuna influenza sull'amlodipina. La contemporanea somministrazione di amlodipina e cimetidina non altera la farmacocinetica dell'amlodipina. Quando il sildenafil e l'amlodipina sono stati usati in associazione, ciascun farmacoha esercitato singolarmente il proprio effetto di riduzione della pressione. Succo di pompelmo: la co-somministrazione di 240 ml di succo di pompelmo con una dose orale singola di 10 mg di amlodipina non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica dell'amlodipina.Inoltre, studi specifici condotti con alcuni farmaci hanno dimostratoche l'amlodipina non ha alcuna influenza sui loro parametri farmacocinetici. Atorvastatina: la co-somministrazione di dosi multiple di 10 mg di amlodipina con 80 mg di atorvastatina non ha sostanzialmente modificato i parametri farmacocinetici della atorvastatina allo stato stazionario. Digossina: la co-somministrazione non ha cambiato i livelli sierici o la clearance renale della digossina in volontari normali. Warfarin: in volontari maschi sani, la co-somministrazione non ha alterato significativamente gli effetti del warfarin sul tempo di protrombina. La somministrazione contemporanea di amlodipina e warfarin non ha modificato il tempo di protrombina del warfarin. Ciclosporina: studi farmacocinetici con la ciclosporina hanno dimostrato che l'amlodipina nonaltera in misura significativa la farmacocinetica della ciclosporina.Uso concomitante che richiede particolare attenzione Baclofene. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale e adattamento della posologia dell'antiipertensivo se necessario. Uso concomitante da tenere sotto sorveglianza. Agenti antiipertensivi (quali beta-bloccanti) e vasodilatatori: l'uso concomitante di questi agenti puo' aumentare gli effetti ipotensivi del perindopril e dell'amlodipina. L'uso concomitante di nitroglicerina ed altri nitrati o vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa e deve pertanto essere preso in considerazione con cautela. Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione di acqua e sale da parte dei corticosteroidi). Alfa-bloccanti: aumentato effetto antiipertensivo ed aumentato rischio diipotensione ortostatica. Amifostina: puo' potenziare l'effetto antiipertensivo dell'amlodipina. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: aumentato effetto antiipertensivo e aumentato rischio di ipotensione ortostatica.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Tenere il contenitore ben chiuso per proteggerlo al riparo dall'umidita'. Conservare nella confezione originale.