ranitidina ranb 20 compresse 150mg ranitidina sun pharma italia srl

Che cosa è ranitidina sun 20cpr riv150mg?

Ranitidina ranb compresse rivestite prodotto da sun pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ranitidina ranb risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesofageo.
Contiene i principi attivi: ranitidina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ranitidina cloridrato pari a ranitidina 150 mg.
Codice AIC: 035397417 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ulcera duodenale e dell'ulcera gastrica benigna. Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison e dell'esofagite da reflusso. Trattamento a lungo termine dell'ulcera duodenale e dell'ulcera gastrica benigna per prevenire le loro recidive. Il trattamento a lungotermine e' indicato nei pazienti con una storia di ulcera recidivante.

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Posologia

Adulti: la dose abituale e' pari a 150 mg due volte al giorno, al mattino e alla sera. Nei pazienti con ulcera gastrica o duodenale e' possibile somministrare una dose singola di 300 mg la sera prima di coricarsi. Il trattamento puo' essere prolungato per 4-8 settimane. La dose abituale di mantenimento e' di 150 mg la sera prima di coricarsi. Per il trattamento dell'esofagite da reflusso, la dose raccomandata e' di 150 mg due volte al giorno o 300 mg la sera prima di coricarsi, di solito per otto settimane; se necessario, tale trattamento puo' essere protratto fino a un massimo di 12 settimane. Esofagite acuta: per il trattamento dell'esofagite acuta, la dose e' di 150 mg, da assumere 4 volte al giorno fino a un massimo di 12 settimane. A questo elevato dosaggio non si associa un aumento degli effetti collaterali. Nei pazienti con esofagite non risolta, sia in presenza dell'epitelio di Barrett che in sua assenza, si sconsiglia il trattamento a lungo termine. Sindrome di Zollinger-Ellison: e' possibile aumentare la dose iniziale di 150 mg tre volte al giorno fino a 300 mg tre volte al giorno. Dosi giornaliere frazionate, per un totale di 6 g, sono state ben tollerate. Pazienti anziani: nei pazienti con funzionalita' renale normale, il dosaggio e' uguale a quello stabilito per gli adulti piu' giovani. Bambini:l'esperienza del trattamento con ranitidina nei bambini e' limitata. La dose raccomandata per il trattamento dell'ulcera peptica attiva e' pari a 2-4 mg /kg, due volte al giorno, fino ad una dose massima giornaliera di 300 mg di ranitidina somministrata in piu' dosi. Insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale grave aumentano i livelli plasmatici del farmaco. In tali pazienti, la dose consigliata e' di 150 mg alla sera per 4-8 settimane. La stessa dose viene usata per la terapia di mantenimento. Se non si verifica una guarigione, somministrare 150 mg due volte al giorno e, successivamente, 150 mg alla sera, come terapia di mantenimento. Clearance della creatinina < 50 ml/min: 150 mg; > 50 ml/min: 300 mg. La ranitidina viene eliminata con l'emodialisi. I pazienti in dialisi devono quindi assumere il medicinale dopo ciascuna seduta dialitica. Modo di somministrazione: le compresse devono essere deglutite intere con una sufficiente quantita' di liquido. Se somministrate ai bambini, le compresse possono essere disciolte in acqua o frantumate. Si consiglia di scegliere la forma dosaggio piu'idonea per somministrare il farmaco.

Effetti indesiderati

In rari casi la ranitidina e' stata associata a reazioni di ipersensibilita' (eosinofilia, orticaria, edema angioneurotico, febbre, laringospasmo, broncospasmo, dolore toracico, ipotensione, shock anafilattico), occasionalmente in seguito all'assunzione di una dose singola. In rari casi si e' notato un aumento dei livelli della creatinina nel plasma. Questo aumento si e' dimostrato in genere lieve e si e' normalizzato durante la continuazione del trattamento con ranitidina. Come con altri antagonisti dei recettori H 2, sono stati riportati rari casi di bradicardia e di blocco atrio-ventricolare. L'uso di ranitidina e' stato associato alle seguenti discrasie ematiche: leucopenia e trombocitopenia (in genere reversibili), agranulocitosi e pancitopenia, in certicasi accompagnata da ipoplasia o aplasia midollare. Raramente sono stati riportati: rash cutaneo, compresi rari casi di eritema multiforme,prurito, diarrea, stipsi o nausea e manifestazioni a carico del sistema muscolo-scheletrico, quali artralgia e mialgia. In una piccola percentuale di pazienti si sono manifestate cefalea, a volte severa, e vertigini. Occasionalmente, durante il trattamento con ranitidina, si sono osservati segni di affaticamento. Sono stati riportati stato confusionale e agitazione, reversibili dopo l'interruzione del trattamento con ranitidina, depressione e allucinazioni, soprattutto in pazienti gravemente ammalati o in pazienti anziani. Sono stati riportati casi isolati di visione offuscata (probabilmente dovuta a disturbi dell'accomodazione visiva), i sintomi si sono rivelati reversibili. Si possono verificare alterazioni transitorie dei valori dei tests di funzionalita' epatica (aumento degli enzimi epatici). Occasionalmente si e' osservata epatite (epatocellulare, epatocanalicolare o mista) con o senza ittero. Tali effetti in genere sono reversibili. Sono stati riportati raricasi di pancreatite acuta. Sono stati osservati episodi isolati di gonfiore del seno e / o dolorabilita' in pazienti di sesso maschile (ginecomastia); alcuni di questi casi si sono risolti con la continuazionedella terapia con ranitidina. Per stabilire la causa di tali manifestazioni puo' essere indicata l'interruzione della terapia. Non sono state osservate alterazioni cliniche significative delle funzioni endocrina e gonadica.

Indicazioni

Trattamento dell'ulcera duodenale e dell'ulcera gastrica benigna. Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison e dell'esofagite da reflusso. Trattamento a lungo termine dell'ulcera duodenale e dell'ulcera gastrica benigna per prevenire le loro recidive. Il trattamento a lungotermine e' indicato nei pazienti con una storia di ulcera recidivante.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso la ranitidina o verso qualunque altro componente del farmaco. Non deve essere somministrata nei pazienti con una anamnesi di porfiria intermittente.

Composizione ed Eccipienti

Cellulosa microcristallina; ipromellosa; croscarmellosa sodica; olio di ricino, silice colloidale anidra; talco purificato; magnesio stearato; titanio biossido. Inchiostro: gomma lacca, ossido di ferro nero (E172), N-Butil alcool, glicole propilenico.

Avvertenze

Il trattamento con antagonisti dei ricettori H2 dell'istamina puo' mascherare i sintomi associati al carcinoma dello stomaco e quindi ritardarne la diagnosi. Pertanto in presenza di ulcera gastrica, sia in pazienti di mezza eta' che in pazienti anziani con una sintomatologia dispeptica nuova o recentemente modificata, prima di iniziare la terapia e' necessario escludere la sua possibile natura maligna. Nei pazienti con funzionalita' renale ridotta e' necessario ridurre il dosaggio.

Gravidanza e Allattamento

Non esistono studi adeguati o opportunamente controllati sull'uomo. In seguito alla somministrazione, in ratti e conigli gravidi, di una dose pari a 160 volte quella normale per l'uomo non si sono osservati effetti secondari sul feto. La ranitidina viene escreta nel latte materno. Essa attraversa, inoltre, la placenta. Come con altri farmaci, durante la gravidanza e l'allattamento, la ranitidina compresse deve essere prescritta solo in caso di assoluta necessita'.

Interazioni con altri prodotti

La ranitidina non inibisce il sistema di ossigenasi con funzione multipla legato al citocromo P450 del fegato. Di conseguenza, la ranitidina non potenzia l'azione di quei farmaci che vengono inattivati da questo enzima. Questi comprendono diazepam, lidocaina, fenitoina, propranololo e warfarin. E' necessario evitare l'uso contemporaneo di ranitidina e chetoconazolo, poiche' a causa della diminuzione della solubilita' del chetoconazolo a un pH piu' elevato, non si raggiungono livelli plasmatici efficaci di tale sostanza. La ranitidina puo' aumentare la concentrazione plasmatica e potenziare l'effetto ipoglicemizzante dellaglipizide. Potrebbe rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio. La ranitidina puo' aumentare i livelli plasmatici della teofillina. E' quindi necessario controllare tali livelli nei pazienti trattati contemporaneamente con ranitidina e teofillina. La somministrazione di alte dosi di sucralfato e' stata associata a una riduzione dell'assorbimento della ranitidina. Tale effetto non si verifica se la somministrazione di sucralfato ha luogo 2 ore dopo quella della ranitidina. Se somministrata in concomitanza con forti antiacidi si verifica una riduzione della biodisponibilita' della ranitidina. Con dosi elevate di ranitidina puo' verificarsi una riduzione dell'eliminazione della procainamide e della N-acetil-procainamide a causa dell'inibizione della secrezione tubulare. L'assunzione di ranitidina compresse puo' potenziare l'effetto dell'alcol.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

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