ranitidina hosp.*ev 10f 50mg/5 ranitidina icu medical italia srl

Che cosa è ranitidina hosp. ev 10f 50mg/5?

Ranitidina hosp. soluzione iniettabile prodotto da icu medical italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ranitidina hosp. risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci per il trattamento dell'ulcera peptica e della malattia da reflusso gastroesofageo.
Contiene i principi attivi: ranitidina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una fiala contiene: ranitidina cloridrato 55,80 mg pari a ranitidina 50 mg.
Codice AIC: 036674012 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Attacchi acuti e riacutizzazioni di: ulcera duodenale ulcera gastricabenigna ulcera recidivante ulcera post-operatoria esofagite da reflusso. Sindrome di Zollinger-Ellison.

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Posologia

La ranitidina iniettabile va somministrata, sotto stretta sorveglianza medica, esclusivamente a pazienti in preda ad attacchi acuti di ulcere particolarmente severe o nei casi in cui non sia praticabile la terapia orale. Il trattamento e' limitato a brevi periodi e puo' essere proseguito con preparazioni orali di ranitidina. La ranitidina puo' essere somministrata per via parenterale sia sotto forma di iniezione endovenosa da 50 mg ripetibile ogni 6-8 ore sia mediante infusione endovenosa intermittente. In tal caso la dose normale e' di 25 mg/ora per 2 ore e puo' essere ripetuta ad intervalli di 6-8 ore. Per la somministrazione mediante iniezione endovenosa diluire una fiala da 50 mg in soluzione fisiologica od altra soluzione endovenosa compatibile, ad un volume di 20 ml ed iniettare in un periodo di tempo non inferiore ai 5 minuti. Nella profilassi dell'emorragia da ulcera da stress in pazientigravi o della emorragia ricorrente in pazienti affetti da ulcera peptica sanguinante puo' essere somministrata una dose iniziale di 50 mg per via endovenosa lenta seguita da infusione endovenosa continua di 0,125 - 0,250 mg/kg/ora; i pazienti in corso di terapia con il farmaco considerati ancora a rischio, non appena riprende l'alimentazione per bocca, possono essere trattati con preparazioni orali di ranitidina (150 mg due volte al giorno). Emorragie del tratto gastro-intestinale superiore Il trattamento puo' essere iniziato con una fiala di ranitidinada 50 mg per via endovenosa per 3 o 4 volte al giorno seguito da terapia con preparazioni orali di ranitidina (300 mg al giorno per il tempo necessario). Premedicazione in anestesia A quei pazienti che rischiano di sviluppare una sindrome da aspirazione acida (sindrome di Mendelson) puo' essere somministrata una fiala del farmaco per iniezione e.v. lenta, da 45 a 60 minuti prima dell'induzione dell'anestesia generale. Puo' essere adottata anche una terapia con preparazioni orali di ranitidina. Ulcera da stress Nella prevenzione e trattamento delle ulcere da stress in pazienti gravi il trattamento iniziale e' di 50 mg per 3-4 volte al giorno per via endovenosa seguito da terapia con preparazioni orali di ranitidina. Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con grave riduzione della funzionalita' renale (clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min), si verifica un accumulo di ranitidinacon conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche. Si raccomanda che la dose giornaliera in tali pazienti sia di 25 mg.

Effetti indesiderati

Per la classificazione della frequenza degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, 1/1000, 1/10000, >1/1000), molto rari (>1/10000). Le frequenze degli eventi avversi sono statestimate in base ai dati di segnalazione spontanea successivamente all'immissione in commercio. Disturbi ematologici e del sistema linfatico. Molto rari: modifiche, in genere reversibili, nella conta delle cellule ematiche (leucopenia, trombocitopenia). Agranulocitosi o pancitopenia talvolta accompagnata da ipoplasia o aplasia midollare. Disturbi del sistema immunitario. Rari: reazioni di ipersensibilita' (orticaria,dermatite bollosa, eczemi, edema angioneurotico, febbre, broncospasmo, ipotensione, dolore toracico ed eosinofilia). Molto rari: shock anafilattico. I suddetti eventi sono stati riportati successivamente alla somministrazione di una singola dose. Disturbi psichiatrici. Molto rari: confusione mentale reversibile, depressione, allucinazioni e agitazione. I suddetti eventi sono stati riportati soprattutto in pazienti con affezioni gravi, in pazienti anziani e nei nefropatici. In tali evenienze occorre sospendere la somministrazione. Disturbi del sistema nervoso. Molto rari: cefalea (a volte grave), vertigini, sonnolenza, insonnia e movimenti involontari reversibili. Disturbi oculari. Molto rari: offuscamento reversibile della vista. Sono stati riportati alcuni casi di offuscamento della vista attribuibile ad alterazione dell'accomodazione. Disturbi cardiaci. Molto rari: come con gli altri H 2 -antagonisti, vi sono stati rari casi di bradicardia, tachicardia, palpitazioni, extrasistoli, asistolia, blocco atrio-ventricolare e stato di shock. Disturbi vascolari. Molto rari: vasculite. Disturbi gastrointestinali. Molto rari: pancreatite acuta, diarrea, costipazione, nausea, vomito e dolori addominali. Disturbi epatobiliari. Rari: modifiche transitorie e reversibili dei test di funzionalita' epatica. Molto rari: epatite, in genere reversibile (epatocellulare, colestatica o mista), cono senza ittero. Disturbi della cute e del sottocutaneo. Rari: rash cutaneo. Molto rari: eritema multiforme, alopecia. Disturbi muscolo-scheletrici e del tessuto connettivo. Molto rari: sintomatologie a carico dell'apparato muscolo-scheletrico, quali artralgia e mialgia. Disturbirenali e urinari. Molto rari: nefrite interstiziale acuta. Modifiche transitorie della creatinina plasmatica. Disturbi del sistema riproduttivo e mammari. Molto rari: impotenza reversibile ed alterazione dellalibido. Sintomatologia mammaria nel maschio.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOLa ranitidina attraversa la barriera placentare ed e' escreta nel latte materno. Come altri farmaci deve essere somministrata durante la gravidanza e l'allattamento solo se considerata di assoluta necessita'.

Indicazioni

Attacchi acuti e riacutizzazioni di: ulcera duodenale ulcera gastricabenigna ulcera recidivante ulcera post-operatoria esofagite da reflusso. Sindrome di Zollinger-Ellison.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' individuale nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Carcinoma gastrico: prima di iniziare la terapia con ranitidina in pazienti con ulcera gastrica, deve essere esclusa la sua possibile natura maligna poiche' il trattamento con ranitidina puo' mascherare i sintomi del carcinoma gastrico. Malattie renali: la ranitidina viene eliminata per via renale e pertanto i livelli plasmatici del farmaco risultano aumentati nei pazienti con insufficienza renale grave. Il dosaggiodeve essere modificato come riportato sopra. Raramente sono state riportate segnalazioni di bradicardia in concomitanza con la somministrazione rapida del farmaco, per lo piu' in pazienti portatori di fattori predisponenti a disturbi del ritmo cardiaco. I tempi di somministrazione raccomandati non devono essere superati. L'uso di dosi di H 2 -antagonisti per via endovenosa, maggiori di quelle raccomandate, e' stato associato con aumenti degli enzimi epatici quando il trattamento e' stato protratto oltre i cinque giorni. Cautela deve essere usata nei pazienti con disturbi della funzionalita' epatica. La somministrazione diranitidina, come tutti gli inibitori degli H 2 recettori, favorisce lo sviluppo batterico intragastrico per diminuzione dell'acidita' gastrica. Secondo rare segnalazioni la ranitidina potrebbe favorire il verificarsi di attacchi acuti di porfiria. Pertanto dovrebbe essere evitata la somministrazione in pazienti con anamnesi di attacchi acuti di porfiria.

Gravidanza e Allattamento

La ranitidina attraversa la barriera placentare ed e' escreta nel latte materno. Come altri farmaci deve essere somministrata durante la gravidanza e l'allattamento solo se considerata di assoluta necessita'.

Interazioni con altri prodotti

La ranitidina, ai livelli plasmatici raggiunti dalle dosi standard raccomandate, non inibisce il sistema di ossigenasi a funzione mista legato al citocromo epatico P450. Conseguentemente la ranitidina, alle dosi terapeutiche usuali, non potenzia l'azione dei farmaci che vengono inattivati da tale enzima; tali farmaci comprendono warfarin, indometacina, diazepam, lidocaina, fenitoina, propranololo e teofillina. La ranitidina e' compatibile con le soluzioni piu' comunemente usate per infusione endovenosa.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

Il prodotto ha 5 prodotti equivalenti in base alle liste di equivalenza
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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C nella confezione originale per riparare il prodotto dalla luce. Le soluzioni ottenute dopo diluizione sono stabili chimicamente entro 24 ore dalla preparazione. Da un punto di vista microbiologico non puo' essere garantita la sterilita'; pertanto, si consiglia di utilizzare le soluzioni diluite subito dopo la preparazione. Qualora cio' non avvenga, il tempo e la modalita' di conservazione sono una responsabilita' dell'utilizzatore. Non sterilizzare in autoclave. La soluzione di ranitidina si presenta come soluzione limpida con una colorazione che puo' variare da incolorea gialla. Questa eventuale variazione di colore non influisce sull'attivita' terapeutica del prodotto che rimane valida per tutto il periodo indicato sulla confezione.