ranitidina hex 10f 50mg/5ml ranitidina sandoz spa

Che cosa è ranitidina hex 10f 50mg/5ml?

Ranitidina hex soluzione iniettabile prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ranitidina hex risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesof. (gord).
Contiene i principi attivi: ranitidina cloridrato
Codice AIC: 035331089 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Attacchi acuti e riacutizzazioni di: ulcera duodenale; ulcera gastrica benigna; ulcera recidivante; ulcera post-operatoria; esofagite da reflusso; Sindrome di Zollinger-Ellison.

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Posologia

La ranitidina iniettabile va somministrata, sotto stretta sorveglianza medica, esclusivamente a pazienti in preda ad attacchi acuti di ulcere particolarmente severe o nei casi in cui non sia praticabile la terapia orale. Il trattamento e' limitato a brevi periodi e puo' essere proseguito con preparazioni orali. La ranitidina puo' essere somministrata per via parenterale sia sotto forma di iniezione endovenosa di 50 mg ripetibile ogni 6-8 ore, sia mediante infusione endovenosa intermittente. In tal caso la dose normale e' di 25 mg/ora per 2 ore e puo' essere ripetuta ad intervalli di 6-8 ore. Per la somministrazione mediante iniezione endovenosa diluire una fiala da 50 mg in soluzione fisiologica o in altra soluzione endovenosa compatibile ad un volume di 20 ml ed iniettare in un periodo di tempo non inferiore ai 5 minuti. Nellaprofilassi dell'emorragia da ulcera da stress in pazienti gravi o della emorragia ricorrente in pazienti affetti da ulcera peptica sanguinante puo' essere somministrata una dose iniziale di 50 mg per via endovenosa lenta seguita da infusione endovenosa continua di 0,125-0,250 mg/Kg/ora; i pazienti in corso di terapia per via parenterale considerati ancora a rischio, non appena riprende l'alimentazione per bocca, possono essere trattati con preparazioni orali 150 mg 2 per die. Emorragie del tratto gastrointestinale superiore. Il trattamento puo' essere iniziato con una fiala di ranitidina da 50 mg per via endovenosa per 3 o 4 volte al giorno, seguito da terapia orale con 300 mg al giorno peril tempo necessario. Premedicazione in anestesia. A quei pazienti cherischino di sviluppare una sindrome da aspirazione acida (sindrome diMendelson) puo' essere somministrata una fiala da 50 mg per iniezionee.v. lenta, 45-60 minuti prima dell'induzione dell'anestesia generale. Puo' essere adottata anche la via di somministrazione orale. Ulcera da stress. Nella prevenzione e trattamento delle ulcere da stress in pazienti gravi il trattamento iniziale e' di 50 mg per 3-4 volte al giorno per via endovenosa seguito dalla terapia orale.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti collaterali sono stati segnalati nel corso degli studi clinici o della terapia abituale di pazienti trattati con ranitidina. In molti di questi casi non e' stata definita la correlazione conla terapia. Sistema nervoso centrale: rari casi di malessere, vertigine, cefalea a volte severa, sonnolenza ed insonnia. Specie nei pazienti gravemente ammalati, negli anziani e nei nefropatici, possono verificarsi sporadici casi reversibili di confusione mentale, allucinazioni,depressione ed agitazione. In tali evenienze occorre sospendere la somministrazione. Risultano alcune segnalazioni di offuscamento reversibile della vista, attribuibili ad alterazione dell'accomodazione. Apparato cardiovascolare: come con gli altri H2-antagonisti vi sono stati rari casi di bradicardia, tachicardia, palpitazioni, extrasistoli, asistolia, blocco atrio-ventricolare e stato di shock. Apparato ematopoietico e fegato: in alcuni pazienti sono stati rilevati mutamenti reversibili nella conta delle cellule ematiche (leucopenia, trombocitopenia).Rari casi di agranulocitosi o pancitopenia talvolta accompagnata da ipoplasia o aplasia midollare. Segnalazioni occasionali di epatite reversibile (epatocellulare, colestatica o mista) con o senza ittero, variazioni transitorie della creatinina plasmatica e dei test di funzionalita' epatica; questi ultimi valori di solito ritornano nella norma durante la continuazione del trattamento; in caso contrario sospendere lasomministrazione. Apparato endocrino: possono verificarsi, seppure raramente, disturbi della sfera sessuale (impotenza ed alterazioni dellalibido) e ginecomastia. Apparato gastrointestinale: costipazione, diarrea, , nausea, vomito e dolori addominali. Raramente e' stata segnalata pancreatite acuta. Apparato muscolo-scheletrico: rare segnalazioni di dolori muscolari ed artralgie. Reazioni di ipersensibilita': shock anafilattico, orticaria, rash cutaneo, inclusi rari casi di eritema multiforme, dermatite bollosa, eczemi, edema angioneurotico, febbre, broncospasmo, ipotensione, eosinofilia, dolore toracico e rarissimi casi di alopecia. Prima di iniziare la terapia con ranitidina nell'ulcera gastrica, deve essere esclusa la sua possibile natura maligna poiche' e' stato riscontrato che il trattamento con un antagonista H2-istaminico allevia i sintomi associati al carcinoma dello stomaco e ne ritarda percio' la diagnosi. Anche in funzione della comparsa di effetti collaterali, l'impiego del farmaco per via endovenosa dovra' essere riservato ai casi di comprovata necessita', sotto stretta sorveglianza medicae comunque per brevi periodi. Deve essere esercitato un controllo medico rigoroso sugli effetti terapeutici e su eventuali effetti collaterali riscontrati. La ranitidina viene eliminata dall'organismo per via renale, pertanto, nei pazienti con severa riduzione della funzionalita' renale (clearance della creatinina minore di 50 ml/min.), si raccomanda di ridurre a 25 mg le dosi del farmaco da somministrare. Raramentesono state riportate segnalazioni di bradicardia in concomitanza con la somministrazione rapida di RANITIDINA 50 mg/5ml soluzione iniettabile, per lo piu' in pazienti portatori di fattori predisponenti a disturbi del ritmo cardiaco. Pertanto si raccomanda di attenersi alle modalita' di somministrazione specificate. L'uso di dosi di H2-antagonisti per via endovenosa, maggiori di quelle raccomandate, e' stato associato con aumenti degli enzimi epatici quando il trattamento e' stato protratto oltre i 5 giorni. Cautela deve essere usata nei pazienti con disturbi della funzionalita' epatica. La somministrazione di ranitidina, come tutti gli inibitori degli H2 recettori, favorisce lo sviluppo batterico intragastrico per diminuzione dell'acidita' gastrica. Secondo rare segnalazioni la ranitidina potrebbe favorire il verificarsi di attacchi di porfiria. Pertanto dovrebbe essere evitata la somministrazione in pazienti con anamnesi di porfiria. La sicurezza e l'efficacia della ranitidina nei bambini non e' stata ancora stabilita.

Indicazioni

Attacchi acuti e riacutizzazioni di: ulcera duodenale; ulcera gastrica benigna; ulcera recidivante; ulcera post-operatoria; esofagite da reflusso; Sindrome di Zollinger-Ellison.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla ranitidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.La ranitidina attraversa la barriera placentare e si trova nel latte materno, pertanto non va somministrata durante la gravidanza e l'allattamento, se non nei casi, a giudizio e sotto il diretto controllo del medico, di assoluta necessita'.

Interazioni con altri prodotti

Gli H2-angatonisti si fissano sul citocromo P450 e riducono il flussosanguigno epatico; tuttavia non sono state evidenziate interazioni negative tra la ranitidina ed altri farmaci; in particolare la ranitidina non potenzia l'azione di warfarin, indometacina, diazepam, lidocaina, fenitoina, propranololo e teofillina. La ranitidina puo' causare falsa positivita' nella determinazione delle proteine urinarie effettuatacon Multivix.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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