ranexa*60cpr 375mg rp fl ranolazina a.menarini ind.farm.riun.srl

Che cosa è ranexa 60cpr 375mg rp fl?

Ranexa compresse rp prodotto da a.menarini ind.farm.riun.srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Ranexa risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di preparati cardiaci.
Contiene i principi attivi: ranolazina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 375 mg di ranolazina.
Codice AIC: 038917023 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Terapia aggiuntiva nel trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea, come i betabloccanti e/o i calcioantagonisti, oche non le tollerano.

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Posologia

Adulti: il dosaggio iniziale consigliato e' di 375 mg due volte al giorno. Dopo 2-4 settimane la dose deve essere aumentata a 500 mg due volte al giorno e, in base alla risposta del paziente, aumentata ulteriormente fino alla dose massima consigliata di 750 mg due volte al giorno. Qualora il paziente presentasse eventi avversi correlati al trattamento, come capogiri, nausea o vomito, potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio a 500 mg o 375 mg due volte al giorno. Se dopo avere ridotto il dosaggio i sintomi non si risolvono si deve interrompere il trattamento. Trattamento concomitante con inibitori del CYP3A4 e della glicoproteina P (P-gp): si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti trattati con inibitori moderati del CYP3A4 o della P-gp. E' controindicata la co-somministrazione di inibitori forti del CYP3A4. Insufficienza renale: si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina di 30-80 ml/min). Controindicato nei pazienti coninsufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Insufficienza epatica: si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti con insufficienza epatica lieve. Controindicato nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave. Anziani: e' necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti anziani. Negli anziani l'esposizione alla ranolazina potrebbe aumentarea causa della riduzione della funzionalita' renale correlata all'eta'. L'incidenza degli eventi avversi e' risultata piu' elevata negli anziani. Pazienti sottopeso: l'incidenza degli eventi avversi e' risultata piu' elevata nei pazienti sottopeso (<= 60 kg). E' necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti sottopeso. Scompenso cardiaco congestizio (SCC): e' necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti con SCC moderato o grave (classe III-IV della NYHA). Pazienti in eta' pediatrica: l'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni di eta' a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia. Le compresse devono essere ingerite intere, senza frantumarle, spezzarle o masticarle. Possono essere assunte con o senza cibo.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati nei pazienti in trattamento con il farmaco sono di solito lievi o moderati e spesso si sviluppano nelle prime due settimane di trattamento. Le frequenze sono definite come molto comune(>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000). Disturbi delmetabolismo e della nutrizione. Non comuni: anoressia, riduzione dell'appetito, disidratazione. Disturbi psichiatrici. Non comuni: ansia, insonnia; rari: disorientamento. Patologie del sistema nervoso. Comuni:capogiri, cefalea; non comuni: letargia, sincope, ipoestesia, sonnolenza, tremore, capogiro posturale; rari: amnesia, abbassamento del livello di coscienza, perdita di coscienza, parosmia. Patologie dell'occhio. Non comuni: visione sfocata, disturbo della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: vertigine, tinnito; rari: insufficienza uditiva. Patologie vascolari. Non comuni: vampata di calore, ipotensione; rari: freddo alle estremita', ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea, tosse, epistassi; rari: senso di oppressione alla gola. Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi, vomito, nausea; non comuni: dolore addominale, secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza, fastidio allo stomaco; rari: pancreatite, duodenite erosiva, ipoestesia orale. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: prurito, iperidrosi; rari: dermatite allergica, orticaria, sudorazione fredda, eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: dolore alle estremita', crampo muscolare, gonfiore articolare. Patologie renali e urinarie. Non comuni: disuria, ematuria,cromaturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Rari: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: astenia; non comuni: affaticamento, edema periferico. Esami diagnostici. Non comuni: aumento della creatininemia, aumento dell'azotemia, intervallo QT corretto prolungato, innalzamento della conta piastrinica o dei globuli bianchi, perdita dipeso; rari: innalzamento degli enzimi epatici. Il profilo degli eventi avversi in genere e' risultato simile nello studio MERLIN-TIMI 36. In questo studio a lungo termine e' stata riportata anche insufficienzarenale acuta, con una incidenza minore dell'1% sia nei pazienti trattati con ranolazina che in quelli trattati con placebo. Le valutazioni dei pazienti che potrebbero essere considerati piu' a rischio di eventi avversi durante il trattamento con altri medicinali antianginosi, come i pazienti diabetici, quelli con scompenso cardiaco di classe I e II, o con pneumopatia ostruttiva hanno confermato che queste condizioninon sono associate a incrementi clinicamente significativi dell'incidenza degli eventi avversi. Pazienti anziani, con insufficienza renale o sottopeso: in generale, gli eventi avversi si sono verificati piu' di frequente tra i pazienti anziani e tra i pazienti con insufficienza renale; tuttavia la tipologia degli eventi in questi sottogruppi e' risultata simile a quanto osservato nella popolazione generale. Tra quelli riferiti con maggiore frequenza, gli eventi che seguono si sono verificati con il farmaco (corretti per le occorrenze con il placebo) piu' spesso nei pazienti anziani (>= 75 anni) che in quelli piu' giovani (< 75 anni): stipsi, nausea, ipotensione e vomito. Nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina >= 30-80 ml/min) rispetto ai pazienti con una funzionalita' renale normale (clearance della creatinina > 80 ml/min), tra gli eventi riferiti con maggiore frequenza, corretti per le occorrenze con il placebo, figurano: stipsi, capogiri e nausea. In generale, la tipologia e la frequenza degli eventi avversi riferiti dai pazienti con basso peso corporeo (<=60 kg) sono risultati simili a quelli dei pazienti con peso superiore(> 60 kg); tuttavia le frequenze degli eventi avversi che seguono, corrette per le occorrenze con il placebo, sono risultate piu' elevate nei pazienti di basso peso rispetto a quelli di peso piu' elevato: nausea, vomito e ipotensione. Risultati di laboratorio: piccoli innalzamenti reversibili nei livelli di creatinina sierica, privi di rilevanza clinica, sono stati osservati in soggetti sani e in pazienti trattati con il farmaco, senza che vi fosse associata alcuna tossicita' renale. Uno studio sulla funzionalita' renale in volontari sani ha dimostrato una riduzione della clearance della creatinina senza alterazione dellavelocita' di filtrazione glomerulare, compatibile con l'inibizione della secrezione di creatinina a livello dei tubuli renali. Esperienza post-marketing: nella esperienza post-marketing vi sono state segnalazioni di insufficienza renale acuta, comprese quelle in pazienti con pre-esistente compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata e/o in pazienti che assumono contemporaneamente farmaci noti per avereinterazioni con ranolazina.

Indicazioni

Terapia aggiuntiva nel trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea, come i betabloccanti e/o i calcioantagonisti, oche non le tollerano.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Insufficienza epatica moderata o grave. Somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 (es. itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, claritromicina, telitromicina, nefazodone). Somministrazione concomitante di antiaritmici di classe Ia (es. chinidina) o di classe III (es. dofetilide,sotalolo) diversi dall'amiodarone.

Composizione ed Eccipienti

Cera carnauba, ipromelloso, magnesio stearato, copolimero dell'etil-acrilato e dell'acido metacrilico (1:1), cellulosa microcristallina, idrossido di sodio, titanio biossido. Ulteriori eccipienti per la compressa da 375 mg: glicole polietilene, polisorbato 80, blu n. 2/E132, indigotina lacca di alluminio.

Avvertenze

Procedere con cautela nel prescrivere o incrementare il dosaggio della ranolazina nei pazienti nei quali si prevede un'esposizione piu' elevata: somministrazione concomitante di inibitori moderati del CYP3A4; somministrazione concomitante di inibitori della P-gp; insufficienza epatica lieve; insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina di 30-80 ml/min); pazienti anziani; pazienti sottopeso (<= 60 kg); pazienti con SCC moderato o grave (classe III-IV della NYHA). Nei pazienti con piu' di uno dei suddetti fattori si prevedono ulteriori incrementi dell'esposizione. E' probabile che si verifichino effettiindesiderati dose dipendenti. Se si utilizza il farmaco in pazienti che presentano una combinazione di diversi dei suddetti fattori e' necessario effettuare un monitoraggio frequente degli eventi avversi, ridurre il dosaggio e, se necessario, interrompere il trattamento. Il rischio di una maggiore esposizione che comporti l'insorgenza di eventi avversi in questi vari sottogruppi e' piu' elevata nei pazienti con scarsa attivita' del CYP2D6 (metabolizzatori lenti, ML) che nei soggetti con buona capacita' di metabolizzazione del CYP2D6 (metabolizzatori rapidi, MR). Le precauzioni sopra indicate si basano sul rischio riferitoa un paziente CYP2D6 ML, e sono necessarie quando non si conosca lo stato relativo al CYP2D6. Nei pazienti in condizioni CYP2D6 MR tali precauzioni sono meno necessarie. Ove lo stato del paziente relativo al CYP2D6 sia stato determinato, per esempio con la genotipizzazione, o sia gia' conosciuto come MR, il farmaco puo' essere utilizzato con cautela nei pazienti che presentino una combinazione di diversi dei suddetti fattori di rischio. Prolungamento del tratto QT: un'analisi di popolazione sui dati combinati ottenuti da pazienti e da volontari sani ha dimostrato che la stima della curva del rapporto tra concentrazione plasmatica e QTc era di 2,4 msec per 1000 ng/ml, pari all'incirca a un incremento di 2-7 msec per l'intervallo della concentrazione plasmaticacorrispondente a 500-1000 mg di ranolazina due volte al giorno. E' necessario quindi procedere con cautela nel trattamento dei pazienti conun'anamnesi personale o familiare positiva per la sindrome del QT lungo congenita, dei pazienti con prolungamento acquisito dell'intervalloQT e dei pazienti trattati con farmaci che influiscono sull'intervallo QTc. Interazioni tra farmaci: e' prevedibile una scarsa efficacia incaso di somministrazione concomitante con induttori del CYP3A4. Non si deve utilizzare il medicinale in pazienti trattati con induttori delCYP3A4. Insufficienza renale: la funzionalita' renale si riduce con l'eta' ed e' quindi importante controllarla a intervalli regolari durante il trattamento con ranolazina.

Gravidanza e Allattamento

Gravidanza: non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso della ranolazina in donne in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo embrionale/fetale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Allattamento: non e' noto se la ranolazina sia escreta nel latte materno. L'escrezione della ranolazina nel latte none' stata studiata negli animali. Non usare durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Effetti di altri medicinali sulla ranolazina Inibitori del CYP3A4 o della P-gp: la ranolazina e' un substrato del citocromo CYP3A4. Gli inibitori del CYP3A4 aumentano le concentrazioni plasmatiche della ranolazina. All'aumentare delle concentrazioni plasmatiche potrebbe aumentare anche il rischio di eventi avversi correlati alla dose(es. nausea, capogiri). Il trattamento concomitante con 200 mg di ketoconazolo due volte al giorno ha fatto aumentare l'AUC della ranolazina di 3,0-3,9 volte durante il trattamento. L'associazione della ranolazina con inibitori forti del CYP3A4 e' controindicata. Anche il succo di pompelmo e' un forte inibitore del CYP3A4. Il diltiazem, un inibitore del CYP3A4 di media potenza, a dosi comprese tra 180 e 360 mg una volta al giorno provoca incrementi dose dipendenti delle concentrazioni medie della ranolazina allo stato stazionario compresi tra 1,5 e 2,4 volte. Nei pazienti trattati con diltiazem e con altri inibitori del CYP3A4 di media potenza, come l'eritromicina o il fluconazolo, si consiglia un accurato aggiustamento posologico del medicinale. Potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio del prodotto. La ranolazina e' un substrato per laP-gp. Gli inibitori della P-gp come la ciclosporina, la chinidina o il verapamil fanno aumentare i livelli plasmatici della ranolazina. Il verapamil, alla dose di 120 mg tre volte al giorno, fa aumentare di 2,2 volte le concentrazioni della ranolazina allo stato stazionario. Neipazienti trattati con inibitori della P-gp si consiglia un accurato aggiustamento posologico del prodotto. Puo' essere necessario ridurre il dosaggio del medicinale. Induttori del CYP3A4: la rifampicina, alla dose di 600 mg una volta al giorno, riduce le concentrazioni della ranolazina allo stato stazionario del 95% circa. Si deve evitare di iniziare il trattamento con il farmaco durante la somministrazione di induttori del CYP3A4. Inibitori del CYP2D6: la ranolazina viene in parte metabolizzata dal CYP2D6 per cui gli inibitori di questo enzima possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del farmaco. La paroxetina, unforte inibitore del CYP2D6, alla dose di 20 mg una volta al giorno haaumentato mediamente di 1,2 volte le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario della ranolazina alla dose di 1000 mg due volte al giorno. Non sono necessari aggiustamenti posologici. Al livello posologico di 500 mg due volte al giorno, la somministrazione concomitante diun forte inibitore del CYP2D6 potrebbe dare luogo a un aumento dell'AUC della ranolazina del 62% circa. Effetti della ranolazina su altri medicinali La ranolazina e' un inibitore moderato/forte della P-gp e uninibitore lieve del CYP3A4 e potrebbe aumentare le concentrazioni plasmatiche dei substrati della P-gp o del CYP3A4. La distribuzione tissutale dei farmaci trasportati dalla P-gp potrebbe subire un incremento.Sulla base dei dati disponibili la ranolazina risulta essere un inibitore lieve del CYP2D6. L'esposizione dei substrati del CYP2D6 (es. antidepressivi triciclici e antipsicotici) potrebbe subire un aumento durante la somministrazione concomitante del farmaco e potrebbero essere richiesti dosi inferiori di questi medicinali. La capacita' di inibizione del CYP2B6 non e' stata valutata. Si consiglia di procedere con cautela durante la somministrazione concomitante con substrati del CYP2B6. Digossina: un aumento medio delle concentrazioni plasmatiche della digossina di 1,5 volte e' stato riportato in seguito alla somministrazione concomitante del farmaco e digossina. Di conseguenza e' necessario effettuare il monitoraggio dei livelli della digossina dopo l'inizioe alla cessazione della terapia con il prodotto. Simvastatina: il metabolismo e la clearance della simvastatina dipendono fortemente dal CYP3A4. Ranexa 1000 mg due volte al giorno ha aumentato le concentrazioni plasmatiche della simvastatina come lattone e come acido e l'attivita' dell'inibitore della HMG-CoA reduttasi tra 1,4 e 1,6 volte. Esiste il rischio teorico che il trattamento concomitante con la ranolazina ealtri farmaci che prolungano l'intervallo QTc induca un'interazione farmacodinamica, facendo aumentare il rischio di possibili aritmie ventricolari. Tra questi farmaci figurano alcuni antistaminici, come la terfenadina, l'astemizolo o la mizolastina, alcuni antiaritmici, come lachinidina, la disopiramide o la procainamide, l'eritromicina e gli antidepressivi triciclici, come l'imipramina, la doxepina o l'amitriptilina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.