rabeprazolo eg*7cpr gastr 20mg rabeprazolo eg spa

Che cosa è rabeprazolo eg 7cpr gastr 20mg?

Rabeprazolo eg compresse gastroresistenti prodotto da eg spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Rabeprazolo eg risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori della pompa acida.
Contiene i principi attivi: rabeprazolo sodico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: rabeprazolo.
Codice AIC: 040923070 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di ulcera duodenale attiva; ulcera gastrica benigna attiva; malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica erosiva o ulcerativa; gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE); trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica); sindrome di Zollinger-Ellison; eradicazione dell'infezione da Helicobacter pylori in associazione ad appropriati regimi terapeutici antibatterici in pazienti con ulcera peptica.

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Posologia

>>Adulti/anziani. Ulcera duodenale attiva ed ulcera gastrica benigna attiva: la dose orale raccomandata sia nell'ulcera duodenale attiva che nell'ulcera gastrica benigna attiva e' di 20 mg da assumere una volta al giorno al mattino. Nella maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale attiva la guarigione avviene entro 4 settimane. Tuttavia alcuni pazienti possono richiedere, per raggiungere la guarigione, altre 4 settimane di terapia. La maggior parte di pazienti con ulcera gastricabenigna attiva guariscono entro 6 settimane. Anche in questo caso, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere necessarie per la guarigionealtre 6 settimane di terapia. Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) erosiva o ulcerativa: la dose orale raccomandata per questa condizione e' di 20 mg da assumere una volta al giorno per 4 -8 settimane. Gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE): per la gestione a lungo termine, si consiglia come dose di mantenimento una compressa da 10 mg o 20 mg, una volta al giorno, a seconda della risposta del paziente. Trattamento dei sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica): 10 mg una volta al giorno in pazienti senza esofagite. Se non si ottiene il controllo dei sintomi entro 4 settimane, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti. Una volta risolta la sintomatologia, il successivo controllo dei sintomi puo' essere ottenuto adottando un regime di assunzione di 10 mg una volta al giorno al bisogno, quando necessario. Sindrome di Zollinger-Ellison: negli adulti, la dose iniziale raccomandata e' di 60 mg una volta al giorno. La dose puo' essere titolata fino a 120 mg/die, in basealle necessita' del singolo paziente. Possono essere somministrate dosi singole giornaliere fino a 100 mg/die. La dose da 120 mg puo' essere frazionata in dosi da 60 mg due volte al giorno. Il trattamento deveproseguire sino a quando clinicamente indicato. Eradicazione di Helicobacter pylori: i pazienti con infezione da H. pylori devono essere trattati con terapia eradicante. Si raccomanda la seguente combinazione per una durata di 7 giorni: (nome prodotto) 20 mg 2 volte al giorno + claritromicina 500 mg 2 volte al giorno + amoxicillina 1 g 2 volte al giorno. Per le indicazioni che richiedono il trattamento una volta al giorno, le compresse devono essere ingerite al mattino, prima di mangiare; sebbene non siano state osservate interferenze sull'attivita' delrabeprazolo sodico da parte del cibo o del momento della giornata in cui viene assunto il farmaco, questo regime facilita la compliance al trattamento. I pazienti devono essere avvisati che le compresse non devono essere masticate o frantumate ma devono essere inghiottite intere. Compromissione epatica e renale: non sono necessari adeguamenti posologici nei pazienti con compromissione epatica o renale. Bambini: l'uso di rabeprazolo nei bambini non e' raccomandato poiche' manca esperienza sull'uso del prodotto in questo gruppo di pazienti.

Effetti indesiderati

Durante gli studi clinici controllati con il rabeprazolo, le reazioniavverse al farmaco piu' comunemente segnalate sono state cefalea, diarrea, dolora addominale, astenia, flatulenza, eruzione cutanea e boccasecca. La maggior parte degli eventi avversi verificatisi durante glistudi clinici erano di gravita' lieve o moderata e di natura transitoria. I seguenti eventi avversi sono stati segnalati in seguito a studiclinici o all'esperienza post-marketing. La frequenza e' definita come: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a < 1/10); non comune (da>=1/1000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.000 a < 1/1000); molto raro (< 1/10.000); non nota. Infezioni e infestazioni. Comuni: infezioni. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, leucocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita' (Incluso gonfiore del viso, ipotensione e dispnea, Eritema, reazioni bollose e reazioni di ipersensibilita' si sono generalmente risolte dopo l'interruzione della terapia). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: anoressia; non nota: iponatremia, ipomagnesiemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: nervosismo; raro: depressione; non nota: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: sonnolenza. Patologie dell'occhio. Raro: disturbi visivi. Patologie vascolari. Non nota: edema periferico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, faringite, rinite; non comune: bronchite, sinusite. Patologie gastro-intestinali. Comune: diarrea, vomito, nausea, dolore addominale,costipazione, flatulenza; non comune: dispepsia, bocca secca, eruttazioni; raro: gastrite, stomatite, alterazione del gusto. Patologie epato-biliari. Raro: epatite, ittero, encefalopatia epatica (in pazienti con cirrosi pre-esistente sono state riferite rare segnalazioni di encefalopatia epatica). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, eritema; raro: prurito, sudorazione, reazioni bollose; molto raro: eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e deltessuto connettivo. Comune: dolore non specifico, mal di schiena; noncomune: mialgia, crampi alle gambe, artralgia, frattura dell'anca, polso e spina dorsale. Patologie renali ed urinarie. Non comune: infezioni del tratto urinario; raro: nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, sindrome similinfluenzale; non comune: dolore al torace, brividi, piressia. Esami diagnostici. Non comune: aumento degli enzimiepatici; raro: aumento di peso. Nel trattamento di pazienti con gravedisfunzione epatica, il medico deve prestare cautela quando il trattamento con rabeprazolo viene iniziato per la prima volta in questo tipodi pazienti.

Indicazioni

Trattamento di ulcera duodenale attiva; ulcera gastrica benigna attiva; malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica erosiva o ulcerativa; gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE); trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica); sindrome di Zollinger-Ellison; eradicazione dell'infezione da Helicobacter pylori in associazione ad appropriati regimi terapeutici antibatterici in pazienti con ulcera peptica.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ai sostituti del benzimidazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti usati nella formulazione; gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Compresse gastroresistenti 10 - 20 mg. Nucleo della compressa: magnesio ossido, mannitolo, sodio amido glicolato (tipo A), povidone (K-30),magnesio stearato. Rivestimento intermedio: etilcellulosa, magnesio ossido, dietilftalato. Rivestimento: ipromellosa ftalato, titanio diossido (E171), talco, dietilftalato, ferro ossido rosso (E172).

Avvertenze

La risposta sintomatica alla terapia con il rabeprazolo sodico non esclude la presenza di patologie maligne a livello gastrico o esofageo; tale possibilita' deve quindi essere esclusa prima di iniziare il trattamento con rabeprazolo. I pazienti in trattamento a lungo termine (inparticolare quelli trattati per piu' di un anno) devono essere tenutisotto regolare osservazione. Non e' possibile escludere il rischio diipersensibilita' crociata con sostituti del benzimidazolo. I pazientidevono essere avvertiti che le compresse non devono essere masticate o sbriciolate, ma devono essere inghiottite intere. L'uso di rabeprazolo nei bambini non e' raccomandato poiche' manca esperienza sull'uso del prodotto in questo gruppo di pazienti. Nella fase post marketing sono stati segnalati casi di discrasia ematica (trombocitopenia e neutropenia). Nella maggior parte dei casi in cui non e' stato possibile identificare un'eziologia alternativa, gli eventi sono stati non-complicati e si sono risolti all'interruzione del rabeprazolo. Alterazioni degli enzimi epatici sono state osservate nell'ambito di studi clinici e sono state segnalate anche dopo la commercializzazione del farmaco. Nella maggior parte dei casi in cui non e' stato possibile identificare un'eziologia alternativa, gli eventi sono stati non-complicati e si sono risolti all'interruzione del rabeprazolo. Uno studio in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non ha evidenziato significativi problemi di sicurezza correlabili all'uso del farmaco differenti da quelli osservati nei pazienti del gruppo di controllo, di eta' esesso corrispondenti. Comunque, dal momento che non vi sono dati clinici sull'uso di rabeprazolo nel trattamento di pazienti con gravi disfunzioni epatiche, occorre prestare attenzione nel somministrare rabeprazolo per la prima volta a tali pazienti. La somministrazione concomitante dell'atazanavir con rabeprazolo non e' raccomandata. Il trattamento con gli inibitori della pompa protonica, incluso rabeprazolo puo' aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali come ad esempio da Salmonella , Campylobacter e Clostridium difficile. Rischio di fratture dell'anca, polso e spina dorsale: gli inibitori di pompa protonica, specialmente se usati ad elevate dosi e per un lungo periodo (> 1 anno), possono modestamente aumentare il rischio di frattura dell'anca, polso e spina dorsale, sopratutto negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica possono aumentare il rischio di fratture complessivamente del 10-40%. Una parte di questo aumento puo' essere dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere cure secondo le attuali linee guida cliniche e devono avere un'adeguata assunzione di vitamina D e calcio. Ipomagnesiemia: e' stata segnalata grave ipomagnesiemia in pazienti trattati con inibitori di pompa protonica come rabeprazolo per almeno tre mesi e in molti casi per un anno. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L'ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione dell'inibitore dipompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l'eventuale misurazione dei livelli di magnesio all'inizio e periodicamente nei pazienti in trattamento con inibitori di pompa protonica per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati sulla sicurezza del rabeprazolo nella gravidanza umana. Studi sulla riproduzione condotti su ratti e conigli non hanno evidenziato una compromissione della fertilita' o danni al feto dovuti alla somministrazione del rabeprazolo sodico, anche se nel ratto si riscontra un modesto passaggio fetoplacentare. Il medicinale e' controindicato in gravidanza. Non e' noto se il rabeprazolo sodico venga escretonel latte materno umano. Non sono stati condotti studi nelle donne che allattano. Il rabeprazolo sodico viene comunque escreto nelle secrezioni mammarie di ratto. Il farmaco non deve quindi essere usato nelle donne che allattano.

Interazioni con altri prodotti

Il rabeprazolo sodico produce un'intensa e duratura inibizione della secrezione acida dello stomaco. Puo' avvenire un'interazione con i composti il cui assorbimento e' pH dipendente. La somministrazione concomitante del rabeprazolo sodico e il ketoconazolo o l'itraconazolo puo' determinare una riduzione significativa dei livelli plasmatici degli antimicotici. E' quindi da considerare la necessita', per alcuni pazienti, di essere monitorati per determinare se e' necessario un adeguamento posologico quando il ketoconazolo o l'itraconazolo vengono assunti contemporaneamente al farmaco. In alcuni studi clinici, farmaci antiacidi sono stati somministrati insieme al medicinale e in uno studio specifico di interazione farmaco-farmaco non e' stata osservata alcuna interazione con farmaci antiacidi liquidi. La somministrazione concomitante dell'omeprazolo (40 mg una volta al giorno) con l'atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg o del lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) e l'atazanavir 400 mg nei volontari sani ha determinato una sostanziale riduzione dell'esposizione all'atazanavir. L'assorbimento dell'atazanavir e' pH dipendente. Benche' non studiati, risultati simili sono attesicon altri inibitori della pompa protonica. Per questa ragione gli IPP, incluso il rabeprazolo, non devono essere somministrati con l'atazanavir.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare il prodotto nella confezione originale per proteggerlo dall'umidita'.