quinapril ranb*14cpr riv 20mg quinapril ranbaxy italia spa

Che cosa è quinapril ranb 14cpr riv 20mg?

Quinapril ranb compresse rivestite prodotto da ranbaxy italia spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Quinapril ranb risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori.
Contiene i principi attivi: quinapril cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 20 mg di quinapril (come cloridrato).
Codice AIC: 038567071 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione essenziale e insufficienza cardiaca congestizia.

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Posologia

Per somministrazione orale. L'assorbimento del quinapril non viene influenzato dalla presenza di cibo. Le compresse devono essere ingerite intere con un bicchiere d'acqua. >>Ipertensione essenziale. Monoterapia: la dose raccomandata iniziale del medicinale e' 10 mg una volta al giorno. A seconda della risposta clinica, la dose puo' essere aumentata. In genere la dose puo' essere aumentata se l'effetto terapeutico, alla dose somministrata, non viene raggiunto entro 3-4 settimane. La dose normale di mantenimento e' di 20-40 mg al giorno. Il prodotto deve essere somministrato in dose singola o in 2 dosi separate. La dose singola giornaliera e' adeguata per la maggior parte dei pazienti. Uso concomitante con diuretici: dopo l'inizio della terapia con il farmaco puo' comparire ipotensione sintomatica. Cio' si verifica piu' frequentemente nei pazienti in trattamento con diuretici. Pertanto, si raccomanda cautela perche' questi pazienti possono presentare deplezione di volume o di sodio. Se possibile, il trattamento con diuretici deve essere interrotto 2-3 giorni prima dell'inizio della terapia con il medicinale. Nei pazienti ipertesi nei quali il trattamento con diuretici non puo' essere sospeso, il trattamento con il prodotto deve iniziare alladose di 2,5 mg. La funzionalita' renale e il potassio sierico devono essere monitorati. La dose di mantenimento del farmaco deve essere adattata alla risposta della pressione sanguigna. Se necessario, il trattamento con diuretici puo' essere ripreso. >>Insufficienza cardiaca congestizia. Quando necessario il prodotto deve essere somministrato comesupplemento o in associazione a un diuretico e/o alla digitale. Il trattamento puo' essere iniziato a domicilio. Tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca grave o instabile, ipovolemia, iposodiemia o pressione sistolica 80 mg di furosemide) e nei pazienti di eta' superiore a 70 anni. Durante le prime2 settimane e ogni volta che la dose del prodotto o di diuretico viene modificata il paziente deve essere attentamente monitorato. Inizialmente viene somministrata una dose di 2,5 mg dopo la quale il paziente deve essere attentamente monitorato per l'insorgenza di ipotensione sintomatica. La dose del farmaco puo' essere gradualmente aumentata finoa 40 mg/die suddivisa in 2 dosi. La dose efficace di mantenimento e' solitamente 10-20 mg/die in 2 dosi. I pazienti con insufficienza cardiaca da lieve a moderata, che sono risultati stabili dal punto di vistaemodinamico con una dose giornaliera di 20 mg divisa in 2 dosi per almeno un mese, possono essere trattati anche con una singola dose giornaliera. >>Compromissione renale. Poiche' le concentrazioni plasmatichedi quinaprilato aumentano al ridursi della clearance della creatinina, la dose iniziale del farmaco deve essere ridotta nei pazienti con compromissione renale. Si raccomandano le seguenti dosi iniziali. Clearance della creatinina > 60 ml/min: dose massima giornaliera iniziale raccomandata di 10 mg. Clearance della creatinina 30 - 60 ml/min: dose massima giornaliera iniziale raccomandata di 5 mg. Clearance della creatinina 10 - 30 ml/min: dose massima giornaliera iniziale raccomandata di 2,5 mg. Al momento non sono disponibili informazioni riguardo ai pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min, inclusi ipazienti in dialisi. La dialisi non ha effetti osservabili sull'eliminazione del quinaprilato. Se entro 3 mesi non si raggiunge una risposta sufficiente deve essere preso in considerazione un cambiamento delladose. >>Uso negli anziani. Poiche' la funzionalita' renale tende a ridursi con l'eta', cio' deve essere tenuto in considerazione nei pazienti anziani. Pertanto, il trattamento deve iniziare alla dose di 5 mg una volta al giorno. >>Uso nei bambini e negli adolescenti. L'uso non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento con quinapril e altri ACE-inibitori. In questa sezione le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue: molto comuni(>=1/10), comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO>>Gravidanza. L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicatodurante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardo al rischio di teratogenicita' a seguito di esposizione agli ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' stata conclusiva; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con ACE-inibitori sia considerata essenziale, le pazienti che intendono iniziare una gravidanza devono cambiare il trattamento ricorrendo ad antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza accettabile per l'uso in gravidanza. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamentocon ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente e se necessario deve essere instaurata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia con ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita' umana (diminuita funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). In caso di esposizione a un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia dei reni e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente monitorati per quantoriguarda l'ipotensione. >>Allattamento. Dati limitati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso del medicinale durante l'allattamento non e' raccomandato per i neonatipre-termine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non c'e' sufficiente esperienza clinica. Nel caso di un bambino piu' grande, l'usodel medicinale in una donna che allatta puo' essere preso in considerazione qualora il trattamento sia ritenuto necessario per la madre e il bambino venga messo sotto osservazione per la possibile comparsa di effetti indesiderati.

Indicazioni

Ipertensione essenziale e insufficienza cardiaca congestizia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al quinapril o a uno qualunque degli eccipienti o a altri ACE-inibitori. Anamnesi di angioedema associato a precedente trattamento con ACE-inibitori. Angioedema ereditario o idiomatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo delle compresse Cellulosa microcristallina (E 460) Crospovidone (tipo A) Magnesio carbonato (pesante) (E 504) Magnesio stearato (E 470B) Povidone K-30 (E 1201) Rivestimento Lecitina (E 322) Polivinil alcool Talco (E 553B) Titanio diossido (E 171) Gomma xantano (E 415)

Avvertenze

E' stato segnalato angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolori addominali; in alcuni casi non vi erano precedenti di angioedema facciale e i livelli di esterasi C-1 erano normali. In pazienti con ipertensione non complicata si osserva raramente ipotensione sintomatica. L'ipotensione compare piu' facilmente nei pazienti ipertesi chehanno manifestato ipovolemia, o grave ipertensione renina-dipendente.Nei pazienti con miopatia cardiaca e' stata osservata ipotensione sintomatica. Questo rischio si presenta più facilmente nei pazienti con miopatia cardiaca grave. Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, monitorare l'inizio della terapia e l'aggiustamento della dose. Applicare analoghe considerazioni ai pazienti con disturbi cardiaci ischemici o cerebrovascolari in cui un'eccessiva caduta dellapressione puo' portare a un infarto del miocardio o danno cerebrovascolare. Se si presenta ipotensione porre il paziente a letto e, se necessario, trattare con una soluzione fisiologica per infusione endovenosa. Una risposta ipotensiva transitoria non e' una controindicazione a ricevere ulteriori dosi che possono essere somministrate senza problemi non appena la pressione ematica risulti aumentata. Somministrare concautela in pazienti con stenosi della valvola mitralica o con ostruzione del flusso del ventricolo sinistro, come nella stenosi aortica e nella cardiomiopatia ipertrofica. In casi di insufficienza renale adattare la dose iniziale alla clearance della creatinina del paziente e alla risposta del paziente. Monitorare il potassio e della creatinina inquesti pazienti. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o con stenosi dell'arteria di un singolo rene sono stati osservati aumenti dell'urea e della creatinina sierica, di solito reversibili dopo l'interruzione. Cio' si osserva particolarmente nei pazienticon insufficienza renale. Se e' presente anche ipertensione vascolarerenale si ha un aumentato rischio di grave ipotensione e di insufficienza renale. In questi pazienti iniziare il trattamento sotto stretto controllo medico con dosi basse e con accurata determinazione della dose. Poiche' il trattamento con diuretici puo' contribuire alla comparsa dei fenomeni riportati, sospendere il trattamento e monitorare la funzione renale durante le prime settimane di terapia con quinapril. Alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente malattia renale vascolare preesistente possono sviluppare aumenti dell'urea ematica e della creatinina sierica, di solito modesti e transitori, specialmente se il quinapril e' associato a un diuretico. Cio' avviene con maggior probabilita'in pazienti con insufficienza renale preesistente. Puo' essere necessario ridurre la dose e/o sospendere il trattamento con il diuretico e/o con il quinapril. Non e' raccomandato nei pazienti con trapianto recente di rene. Sono state segnalate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati contemporaneamente con ACE-inibitori. Considerare l'uso di un diverso tipo di membrana perdialisi o di una diversa classe di agenti antiipertensivi. E' stato segnalato raramente angioedema della faccia, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. Questo puo' comparire in ogni momento durate il trattamento. In tali casi sospendere il prodotto e instaurare un appropriato trattamento e un monitoraggio per assicurare una completa risoluzione dei sintomi prima della dimissione del paziente. Anche nei casi in cui e' presente solo ingrossamentodella lingua senza difficolta' respiratorie, il paziente puo' richiedere una prolungata osservazione poiche' il trattamento con antiistaminici e corticosteroidi puo' non essere sufficiente. Molto raramente sono stati segnalati casi mortali dovuti ad angioedema associato a edema della laringe o della lingua. I pazienti con edema della lingua, dellaglottide o della laringe avranno un maggior rischio di presentare ostruzione delle vie aeree, specialmente quelli che sono stati sottopostia interventi chirurgici delle vie aeree. In questo caso iniziare un trattamento di emergenza. Questo puo' consistere in una somministrazione di adrenalina e/o in un mantenimento della pervieta' delle vie aeree. Monitorare fino a completa e permanente risoluzione dei sintomi. GliACE-inibitori causano una piu' elevata incidenza di angioedema nei pazienti di razza nera. Raramente pazienti trattati durante aferesi delle LDL con destrano solfato, hanno presentato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Queste reazioni possono essere evitate con la temporanea sospensione dell'ACE-inibitore prima di ogni aferesi. Alcuni pazienti trattati durante trattamenti di desensibilizzazione hanno presentato prolungate reazioni anafilattoidi, evitate sospendendo temporaneamente l'ACE-inibitore, ma ricomparse quando il farmaco e' stato inavvertitamente risomministrato. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con un ittero colestatico e progredisce in una necrosi epatica fulminante e (a volte) morte. Non e' noto il meccanismo di tale sindrome. I pazienti che sviluppano ittero o chemostrano un aumento degli enzimi epatici devono sospendere gli ACE-inibitori e ricevere un appropriato follow-up medico. Sono state osservate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. La neutropenia compare raramente nei pazienti con funzionalita' renale normale e senza altri fattori di complicazione. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo la sospensione. Usare con estrema cautela nei pazienti con anomalie vascolari del collagene, che sono in trattamento con immunosoppressori, trattamento con allopurinolo o procainamide o una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di una preesistente insufficienza renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni che in alcuni casi non hanno risposto al trattamento intensivo con antibiotici. Se il prodotto viene usato in tali pazienti, monitorare la conta dei globuli bianchi. Puo' risultare meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna nei pazienti di razza nera. E' stata segnalata tosse. Nei pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o durante trattamento con anestetici che possono indurre ipotensione, il prodotto puo' bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Se compare ipotensione causata da questo meccanismo, puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Sono stati osservati aumenti deilivelli di potassio sierico. Nei pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o con insulina monitorare i livelli glicemici nel primo mese di trattamento. Generalmente l'associazione con litio non e' raccomandata. Non iniziare la terapia durante la gravidanza. L'uso non e' raccomandato durante l'allattamento al seno.

Gravidanza e Allattamento

>>Gravidanza. L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicatodurante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardo al rischio di teratogenicita' a seguito di esposizione agli ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' stata conclusiva; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con ACE-inibitori sia considerata essenziale, le pazienti che intendono iniziare una gravidanza devono cambiare il trattamento ricorrendo ad antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza accettabile per l'uso in gravidanza. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamentocon ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente e se necessario deve essere instaurata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia con ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita' umana (diminuita funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). In caso di esposizione a un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia dei reni e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente monitorati per quantoriguarda l'ipotensione. >>Allattamento. Dati limitati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso del medicinale durante l'allattamento non e' raccomandato per i neonatipre-termine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non c'e' sufficiente esperienza clinica. Nel caso di un bambino piu' grande, l'usodel medicinale in una donna che allatta puo' essere preso in considerazione qualora il trattamento sia ritenuto necessario per la madre e il bambino venga messo sotto osservazione per la possibile comparsa di effetti indesiderati.

Interazioni con altri prodotti

>>Tetracicline. Il prodotto contiene magnesio che forma complessi chelati con le tetracicline, riducendone l'assorbimento. Questa associazione deve essere evitata. >>Diuretici risparmiatori di potassio o supplementi di potassio. Gli ACE-inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), i supplementi di potassio o isostituti del sale contenenti potassio, possono portare a un significativo aumento dei livelli sierici del potassio. Se l'uso concomitante e' indicato a causa di provata ipopotassiemia, gli ACE-inibitori devono essere usati con cautela, con frequente monitoraggio dei livelli sierici del potassio. >>Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa). Il precedente trattamento con elevate dosi di diuretici puo' portare a una deplezione del volume e al rischio di ipotensione quando si inizia il trattamento con quinapril. L'effetto ipotensivo puo' essere ridotto sospendendo i diuretici, aumentando la volemia o l'assunzione di sale oppure iniziando il trattamento con quinapril a dosi piu' basse. >>Litio.Durante l'uso concomitante con litio e ACE-inibitori sono stati segnalati un aumento reversibile dei livelli sierici di litio e sintomi di tossicita' da litio. L'associazione di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio ed accrescere il gia' elevato rischio di tossicita' con ACE-inibitori. L'uso di quinapril in associazione al litio non e' raccomandata e comunque, se l'associazione e' necessaria, i livelli sierici di litio devono essere attentamente monitorati. >>Antidepressivi triciclici/anti- psicotici/anestetici/stupefacenti. L'uso contemporaneo di ACE-inibitori con alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antispsicotici puo' portare a ulteriori riduzionidella pressione sanguigna. >>Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS). La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico che puo' portare ad una compromissione della funzionalita' renale. Generalmente questi effetti sono reversibili. In rari casi puo' comparire insufficienzarenale, specialmente nei pazienti con funzione renale compromessa, come gli anziani o i pazienti disidratati. >>Simpaticomimetici. I simpaticomimetici possono ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. >>Antidiabetici. Studi epidemiologici suggeriscono che la somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' dare luogo a una riduzione significativa dei livelli di glucosio ematico con il rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno puo' verificarsi con frequenza maggiore durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con insufficienza renale. >>Trimetoprim. Durante il trattamento contemporaneo con ACE-inibitori e trimetoprim e' stata segnalata grave iperpotassiemia. >>Antiacidi. Gli antiacidi diminuiscono la biodisponibilita' degli ACE-inibitori. >>Allopurinolo, farmaci citostatici e immunosoppressori, corticosteroidisistemici oprocainamide. La somministrazione concomitante con ACE-inibitori puo' portare a un aumentato rischio di leucopenia. >>Alcool, barbiturici o stupefacenti. Si puo' verificare potenziamento dell'ipotensione ortostatica. >>Altri farmaci anti-ipertensivi. Si puo' verificare un effetto additivo o un potenziamento.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.