preterax*fte 20cpr 4+1,25mg perindopril e servier italia spa

Che cosa è preterax fte 20cpr 4+1,25mg?

Preterax compresse prodotto da servier italia spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Preterax risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace inibitore, associazione.
Contiene i principi attivi: perindopril erbumina (tert-butilamina)/indapamide
Codice AIC: 034236113 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. E' indicato nei pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata dal solo perindopril.

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Posologia

Uso orale. Una compressa al giorno in unica assunzione, preferibilmente al mattino e comunque prima di un pasto. Ove possibile, si suggerisce di iniziare il trattamento con i singoli componenti dell'associazione; quando clinicamente opportuno, puo' essere preso in considerazioneil passaggio diretto dalla monoterapia. Pazienti con insufficienza renale.In caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina< 30 ml/min), il trattamento e' controindicato. Nei pazienti con clearance della creatinina uguale o superiore a 30 ml/min ed inferiore a 60 ml/min, si raccomanda di iniziare il trattamento con un adeguato dosaggio dei singoli componenti dell'associazione. Non e' necessario modificare la posologia nei pazienti con clearance della creatinina superiore a 60 ml/min. La pratica medica corrente deve prevedere un controllo frequente della creatininemia e della potassiemia. Bambini. Non deveessere somministrato a pazienti in eta' pediatrica in quanto, in questi ultimi, non sono state accertate l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril da solo o in associazione.

Effetti indesiderati

La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Nel 4% dei pazienti in trattamento con il farmaco e' stata osservata una ipokaliemia (livelli di potassio < 3,4 mmol/l). Sul piano clinico: Comuni (>1/100, 1/100, 1/1.000, 1/1.000, 1/1.000, 1/1.000, 1/1 0.000, < 1/1.000): ipercalcemia.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. E' indicato nei pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata dal solo perindopril.

Controindicazioni ed effetti secondari

PERINDOPRIL. Ipersensibilita' al perindopril o ad ogni altro ACE inibitore. Antecedente di edema angioneurotico (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE inibitori (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina). Edema angioneurotico ereditario e idiomatico. Gravidanza. Allattamento. Questo medicinale e' generalmente sconsigliato in caso di: associazioni con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio, litio. stenosi bilaterale dell'arteria renale o funzionalita' ridotta ad un solo rene. Iperkaliemia. INDAPAMIDE. Ipersensibilita' ai sulfamidici. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Encefalopatia epatica. Insufficienza epatica grave. Ipokaliemia. Questo medicinale e' generalmente sconsigliato in caso di associazione con farmaci non antiaritmici che provocano torsioni di punta. In mancanza di esperienze terapeutiche sufficienti, nondeve essere impiegato in: pazienti in dialisi; pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata. Per la presenza di un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina,e' controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. PERINDOPRIL. Gravidanza. Non sono stati effettuati studi adeguati nella donna. Gli ACE inibitori attraversano la placenta e possono causare morbi-mortalita' fetale e neonatalese somministrati a donne in gravidanza. L'esposizione del feto agli ACE inibitori nel secondo/terzo trimestre della gravidanza e'stata associata a ipotensione neonatale, insufficienza renale, malformazioni delviso o del cranio e/o morte. E' stata riportata l'insorgenza di oligoidramnios nella madre quale effetto di una riduzione della funzione renale nel feto. In associazione con oligoidramnios sono state riportate: contratture a carico degli arti, deformazioni cranio-facciali, sviluppo di ipoplasia polmonare e ritardo della crescita intrauterina. I neonati esposti in utero agli ACE inibitori, devono essere strettamente controllati per la possibile comparsa di ipotensione, oliguria e iperkaliemia. La oliguria deve essere trattata supportando la pressione sanguigna e la perfusione renale. Sono stati inoltre riportati ritardo della crescita intrauterina, prematurita', dotto arterioso pervio e morte fetale, ma non e' chiaro se siano correlati agli ACE inibitori o alla concomitante patologia materna. Non si conosce se l'esposizione limitata al primo trimestre possa dare effetti avversi al feto. Le donne che entrano in gravidanza durante il trattamento con ACE inibitori devono essere informate del potenziale rischio per il feto. Allattamento.Gli ACE inibitori possono essere escreti nel latte materno ed il loroeffetto sul lattante non e' conosciuto. Si raccomanda di non allattare alle donne in trattamento con ACE inibitori. INDAPAMIDE. Gravidanza.Di regola, la somministrazione di diuretici deve essere evitata nelladonna in gravidanza e non costituire mai il trattamento di edemi fisiologici dovuti alla gravidanza, che non necessitano quindi di trattamento. I diuretici possono infatti provocare ischemia fetoplacentare, con un rischio di diminuito accrescimento fetale. I diuretici restano tuttavia un elemento essenziale del trattamento degli edemi di origine cardiaca, epatica e renale che si possono verificare nella donna in gravidanza. Allattamento. L'indapamide viene escreta in piccole quantita'nel latte materno. Tuttavia, non deve essere utilizzata durante l'allattamento per: una riduzione, che puo' arrivare fino alla soppressione, della secrezione lattea; gli effetti indesiderati, soprattutto biologici (kaliemia); l'appartenenza al gruppo dei sulfamidici, con rischiodi allergie e di ittero nucleare.

Interazioni con altri prodotti

ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Litio. Un aumento della litiemia puo' provocare sintomi da sovradosaggio, come in regime iposodico (riduzione dell'escrezione renale del litio). In caso di necessita' di un trattamento con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina associato a un diuretico risparmiatore di potassio, deve essere effettuato un controllo rigoroso della litiemia e la posologia deve essere adattata. ASSOCIAZIONI CHE NECESSITANO DI PARTICOLARI PRECAUZIONI D' IMPIEGO. Antidiabetici (insulina, sulfamidici ipoglicemizzanti). Descritto per il captopril e l'enalapril. L'utilizzo degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nel diabetico trattato con insulina o sulfamidici ipoglicemizzanti. La comparsa di malesseri da ipoglicemia e' moltorara (miglioramento della tolleranza al glucosio che comporterebbe una riduzione delle necessita' di insulina). Baclofene. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale; adattamento della posologia dell'antiipertensivo, se necessario. FANS (via sistemica), salicilati ad alto dosaggio. Insufficienza renale acuta nel paziente disidratato (riduzione della filtrazione glomerulare). Idratare il paziente; sorvegliare la funzione renale all'inizio del trattamento. ASSOCIAZIONI DA TENERE SOTTO SORVEGLIANZA. Antidepressivi imipramino-simili (triciclici), neurolettici. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi, tetracosactide. Riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina daparte dei corticosteroidi). PERINDOPRIL. ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, soli o in associazione), sali di potassio. Iperkaliemia (potenzialmente letale), soprattutto in caso di insufficienza renale (aumento degli effetti iperkaliemizzanti). Non associare agenti iperkaliemizzanti ad un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, se non in caso di ipokaliemia. Farmaci anestetici. Gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide. La somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare a un incremento del rischio di leucopenia. Agenti antiipertensivi. Potenziamento dell'effetto ipotensivo degli ACE inibitori. INDAPAMIDE.ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Farmaci non antiaritmici che prolungano l'intervallo QT o provocano torsioni di punta (astemizolo, bepridil, eritromicina ev, alofantrina, pentamidina, sultopride, terfenadina, vincamina). Torsioni di punta (l'ipokaliemia e' un fattore predisponente, come la bradicardia ed un intervallo QT lungo preesistente). Utilizzaresostanze che non presentano l'inconveniente di provocare torsioni di punta in caso di ipokaliemia. ASSOCIAZIONI CHE NECESSITANO DI PARTICOLARI PRECAUZIONI D'IMPIEGO. FANS (via sistemica), salicilati ad alto dosaggio. Possibile riduzione dell'effetto antiipertensivo dell'indapamide. Insufficienza renale acuta in pazienti disidratati (riduzione della filtrazione glomerulare). Idratare il paziente; sorvegliare la funzione renale all'inizio del trattamento. Farmaci ipokaliemizzanti: amfotericina B (via ev), glico e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti. Potenziamento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo). Sorveglianza della kaliemia e, se necessario, correzione; da tenere particolarmente sotto controllo in caso di terapiadigitalica. Utilizzare lassativi non stimolanti. Digitatici. L'ipokaliemia favorisce gli effetti tossici dei digitalici. Sorveglianza dellakaliemia, ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. ASSOCIAZIONI DA TENERE SOTTO SORVEGLIANZA. Diuretici risparmiatori di potassio (amiloride, spironolattone, triamterene). L'associazione razionale, utile per alcuni pazienti, non esclude la comparsa di ipokaliemia o, in particolare nei pazienti con insufficienza renale e nei diabetici, di iperkaliemia. Sorvegliare la kaliemia, l'ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Farmaci antiaritmici che provocano torsioni di punta: antiaritmici del gruppo Ia (chinidina, idrochinidina, disopiramide), amiodarone, bretilio, sotalolo. Torsioni di punta (l'ipokaliemia e' un fattore predisponente, come la bradicardia ed un intervallo QT lungo preesistente). Prevenzione dell'ipokaliemia e, se necessario, correzione; sorveglianza dell'intervallo QT. In caso di torsioni di punta, non somministrare antiaritmici ma ricorrere alla cardioversione elettrica. Metformina. Acidosi lattica dovuta alla metformina scatenatada una eventuale insufficienza renale funzionale legata ai diuretici e piu' specificamente ai diuretici dell'ansa. Non utilizzare la metformina se la creatininemia supera 15 mg/litro (135 micromol/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nella donna. Mezzi di contrasto iodati. In caso di disidratazione provocata dai diuretici, potenziamento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolare a fortedosaggio di mezzi di contrasto iodati. Reidratazione prima della somministrazione del mezzo iodato. Antidepressivi imipramino-simili (triciclici), neurolettici. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Calcio (sali di). Rischio di ipercalcemia per riduzione dell'eliminazione del calcio per via urinaria. Ciclosporina. Rischio di aumento della creatininemia senza variazione dei tassi circolanti di ciclosporina,anche in assenza di deplezione idrosalina. Corticosteroidi, tetracosactide (via sistemica). Riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi).

Forme Farmacologiche


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