preterax*50cpr 2mg+0,625mg perindopril e servier italia spa

Che cosa è preterax 50cpr 2mg+0,625mg?

Preterax compresse prodotto da servier italia spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Preterax risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace inibitore, associazione.
Contiene i principi attivi: perindopril erbumina (tert-butilamina)/indapamide
Codice AIC: 034236051 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione arteriosa essenziale.

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Posologia

Uso orale. Una compressa al giorno in unica assunzione, preferibilmente al mattino e comunque prima di un pasto. In caso di mancata regolazione della pressione arteriosa, la posologia puo' essere portata a 2 compresse o 1 compressa di Preterax Forte. Pazienti anziani. Il trattamento deve essere iniziato alla posologia usuale di 1 compressa al giorno. Pazienti con insufficienza renale. In caso di insufficienza renalegrave (clearance della creatinina < 30 ml/min), il trattamento e' controindicato. Nei pazienti con insufficienza renale moderata ( clearance della creatinina compresa tra 30 e 60 ml/min) la posologia deve essere di 1 compressa al giorno. Nei pazienti con clearance della cretinina uguale o superiore a 60 ml/min, non e' necessario modificare la posologia. La pratica medica corrente deve prevedere un controllo frequente della creatininemia e della potassiemia. Bambini. Non deve essere somministrato a pazienti in eta' pediatrica in quanto, in questi ultimi,non sono state accertate l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril da solo o in associazione.

Effetti indesiderati

La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Nel 2% dei pazienti in trattamento col farmaco e nel 4% in quelli trattati con Preterax forte e' stata osservata una ipokaliemia al di sotto di 3,4 mmol/l. Sul piano clinico: Comuni (>1/100, 1/100, 1/1.000, 1/1.000, 1/1.000, 1/1.000, 1/1 0.000, < 1/1.000): ipercalcemia.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa essenziale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al perindopril o ad ogni altro ACE inibitore. Antecedente di edema angioneurotico (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE inibitori (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina). Edema angioneurotico ereditario e idiopatico. Gravidanza. Allattamento. Questo medicinale e' generalmente sconsigliato in caso di: associazioni con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio, litio; stenosi bilaterale dell'arteria renale o funzionalita'ridotta ad un solo rene; iperkaliemia. INDAPAMIDE. Ipersensibilita' ai sulfamidici. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Encefalopatia epatica. Insufficienza epatica grave. Ipokaliemia. Questo medicinale e' generalmente sconsigliato in caso di associazione confarmaci non antiaritmici che provocano torsione di punta.PRETERAX. In mancanza di esperienze terapeutiche sufficienti, non deve essere impiegato in: pazienti in dialisi; pazienti con insufficienzacardiaca scompensata non trattata. Per la presenza di un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, il farmaco e' controindicato in gravidanza e allattamento. Perindopril: non sono stati effettuati studi adeguati nella donna. Gli ACE inibitori attraversano la placenta e possono causare morbi-mortalita' fetale e neonatale se somministrati a donne in gravidanza. L'esposizione del feto agli ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre della gravidanza e' stata associata a ipotensione neonatale, insufficienza renale, malformazioni del viso o del cranio e/o morte. E' stata riportata l'insorgenza di oligoidramnios nella madre quale effetto di una riduzione della fu una riduzione della funzione renale nel feto. In associazione con oligoidramnios sono state riportate: contratture a carico degli arti, deformazioni cranio-facciali, sviluppo di ipoplasia polmonare e ritardo della crescitaintrauterina. I neonati esposti in utero agli ACE inibitori, devono essere strettamente controllati per la possibile comparsa di ipotensione, oliguria e iperkaliemia. La oliguria deve essere trattata supportando la pressione sanguigna e la perfusione renale. Sono stati inoltre riportati ritardo della crescita intrauterina, prematurita', dotto arterioso pervio e morte fetale, ma non e' chiaro se siano correlati agli ACE inibitori o alla concomitante patologia materna. Non si conosce sel'esposizione limitata al primo trimestre possa provocare effetti avversi al feto. Le donne che entrano in gravidanza durante il trattamento con ACE inibitori devono essere informate del potenziale rischio peril feto. Allattamento. Gli ACE inibitori possono essere escreti nel latte materno ed il loro effetto sul lattante non e' conosciuto. Si raccomanda di non allattare alle donne in trattamento con ACE inibitori. INDAPAMIDE. Gravidanza. Di regola, la somministrazione di diuretici deve essere evitata nella donna in gravidanza e non costituire mai il trattamento di edemi fisiologici dovuti alla gravidanza, che non necessitano quindi di trattamento. I diuretici possono infatti provocare ischemia fetoplacentare, con un rischio di diminuito accrescimento fetale.I diuretici restano tuttavia un elemento essenziale del trattamento degli edemi di origine cardiaca, epatica e renale che si possono verificare nella donna in gravidanza. Allattamento. L'indapamide viene escreta in piccole quantita' nel latte materno. Tuttavia, non deve essere utilizzata durante l'allattamento per: una riduzione, che puo' arrivarefino alla soppressione, della secrezione lattea; gli effetti indesiderati, soprattutto biologici (kaliemia); l'appartenenza al gruppo dei sulfamidici, con rischio di allergie e di ittero nucleare.

Interazioni con altri prodotti

PRETERAX. ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Litio. Un aumento della litiemiapuo' provocare sintomi da sovradosaggio, come in regime iposodico (riduzione dell'escrezione renale del litio). In caso di necessita' di untrattamento con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina associato a un diuretico risparmiatore di potassio, deve essere effettuato un controllo rigoroso della litiemia e la posologia deve essere adattata. ASSOCIAZIONI CHE NECESSITANO DI PARTICOLARI PRECAUZIONI D' IMPIEGO. Antidiabetici (insulina, sulfamidici ipoglicemizzanti. Descritto per il captopril e l'enalapril. L'utilizzo degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nel diabetico trattato con insulina osulfamidici ipoglicemizzanti. La comparsa di malesseri da ipoglicemiae' molto rara (miglioramento della tolleranza al glucosio che comporterebbe una riduzione delle necessita' di insulina). Baclofene. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale ed adattamento della posologia dell'antiipertensivo, se necessario. FANS (via sistemica), salicilati ad alto dosaggio. Insufficienza renale acuta nel paziente disidratato (riduzione della filtrazione glomerulare). Idratare il paziente; sorvegliare la funzione renale all'inizio del trattamento. ASSOCIAZIONI DA TENERE SOTTOSORVEGLIANZA. Antidepressivi imipramino-simili (triciclici), neurolettici. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi,tetracosactide. Riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi). PERINDOPRIL. ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, soli o in associazione), sali di potassio. Iperkaliemia (potenzialmente letale), soprattutto in caso di insufficienza renale (aumento degli effetti iperkaliemizzanti). Non associare agenti iperkaliemizzanti ad un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, se non in caso di ipokaliemia. Farmaci anestetici. Gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide. La somministrazione concomitante con ACE inibitoripuo' portare a un incremento del rischio di leucopenia. Agenti antiipertensivi. Potenziamento dell'effetto ipotensivo degli ACE inibitori. INDAPAMIDE. ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Farmaci non antiaritmici che prolungano l'intervallo QT o provocano torsioni di punta (astemizolo, bepridil, eritromicina ev, alofantrina, pentamidina, sultopride, terfenadina, vincamina). Torsioni di punta (l'ipokaliemia e' un fattore predisponente, come la bradicardia ed un intervallo QT lungo preesistente).Utilizzare sostanze che non presentano l'inconveniente di provocare torsioni di punta in caso di ipokaliemia. ASSOCIAZIONI CHE NECESSITANO DI PARTICOLARI PRECAUZIONI D'IMPIEGO. FANS (via sistemica), salicilatiad alto dosaggio. Possibile riduzione dell'effetto antiipertensivo dell'indapamide. Insufficienza renale acuta in pazienti disidratati (riduzione della filtrazione glomerulare). Idratare il paziente; sorvegliare la funzione renale all'inizio del trattamento. Farmaci ipokaliemizzanti: amfotericina B (via ev), glico e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti. Potenziamento del rischio diipokaliemia (effetto additivo). Sorveglianza della kaliemia e, se necessario, correzione; da tenere particolarmente sotto controllo in casodi terapia digitalica. Utilizzare lassativi non stimolanti. Digitatici. L'ipokaliemia favorisce gli effetti tossici dei digitalici. Sorveglianza della kaliemia, ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. ASSOCIAZIONI DA TENERE SOTTO SORVEGLIANZA. Diuretici risparmiatoridi potassio (amiloride, spironolattone, triamterene). L'associazione razionale, utile per alcuni pazienti, non esclude la comparsa di ipokaliemia o, in particolare nei pazienti con insufficienza renale e nei diabetici, di iperkaliemia. Sorvegliare la kaliemia, l'ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Farmaci antiaritmici che provocanotorsioni di punta: antiaritmici del gruppo Ia (chinidina, idrochinidina, disopiramide), amiodarone, bretilio, sotalolo. Torsioni di punta (l'ipokaliemia e' un fattore predisponente, come la bradicardia ed un intervallo QT lungo preesistente). Prevenzione dell'ipokaliemia e, se necessario, correzione; sorveglianza dell'intervallo QT. In caso di torsioni di punta, non somministrare antiaritmici ma ricorrere alla cardioversione elettrica. Metformina. Acidosi lattica dovuta alla metformina scatenata da una eventuale insufficienza renale funzionale legata aidiuretici e piu' specificamente ai diuretici dell'ansa. Non utilizzare la metformina se la creatininemia supera 15 mg/litro (135 micromol/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nella donna. Mezzi di contrasto iodati. In caso di disidratazione provocata dai diuretici, potenziamento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolare a forte dosaggio di mezzi di contrasto iodati. Reidratazione primadella somministrazione del mezzo iodato. Antidepressivi imipramino-simili (triciclici), neurolettici. Potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Calcio (sali di). Rischio di ipercalcemia per riduzione dell'eliminazione del calcio per via urinaria. Ciclosporina. Rischio di aumento della creatininemia senza variazione dei tassi circolanti di ciclosporina, anche in assenza di deplezione idrosalina. Corticosteroidi, tetracosactide (via sistemica). Riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi).

Forme Farmacologiche


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