pravastatina my*30cpr riv 40mg pravastatina mylan spa

Che cosa è pravastatina my 30cpr riv 40mg?

Pravastatina mg compresse rivestite divisibili prodotto da mylan spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Pravastatina mg risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti riduttori dei lipidi sierici/riduttori dl colesterolo e dei trigliceridi/inibitori dell'hmg-coa riduttasi.
Contiene i principi attivi: pravastatina sodica
Composizione Qualitativa e Quantitativa: pravastatina sodica.
Codice AIC: 037607138 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio, riduzione del peso) e'inadeguata. Prevenzione primaria Riduzione della mortalita' e morbilita' cardiovascolari in pazienti con ipercolesterolemia moderata o grave ed a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare, in aggiuntaalla dieta. Riduzione della mortalita' e morbilita' cardiovascolari in pazienti con anamnesi di infarto del miocardio o angina instabile, con colesterolo normale o aumentato, come aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Riduzione della iperlipidemia post-trapianto in pazienti in terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto d'organo.

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Posologia

Prima di iniziare la terapia con il farmaco, devono essere escluse lecause secondarie di ipercolesterolemia ed i pazienti devono essere posti in una dieta standard povera di grassi che deve continuare duranteil trattamento. Il farmaco va somministrato per via orale una volta al giorno preferibilmente alla sera con o senza cibo. Ipercolesterolemia: la dose raccomandata e' di 10 - 40 mg una volta al giorno. La risposta terapeutica si osserva entro una settimana e il pieno effetto della dose compare entro 4 settimane, pertanto devono essere effettuate misurazioni periodiche dei lipidi e la dose deve essere adeguata di conseguenza. La dose massima giornaliera e' di 40 mg. Prevenzione cardiovascolare: in tutti gli studi di prevenzione della mortalita' e morbilita', la sola dose iniziale e di mantenimento studiata e' stata quella di 40 mg/die. Dopo trapianto d'organo si raccomanda una dose iniziale di 20 mg/die nei pazienti con terapia immunosoppressiva. In accordo conla risposta dei parametri lipidici, la dose puo' essere aggiustata fino a 40 mg sotto attenta supervisione medica. Bambini ed adolescenti (8-18 anni) con ipercolesterolemia eterozigote famigliare: la dose raccomandata varia da 10 a 20 mg una volta al giorno per eta' tra 8 e 13 anni, poiche' dosi superiori a 20 mg non sono state studiate in questa popolazione e da 10 a 40 mg al giorno tra 14 e 18 anni Compromissione della funzionalita' renale ed epatica: nei pazienti con compromissionedella funzionalita' renale moderata o grave o con significativa compromissione della funzionalita' epatica si raccomanda una dose iniziale di 10 mg/die. Il dosaggio deve essere aggiustato secondo la risposta dei parametri lipidici e sotto supervisione medica. Gli effetti ipolipidemizzanti della pravastatina sul colesterolo totale e LDL vengono aumentati dall'associazione con resine sequestranti degli acidi biliari. Il faramco deve essere somministrato o un'ora prima o almeno 4 ore dopo queste resine. Nei pazienti che assumono ciclosporina con o senza altri medicinali immunosoppressori, il trattamento deve iniziare con 20 mg una volta al giorno e la titolazione a 40 mg deve essere fatta con cautela.

Effetti indesiderati

Il farmaco in compresse e' stato studiato alla dose di 40 mg in settestudi randomizzati, controllati in doppio cieco verso placebo; sono state riportate le seguenti reazioni avverse, nessuna della quali e' comparsa con una frequenza superiore allo 0,3% nel gruppo della pravastatina rispetto a quello del placebo. >>Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri, cefalea, disturbi del sonno, insonnia. >>Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della visione (inclusa visione annebbiata e diplopia). >>Patologie gastrointestinali. Non comune: dispepsia/bruciore epigastrico, dolore addominale, nausea/vomito, stitichezza, diarrea, flatulenza. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash, orticaria, anomalie del cuoio capelluto e dei capelli (inclusa l'alopecia). >>Patologie renali e urinarie. Non comune: minzione anormale (incluse disuria, aumentata frequenza della minzione, nicturia). >>Patologie dell'apparato riproduttivo e dellamammella. Non comune: disfunzione sessuale. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. Eventi muscoloscheletrici: negli studi clinici sono stati riportati effetti sui muscoli scheletrici, ad esempio dolore muscoloscheletrico, inclusa artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare ed elevati livelli di CPK. La frequenza della mialgia e della debolezza muscolare e l'incidenza del livelli di CPK >3 volte e >10 volte ivalori superiori della norma negli studi CARE, WOSCOP e LIPID e' stata simile al placebo. Effetti epatici: sono stati riportati aumenti delle transaminasi sieriche. Nel 3 studi a lungo termine, controllati verso placebo, CARE, WOSCOP e LIPID, anomalie marcate delle SGOT ed SGPT sono comparse con frequenza simile in entrambi i trattamenti. In aggiunta ai precedenti, i seguenti eventi avversi sono stati riportati durante l'esperienza post-marketing con la pravastatina. >>Disturbi psichiatrici. Frequenza non nota: depressione. >>Patologie del sistema nervoso. Molto raro: polineuropatia periferica, in particolare se usata perun lungo periodo di tempo, parestesia. Frequenza non nota: incubi, perdita della memoria. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Frequenza non nota: casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine. >>Patologie gastrointestinali. Molto raro: pancreatite. >>Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi che puo' essere associata ad una insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, miopatia. Casi isolati di patologie al tendine, a volte complicate da rottura. >>Patologie del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilita', anafilassi, angioedema, sindrome al Lupus eritematoso. >>Patologie epatobiliari. Molto raro: itterizia, epatite, necrosi epatica fulminante.

Indicazioni

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio, riduzione del peso) e'inadeguata. Prevenzione primaria Riduzione della mortalita' e morbilita' cardiovascolari in pazienti con ipercolesterolemia moderata o grave ed a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare, in aggiuntaalla dieta. Riduzione della mortalita' e morbilita' cardiovascolari in pazienti con anamnesi di infarto del miocardio o angina instabile, con colesterolo normale o aumentato, come aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Riduzione della iperlipidemia post-trapianto in pazienti in terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto d'organo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Malattie epatiche in fase attiva inclusi aumenti inspiegabili e persistenti delle transaminasi sieriche che superano di 3 volte il limite superiore della norma. Gravidanza o allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo delle compresse: cellulosa microcristallina E460, croscarmellosa sodica E468, macrogol 8000, copovidone, calcio idrogeno fosfato anidro E341, lattosio monoidrato, magnesio stearato E470b, silice colloidale anidra E551. Compresse da 20 e 40 mg: ferro ossido giallo E 172. Rivestimento delle compresse : opadry chiaro YS-5-7044 contenente iprolosa E463, macrogol 400, macrogol 3350, ipromellosa E464.

Avvertenze

La pravastatina non e' stata valutata in pazienti con ipercolesterolemia omozigote familiare. La terapia non e' adatta quando l'ipercolesterolemia e' dovuta ad elevati livelli di colesterolo HDL. Come per gli altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, l'associazione della pravastatina con i fibrati non e' raccomandata. Come con gli altri agenti ipolipidemizzanti, sono stati osservati moderati aumenti dei livelli delletransaminasi epatiche. Nella maggioranza dei casi i livelli delle transaminasi epatiche sono tornati ai valori basali senza bisogno dell'interruzione della terapia. Si deve prestare particolare attenzione ai pazienti che sviluppano aumenti delle transaminasi e la terapia deve essere sospesa se gli aumenti delle SGOT e SGPT superano di 3 volte in modo persistente il limite superiore della norma. Si deve esercitare cautela quando si somministra pravastatina a pazienti con anamnesi di malattie epatiche o con forte consumo di alcool. Come con gli altri inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine), la pravastatina e' stata associata con insorgenza di mialgia, miopatia e molto raramente di rabdomiolisi. La miopatia deve essere presa in considerazione in ogni paziente in terapia con statine che presenti muscolari inspiegabili come dolore o sensibilita', debolezza muscolare o crampi muscolari. In questi casi devono essere misurati i livelli di CPK. La terapia con statine deve essere temporaneamente interrotta quando i livelli di CPK sono maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) o quando vi siano gravi sintomi clinici. Molto raramente, compare rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi e' una condizione acuta, potenzialmente fatale, dei muscoli scheletrici che puo' comparire in ogni momento durante il trattamento ed e' caratterizzata da distruzione muscolare massiva associata ad un forte aumento della CPK che porta alla mioglobinuria. Il rischio di miopatia con le statine sembra essere dipendente dall'esposizione e pertanto puo' variare con i diversi farmaci e dipende dal loro dosaggio e dal potenziale di interazioni con gli altri farmaci. Benche' non vi siano controindicazioni muscolari alla prescrizione delle statine, certi fattori predisponenti possono aumentare il rischio di tossicita' muscolare e pertanto giustificano un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio ed uno speciale monitoraggio clinico delle CPK e' indicato prima di iniziare la terapia con statine in questi pazienti. Il rischio e la gravita' di disturbi muscolari durante la terapia con statine, viene aumentato dalla co-somministrazione di medicine che possono interagire. L'uso combinato di fibrati da soli e' occasionalmente associato con miopatia. L'uso combinato di statine e fibrati deve in generale essere evitato. La co-somministrazione di statine ed acido nicotinico deve essere fatta con cautela. Un aumento dell'incidenza di miopatia e' stato descritto in pazienti che ricevevano altre statine in associazione con inibitori delmetabolismo del Citocromo P450. Questo puo' essere il risultato di interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per la pravastatina. Quando associati alla terapia con statine, di solito i sintomi muscolari si risolvono dopo interruzione della terapia. Il monitoraggio di routine della CPK o di altri enzimi muscolari non e' raccomandato in pazienti asintomatici in terapia con statine. Tuttavia la misurazione della CPK e' raccomandata prima dell'inizio della terapia in pazienti con particolari fattori predisponenti ed in pazienti che sviluppino sintomi muscolari durante la terapia con statine, come descritto piu' sotto. Se i livelli di CPK sono significativamente elevati al basale, i livelli di CPK devono essere misurati dopo circa 5-7 giorni per confermare i risultati. Quando si misurano il livelli di CPK devono essere interpretati nel contesto di altri potenziali fattori che possonocausare transitori danni muscolari, come lo strenuo esercizio fisico o traumi muscolari. Prima dell'inizio del trattamento: si deve usare cautela in pazienti con fattori predisponenti come compromissione dellafunzionalita' renale, ipotiroidismo, anamnesi di tossicita' muscolarecon statine o fibrati, anamnesi personale o famigliare di disturbi muscolari ereditari o di abuso di alcool. In questi casi, il livelli di CPK devono essere misurati prima dell'inizio della terapia. La misurazione della CPK prima dell'inizio del trattamento, deve essere presa inconsiderazione anche in pazienti di oltre 70 anni, specialmente in presenza di altri fattori predisponenti di questa popolazione. Se i livelli di CPK sono significativamente elevati al basale, il trattamento non deve iniziare ed i risultati devono essere rimisurati dopo circa 5-7 giorni. I valori basali di CPK possono inoltre essere utili come riferimento in caso di successivi aumenti durante la terapia con statine.Durante il trattamento: i pazienti devono essere avvisati di riportare prontamente dolori muscolari inspiegabili, sensibilita', debolezza ocrampi. In questi casi si devono misurare i livelli di CPK. Se si trova un livello marcatamente elevato la terapia con statina deve essere sospesa. L'interruzione del trattamento deve inoltre essere considerata se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbo durante il giorno, anche se l'aumento della CPK rimane < 5 volte il valore superiore della norma. Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CPK ritornano nella norma, puo' essere considerata la ripresa della statina alla doseminima e con attento monitoraggio. Se si sospetta una malattie muscolare ereditaria, la ripresa della statina in quel paziente non e' raccomandata. Con alcune statine sono stati riportati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine. La sintomatologia puo' includere dispnea, tosse non produttiva e deterioramento dello stato di salute generale. Se si sospetta che unpaziente abbia sviluppato una malattia interstiziale polmonare, la terapia con la statina deve essere interrotta. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono prendere questomedicinale.

Gravidanza e Allattamento

La pravastatina e' controindicata in gravidanza e deve essere somministrata a donne potenzialmente fertili solo se e' improbabile che queste pazienti possano concepire e sono state informate del rischio potenziale. Si raccomanda speciale cautela nelle adolescenti in eta' fertile, per assicurare la completa comprensione del potenziale rischio associato alla terapia con pravastatina durante la gravidanza. Se una paziente prevede di diventare gravida o lo diventa, il medico deve essere immediatamente informato e la pravastatina deve essere interrotta a causa del potenziale rischio per il feto. Una piccola quantita' di pravastatina viene escreta nel latte umano, pertanto e' controindicata durante l'allattamento al seno.

Interazioni con altri prodotti

L'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a miopatia. Un aumentato rischio di eventi avversi di tipo muscolare, inclusa la rabdomiolisi, e' stato riportato quando i fibrati vengono associati con altre statine. Questi eventi avversi non possono essere esclusi con pravastatina, pertanto l'uso combinato di pravastatina e fibrati (es. gemfibrozil, fenofibrato) deve in generale essere evitato. Se questa associazione e' considerata necessaria, e' richiesto un attento monitoraggio clinico e della CPK dei pazienti in questo regime terapeutico. La somministrazione concomitante porta ad una diminuzione di circa il 40 - 50% della biodisponibilita' della pravastatina. Non vi e' una diminuzione clinicamente significativa della biodisponibilita' o dell'effetto terapeutico se la pravastatina viene somministrata un'ora prima o 4 ore dopo al colestiramina o un'ora prima del colestipolo. La somministrazione concomitante di pravastatina e ciclosporina porta ad un aumento di circa 4 volte dell'esposizione sistemica alla pravastatina. In alcuni pazienti, tuttavia, l'aumento all'esposizione alla pravastatina puo' essere anche maggiore. Si raccomanda un monitoraggio clinico e biochimico dei pazienti che ricevono questa combinazione. I parametri di biodisponibilita' della pravastatina allo stato stazionario non sono alterati a seguito della somministrazione di warfarin. La terapia cronicacon i due prodotti non produce alterazioni nell'attivita' anticoagulante del warfarin. La pravastatina non viene metabolizzata in modo clinicamente significativo dal sistema del citocromo P450. Questo e' il motivo per cui prodotti che sono metabolizzati dal sistema del citocromoP450 o che lo inibiscono, possono essere associati ad un regime stabile di pravastatina senza causare significativi cambiamenti dei livelliplasmatici della pravastatina, come sono invece stati osservati con altre statine. L'assenza di una significativa interazione farmacocinetica con la pravastatina e' stata specificatamente dimostrata per diversi prodotti, particolarmente quelli che sono substrati o inibitori del CYP3A4 ad es. diltiazem, verapamil, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi, succo di pompelmo ed inibitori del CYP2C9 (ad es. fluconazolo). In uno di 2 studi di interazione con pravastatina ed eritromicina, e' stato osservato un aumento statisticamente significativodell'AUC della pravastatina e della C max. In uno studio simile con la claritromicina, e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC della pravastatina e della C max. Benche' questi cambiamenti siano di scarsa importanza, si deve usare cautela quando si associano pravastatina con eritromicina o claritromicina. In studi di interazione non sono state osservate differenze significative nella biodisponibilita' quando la pravastatina e' stata somministrata con acido salicilico, antiacidi (quando somministrati un'ora prima della pravastatina), acido nicotinico o probucol.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nella confezione originale.