pravastatina ari*28cpr 20mg pravastatina aristo pharma gmbh

Che cosa è pravastatina ari 28cpr 20mg?

Pravastatina ang compresse prodotto da aristo pharma gmbh
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Pravastatina ang risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitore della hmg-coa reduttasi.
Contiene i principi attivi: pravastatina sodica
Codice AIC: 037458320 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria e delle dislipidemie miste in aggiunta a trattamento dietetico idoneo, nei casi in cui la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche (ad es. attivita'fisica, riduzione del peso) sia inadeguata. Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare nei pazienti con ipercolesterolemia di grado severo o moderato e ad alto rischio di un primo evento cardiovascolare, in aggiunta ad una dieta adeguata. Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare nei pazienti con un'anamnesi di infarto del miocardio o di angina pectoris instabile e con livelli normali o aumentati di colesterolo, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Riduzione dell'iperlipidemia post-trapianto neipazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva in seguito a trapianto d'organo.

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Posologia

Prima di iniziare il trattamento devono essere escluse le cause secondarie di ipercolesterolemia ed i pazienti devono essere sottoposti ad una dieta a basso contenuto lipidico che deve proseguire per tutto il corso della terapia. La pravastatina deve essere somministrata per viaorale, una volta al giorno, preferibilmente la sera, con o senza una concomitante assunzione di cibo. Ipercolesterolemia: 10-40 mg di pravastatina sodica, una volta al giorno. La risposta terapeutica si verifica entro una settimana, mentre l'effetto terapeutico complessivo si manifesta entro quattro settimane; pertanto, il livello dei lipidi deve essere controllato periodicamente e la posologia deve essere opportunamente adattata.La dose massima giornaliera e' di 40 mg. Prevenzione cardiovascolare: 40 mg al giorno. Posologia post-trapianto: 20 mg ed in funzione della risposta dei parametri lipidici, e sotto stretto controllo medico, la dose puo' essere aumentata fino a 40 mg al giorno. La documentazione scientifica sull'efficacia e la sicurezza nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni e' limitata; pertanto, in questi pazienti,l'utilizzo di pravastatina non e' consigliato. Pazienti anziani: a meno che non siano presenti fattori di rischio predisponenti, non e' necessaria alcuna modifica della posologia. Insufficienza epatica o renale: nei pazienti con insufficienza renale di grado da moderato a severoo con significativa insufficienza epatica, si consiglia una dose iniziale giornaliera di 10 mg di pravastatina sodica che puo' essere modificata, in relazione alla risposta dei parametri lipidici. Gli effetti di riduzione dei livelli di colesterolo totale e del colesterolo-LDL prodotti dalla pravastatina sodica risultano potenziati se essa viene assunta in concomitanza con resine leganti i sali biliari (quali colestiramina, colestipolo). In questi casi, la pravastatina deve essere somministrata un'ora prima, o almeno quattro ore dopo l'assunzione della resina. Per i pazienti che assumono ciclosporina, associata o meno ad altra terapia immunosoppressiva, il trattamento deve iniziare con 20 mg, una volta al giorno, ed un eventuale aumento del dosaggio fino a 40mg deve essere effettuato con estrema cautela.

Effetti indesiderati

NON COMUNI (>1/1000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOE' controindicata durante la gestazione e deve essere somministrata alle donne a rischio di gravidanza solo quando e' improbabile che queste pazienti concepiscano e comunque, solo dopo che siano state informate del potenziale rischio. Se una paziente pianifica una gravidanza o e' gia' in gravidanza la somministrazione di pravastatina deve essere interrotta a causa del potenziale rischio per il feto. Una quantita' esigua di pravastatina e' escreta nel latte materno.

Indicazioni

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria e delle dislipidemie miste in aggiunta a trattamento dietetico idoneo, nei casi in cui la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche (ad es. attivita'fisica, riduzione del peso) sia inadeguata. Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare nei pazienti con ipercolesterolemia di grado severo o moderato e ad alto rischio di un primo evento cardiovascolare, in aggiunta ad una dieta adeguata. Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare nei pazienti con un'anamnesi di infarto del miocardio o di angina pectoris instabile e con livelli normali o aumentati di colesterolo, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Riduzione dell'iperlipidemia post-trapianto neipazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva in seguito a trapianto d'organo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla pravastatina sodica o ad uno qualsiasi dei componenti del medicinale. Epatopatie in fase attiva con persistente aumento del livello delle transaminasi (tre volte superiore al limite normale-ULN). Gravidanza ed allattamento.

Avvertenze

L'utilizzo non e' stato valutato nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote e quando e' dovuta a livelli elevati di colesterolo-HDL la terapia non risulta appropriata. La combinazione con i fibrati non e' consigliata. E' stato osservato un moderato incremento del livello delle transaminasi epatiche. Nella maggior parte dei casi, i livelli di transaminasi sono ritornati ai valori normali senza che si rendesse necessario interrompere il trattamento. Particolare attenzione deve essere posta nel caso di pazienti in cui i livelli di transaminasiaumentino notevolmente e la terapia deve essere interrotta se l'incremento di alanina-aminotransferasi (ALT) ed aspartato-aminotransferasi (AST) supera di tre volte il limite massimo e se tale incremento persiste nel tempo. Particolare cautela deve essere posta nel caso in cui venga somministrata a pazienti con anamnesi di insufficienza epatica o che assumono notevoli quantita' di alcool. E' stata osseravata la comparsa di mialgia, miopatia e, molto raramente, rabdomiolisi. La miopatia deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti, in corso diterapia con statine, che presentano disturbi muscolari non spiegabiliquali dolore o ipersensibilita', debolezza o crampi muscolari. La terapia con statine deve essere temporaneamente interrotta, quando i livelli di CK sono cinque volte superiori al limite massimo (ULN) o quandocompaiono sintomi clinici gravi. Molto raramente (in circa 1 caso ogni 100.000 pazienti), compare rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. Il rischio di miopatia dipende dal tempo di esposizione e, pertanto, puo' variare individualmente e a seconda del prodottomedicinale (in base alla lipofilicita' ed alle differenze farmacocinetiche), nonche' in funzione del dosaggio e delle potenziali interazioni. Sebbene l'uso di statine non preveda controindicazioni per la muscolatura, la presenza di fattori predisponenti puo', certamente, incrementare il rischio di tossicita' muscolare e giustificare, pertanto, unaattenta valutazione del rischio/beneficio ed un particolare monitoraggio clinico. In questi pazienti, prima di iniziare la terapia con le statine, e' opportuno misurare il valore della CK. Il rischio e la gravita' dei disturbi muscolari, durante terapia con statine, sono incrementati dalla contemporanea somministrazione di medicinali che, con esse, interagiscono. L'utilizzo di fibrati in monoterapia e', occasionalmente, associato a miopatia. La co-somministrazione con acido nicotinicodeve essere effettuata con cautela. Un incremento dell'incidenza di miopatia e' stata descritta, anche, in pazienti che assumevano altre statine in combinazione con inibitori del metabolismo del citocromo P450. Cio' puo' derivare da interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per la pravastatina. I sintomi muscolari, di solito, si risolvono sospendendo la terapia. Il controllo routinario della creatina-chinasi (CK) o del livello di altri enzimi muscolari non e' consigliato nei pazienti asintomatici sottoposti a terapia con statine. Tuttavia, e' consigliabile effettuare la misurazione della CK, prima di iniziare la terapia, nei pazienti con particolari fattori predisponenti ed in quelli in cui si manifesta sintomatologia muscolare. Se i livellidi CK sono significativamente elevati rispetto al livello di base (5 volte superiore al limite normale), devono essere rimisurati dopo circa 5-7 giorni, per confermare i risultati e opo devono essere interpretati nell'ambito di altri potenziali fattori che possono causare danni muscolari transitori, come l'esercizio strenuo o i traumi muscolari. Particolare cautela deve essere posta nei confronti di quei pazienti con fattori predisponenti, quali insufficienza renale, ipotiroidismo, anamnesi di tossicita' muscolare in seguito all'uso di statine o fibrati, storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, abuso di alcool e nei pazienti di eta' superiore a 70 anni. In questi casi, i livelli di CK devono essere misurati prima dell'inizio della terapia. L'interruzione della terapia deve essere presa in considerazione anche se i livelli di CK rimangono 5 volte inferiori o uguali al limite normale, anche qualora la sintomatologia muscolare sia grave e fonte didisagio quotidiano. Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CK ritornano nella norma, la terapia con statine puo' essere ripresa al piu' basso dosaggio possibile e con un attento monitoraggio. Se, in alcuni pazienti, si sospetta che le affezioni muscolari siano di natura ereditaria, non e' consigliabile ripristinare la terapia con statine.

Gravidanza e Allattamento

E' controindicata durante la gestazione e deve essere somministrata alle donne a rischio di gravidanza solo quando e' improbabile che queste pazienti concepiscano e comunque, solo dopo che siano state informate del potenziale rischio. Se una paziente pianifica una gravidanza o e' gia' in gravidanza la somministrazione di pravastatina deve essere interrotta a causa del potenziale rischio per il feto. Una quantita' esigua di pravastatina e' escreta nel latte materno.

Interazioni con altri prodotti

L'utilizzo di fibrati in monoterapia e', occasionalmente, associato amiopatia. E' stato rilevato un incremento del rischio di eventi avversi muscolari, inclusa la rabdomiolisi, quando somministrati in concomitanza con altre statine. L'uso contemporaneo va pertanto evitato. Nei pazienti per i quali tale associazione si rendesse necessaria, si dovra' effettuare un attento monitoraggio clinico e dei livelli di CK. Colestiramina/colestipolo: l'assunzione contemporanea riduce, di circa il40-50%, la biodisponibilita' della pravastatina. Ciclosporina: la somministrazione contemporanea porta ad un incremento, di circa quattro volte superiore dell'esposizione sistemica della pravastatina. La biodisponibilita' del prodotto allo "steady state" non risulta alterata in seguito alla somministrazione di warfarin. Non viene metabolizzata, inmaniera clinicamente significativa, dal citocromo P450. Eritromicina:e' stato osservato un incremento, statisticamente significativo, della AUC (70%) e della Cmax (121%) della pravastatina. Claritromicina: e'stato osservato un aumento significativo della AUC (110%) e della Cmax (127%). Altri medicinali: non sono state osservate differenze statisticamente significative nella biodisponibilita' quando la pravastatinaveniva somministrata con acido acetilsalicilico, farmaci antiacidi (un'ora prima dell'assunzione della pravastatina), acido nicotinico o probucolo.

Forme Farmacologiche


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