pneumovax*iniet 20fl 0,5ml pneumococco, msd italia srl

Che cosa è pneumovax iniet 20fl 0,5ml?

Pneumovax soluzione iniettabile prodotto da msd italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Pneumovax risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di vaccini batterici.
Contiene i principi attivi: vaccino pneumococco polisaccaridico coniugato adsorbito
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una dose da 0,5 ml di vaccino contiene 25 mcg di ciascuno dei seguenti 23 sierotipi pneumococcici: 1, 2, 3, 4, 5, 6b, 7f, 8, 9n, 9v, 10a, 11a, 12f, 14, 15b, 17f, 18c, 19f, 19a, 20, 22f, 23f, 33f.
Codice AIC: 034933034 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il medicinale e' raccomandato per l'immunizzazione attiva contro le malattie sostenute dai sierotipi pneumococcici presenti nel vaccino. Ilvaccino e' raccomandato nei soggetti di eta' pari o superiore a 2 anni, ad elevato rischio di patologia e mortalita' da infezione pneumococcica. Le categorie considerate a rischio, per le quali e' necessaria l'immunizzazione, devono essere identificate sulla base delle raccomandazioni ufficiali. Il vaccino non e' efficace nella prevenzione dell'otite media acuta, della sinusite e delle altre comuni infezioni del tratto superiore delle vie respiratorie.

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Posologia

>>Vaccinazione primaria. Adulti e bambini di eta' pari o superiore a 2 anni: una singola dose da 0,5 millilitri da iniettare per via intramuscolare o sottocutanea. L'impiego del medicinale non e' raccomandato nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni poiche' la sicurezza e l'efficacia del vaccino non sono state valutate e la risposta anticorpale puo' essere scarsa. Posologia in casi particolari: si raccomanda di somministrare il vaccino pneumococcico, preferibilmente, almeno 2 settimaneprima di una splenectomia elettiva o dell'inizio di una chemioterapiao di un altro trattamento immunosoppressivo. La vaccinazione durante la chemioterapia o durante la radioterapia deve essere evitata. A conclusione della chemioterapia e/o della radioterapia per patologia neoplastica, la risposta immunitaria alla vaccinazione puo' risultare ridotta. Il vaccino non deve essere somministrato prima di tre mesi dopo ilcompletamento delle suddette terapie. Un ritardo maggiore puo' essereappropriato per i pazienti che hanno ricevuto trattamenti intensivi oprolungati. I soggetti con infezione da HIV asintomatica o sintomatica devono essere vaccinati quanto prima non appena ricevono conferma delle diagnosi. Rivaccinazione: una singola dose da 0,5 millilitri per via intramuscolare o sottocutanea. I tempi specifici e la necessita' diuna rivaccinazione devono essere definiti in accordo con le raccomandazioni ufficiali. La rivaccinazione in un intervallo inferiore ai 3 anni non e' raccomandata perche' aumenta il rischio di reazioni avverse.I tassi delle reazioni locali e, in persone di eta' pari o superiore ai 65 anni, di alcune reazioni sistemiche, sono risultati maggiori dopo la rivaccinazione rispetto alla vaccinazione primaria, quando tra ledue dosi intercorreva un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 5 anni. I dati clinici disponibili relativi alla somministrazione di piu' didue dosi di medicinale, sono molto limitati. Adulti sani non devono essere rivaccinati di routine. La rivaccinazione puo' essere presa in considerazione per gli individui ad elevato rischio di grave infezione pneumococcica ai quali e' stato somministrato il vaccino pneumococcicoda piu' di 5 anni o nei quali e' noto che i livelli anticorpali pneumococcici diminuiscono rapidamente. La rivaccinazione dopo tre anni dalla prima dose, puo' essere presa in considerazione per determinate categorie di pazienti (ad esempio, i soggetti asplenici), per i quali sianoto l'elevato rischio di infezioni pneumococciche fatali. Bambini sani non devono essere rivaccinati di routine. Bambini di eta' pari o superiore a 10 anni: la rivaccinazione puo' essere presa in considerazione in accordo con le raccomandazioni valide per gli adulti. Bambini dieta' compresa tra 2 e 10 anni: la rivaccinazione dopo 3 anni dalla prima dose deve essere presa in considerazione solo nei bambini a piu' alto rischio di infezione pneumococcica (per esempio quelli affetti da sindrome nefrosica, asplenia o anemia falciforme). Modo di somministrazione: il vaccino deve essere iniettato per via intramuscolare (i.m.) o sottocutanea (s.c.).

Effetti indesiderati

Le frequenze delle reazioni avverse che sono state riportate nel corso di studi clinici e/o a seguito dell'esperienza post-marketing con con il farmaco, sono classificate utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, = 38,8°C). Reazioni al sito di iniezione: eritema, indurimento, dolore, dolorabilita', gonfiore, calore; molto raro: celluliti al sito di iniezione (manifestatesi dopo poco tempo dalla somministrazione del vaccino);non nota: astenia, brividi, febbre, riduzione della mobilita' dell'arto sede di iniezione, malessere, edema periferico (all'estremita' sededi iniezione). Esami diagnostici. Non nota: aumento della proteina C-reattiva.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli studi sugli animali non sono sufficienti per valutare gli effettisulla gravidanza. Il farmaco non deve essere usato in gravidanza se non in caso di chiara necessita' (il beneficio potenziale deve giustificare qualsiasi rischio potenziale per il feto). Il medicinale non e' stato valutato in studi sulla fertilita'. Non e' noto se questo vaccinovenga escreto nel latte umano. Devono essere prese precauzioni quandoil prodotto viene somministrato alle madri che allattano.

Indicazioni

Il medicinale e' raccomandato per l'immunizzazione attiva contro le malattie sostenute dai sierotipi pneumococcici presenti nel vaccino. Ilvaccino e' raccomandato nei soggetti di eta' pari o superiore a 2 anni, ad elevato rischio di patologia e mortalita' da infezione pneumococcica. Le categorie considerate a rischio, per le quali e' necessaria l'immunizzazione, devono essere identificate sulla base delle raccomandazioni ufficiali. Il vaccino non e' efficace nella prevenzione dell'otite media acuta, della sinusite e delle altre comuni infezioni del tratto superiore delle vie respiratorie.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Fenolo, cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Posticipare la vaccinazione in caso di malattia febbrile di significativa entita', di altra infezione in corso o quando una reazione sistemica puo' comportare un elevato rischio, ad eccezione del caso in cui il ritardo nella vaccinazione puo' comportare un rischio potenziale maggiore. Il medicinale non deve mai essere somministrato per via intravascolare, pertanto bisogna assicurarsi che l'ago non penetri in un vasosanguigno. Il vaccino non deve, inoltre, essere iniettato per via intradermica, in quanto l'iniezione praticata per tale via e' associata ad un aumento delle reazioni locali. Se il vaccino viene somministrato a pazienti immunosoppressi a causa di una alterazione clinica di base o di un trattamento medico (ad esempio, sottoposti a terapia immunosoppressiva quale chemioterapia o radioterapia), la risposta anticorpale sierica attesa puo' non essere ottenuta dopo una prima o una seconda dose. Di conseguenza, tali pazienti possono risultare non protetti da patologie pneumococciche nella stessa misura degli individui immunocompetenti. Il medicinale potrebbe non assicurare la protezione completa di tutti i soggetti vaccinati. Per pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva, il tempo di recupero della risposta immunitaria varia a seconda della malattia e della terapia. Significativi miglioramenti nella risposta anticorpale sono stati osservati in alcuni pazienti nel corso dei 2 anni successivi al completamento della chemioterapia o di un'altra terapia immunosoppressiva (con o senza l'utilizzo di radiazioni), in particolare all'aumentare dell'intervallo di tempo tra la fine del trattamento e la vaccinazione pneumococcica. Come per qualunque altro vaccino, devono essere disponibili adeguati presidi terapeutici, inclusa l'epinefrina (adrenalina), per un uso immediato nel caso in cui si dovesse verificare una reazione anafilattica acuta. La terapia antibiotica necessaria a scopo profilattico contro l'infezione pneumococcica non deve essere interrotta dopo la vaccinazione pneumococcica. Pazienti ad aumentato rischio di serie infezioni pneumococciche (ad esempio pazienti asplenici e coloro che hanno ricevuto, per qualunque motivo, una terapia immunosoppressiva), devono essere avvisati in merito alla possibile necessita' di un precoce trattamento antimicrobico in casodi grave ed improvvisa malattia febbrile. Il vaccino pneumococcico puo' non essere efficace nella prevenzione delle infezioni conseguenti ad una frattura della base cranica o ad una situazione in cui il liquido cerebrospinale e' a diretto contatto con l'ambiente esterno. E' stato effettuato uno studio clinico di vaccinazione primaria e rivaccinazione con il farmaco in adulti di eta' pari o superiore ai 65 anni e in.I risultati ottenuti indicano che i tassi delle reazioni avverse al sito di iniezione e delle reazioni avverse sistemiche osservate tra i soggetti di eta' pari o superiore ai 65 anni non erano piu' elevati deitassi osservati tra i soggetti di eta' compresa tra 50 e 64 anni. In generale, bisogna considerare che i soggetti anziani possono non tollerare i trattamenti medici cosi' come i soggetti piu' giovani; non si puo' escludere una piu' elevata frequenza e/o una maggiore gravita' delle reazioni in alcuni soggetti piu' anziani.

Gravidanza e Allattamento

Gli studi sugli animali non sono sufficienti per valutare gli effettisulla gravidanza. Il farmaco non deve essere usato in gravidanza se non in caso di chiara necessita' (il beneficio potenziale deve giustificare qualsiasi rischio potenziale per il feto). Il medicinale non e' stato valutato in studi sulla fertilita'. Non e' noto se questo vaccinovenga escreto nel latte umano. Devono essere prese precauzioni quandoil prodotto viene somministrato alle madri che allattano.

Interazioni con altri prodotti

Il vaccino pneumococcico puo' essere somministrato insieme con il vaccino influenzale in siti separati di iniezione ed utilizzando aghi differenti. Il medicinale e zostavax non devono essere somministrati contemporaneamente poiche' in uno studio clinico sull'uso concomitante e' stata dimostrata la riduzione dell'immunogenicita' di zostavax.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Qualora sia stato congelato, il vaccino non deve essere utilizzato.