peyona*ev os 10f 1ml 20mg/ml caffeina chiesi farmaceutici spa

Che cosa è peyona ev os 10f 1ml 20mg/ml?

Peyona soluzione per infusione prodotto da chiesi farmaceutici spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Peyona risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di derivati della xantina.
Contiene i principi attivi: caffeina citrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: caffeina citrato.
Codice AIC: 040889026 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'apnea primaria nei neonati prematuri.

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Posologia

Il regime di dosaggio raccomandato per i neonati non trattati precedentemente e' una dose di attacco di 20 mg di caffeina citrato per kg dipeso corporeo da somministrare lentamente attraverso un'infusione endovenosa in un arco di 30 minuti, utilizzando una pompa per infusione asiringa o un altro dispositivo per infusione ad erogazione dosata. Dopo un intervallo di 24 ore, si possono somministrare dosi di mantenimento di 5 mg per kg di peso corporeo ogni 24 ore mediante una lenta infusione endovenosa della durata di 10 minuti. In alternativa, si possono somministrare dosi di mantenimento di 5 mg per kg di peso corporeo per via orale ogni 24 ore, attraverso un sondino nasogastrico. La dose espressa come caffeina base e' pari alla meta' di una dose espressa come caffeina citrato (20 mg di caffeina citrato corrispondono a 10 mg di caffeina base). >>Dose di attacco. Dose di caffeina citrato (volume): 1,0 ml/kg di peso corporeo; dose di caffeina citrato (mg/kg di peso corporeo): 20 mg/kg di peso corporeo, infusione endovenosa (in un arcodi 30 minuti) come via di somministrazione una volta soltanto. >>Dosedi mantenimento. Dose di caffeina citrato (volume): 0,25 ml/kg di peso corporeo; dose di caffeina citrato (mg/kg di peso corporeo): 5 mg/kgdi peso corporeo, infusione endovenosa (in un arco di 10 minuti) o somministrazione orale come via di somministrazione ogni 24 ore (con inizio 24 ore dopo la dose di attacco). In neonati prematuri che hanno riportato una risposta clinica insufficiente alla dose d'attacco raccomandata puo' essere somministrata dopo 24 ore una seconda dose di attacco di 10-20 mg/kg di peso corporeo al massimo. In caso di risposta insufficiente, si possono considerare dosi di mantenimento piu' elevate, pari a 10 mg/kg di peso corporeo, tenendo presente la possibilita' di accumulo della caffeina a causa della sua lunga emivita nei neonati prematuri, e la capacita' progressivamente crescente di metabolizzare la caffeina in relazione all'eta' post-mestruale. Laddove clinicamente indicato, e' necessario monitorare i livelli plasmatici della caffeina. La diagnosi di apnea della prematurita' puo' richiedere una rivalutazione qualora i pazienti non rispondano adeguatamente ad una seconda dose d'attacco o ad una dose di mantenimento pari a 10 mg/kg/die. Quando somministrata per via endovenosa, somministrare la caffeina citrato mediante un'infusione endovenosa controllata, soltanto attraverso una pompa per infusione a siringa o altro dispositivo per infusione ad erogazione dosata. La caffeina citrato puo' essere usata sia non diluita, sia diluita in soluzioni sterili per infusione quali glucosio 50 mg/ml,cloruro di sodio 9 mg/ml o calcio gluconato 100 mg/ml immediatamente dopo il prelievo dalla fiala. Nella maggior parte dei neonati prematuri non e' necessario un controllo di routine dei livelli plasmatici della caffeina. Tuttavia, puo' essere necessario controllare periodicamente le concentrazioni plasmatiche della caffeina durante il trattamentonei casi di una risposta incompleta o di segni di tossicita'. Inoltrepuo' essere necessario regolare il dosaggio secondo il parere del medico dopo un controllo di routine delle concentrazioni plasmatiche della caffeina in situazioni di rischio quali casi di: neonati molto prematuri specialmente quando sono nutriti per via parenterale; neonati coninsufficienza epatica e renale; neonati con disturbi convulsivi; neonati con malattie cardiache note e clinicamente importanti; neonati trattati contemporaneamente con medicinali di cui sia nota l'interferenzacon il metabolismo della caffeina; neonati le cui madri assumono caffeina durante l'allattamento al seno. E' consigliabile determinare i livelli basali della caffeina in: neonati le cui madri possano aver assunto elevate quantita' di caffeina prima del parto; neonati trattati precedentemente con teofillina, che per metabolismo si trasforma in caffeina. La caffeina presenta un'emivita prolungata nei neonati prematuried esiste la possibilita' di un accumulo della sostanza, che puo' rendere necessario il controllo dei neonati trattati per periodi lunghi. I campioni di sangue per i controlli devono essere prelevati immediatamente prima della somministrazione successiva in caso di fallimento della terapia, e da 2 a 4 ore dopo la somministrazione precedente nei casi in cui vi sia sospetto di tossicita'. La caffeina citrato puo' essere somministrata sia mediante infusione endovenosa, sia per via orale.Non somministrare il medicinale per iniezione intramuscolare, sottocutanea, intratecale o intraperitoneale. La durata ottimale del trattamento non e' stata stabilita. In neonati prematuri e' stato indicato un periodo medio di trattamento di 37 giorni. Nella pratica clinica, il trattamento prosegue solitamente fino ad un'eta' gestazionale del neonato di 37 settimane, epoca in cui di solito l'apnea di prematurita' si risolve spontaneamente. Tuttavia, tale limite puo' essere rivisto nei singoli casi a giudizio del medico, a seconda della risposta al trattamento o della permanenza di episodi di dispnea nonostante il trattamento, oppure per altre valutazioni cliniche. Si raccomanda di interrompere la somministrazione della caffeina citrato quando il paziente non ha presentato per 5-7 giorni un attacco di apnea importante. In caso diapnea ricorrente, la somministrazione della caffeina citrato puo' essere ripresa con un dosaggio di mantenimento oppure con un dosaggio pari alla meta' della dose di attacco, a seconda del tempo trascorso tra la sospensione della caffeina citrato e la ricorrenza dell'apnea. A causa della lenta eliminazione della caffeina in questa popolazione di pazienti, non c'e' alcuna necessita' di ridurre gradualmente la dose almomento della cessazione del trattamento. Poiche' esiste la possibilita' di ricorrenza delle apnee dopo la cessazione del trattamento con caffeina citrato, il controllo del paziente deve proseguire per circa una settimana. Non e' stata stabilita la sicurezza della caffeina citrato in pazienti con insufficienza renale. In presenza di insufficienza renale, vi e' una maggiore possibilita' di accumulo della sostanza. Intale caso e' necessaria una dose di mantenimento ridotta della caffeina citrato e tale dosaggio deve essere stabilito in base ai livelli plasmatici della caffeina. In neonati molto prematuri, la clearance della caffeina non dipende dalla funzione epatica. Il metabolismo epatico della caffeina si sviluppa progressivamente, nel corso delle settimanesuccessive alla nascita, e per i neonati di eta' maggiore una disfunzione epatica puo' indicare la necessita' di controllare i livelli plasmatici della caffeina e puo' richiedere qualche aggiustamento del dosaggio.

Effetti indesiderati

Frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>=1/100 - =1/1.000 - =1/10.000 - GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOIn studi con dosi elevate effettuati sugli animali, la caffeina ha dimostrato proprieta' embriotossiche e teratogene. Tali effetti non sonorilevanti in caso di somministrazione a neonati prematuri per periodibrevi. La caffeina passa nel latte materno e attraversa rapidamente la placenta entrando nella circolazione del feto. Le madri che allattano neonati trattati con caffeina citrato non devono assumere alimenti, bevande o medicinali contenenti caffeina. Nei neonati di madri che hanno assunto elevate quantita' di caffeina prima del parto si devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato.

Indicazioni

Trattamento dell'apnea primaria nei neonati prematuri.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Acido citrico monoidrato, sodio citrato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

L'apnea della prematurita' e' una diagnosi che si fa per esclusione. Si deve escludere o trattare opportunamente ogni altra possibile causadi apnea (quali disturbi del sistema nervoso centrale, una malattia polmonare primaria, anemia, sepsi, disturbi del metabolismo, anomalie cardiovascolari o apnea ostruttiva) prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato. La mancata risposta terapeutica alla caffeina (da confermare, se necessario, con la misurazione dei livelli plasmatici) potrebbe stare ad indicare un'altra causa dell'apnea. Per i neonati damadri che hanno assunto elevate quantita' di caffeina prima del partosi devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato, poiche' la caffeina attraversa rapidamente la barriera della placenta e passa nellacircolazione fetale. Le madri che allattano neonati trattati con caffeina citrato non devono assumere alimenti e bevande o medicinali contenenti caffeina, in quanto la caffeina passa nel latte materno. Nei neonati trattati precedentemente con teofillina si devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato in quanto i neonati prematuri metabolizzano la teofillina a caffeina. La caffeina e' uno stimolante del sistema nervoso centrale e sono stati segnalati episodi di convulsioni in caso di sovradosaggio. E' necessario prestare estrema cautela quando si usa la caffeina citrato in neonati con disturbi convulsivi. La caffeina aumenta il ritmo cardiaco, l'output del ventricolo sinistro e lo stroke volume. Pertanto, la caffeina citrato deve essere utilizzata con cautela nei neonati con disturbi cardiaci diagnosticati. Esistono proveche la caffeina provoca tachiaritmie in soggetti suscettibili. Nei neonati, di solito si tratta di una semplice tachicardia sinusale. Qualora siano risultati irregolarita' del ritmo cardiaco in un tracciato cardiotocografico (CTG) prima della nascita, la caffeina citrato deve essere somministrata con cautela; prestare cautela anche nei neonati prematuri con insufficienza renale o epatica. Le dosi devono essere regolate monitorando le concentrazioni plasmatiche della caffeina per evitare effetti tossici in questa popolazione di pazienti. L'enterocolite necrotizzante e' una causa comune di morbidita' e di morbilita' nei neonati prematuri. Esistono segnalazioni di un possibile legame tra l'usodelle metilxantine e lo sviluppo dell'enterocolite necrotizzante. Tuttavia non e' stato stabilito un nesso causale tra l'uso di caffeina o di altre metilxantine e l'enterocolite necrotizzante. Come per tutti ineonati prematuri, quelli trattati con caffeina citrato devono esserecontrollati attentamente per lo sviluppo di enterocolite necrotizzante. La caffeina citrato deve essere utilizzata con cautela nei neonati affetti da reflusso gastro-esofageo, in quanto il trattamento con talesostanza puo' aggravare questa condizione. La caffeina citrato determina un aumento generale del metabolismo che puo' tradursi in maggiori esigenze energetiche e nutritive durante il trattamento. La diuresi e la perdita di elettroliti causate dalla caffeina citrato puo' rendere necessario correggere eventuali disturbi a carico dei liquidi e degli elettroliti.

Gravidanza e Allattamento

In studi con dosi elevate effettuati sugli animali, la caffeina ha dimostrato proprieta' embriotossiche e teratogene. Tali effetti non sonorilevanti in caso di somministrazione a neonati prematuri per periodibrevi. La caffeina passa nel latte materno e attraversa rapidamente la placenta entrando nella circolazione del feto. Le madri che allattano neonati trattati con caffeina citrato non devono assumere alimenti, bevande o medicinali contenenti caffeina. Nei neonati di madri che hanno assunto elevate quantita' di caffeina prima del parto si devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato.

Interazioni con altri prodotti

Nei neonati prematuri ha luogo un'inter-conversione tra caffeina e teofillina. Tali principi attivi non devono essere utilizzati contemporaneamente. Il citocromo P450 1A2 (CYP1A2) e' l'enzima principale implicato nel metabolismo della caffeina nella specie umana. Pertanto, la caffeina ha la potenzialita' di interagire con principi attivi che rappresentano substrati per il CYP1A2, lo inibiscono o lo inducono. Tuttavia, il metabolismo della caffeina in neonati prematuri e' limitato a causa dell'immaturita' dei loro sistemi enzimatici epatici. Sebbene esistano scarsi dati circa le interazioni tra caffeina e altre principi attivi nei neonati prematuri, possono essere necessarie dosi minori di caffeina citrato dopo la contemporanea somministrazione di principi attivi di cui sia stata segnalata la capacita' di ridurre l'eliminazione della caffeina negli adulti (quali la cimetidina ed il ketoconazolo), mentre potrebbero essere necessarie dosi maggiori di caffeina citrato dopo una somministrazione contemporanea di principi attivi che favoriscono l'eliminazione della caffeina (quali il fenobarbital e la fenitoina). In caso di dubbi sulle possibili interazioni, si devono misurare le concentrazioni plasmatiche della caffeina. Poiche' un'ipercrescita batterica nell'intestino e' associata allo sviluppo di enterocolite necrotizzante, la contemporanea somministrazione di caffeina citrato e medicinali che sopprimono la secrezione acida gastrica (antistaminici bloccanti del recettore H2 o inibitori della pompa protonica) puo', in teoria, fare aumentare il rischio di enterocolite necrotizzante. L'usocontemporaneo di caffeina e doxapram potrebbe potenziare i loro effetti stimolanti sui sistemi cardio-respiratorio e nervoso centrale. Qualora sia necessario l'uso contemporaneo di tali agenti, il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa vanno controllati attentamente.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.