perindopril ran 30 compresse 4mg perindopril sun pharma italia srl

Che cosa è perindopril sun 30cpr 4mg?

Perindopril ran compresse divisibili prodotto da sun pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Perindopril ran risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina.
Contiene i principi attivi: perindopril erbumina (tert-butilamina)
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril sale di tert-butilamina, equivalenti a 3,338 mg di perindopril.
Codice AIC: 038523078 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Coronaropatia stabile: riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione. Il prodotto e' indicato negli adulti.

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Posologia

Si raccomanda di somministrare il perindopril in una dose singola giornaliera al mattino prima di un pasto. La posologia deve essere aggiustata individualmente in base al profilo del paziente e alla risposta pressoria. >>Ipertensione. Il prodotto puo' essere usato in monoterapiao in associazione con altre classi di antiipertensivi. La posologia iniziale raccomandata e' di 4 mg in un'unica somministrazione al mattino. Nei pazienti con forte stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) si puo' verificare una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all'assunzione della dose iniziale. In questi pazienti si raccomanda di iniziare il trattamento alla posologia di 2 mg e sotto controllo medico. Dopo un mese di trattamento la posologia puo' essere aumentata fino alladose di 8 mg in un'unica assunzione quotidiana. In seguito all'iniziodella terapia con perindopril, si puo' avere ipotensione sintomatica:cio' e' piu' probabile che si verifichi in pazienti che sono in trattamento concomitante con diuretici. Di conseguenza si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezione idrosalina. Se possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con il perindopril. Nei pazienti ipertesi incui il diuretico non puo' essere sospeso, il trattamento con perindopril deve essere iniziato alla posologia di 2 mg. La funzionalita' renale e la potassiemia devono essere tenute sotto controllo. La posologiadel perindopril deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Se necessario, il trattamento diuretico puo' essere reintrodotto. Nei pazienti anziani, il trattamento deve essere iniziato alla posologia di 2 mg che, se necessario, puo' essere progressivamente aumentata a 4 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 8 mg in base alla funzione renale. >>Insufficienza cardiaca sintomatica. Si raccomanda che il trattamento con il perindopril, generalmente in associazione con un diuretico non risparmiatore di potassio e/o con digossina e/o con un beta-bloccante, sia istituito sotto stretto controllo medico alla posologia iniziale consigliata di 2 mg da assumere al mattino. Tale posologia puo' essere aumentata, se tollerata, fino a 4 mg inun'unica assunzione giornaliera, con incrementi posologici di 2 mg adintervalli non inferiori a 2 settimane. Gli aggiustamenti posologici devono avvenire in base alla risposta clinica individuale del paziente. Nell'insufficienza cardiaca grave e in altri pazienti considerati a rischio elevato (pazienti con funzionalita' renale compromessa e che presentano una alterazione degli elettroliti, pazienti trattati contemporaneamente con diuretici e/o con vasodilatatori), il trattamento deveessere iniziato sotto stretto controllo medico. Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica come pazienti con deplezione salina con o senza iponatremia, pazienti ipovolemici o pazienti in trattamento con dosi massive di diuretici, si deve procedere, ove possibile, a una correzione di tali fattori prima di iniziare la terapia con il perindopril. La pressione arteriosa, la funzione renale e le concentrazioni plasmatiche di potassio devono essere controllate attentamente sia prima che durante il trattamento con il perindopril. >>Coronaropatiastabile. Il trattamento con il perindopril deve essere iniziato alla posologia di 4 mg in un'unica assunzione giornaliera per 2 settimane, da aumentare fino a 8 mg, in un'unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalita' renale e a condizione che la dose da 4 mg sia ben tollerata. I pazienti anziani devono iniziare il trattamento con 2 mg inun'unica assunzione quotidiana per una settimana, da aumentare a 4 mguna volta al giorno nella settimana successiva, prima di passare a 8 mg, in un'unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalita' renale. La dose deve essere aumentata solo se la dose inferiore precedentemente assunta e' ben tollerata. >>Aggiustamento della dose nella compromissione renale. Nei pazienti affetti da compromissione renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina. Clearance della creatinina >= 60 ml/min: dose raccomandata di 4 mg al giorno. Clearance della creatinina tra 30 ml/min e 60 ml/min: dose raccomandata di 2 mg al giorno. Clearance della creatinina tra 15 ml/min e30 ml/min: dose raccomandata di 2 mg a giorni alterni. La clearance di dialisi del perindoprilato e' di 70 ml/min. Per i pazienti in emodialisi, la dose deve essere somministrata dopo la dialisi. Comunque, peri pazienti emodializzati e con clearance della creatinina < 15 ml/minla dose raccomandata e' di 2 mg il giorno della dialisi. >>Aggiustamento della dose nella compromissione epatica. Nei pazienti affetti da compromissione epatica non e' richiesto alcun adattamento della posologia. >>Popolazione pediatrica. L'efficacia e la sicurezza di impiego non sono state studiate nei bambini. Pertanto l'uso nei bambini e' sconsigliato.

Effetti indesiderati

Durante il trattamento con il perindopril sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati che sono stati classificati secondo le seguenti frequenze: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1000, < 1/100), raro (>=1/10.000, >Studi clinici. Durante il periodo di randomizzazione dello studio EUROPA, sono stati raccolti solo gli eventi avversi gravi. Pochi pazienti hanno riportato eventi avversi gravi: 16 (0,3%) dei 6122 pazienti trattati con il perindopril e 12 (0,2%) dei 6107 pazienti trattati con placebo. Nei pazienti trattati con il perindopril, e' stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1 paziente. Un numero maggiore di pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranzaal perindopril, rispetto al placebo, rispettivamente 6,0% (n=366) verso 2,1% (n=129).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO>>Gravidanza. L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva; tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essereescluso. A meno che la prosecuzione della terapia con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all'uso in gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia conACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnio, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). Se l'esposizione all'ACE inibitore e' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamentemonitorati per la possibilita' di ipotensione. >>Allattamento. Dato che non sono disponibili informazioni relative all'uso del perindopril durante l'allattamento, il perindopril non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con un comprovato profilo di sicurezzasull'uso durante l'allattamento, specialmente quando si allattano neonati o nati prematuri.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Coronaropatia stabile: riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione. Il prodotto e' indicato negli adulti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al perindopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o a qualunque altro ACE inibitore. Anamnesi di angioedema correlato a precedente terapia con un altro ACE inibitore. Angioedema ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), magnesio stearato (E470b), silice colloidale anidra (E551).

Avvertenze

Se durante il primo mese di trattamento si manifesta angina pectoris instabile, valutare attentamente i rischi/benefici prima di continuareil trattamento. Puo' provocare una caduta della pressione arteriosa. Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. Ipotensione sintomatica e' stata osservatain pazienti con insufficienza cardiaca congestizia sintomatica. Controllare l'inizio del trattamento e gli adattamenti posologici nei pazienti ad elevato rischio di ipotensione sintomatica. Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta della pressione arteriosa puo' portare a un infarto miocardico o a un evento cerebrovascolare. Lacomparsa di un'ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione per ulteriori dosi, somministrabili senza difficolta' dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia. In alcunipazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa si puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa sistemica. Tale effetto e' previsto e generalmente non costituiscemotivo di sospensione. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della posologia o l'interruzione. Somministrare con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. Nei casi di compromissione renale adattare la dose iniziale in funzione della clearance della creatinina e poi in funzione della risposta, e controllare regolarmente il potassio e la creatinina. Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione conseguente all'inizio della terapia con ACE inibitori puo' compromettere ulteriormente la funzione renale; e' stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria a un singolo rene e' stato osservato un aumentodell'azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibileall'arresto del trattamento. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di compromissione renale. In questi pazienti iniziare il trattamento sotto strettocontrollo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Durante le prime settimane di terapia interrompere i diuretici e monitorare la funzione renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, e' stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio dell'azotemia e della creatinina sierica. Potrebbero rendersi necessarie una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o del perindopril. In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi; considerare l'uso di diverse membraneper dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi. Sono stati raramente riscontrati angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o alla laringe. In questi casi sospendere il perindopril. Nel caso di edema limitatoal volto e alle labbra, l'evoluzione e' stata generalmente regressivain assenza di trattamento. L'angioedema associato ad edema laringeo puo' essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare un'ostruzione delle vieaeree adottare una terapia di emergenza. In tal caso prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervieta' delle vie aeree. Porre il paziente sotto stretto controllo fino a completa edurevole risoluzione dei sintomi. E' stato riportato raramente angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale; in alcuni casi non vi era stato un precedente di angioedema del viso ed i livelli della C-1 esterasi erano normali. I sintomi dell'angioedema sisono risolti dopo la sospensione dell'ACE-inibitore. Raramente in pazienti in trattamento sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi potenzialmente rischiose per la vita. Queste reazionipossono essere prevenute sospendendo temporaneamente l'ACE inibitore prima di ogni aferesi. In pazienti in terapia e sottoposti a un trattamento desensibilizzante sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi. Tali reazioni sono state prevenute sospendendo temporaneamente l'ACE inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente. Raramente, il trattamento e' stato associato ad unasindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino allanecrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. Nei pazienti in trattamento con ACE inibitori nei quali compaia ittero o un aumento elevato degli enzimi epatici sospendere l'ACE inibitore e porre stretto controllo medico. In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia. Somministrare con estrema cautela a pazienti con collagenopatie vascolari, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentano una combinazione di questi fattori di complicazione. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati, controllare periodicamente la conta dei globuli bianchi. Puo' provocare angioedema con maggiore frequenza ed essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera. E'stata riportata tosse. In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, puo' bloccare la formazione dell'angiotensina II, secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Interrompere il trattamento un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, correggere con espansione della volemia. In alcuni pazienti e' stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. L'iperpotassiemia puo' causare aritmiegravi e talvolta fatali. Se l'uso concomitante dei farmaci che aumentano il potassio sierico e' ritenuto appropriato, controllare regolarmente il potassio sierico. In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, monitorare la glicemia nel il primo mese di terapia. L'associazione con litio, diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio non e' di solito raccomandata. Non iniziare la terapia in gravidanza. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

>>Gravidanza. L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva; tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essereescluso. A meno che la prosecuzione della terapia con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all'uso in gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia conACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnio, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). Se l'esposizione all'ACE inibitore e' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamentemonitorati per la possibilita' di ipotensione. >>Allattamento. Dato che non sono disponibili informazioni relative all'uso del perindopril durante l'allattamento, il perindopril non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con un comprovato profilo di sicurezzasull'uso durante l'allattamento, specialmente quando si allattano neonati o nati prematuri.

Interazioni con altri prodotti

Diuretici: i pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione idrosalina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con ACE inibitori. La comparsa di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia aumentando l'assunzione di sale prima e iniziando la terapia con il perindopril, a dosi basse e gradualmente crescenti. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene le concentrazioni plasmatiche di potassio rimangono di solito entro i limitinormali, in alcuni pazienti in trattamento con il perindopril puo' insorgere iperkalemia. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o isostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Pertanto si sconsiglia l'associazione di perindopril con i medicinali sopra citati. Se l'uso concomitante dei medicinali sopra citati e' ritenuto appropriato, a causa di una ipopotassiemia accertata, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia. Litio: in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori sono stati riscontrati aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente il rischio di tossicita' da litio, di per se' gia' elevato in corso di trattamento con ACE inibitori. La somministrazione del perindopril in corso di trattamento con il litio e' sconsigliata, ma qualora venisse ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l'acido acetilsalicilico a posologie >= 3 g al giorno: la somministrazione contemporanea di farmaci antiinfiammatori non steroidei (ad esempio acido acetilsalicilicoalla posologia antinfiammatoria, inibitori della COX-2, FANS non selettivi) puo' ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. L'uso concomitante di ACE-inibitori e FANS puo' portare ad un aumento del rischio del peggioramento della funzionalita' renale, inclusa la possibile insufficienza renale acuta ed un aumento dei livelli sierici di potassio, specialmente nei pazienti con preesistente insufficienza renale lieve. La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere data importanza al monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio della terapia, durante la terapia e successivamente con cadenza periodica. Agenti antiipertensivi e vasodilatatori: la somministrazione concomitante di questi farmaci puo' aumentare l'effetto ipotensivo del perindopril. La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. Agenti antidiabetici: studi epidemiologici suggeriscono che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) puo' provocare una eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia. La comparsa di tale fenomeno sembra essere piu' probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con alterazioni renali. Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: il perindopril puo' essere somministrato contemporaneamente all'acido acetilsalicilico (se usato come trombolitico), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: la somministrazione concomitante di ACE inibitori e taluni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici puo' provocare una ulteriore diminuzione della pressione arteriosa. Simpaticomimetici: gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. Oro: sono state riportate raramente reazioni nitritoidi (i sintomi includono rossore al viso, nausea, vomito e ipotensione) nei pazienti in terapia con sali d'oro iniettabili(aurotiomalato di sodio) e terapia concomitante con ACE-inibitori, incluso il perindopril.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare al di sopra di 25 gradi C. Conservare nella confezioneoriginale per proteggere dall'umidita'.