perindopril pensa 30 compresse 8mg pensa pharma spa

Che cosa è perindopril pensa 30cpr 8mg?

Perindopril pensa compresse prodotto da pensa pharma spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Perindopril pensa risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori, non associati.
Contiene i principi attivi: perindopril erbumina (tert-butilamina)
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 8 mg perindopril ter-butilamina.
Codice AIC: 040971020 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione. Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con trascorsi di infarti miocardici e/o rivascolarizzazione.

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Posologia

Per uso orale. E' preferibile assumere il perindopril una volta al giorno al mattino prima del pasto. Ipertensione: perindopril puo' essereutilizzato in monoterapia o in combinazione con altri tipi di terapieanti-ipertensive. Il dosaggio per iniziare la terapia e' di 4 mg una volta al giorno al mattino. Pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato potrebbero subire una eccessiva diminuzione della pressione arteriosa dopo l'assunzione della prima dose: iniziare con un dosaggio piu' basso sotto controllo. La dose potrebbe essere aumentata a 8 mg giornalieri dopo un mese di trattamento. All'inizio della terapia potrebbe verificarsi un'ipotensione sintomatica specie in pazienti in trattamento con medicinali diuretici. Se possibileil diuretico deve essere interrotto nei 2-3 giorni antecedenti l'inizio della terapia con il perindopril. In pazienti ipertesi per cui non e' possibile smettere l'uso del diuretico, la terapia con il perindopril deve essere iniziata con un dosaggio di 2 mg. La funzione renale e i livelli ematici di potassio devono essere inoltre monitorati. Nel caso in cui fosse necessario, la terapia con il diuretico puo' essere quindi ripresa. Nei pazienti anziani il trattamento deve essere iniziatocon un dosaggio piu' basso che puo' essere progressivamente aumentatofino a a 4 mg dopo un mese e successivamente ad 8 mg in funzione della funzionalita' renale. Insufficienza cardiaca sintomatica: iniziare con un dosaggio basso al mattino. Questa dose puo' essere aumentata dopo 2 settimane a 4 mg una volta al giorno, se tollerata. In caso di grave insufficienza cardiaca e in altri pazienti considerati ad elevato rischio, il trattamento deve essere iniziato sotto attenta supervisione. Nei pazienti ad elevato rischio di ipotensione sintomatica questi disturbi devono essere corretti, se possibile, prima dell'inizio del trattamento. La pressione arteriosa, la funzionalita' renale e il potassio sierico devono essere attentamente monitorati, sia prima che duranteil trattamento. Coronopatia stabile: 4 mg una volta al giorno per duesettimane, e successivamente aumentato a 8 mg una volta al giorno in base alla funzionalita' renale e solo nel caso in cui il dosaggio da 4mg sia ben tollerato. I pazienti anziani devono assumere un dosaggio inferiore a 4 mg una volta al giorno per una settimana, successivamente 4 mg una volta al giorno nella settimana successiva, prima di aumentare il dosaggio fino a 8 mg giornalieri. Il dosaggio nei pazienti che presentano una ridotta funzionalita' renale deve essere basato sulla clearance della creatinina. Clcr >= 60 ml/min: 4 mg al giorno. Clcr > 30 e < 60 ml/min: 2 mg al giorno. Clcr > 15 e < 30: 2 mg a giorni alterni. Clcr < 15 ml/min e pazienti in emodialisi: 2 mg il giorno della dialisi. Per i pazienti in emodialisi, il dosaggio deve essere assunto dopo la dialisi. Non e' necessario alcun adeguamento del dosaggio in pazienti affetti da insufficienza epatica. Non e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza dell'uso in bambini e adolescenti. Pertanto, l'utilizzo in questi pazienti non e' raccomandato.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro < 1/10000: diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, trombocitopenia, leucopenia/neutropenia, agranulocitosi o pancitopenia; in pazienti affetti da insufficienza congenita di G6PDH sono stati riportati casi molto rari di anemia emolitica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota:ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune da >= 1/1000 a < 1/100: disturbi dell'umore o del sonno. Patologie del sistema nervoso. Comune da >= 1/100 a < 1/10: mal di testa, capogiri, vertigine, parestesia; molto raro: confusione. Patologie oculari. Comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: acufene. Patologie vascolari. Comune: ipotensione e effetti correlati all'ipotensione; molto raro: ictus; non nota: vasculite. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia, angina pectoris e infarto miocardico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolore addominale, disgeusia, dispepsia, diarrea, costipazione; non comune: secchezza delle fauci; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite sia citolitica che colestatica. Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito; non comune: angioedema di viso, estremita', labbra, mucose, lingua, glottide e/o laringe, orticaria; molto raro: eritema multiforme. Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari. Patologie renali e urinarie.Non comune: insufficienza renale; molto raro: insufficienza renale acuta. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. Patologie generali. Comune: astenia; non comune: sudorazione eccessiva. Esami diagnostici: possono manifestarsi incrementi dell'urea ematica e della creatinina plasmatica, iperkalemia che scompare inseguito ad interruzione del trattamento. In rari casi e' stato evidenziato un aumento degli enzimi epatici e della bilirubina sierica. Sperimentazioni cliniche: e' stata osservata ipotensione, angioedema e arresto cardiaco improvviso.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione. Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con trascorsi di infarti miocardici e/o rivascolarizzazione.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al perindopril o uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella compressa o a qualsiasi altro ACE-inibitore; Storia di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori; Angioedema ereditario o idiopatico; Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio anidro; amido di mais; cellulosa microcristallina; talco; magnesio stearato (E470B).

Avvertenze

Se si verifica un episodio di angina pectoris durante il primo mese di trattamento e' necessario effettuare un'attenta rivalutazione prima di proseguire il trattamento. Gli ACE- inibitori possono provocare un abbassamento della pressione arteriosa. L'ipotensione sintomatica e' osservata raramente in pazienti affetti da ipertensione non complicata e si verifica piu' verosimilmente in pazienti sottoposti a deplezione di volume. Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica e' stata osservata ipotensione sintomatica. Considerazioni analoghe valgono anche nei pazienti affetti da cardiopatie ischemiche o malattie cerebrovascolari, per i quali una diminuzione eccessiva della pressione potrebbe causare l'insorgenza di un infarto miocardico o di un evento cerebrovascolare. In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve ricevere un'infusione endovenosa con una soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione per l'assunzione di ulteriori dosi. In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, normo- o ipotesi, puo' verificarsi un ulteriore abbassamento della pressione sistemica che non rappresenta un motivo per cessare il trattamento. Sel'ipotensione diventa sintomatica, una riduzione o l'interruzione di perindopril potrebbe essere necessaria. Il perindopril deve essere somministrato con cautela ai pazienti affetti da stenosi della valvola mitralica e ostruzione dell'efflusso del ventricolo sinistro, come nel caso di stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. In caso di compromissione della funzionalita' renale, il dosaggio iniziale deve essere regolato in funzione della CLcr del paziente: monitorare il potassio ela creatinina. Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione derivante dall'inizio della terapia puo' portare ad ulteriore deterioramento della funzionalita' renale. E' stata osservata in questo caso una insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. In alcuni pazienti affetti da stenosi arteriosa renale bilaterale o dastenosi all'arteria in caso di rene solitario si sono verificati aumenti dell'uremia e di creatinina serica. In caso di ipertensione renovascolare inoltre aumenta il rischio di ipotensione grave e insufficienza renale: iniziare il trattamento sotto stretta supervisione, con un basso dosaggio e con un'accurata titolazione della dose. In alcuni pazienti ipertesi e' stato osservato un aumento di uremia e creatinina serica: ridurre e/o interrompere il diuretico e/o il perindopril. Reazioni anafilattoidi sono state riscontrate in pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad elevato flusso e trattati in parallelo con un ACE-inibitore: considerare l'utilizzo di un tipo diverso di membrana per dialisi o una classe differente di agenti anti-ipertensivi. Non e' stato sperimentato l'uso del perindopril in pazienti recentemente sottopostia trapianto del rene. E' stato osservato angioedema del viso, estremita', labbra, mucose, lingua, glottide e/o laringe: interrompere il trattamento e monitorare il paziente. L'angioedema associato all'edema laringeo puo' essere fatale. Nel caso in cui siano coinvolte la lingua, la glottide o la laringe effettuare una terapia di emergenza: somministrare adrenalina e/o mantenere l'apertura delle vie aeree. Il pazientedeve rimanere sotto stretta sorveglianza medica fino alla completa e stabile risoluzione dei sintomi. In rari casi e' stato osservato un angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale. L'angioedema e' stato diagnosticato tramite procedure quali scansione CT addominale, o ultrasuoni o durante chirurgia e i sintomi si sono risolti dopo aver smesso l'uso dell'ACE-inibitore. Raramente i pazienti che assumono gli ACE-inibitori durante l'aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato sviluppano reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali: sospendere temporaneamente la terapia prima di iniziare ogni aferesi. Alcuni pazienti durante trattamenti di desensibilizzazione hanno manifestato reazioni anafilattoidi. Queste reazioni sono state evitate con la momentanea sospensione della somministrazione degli ACE-inibitori, ma si sono ripresentate in seguito a riesposizione accidentale. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce finoa necrosi epatica fulminante e (talvolta) fino alla morte: interrompere l'ACE-inibitore e sottoporsi ad un controllo adeguato. Sono state osservate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Il perindopril deve essere usato con estrema cautela nei pazienti con collagenopatia vascolare, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o che presentino un insieme di questi fattori complicanti. Alcuni di questi pazienti sviluppano gravi infezioni che, in alcuni casi, non hanno risposto a una terapia intensiva con antibiotici. Se il perindopril e' utilizzato in questi pazienti, e' opportuno effettuare un controllo periodico della conta leucocitaria e informare i pazienti della necessita' di segnalare eventuali segni di infezione. E' stata osservata tosse non produttiva, persistente, e che si risolve dopo la sospensione della terapia. In pazienti che devono essere sottoposti a rilevanti interventi chirurgici o durante l'anestesia con agenti che causano ipotensione il trattamento deve essere sospeso un giorno prima dell'operazione. Si sono riscontrati aumenti dei livelli sierici di potassio. Fattori di rischio per l'insorgere dell'iperkalemia includono insufficienza renale, peggioramento della funzionalita' renale, eta', diabete mellito, eventi intercorsi, scompenso cardiacoacuto, acidosi metabolica e uso concomitante di diuretici risparmiatori del potassio, uso di integratori di potassio o sostituti del sale che contengono potassio. L'uso di integratori per il potassio, di diuretici risparmiatori del potassio, o l'uso di sostituti del sale contenenti potassio nei pazienti con insufficienza renale puo' portare all'iperkalemia. Se l'uso concomitante dei medicinali suddetti fosse ritenuto opportuno, si raccomanda il monitoraggio regolare del potassio sierico. In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina,il controllo della glicemia deve essere tenuto sotto stretto monitoraggio nel primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. Il trattamento concomitante con litio e perindopril non e' consigliato. La combinazione di perindopril e diuretici risparmiatori di potassio, integratoridi potassio o sostituti del sale contenenti potassio non e' consigliato. La terapia non deve essere iniziata durante la gravidanza. Qualoravenga diagnosticata una gravidanza, il trattamento deve essere interrotto immediatamente. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. A meno che la continuazione del trattamento con gli ACE-inibitori sia considerata indispensabile, le pazienti che intendono iniziare una gravidanza devono passare ad un trattamento anti-ipertensivo alternativo, per il quale sia stato comprovato il profilodi sicurezza per l'uso in gravidanza. Qualora venga diagnosticata unagravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente. L'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed ilterzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Il farmaco non e' raccomandato durante l'allattamento, specialmente in caso di neonati o prematuri.

Interazioni con altri prodotti

In pazienti in terapia diuretica e in particolare pazienti sottopostia deplezione di volume e/o di sale, si puo' verificare un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. La possibilita' di insorgenza di effetti ipotensivi puo' essere ridotta con la sospensione del diuretico, con l'aumento della volemia o con l'assunzione di sale prima di iniziare la terapia ad un dosaggio ridotto e progressivamente crescente del perindopril. Si puo' manifestare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale che contengono potassio possono indurre aumenti significativi del potassio sierico. Il trattamento concomitante con il perindopril e i medicinali sopra menzionati non e' di conseguenza raccomandato. Nel caso in cui venga indicato un uso concomitante giustificato da una dimostrata ipokaliemia, si raccomanda estrema cautela e uno stretto monitoraggio del potassio sierico. Sono stati osservati aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio ed episodi di tossicita' durante la co-somministrazione di litio e di ACE-inibitori. L'impiego del perindopril in associazione con il litio non e' consigliato, ma, qualora l'associazione fosse necessaria, si deve eseguire un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Una diminuzione dell'effetto anti-ipertensivo puo' verificarsi qualora un ACE-inibitore venga somministrato contemporaneamente ad un farmaco anti-infiammatorio non steroideo inclusaaspirina >= 3 g/die. Inoltre, l'uso concomitante di FANS e ACE-inibitori puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, fino ad una possibile insufficienza renale acuta e ad un aumento del potassio sierico. Tale combinazione deve essere somministrata con cautela. I pazienti devono essere idratati adeguatamentee la funzionalita' renale deve essere monitorata dopo l'inizio di tale terapia, e successivamente, a intervalli regolari. Agenti antipertensivi e vasodilatatori: l'uso concomitante puo' aumentare gli effetti ipotensivi del perindopril. L'impiego concomitante di nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa. La co-somministrazione di ACE-inibitori e di antidiabetici puo' aumentare l'effetto ipoglicemizzante con conseguente rischio di ipoglicemia. L'uso concomitante di alcuni prodotti medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' indurre un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Imedicinali simpaticomimetici possono ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. Il perindopril puo' essere assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati. Reazioni nitritoidi sono stati raramente osservati in pazienti interapia con sali d'oro iniettabili e concomitante terapia con il perindopril.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a una temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare il prodotto nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.