perindopril ind doc*20cpr 2mg+ perindopril e doc generici srl

Che cosa è perindopril ind doc 20cpr 2mg+?

Perindopril ind doc compresse prodotto da doc generici srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Perindopril ind doc risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di perindopril e diuretici.
Contiene i principi attivi: perindopril erbumina (tert-butilamina)/indapamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: perindopril 1,669 mg come sale sodico equivalenti a 2 mg di perindopril tert-butilamina e 0,625 mg di indapamide.
Codice AIC: 040114011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione arteriosa essenziale.

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Posologia

Uso orale. La dose abituale e' una compressa al giorno come dose singola, preferibilmente da assumere al mattino e comunque prima di un pasto. Se dopo un mese di trattamento la pressione non e' controllata, e'possibile raddoppiare la dose. >>Anziani: il trattamento deve essere iniziato alla dose normale di una compressa da 2 mg/0,625 mg al giorno. >>Pazienti con insufficienza renale: in caso di insufficienza renalesevera (clearance della creatinina < 30 ml/min), il trattamento e' controindicato. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina 30-60 ml/min), la dose massima deve essere una compressa da 2 mg/0,625 mg al giorno. Non e' necessario modificare la dosenei pazienti con clearance della creatinina uguale o superiore a 60 ml/min. I controlli medici correnti devono prevedere un controllo frequente della creatinina e del potassio. >>Pazienti con insufficienza epatica: il trattamento e' controindicato in caso di grave insufficienza epatica. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con insufficienza epatica moderata. >>Bambini e adolescenti: non deve essere somministrato a bambini e adolescenti in quanto, in questi ultimi, non sono state accertate l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril, da solo o in associazione.

Effetti indesiderati

La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Nel 2% dei pazienti in trattamento e' stata osservata ipokaliemia (livelli di potassio < 3,4 mmol/l). >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro (>Disturbi psichiatrici. Non comune (>=1/1000, >Patologie del sistema nervoso. Comune (>=1/100, >Patologiedell'occhio. Comune: disturbi. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. >>Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica e non. >>Patologie cardiache. Molto raro: aritmia, inclusebradicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, angina pectoris e infarto miocardico, eventualmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca, dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila, rinite. >>Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, secchezza delle fauci, nausea, dolore epigastrico, anoressia, vomito, dolore addominale, disgeusia, dispepsia, diarrea; molto raro: pancreatite. >>Patologie epatobiliari. Molto raro:epatite, sia citolitica che colestatic; molto raro: in caso di insufficienza epatica, esiste la possibilita' di comparsa di encefalopatia epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito, eruzioni maculopapulose; non comune: angioedema al viso, alle estremita', alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe, orticaria. Reazioni di ipersensibilita', prevalentemente a livello dermatologico, in soggetti con predisposizione a reazioni allergiche ed asmatiche. Porpora. Possibile peggioramento di lupus eritematoso acuto sistemico preesistente. Molto raro: eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens Johnson. Sono stati segnalati casi di fotosensibilita'. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa.Comune: crampi. >>Patologie renali ed urinarie. Non comune: insufficienza renale; molto raro: insufficienza renale acuta. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia; non comune: sudorazione. >>Esami diagnostici: deplezione di potassio con riduzione dei livelli di potassio particolarmente grave in alcuni pazienti a rischio; riduzione dei livelli di sodio con ipovolemia che provoca disidratazione e ipotensione ortostatica; innalzamento dei livelli di acido urico e glucosio durante il trattamento; leggero aumento dell'urea e della creatinina plasmatica, reversibile alla sospensione del trattamento (questo aumento si osserva piu' frequentemente in caso di stenosi dell'arteria renale, ipertensione arteriosa trattata con diuretici, insufficienza renale); aumento dei livelli di potassio, generalmente transitorio. Raro: innalzamento dei livelli di calcio

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOA causa degli effetti dei singoli componenti sulla gravidanza e allattamento, il medicinale non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. E' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. E' controindicato durante l'allattamento. Deve essere presa una decisione se interrompere l'allattamento o interrompere l'assunzione del farmaco in base all'importanza di questa terapia per lamadre. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito di esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento di tale rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l' uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione agli ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale (funzione renale ridotta, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione a un ACE inibitore dalsecondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Indapamide: l'esposizione prolungata ai diuretici tiazidici durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno e il flusso sanguigno uteroplacentare, con conseguente ischemia fetoplacentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia neineonati esposti poco prima della nascita. Allattamento: il medicinalee' controindicato durante l'allattamento. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, il perindopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. L'indapamide e' escreta nel latte materno umano. L'indapamide e' strettamente correlata ai diuretici tiazidici, che sono stati associati, durante l'allattamento al seno, una riduzione, o addirittura alla soppressionedella secrezione lattea. Puo' verificarsi ipersensibilita' ai derivati sulfonamidici, ipopotassiemia e ittero nucleare.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa essenziale.

Controindicazioni ed effetti secondari

>>Relative al perindopril: ipersensibilita' al perindopril o ad ogni altro ACE inibitore; anamnesi di angioedema (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE inibitori; angioedema ereditario/idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza. Relative all'indapamide: ipersensibilita' all'indapamide o a qualsiasi altra sulfonamide; insufficienza renale severa (clearance della creatinina < 30 ml/min); encefalopatia epatica; insufficienza epatica severa; ipokaliemia; e' generalmente sconsigliato in caso di associazione con farmaci non antiaritmici che provocano torsioni di punta; allattamento. >>Correlate al medicinale: ipersensibilita' a uno qualsiasi degli eccipienti; non deve essere impiegato in pazienti in dialisi e pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio anidro, amido di mais, cellulosa microcristallina, talco, magnesio stearato (E470B).

Avvertenze

AVVERTENZE. >>Perindopril/indapamide. Con l'associazione a basso dosaggio (2 mg/0,625 mg) non e' stata osservata alcuna significativa riduzione degli effetti indesiderati rispetto alla somministrazione dei singoli componenti alle posologie piu' basse approvate, ad eccezione della ipokaliemia. La combinazione con litio e' generalmente sconsigliata.>>Perindopril. Neutropenia/agranulocitosi: sono state riscontrate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Raramente si manifesta neutropenia. Ipersensibilita'/angioedema: Raramente, in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, perindopril incluso, e' stato segnalato un angioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe (angioedema associato a edema faringeo puo' essere letale). Raramente e' stato segnalato angioedema intestinale. Reazioni anafilattoidi durante trattamento di desensibilizzazione: sono stati segnalati casi isolati nei pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe). Reazioni anafilattoidi durante LDL aferesi: raramente sono state osservate reazioni anafilattoidi a rischio di vita nei pazienti in terapia con ACE inibitori e sottoposti ad aferesi delle LDL con destrano solfato. Pazienti inemodialisi: sono state osservate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso. Diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio: l'associazione e' generalmente sconsigliata. Gravidanza: la terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. >>Indapamide. In caso di compromissione della funzionalita' epatica, i diuretici tiazidici e gli analoghi delle tiazidi possono provocare un'encefalopatia epatica. Fotosensibilita': sono stateosservate reazioni di fotosensibilita'. PRECAUZIONI PER L'USO. >>Perindopril/indapamide. Compromissione della funzionalita' renale: in casodi severa compromissione della funzionalita' renale, il trattamento e' controindicato. Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico: esiste il rischio di ipotensione improvvisa in presenza di preesistente deplezione di sodio. Potassiemia: l'associazione di perindopril e indapamidenon esclude l'insorgenza di una ipokaliemia, soprattutto nei pazientidiabetici o con insufficienza renale. Come per ogni altro antiipertensivo in associazione con un diuretico, deve essere effettuato un controllo dei livelli plasmatici di potassio. Il farmaco contiene lattosio.>>Perindopril. Tosse: a seguito di somministrazione degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stata riportata la comparsa di una tosse secca. Bambini e adolescenti: l'efficacia e la tollerabilita' del perindopril, solo o in associazione, non sono state accertate. Rischio di ipotensione arteriosa e/o di insufficienza renale: il blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone da parte di un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un brusco calo pressorio e/o un innalzamento della creatinina plasmatica, segni di un'insufficienza renale funzionale. Pazienti anziani: prima dell'inizio del trattamento devono essere controllate la funzionalita' renale e i livelli di potassio. Pazienti con aterosclerosi accertata: il rischio di ipotensione esiste in tutti i pazienti, ma e' richiesta particolare cautela in quei pazienti affetti da cardiopatia ischemica o insufficienza circolatoria cerebrale, che devono pertanto iniziare il trattamento ad un dosaggio ridotto. Ipertensione nefrovascolare: il trattamento dell'ipertensione arteriosa nefrovascolare e' la rivascolarizzazione. Altri pazienti a rischio: nei pazienti con insufficienza cardiaca grave o nei pazienti diabetici con diabete mellito insulinadipendente, il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con una dose iniziale ridotta. Il trattamento con beta -bloccanti nei pazienti ipertesi con insufficienza coronarica non deve essere interrotto: l'ACE inibitore deve essere associato al beta-bloccante. Chirurgia/anestesia: gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina possono causare ipotensione in caso di anestesia, specie se l'anestetico somministrato possiede una potenziale azione ipotensiva. Stenosi della valvola aortica o mitrale/cardiomiopatia ipertrofica: gli ACE inibitori devono essere usati con cautela nei pazienti con ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. Gli ACE inibitori devono essere utilizzati con cautela in pazienti con ostruzione deltratto d'efflusso del ventricolo sinistro. Insufficienza epatica: in rari casi, gli ACE inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) morte. Iperkaliemia: in alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso il perindopril, e' stato osservato un innalzamento dei livelli sierici di potassio. >>Indapamide. Equilibrio idroelettrolitico. Livelli di sodio: devono essere controllati prima di iniziare il trattamento e in seguito a intervalli regolari. Tutti i trattamenti diuretici possono causare una riduzione dei livelli di sodio che puo' avere serie conseguenze. Livelli di potassio: la deplezione potassica con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diuretici tiazidici e analoghi delle tiazidi. Il rischio di insorgenza di ipokaliemia deve essere prevenuta in alcuni pazienti ad alto rischio. Anche i soggetti con intervallo QT lungo, di origine sia congenita che iatrogena, sono a rischio. Livelli di calcio: i diuretici tiazidici e analoghi delle tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e provocare un aumento leggero e transitorio dei livelli plasmatici di calcio. Livelli marcatamente elevati di calcio possono essere associati a un iperparatiroidismo non diagnosticato. In questi casi il trattamento deve essere interrotto prima di controllare la funzione paratiroidea. Glicemia: nei pazienti diabetici e' importante effettuare un controllo dei livelli ematici di glucosio soprattutto in presenza di ipokaliemia. Acido urico: puo' aumentare la tendenza ad attacchi di gotta. Funzione renale e diuretici: i diuretici tiazidici e analoghi delle tiazidi sono pienamente efficaci solamente se la funzione renale e' normale o poco alterata. Nei soggetti anziani, il valore dei livelli plasmatici di creatinina deve essere aggiustato tenendo conto dell'eta', del peso e del sesso del paziente, secondo la formula di Cockroft. L'ipovolemia, dovuta alla perdita di acqua e di sodio causata dal diuretico ad inizio trattamento, provoca una riduzione della filtrazione glomerulare. Cio' puo' comportare un aumento dell'urea ematica e dei livelli di creatinina. Il farmaco contiene un principio attivo che puo' indurreuna reazione positiva ai test antidoping.

Gravidanza e Allattamento

A causa degli effetti dei singoli componenti sulla gravidanza e allattamento, il medicinale non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. E' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. E' controindicato durante l'allattamento. Deve essere presa una decisione se interrompere l'allattamento o interrompere l'assunzione del farmaco in base all'importanza di questa terapia per lamadre. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito di esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento di tale rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l' uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione agli ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale (funzione renale ridotta, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione a un ACE inibitore dalsecondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Indapamide: l'esposizione prolungata ai diuretici tiazidici durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno e il flusso sanguigno uteroplacentare, con conseguente ischemia fetoplacentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia neineonati esposti poco prima della nascita. Allattamento: il medicinalee' controindicato durante l'allattamento. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, il perindopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. L'indapamide e' escreta nel latte materno umano. L'indapamide e' strettamente correlata ai diuretici tiazidici, che sono stati associati, durante l'allattamento al seno, una riduzione, o addirittura alla soppressionedella secrezione lattea. Puo' verificarsi ipersensibilita' ai derivati sulfonamidici, ipopotassiemia e ittero nucleare.

Interazioni con altri prodotti

COMUNI PER PERINDOPRIL E INDAPAMIDE. >>Associazioni non raccomandate.Litio: sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche di litio e della tossicita' durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente i livelli di litio e favorire ilrischio di tossicita' da litio con gli ACE inibitori. L'utilizzo dell'associazione di perindopril e indapamide con litio non e' raccomandata, ma se tale associazione dovesse rivelarsi necessaria, deve essere effettuato un controllo rigoroso della litiemia. >>Associazioni che necessitano di particolare cautela. Baclofen: potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale, e adattamento della dose dell'antiipertensivo, se necessario. FANS (incluso acido acetilsalicilico ad alte dosi): quando gli ACE-inibitori vengono somministrati contemporaneamente agli antiinfiammatori non steroidei (es. acido acetilsalicilico a dosaggio antinfiammatorio,inibitori della COX-2 e FANS non selettivi) si puo' verificare una riduzione dell'effetto antiipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' causare aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, eun aumento dei livelli di potassio, specie in pazienti con ridotta funzionalita' renale preesistente. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e la funzione renale deve essere monitorata dall'inizio della terapia e successivamente a intervalli regolari. >>Associazioni che richiedono una certa cautela. Antidepressivi imipramina-simili (triciclici), neurolettici: potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effettoadditivo). Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi). Altri antiipertensivi: l'uso di altri antiipertensivi con perindopril/indapamide potrebbe indurre un ulteriore effetto di abbassamento della pressione sanguigna. RELATIVE A PERINDOPRIL. >>Associazioni non raccomandate. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, soli o in associazione), potassio (sali): gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, ad esempio spironolattone, triamterene o amiloride, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono comportare significativi aumenti dei livelli di potassio (potenzialmente letale). Se l'uso concomitante di questi farmaci risultasse comunque indicato per la presenza di ipokaliemia documentata, glistessi devono essere assunti con cautela e con un frequente monitoraggio dei livelli di potassio e tramite ECG. >>Associazioni che necessitano di particolare cautela. Antidiabetici (insulina, sulfonamidi ipoglicemizzanti): descritte per il captopril e l'enalapril. L'utilizzo degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nei diabetici trattati con insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti. La comparsa di episodiipoglicemici e' molto rara (miglioramento della tolleranza al glucosio con conseguente riduzione del fabbisogno di insulina). >>Associazioni che richiedono una certa cautela. Allopurinolo, citostatici o immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' causare un incremento del rischio di leucopenia. Farmaci anestetici: gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con alte dosidi diuretici puo' comportare una deplezione del volume e un rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con perindopril. Oro: nei pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e uso concomitante di ACE inibitori incluso il perindopril, sono state osservateraramente reazioni di tipo nitritoide (sintomi che includono arrossamento del volto, nausea, vomito e ipotensione). RELATIVE ALL'INDAPAMIDE. >>Associazioni non raccomandate. Nessuna. >>Associazioni che necessitano di particolare cautela. Farmaci che provocano torsioni di punta: per il rischio di ipokaliemia, l'indapamide deve essere somministrata con cautela in associazione a farmaci che inducono torsioni di punta come gli antiaritmici di classe IA (chinidina, idrochinidina, disopiramide); gli antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, bretilio, sotalolo); alcuni neurolettici (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amisulpride, sulpiride, sultopride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide); altre sostanze quali bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina e.v., alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina,sparfloxacina, vincamina e.v., metadone, astemizolo, terfenadina. Prevenzione dell'ipokaliemia e, se necessario, correzione: controllo dell'intervallo QT. Farmaci che abbassano il livello di potassio: amfotericina B (via e.v.), glucocorticoidi e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti: potenziamento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo). Monitorare i livelli di potassio e, se necessario, correggerli; e' richiesta particolare attenzione in caso di trattamento con glicosidi cardiaci. Devonoessere usati lassativi non stimolanti. Glicosidi cardiaci: l'ipokaliemia favorisce gli effetti tossici dei glicosidi cardiaci. E'' necessario controllare i livelli di potassio ed eseguire ECG, riconsiderando il trattamento, se necessario. >>Associazioni che richiedono una certa cautela. Metformina: acidosi lattica dovuta alla metformina causata dauna eventuale insufficienza renale funzionale legata ai diuretici, inparticolare ai diuretici dell'ansa. Non utilizzare la metformina se ilivelli di creatinina plasmatica superano 15 mg/litro (135 micromol/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nella donna. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione provocata dai diuretici, esiste un aumento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolare quando vengono somministrate alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Deve essere eseguita una reidratazione prima della somministrazione del mezzo iodato. Calcio (sali): rischio di ipercalcemia dovuto alla ridotta eliminazione del calcio per via urinaria. Ciclosporina: rischio di aumento della creatininemia senza variazione dei livelli circolanti di ciclosporina, anche in assenza di deplezione idrosalina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare ad una temperatura non superiore a 30 gradi C.