pergolide eg*10x30cpr 0,05mg pergolide eg spa

Che cosa è pergolide eg 10x30cpr 0,05mg?

Pergolide eg compresse prodotto da eg spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Pergolide eg risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agente dopaminergico, dopamino agonista.
Contiene i principi attivi: pergolide mesilato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: pergolide (come pergolide mesilato).
Codice AIC: 036673059 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Se si considera il trattamento con dopamina agonisti, il pergolide mesilato e' indicato come terapia di seconda linea in pazienti che sono intolleranti o a cui il trattamento con un composto non ergot e' risultato inutile,come monoterapia, o come trattamento aggiuntivo a levodopa, nella gestione dei segni e sintomi della malattia di Parkinson. Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo dello specialista.Il beneficio del trattamento continuato deve essere corretto regolarmente, prendendo in considerazione il rischio di reazioni fibrotiche e valvulopatia.

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Posologia

Per uso orale solo negli adulti. Per i diversi schemi posologici, pergolide e' disponibile in dosaggi da 0,05 mg (50 mcg ), 0,25 mg (250 mcg ) e 1 mg (1000 mcg ). Le compresse da 0,05 mg (50 mcg ) devono essere assunte intere. L'uso di dosi superiori a 3 mg/die (3000 mcg /die) non e' raccomandato ne' in monoterapia, ne' in associazione a levodopa.Monoterapia: Le seguenti titolazioni devono essere usate per iniziarela monoterapia con pergolide: >> Giorno 1. 0,05 mg la sera. >> Giorno2-4. 0,05 mg a mezzogiorno e 0,05 mg la sera. >> Giorno 5-7. 0,05 mg al mattino, 0,05 mg a mezzogiorno e 0,1 mg la sera. >> Giorno 8-10. 0,1 mg al mattino, 0,1 mg a mezzogiorno e 0,1 mg la sera. >> Giorno 11-13. 0,1 mg al mattino, 0,15 mg a mezzogiorno e 0,15 mg la sera. >> Giorno 14-17. 0,2 mg al mattino, 0,2 mg a mezzogiorno e 0,2 mg la sera. >>Giorno 18-21. 0,25 mg al mattino, 0,25 mg a mezzogiorno e 0,25 mg la sera. >> Giorno 22-24. 0,5 mg al mattino, 0,25 mg a mezzogiorno e 0,25mg la sera. >> Giorno 25-27. 0,5 mg al mattino, 0,5 mg a mezzogiorno e 0,25 mg la sera. >> Giorno 28-30. 0,5 mg al mattino, 0,5 mg a mezzogiorno e 0,5 mg la sera. Dopo 30 giorni, la dose giornaliera deve essere gradualmente incrementata con incrementi non superiori a 0,25 mg (250 mcg ) due volte alla settimana fino a raggiungere una risposta terapeutica ottimale. Pergolide viene solitamente somministrato in dosi suddivise 3 volte al giorno in dosi frazionate. Negli studi clinici su pergolide in monoterapia, la dose media e' stata di 2,1 mg/die a 3 mesi e 2,51 mg/die per 1 anno di trattamento. Trattamento aggiuntivo: La somministrazione di pergolide deve iniziare con un dosaggio giornaliero di 0,05 mg (50 mcg ) per i primi 2 giorni. Il dosaggio deve poi aumentare gradualmente di 0,1 mg/die (100 mcg /die) o 0,15 mg/die (150 mcg /die) ogni 3 giorni per i successivi 12 giorni di terapia. Il dosaggio puo' poi essere aumentato di 0,25 mg/die (250 mcg /die) ogni 3 giorni fino al raggiungimento del dosaggio terapeutico ottimale. Pergolide viene normalmente somministrato in dosi frazionate 3 volte al giorno. Durante la fase di aggiustamento del dosaggio, il dosaggio di l -dopa concomitante puo' essere cautamente diminuito. Negli studi clinici, il dosaggio terapeutico giornaliero medio di pergolide e' stato di 3 mg/die (3000 mcg /die). Il contemporaneo dosaggio medio giornaliero di l -dopa/carbidopa (espresso come l -dopa) e' stato approssimativamente di 650 mg/die. L'efficacia di pergolide a dosi superiori a 3 mg/die (3000mcg /die) non e' stata valutata sistematicamente, ne' in monoterapia ne' in associazione al levodopa. Il domperidone puo' essere impiegato alle dosi raccomandate all'inizio del trattamento per minimizzare eventuali sintomi gastrointestinali. Come per altri agonisti della dopamina, la somministrazione di pergolide deve essere interrotta gradualmente. Bambini e Adolescenti: pergolide non deve essere usata in questo gruppo di pazienti in eta' pediatrica poiche' la sicurezza e l'efficacianon sono state dimostrate.

Effetti indesiderati

Ci sono state evidenze di condizioni infiammatorie fibrotiche della membrana sierosa, quali pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, fibrosi polmonare, pericardite, versamento pericardico, valvulopatiacardiaca e fibrosi retroperitoneale in pazienti che assumono pergolide. Non è nota l'incidenza della valvulopatia con pergolide comunque, in base a recenti studi sulla presenza di rigurgiti valvolari (il più sensibile esame ecocardiografico per la valvulopatia restrittiva), il range per il rigurgito (tutti i casi sono quasi asintomatici) potenzialmente attribuibile alla pergolide è del 20 % o più. Vi sono dati limitati sulla reversibilità di tali reazioni. Monoterapia: i tipi di eventi avversi osservati per il pergolide in monoterapia riflettono generalmente quelli osservati quando il pergolide viene usato come trattamento aggiuntivo alla terapia con l-dopa. Negli studi clinici con pergolide in monoterapia, l'incidenza globale riferita di nausea è risultata più elevata di quella riportata negli studi con pergolide nel trattamento aggiuntivo. In totale, solo il 3,2% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa della nausea o di nausea e vomito. Tuttavia, l'incidenza di discinesia, allucinazioni e capogiri è risultata minore neglistudi in monoterapia rispetto a quelli con pergolide come trattamentoaggiuntivo. Trattamento aggiuntivo. I seguenti effetti indesiderati, elencati in ordine decrescente di frequenza nei diversi distretti corporei, sono stati osservati durante gli studi clinici placebo-controllati, con una frequenza dell'1% o più e con un'incidenza significativamente maggiore rispetto al placebo (valore P = 0,05). Patologie del sistema nervoso: discinesia, allucinazioni, sonnolenza, stato confusionale. Altri eventi riportati includono insonnia e capogiri. Il pergolide èassociato a sonnolenza ed in rari casi è stato associato ad un'eccessiva sonnolenza diurna ed episodi di sonno improvviso. Patologie dell'occhio: diplopia. Patologie cardiache e del sistema vascolare: molto comune: valvulopatia cardiaca (incluso riflusso valvolare) e disturbi correlati (pericardite e versamento pleurico). Frequenza non nota Ipotensione posturale, palpitazioni, contrazioni atriali premature, tachicardia sinusale, ipotensione, sincope. In alcuni casi i sintomi di valvulopatia cardiaca sono migliorati con la sospensione del pergolide. Una percentuale notevolmente più elevata di fibrosi e/o cambiamento cardiovalvolare è stata riportata nel corso del trattamento con derivati dell'ergotamina, incluso il pergolide, rispetto alla percentuale osservata durante il trattamento con agonisti della dopamina non derivati dell'ergotamina. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: rinite, dispnea. Sono stati riportati casi di infiammazione fibrotica o delle membrane sierose come pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, pericardite fibrosa polmonare, versamento pericardico e fibrosi retroperitoneale in pazienti in trattamento con pergolide. Patologie gastrointestinali: nausea, vomito, dispepsia, anoressia, secchezza delle fauci. Altri casi segnalati includono costipazione e diarrea. Patologieepato-biliari: esami della funzione epatica anormali. Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea. Patologie sistemiche: dolore, dolore addominale, febbre e sindrome neurolettica maligna (con rapida detitolazione di pergolide). Gli eventi più comuni che hanno causato l'interruzione del trattamento sono stati rilevati a caricodel sistema nervoso, consistenti specialmente in allucinazioni e stato confusionale. In uno studio multicentrico in doppio cieco, un totaledi 376 pazienti è stato trattato con l-dopa/inibitori della decarbossilasi, oltre a pergolide o placebo. Sono stati osservati gli effetti indesiderati qui elencati. I seguenti termini standard descrivono le frequenze degli eventi avversi: molto comuni: >1/10 (10%), comuni: >1/100 (1%) e 1/1000 (0,1%) e 1/10000 (0,01%) e GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli studi condotti su animali non hanno mostrato alcun potenziale teratogeno del pergolide. Non sono stati condotti, tuttavia, studi clinici adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. In 38 donne in gravidanza che hanno assunto pergolide vi sono stati 6 neonati con anomalie congenite. Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il trattamento, l'incidenza di tali anomalie e' chiaramente al di sopra di quella attesa del 2-4%. Pertanto l'uso di pergolide in gravidanza non e' raccomandato. Nelle donne fertili, si deve escludere la gravidanza prima di iniziare un trattamento con pergolide. Durante il trattamento deve essere attuata un'efficace contraccezione. Non e' noto se pergolide venga escreto nel latte materno. Poiche' pergolide riduce i livelli di prolattina ed interferisce con l'allattamento, l'uso di pergolide durante l'allattamento non e' raccomandato. Se il trattamento della madre e' inevitabile, l'allattamento al seno deve essere interrotto.

Indicazioni

Se si considera il trattamento con dopamina agonisti, il pergolide mesilato e' indicato come terapia di seconda linea in pazienti che sono intolleranti o a cui il trattamento con un composto non ergot e' risultato inutile,come monoterapia, o come trattamento aggiuntivo a levodopa, nella gestione dei segni e sintomi della malattia di Parkinson. Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo dello specialista.Il beneficio del trattamento continuato deve essere corretto regolarmente, prendendo in considerazione il rischio di reazioni fibrotiche e valvulopatia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' verso il pergolide, altri derivati della segale cornuta o verso uno qualsiasi degli eccipienti. Storia di disturbi fibrotici. Evidenza di valvulopatia cardiaca determinata all'ecocardiogramma eseguito prima dell'inizio del trattamento. Gravidanza. Grave insufficienza vascolare periferica e insufficienza coronarica: con gli alcaloidi della segale cornuta sono stati osservati gravi effetti vascolari indesiderati. A causa dell'esteso metabolismo epatico e dell'escrezionerenale di pergolide, l'uso di questo medicinale in pazienti con graveinsufficienza epatica e/o renale non e' raccomandato.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, amido di mais pregelatinizzato, carbossimetilamido sodico (Tipo A), cellulosa microcristallina, magnesio stearato, ossido di ferro giallo (E172).

Avvertenze

Una sintomatologia simile alla sindrome neurolettica maligna (NMS) (caratterizzata da temperatura elevata, rigidita' muscolare, stato di coscienza alterato e instabilita' autonoma) non accompagnata da altra eziologia evidente e' stata riportata in associazione ad una rapida diminuzione della dose, sospensione o cambiamenti della terapia anti-parkinsoniana, pergolide incluso. Iniziare la terapia assumendo basse dosi,aggiustando il dosaggio attentamente con incrementi durante un periodo di 3-4 settimane per minimizzare il rischio di ipotensione sintomatica posturale e/o prolungata. Con l'aggiustamento graduale del dosaggio, solitamente si sviluppa tolleranza all'ipotensione. Negli studi clinici controllati, pergolide in associazione a l -dopa ha causato allucinosi. La gravita' e' risultata sufficientemente elevata da determinarel'interruzione del trattamento in circa il 3% dei pazienti arruolati.Non e' stata osservata tolleranza verso questo effetto indesiderato. L'uso del medicinale nei pazienti che assumono l -dopa puo' causare e/o aggravare stati preesistenti di discinesia, confusione e allucinazioni. L'interruzione improvvisa di pergolide, nei pazienti che lo assumono cronicamente in aggiunta a l -dopa, puo' causare la comparsa di allucinazioni e confusione; questo fenomeno si puo' presentare con una durata di diversi giorni. La sospensione deve avvenire in modo graduale,anche se il paziente deve continuare ad assumere l -dopa. Nello studio placebo-controllato sono deceduti 2 pazienti su 187 trattati con placebo, contro 1 paziente su 189 trattati con pergolide. Negli studi di pre-marketing, il 6,2% dei pazienti trattati con pergolide mesilato e'deceduto durante il trattamento o poco dopo la sua interruzione. La popolazione valutata era formata da pazienti anziani, malati e ad alto rischio di morte. Usare cautela quando si somministra il medicinale a pazienti a rischio di disritmia cardiaca o con significative malattie cardiache di base. I pazienti trattati con pergolide hanno avuto un numero significativamente piu' alto di episodi di contrazioni atriali premature (APC) e tachicardia sinusale. Fibrosi e valvulopatia cardiaca e possibili fenomeni clinici correlati: dopo un uso prolungato di derivati ergotaminici con proprieta' agoniste per i recettori serotoninergici di tipo 5HT2B, si sono verificati disturbi fibrotici e infiammatori a carico delle sierose, quali pleurite, versamento pleurico, fibrosipleurica, fibrosi polmonare, pericardite, versamento pericardico, valvulopatia cardiaca con interessamento di una o piu' valvole o fibrosi retroperitoneale. In alcuni casi, i sintomi o le manifestazioni della valvulopatia cardiaca sono migliorati dopo interruzione del trattamento con pergolide. Una dose maggiore e/o un'esposizione cumulativa piu' elevata costituiscono fattori di rischio per lo sviluppo della malattia valvolare. Comunque, valvulopatia e reazioni fibrotiche sono state riportate nel corso del trattamento con pergolide a dosi inferiori a 0,5 mg/die. Prima di iniziare il trattamento: i pazienti devono effettuare una valutazione cardiovascolare, comprendente un ecocardiogramma, per stabilire la potenziale presenza di una patologia valvolare silente. Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, il paziente non deve essere trattato con pergolide; e' anche utile effettuare un'analisi della velocita' di eritrosedimentazione o altri marker infiammatori, un test della funzionalita' polmonare/esame radiografico del torace e testdella funzionalita' renale. Durante il trattamento: le patologie fibrotiche possono avere un esordio insidioso e i pazienti devono essere costantemente monitorati per evitare il rischio di possibili manifestazioni di fibrosi progressive. Durante il trattamento prestare attenzione a segni e sintomi di disturbi polmonari quali dispnea, respiro corto, tosse persistente e/o dolore al petto; insufficienza renale o ostruzione vascolare dell'uretere o dell'addome che comporti dolore ai fianchi/lombalgia e edema agli arti inferiori, cosi' come l'eventuale presenza di massa o dolorabilita' addominale che possa indicare fibrosi retroperitoneale; insufficienza cardiaca, perche' casi di fibrosi valvolare e pericardica si sono spesso manifestati con insufficienza cardiaca. Pertanto, la fibrosi valvolare (e la pericardite costrittiva) deve essere esclusa se compaiono tali sintomi. Effettuare un appropriato monitoraggio clinico e diagnostico per lo sviluppo di patologia valvolareo fibrosi. Un primo ecocardiogramma deve essere effettuato entro 3-6 mesi dall'inizio della terapia, dopodiche' la frequenza del monitoraggio ecocardiografico deve essere determinata da un' appropriata valutazione clinica individuale, ponendo particolare attenzione ai segni e sintomi sopra menzionati, ma sempre con una frequenza minima di 6-12 mesi. Interrompere il trattamento con pergolide nel caso un ecocardiogramma riveli un nuovo riflusso valvolare o un aggravamento di un riflussogia' esistente, un restringimento valvolare o un ispessimento dei lembi valvolari. La necessita' di ulteriori controlli clinici deve esseredeterminata su base individuale. Ulteriori esami come la velocita' dieritrosedimentazione (VES) e misurazione della creatinina sierica devono essere effettuati se necessario per supportare una diagnosi di patologia fibrotica. La somministrazione di pergolide e' stata associata a sonnolenza ed episodi di sonno improvviso, in particolare in pazienti con morbo di Parkinson. Raramente sono stati riportati casi di sonnoimprovviso diurno, a volte senza consapevolezza o segni premonitori. I pazienti devono essere informati di tale eventualita', ed avvertiti di prestare attenzione nel caso di guida o uso di macchinari durante assunzione di pergolide. I pazienti che hanno riportato episodi di sonnolenza e/o sonno improvviso devono astenersi dal guidare o usare macchinari. Inoltre puo' essere presa in considerazione l'interruzione della terapia o una riduzione del dosaggio. I pazienti ed i loro familiaridevono essere informati sui comuni effetti indesiderati associati all'assunzione di pergolide mesilato. Le pazienti devono essere avvisate di informare il proprio medico se si trovano in stato di gravidanza o se intendono diventarlo durante la terapia. Devono inoltre informare il proprio medico se allattano al seno. Non esistono esami di laboratorio specifici per il trattamento di tali pazienti. Si consiglia di effettuare periodicamente esami di routine. Sono stati riportati casi secondo cui la pergolide esercita un effetto porfiriogenico in vitro. Si raccomanda cautela quando si trattano pazienti con porfiria acuta. Nei pazienti anziani e nei pazienti con ridotta funzione epatica e/o renale e' necessario un accurato dosaggio. Questo medicinale contiene lattosio. Sono stati segnalati casi di sindrome patologica del gioco d'azzardo, incremento della libido e ipersessualita'.

Gravidanza e Allattamento

Gli studi condotti su animali non hanno mostrato alcun potenziale teratogeno del pergolide. Non sono stati condotti, tuttavia, studi clinici adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. In 38 donne in gravidanza che hanno assunto pergolide vi sono stati 6 neonati con anomalie congenite. Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il trattamento, l'incidenza di tali anomalie e' chiaramente al di sopra di quella attesa del 2-4%. Pertanto l'uso di pergolide in gravidanza non e' raccomandato. Nelle donne fertili, si deve escludere la gravidanza prima di iniziare un trattamento con pergolide. Durante il trattamento deve essere attuata un'efficace contraccezione. Non e' noto se pergolide venga escreto nel latte materno. Poiche' pergolide riduce i livelli di prolattina ed interferisce con l'allattamento, l'uso di pergolide durante l'allattamento non e' raccomandato. Se il trattamento della madre e' inevitabile, l'allattamento al seno deve essere interrotto.

Interazioni con altri prodotti

Interazione con altri farmaci: gli antagonisti della dopamina, come ineurolettici (fenotiazine, butirrofenoni, tioxantine) o la metoclopramide, normalmente non devono essere somministrati in concomitanza a pergolide (un'agonista della dopamina); questi agenti, infatti, possono diminuire l'efficacia del pergolide mesilato. Poiche' il pergolide si lega alle proteine plasmatiche al 90% circa, si consiglia cautela nella somministrazione concomitante di altri farmaci con un'azione nota sul legame proteico. Non esistono studi sulla somministrazione concomitante di pergolide e warfarin. In caso di prescrizione concomitante di queste due sostanze, si devono tenere sotto stretto controllo gli effetti anticoagulanti, aggiustando il dosaggio se necessario. Dato il rischio di ipotensione posturale e/o prolungata in pazienti trattati con pergolide, si raccomanda cautela in caso di somministrazione contemporanea di agenti antiipertensivi.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nel contenitore originale. Conservare il blister nell'astuccio esterno.