pantoprazolo eg 14 compresse 20mg eg spa

Che cosa è pantoprazolo eg 14cpr 20mg?

Pantoprazolo eg compresse gastroresistenti prodotto da eg spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Pantoprazolo eg risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori della pompa protonica.
Contiene i principi attivi: pantoprazolo sodico sesquidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: pantoprazolo.
Codice AIC: 038440020 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento della malattia da reflusso di grado lieve e dei sintomi correlati (ad es. pirosi, rigurgito acido, disfagia). Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso. Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei non selettivi (FANS) in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS.

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Posologia

>>Adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta'. Trattamento della malattia da reflusso di grado lieve e dei sintomi correlati (ad es. pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione): una compressa gastroresistente al giorno. La risoluzione della sintomatologia si ottiene, generalmente, in 2-4 settimane; la guarigione della esofagite associata richiede solitamente un periodo di trattamento di 4 settimane. Se tale periodo non e' sufficiente, la guarigione si ottiene solitamente prolungando la terapia per altre 4 settimane. Alla risoluzione dei sintomi e' possibile tenere sotto controllo la sintomatologia ricorrente usando regimi di 20 mg di pantoprazolo al giorno, al bisogno. Nel caso in cui non si riesca a mantenere un soddisfacente controllo dei sintomi con il trattamento al bisogno si consideri il passaggio alla terapia continuativa. Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso: una dose di mantenimento pari a una compressa gastroresistente da 20 mg, aumentabile a 40 mg/die in caso di recidiva. Per questi ultimi casi sono disponibili le compresse da 40mg. Una volta risoltosi l'episodio ricorrente, il dosaggio puo' essere nuovamente ridotto a 20 mg di pantoprazolo. Nella terapia a lungo termine la durata del trattamento puo' superare un anno solo nei casi incui e' stato attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio; questo perche' non e' stata sufficientemente stabilita la sicurezza del medicinale quando impiegato per parecchi anni. >>Adulti. Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei non selettivi (FANS) in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS: il dosaggio orale raccomandato equivale a una compressa gastroresistente 20 mg al giorno. Pazienti con ridotta funzionalita' epatica: non si dovra' superare la dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo. Pazienti con ridotta funzionalita' renale: non e' richiesto alcun aggiustamento del dosaggio. Pazienti anziani: non e' necessario alcun aggiustamento posologico. Bambini di eta' inferiore ai 12 anni: non si raccomanda l'impiego del medicinale a causadelle limitate informazioni disponibili per questo gruppo di eta'. Lecompresse gastroresistenti non devono essere masticate o frantumate. Devono essere ingerite intere con dell'acqua.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia; trombocitopenia. Patologie del sistema immunitario. Molto raro: reazioni anafilattiche incluso lo shock anafilattico. Disturbi psichiatrici. Raro: depressione, allucinazioni, disorientamento e confusione, soprattutto in pazienti predisposti come pure aggravamento di questi sintomi se pre-esistenti. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, disturbi della vista (visione offuscata). Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi all'addome superiore, diarrea, stipsi, flatulenza; non comune: nausea/ vomito; raro: secchezza delle fauci.Patologie epatobiliari. Molto raro: grave danno epatocellulare fino ad ittero con o senza insufficienza epatica. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Non comune: reazioni allergiche come prurito e rash cutaneo; molto raro: orticaria, angioedema, gravi reazioni cutanee come Sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, sindrome di Lyell, reazione di fotosensibilita'. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia; molto raro: mialgia.Patologie renali e urinarie. Molto raro: nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione. Molto raro: edema periferico. Esami diagnostici. Molto raro: aumento degli enzimi epatici (transaminasi, gamma GT), aumento dei trigliceridi, aumento della temperatura corporea, ipersodiemia negli anziani.

Indicazioni

Trattamento della malattia da reflusso di grado lieve e dei sintomi correlati (ad es. pirosi, rigurgito acido, disfagia). Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso. Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei non selettivi (FANS) in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il medicinale, come altri inibitori della pompa protonica, non deve essere cosomministrato con atazanavir.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: maltitolo (E 965), crospovidone tipo B, carmellosa sodica, sodio carbonato anidro (E 500), calcio stearato. Rivestimento della compressa: alcool polivinilico, talco (E 553b), titanio diossido (E 171), macrogol 3350, lecitina di soia (E 322), ferro ossido giallo (E 172), sodio carbonato anidro (E 500), acido metacrilico- etile acrilato copolimero (1:1), trietile citrato (E 1505).

Avvertenze

Nei pazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa, durante la terapia con pantoprazolo si dovra' eseguire un controllo regolaredegli enzimi epatici, in particolare durante i trattamenti a lungo termine. In caso di aumento dei valori degli enzimi epatici, il farmaco deve essere sospeso. L'uso del medicinale per la prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei non selettivi (FANS) deve essere limitato ai pazienti che necessitano di un trattamento continuativo con FANS e sono maggiormente a rischio di sviluppare complicazioni gastrointestinali. L'aumento del rischio deve essere valutato in base ai fattori di rischio individuali, ad es. eta' elevata (>65 anni), anamnesi di ulcera gastrica o duodenale o sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore. Il pantoprazolo, come tutti i farmaci inibitori della secrezione acida, puo' ridurre l'assorbimento della vitamina B12 a causa della ipocloridria o della acloridria. Cio' deve essere considerato soprattutto durante la terapia a lungo termine nei pazienti le cui riserve di vitamina B12 sono ridotte o che mostrano particolari fattori di rischio per il malassorbimento della vitamina B12. In presenza di sintomi premonitori (ad es. significativo calo ponderale non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e nel caso in cui si sospetti o sia diagnosticata un'ulcera gastrica, e' necessario escluderne la natura maligna poiche' il trattamento con pantoprazolo puo' alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi. Se i sintomi persistono nonostante il trattamento si consideri la necessita' di effettuare ulteriori accertamenti. La diminuita acidita' gastrica, dovuta a qualsiasi ragione - inclusi gli inibitori della pompa-protonica - aumenta la conta gastrica dei batteri normalmente presenti nel tratto gastro-intestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l'acidita' comporta un modesto aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come Salmonella e Campylobacter. I pazienti devono essere regolarmente monitorati, nell'uso a lungo termine, specialmente quando supera 1 anno. I pazienti che non rispondono altrattamento dopo 4 settimane dovrebbero essere sottoposti ad opportune indagini diagnostiche. A tutt'oggi non vi sono esperienze con il trattamento dei bambini come meno di 12 anni. Questo medicinale contiene maltitolo.

Gravidanza e Allattamento

L'esperienza clinica con le donne in gravidanza e' limitata. Negli studi sulla riproduzione animale sono stati osservati segni di leggera fetotossicita'. La prescrizione a donne in gravidanza deve avvenire concautela. Non si hanno dati sull'escrezione di pantoprazolo nel latte umano. Durante l'allattamento le compresse devono essere usate solo seil beneficio atteso per la madre supera il rischio potenziale per il feto o per il bambino.

Interazioni con altri prodotti

Il farmaco puo' ridurre l'assorbimento di farmaci la cui biodisponibilita' e' pH dipendente (ad es. ketoconazolo o itraconazolo). E' stato dimostrato che la co-somministrazione di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg con omeprazolo o atazanavir 400 mg con lansoprazolo in volontarisani ha determinato una riduzione sostanziale della biodisponibilita'di atazanavir. L'assorbimento dell'atazanavir dipende dal pH. Per questa ragione gli inibitori della pompa protonica, compreso il pantoprazolo, non devono essere co-somministrati con atazanavir. Il principio attivo del medicinale viene metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450. Non possono essere escluse interazioni con altri medicinali o sostanze metabolizzate attraverso lo stesso sistema enzimatico. Tuttavia, non si sono osservate interazioni clinicamente significative in seguito a test specifici su alcuni di questi farmaci. Sono stati eseguiti test su carbamazepina, caffeina, diazepam, diclofenac, digossina, etanolo, glibenclamide, metoprololo, naprossene, nifedipina, fenitoina, piroxicam, teofillina e contraccettivi orali. Anche se nell'ambito di studi clinici di farmacocinetica non sono state osservate interazioni tra pantoprazolo e fenprocumone o warfarin, dopo la commercializzazione sono stati segnalati pochi casi isolati di modificazioni del tempo di protrombina/INR durante il trattamento concomitantecon queste sostanze. Il monitoraggio del tempo di protrombina/INR viene pertanto raccomandato nei pazienti in trattamento con anticoagulanti cumarinici dopo l'inizio, la conclusione o durante l'impiego irregolare di pantoprazolo. Inoltre, non si sono evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

Il prodotto ha 30 prodotti equivalenti in base alle liste di equivalenza
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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.