oxaliplatino teva*ev 20mg 4ml oxaliplatino teva italia srl

Che cosa è oxaliplatino teva ev 20mg 4ml?

Oxaliplatino teva soluzione per infusione conc prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Oxaliplatino teva risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici, composti di platino.
Contiene i principi attivi: oxaliplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: oxaliplatino.
Codice AIC: 038107013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

L'oxaliplatino in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) e l'acido folinico (FA) e' indicato per: la terapia adiuvante del cancro al colondi stadio III (C di Duke) dopo l'asportazione chirurgica del tumore primario. Il trattamento del cancro colorettale metastatico.

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Posologia

La preparazione di soluzioni iniettabili di principi attivi citotossici deve essere effettuata da personale specializzato esperto con conoscenze sul farmaco in uso, in condizioni che garantiscano l'integrita' del farmaco, la protezione dell'ambiente e in particolare la protezione del personale che manipola le medicine, in conformita' alle direttive ospedaliere. Richiede un'area di preparazione riservata a questo scopo. In tale area e' vietato fumare, mangiare o bere. L'oxaliplatino deve essere somministrato esclusivamente agli adulti. La dose raccomandata nel trattamento adiuvante e' di 85 mg/m^2 e.v. ogni 2 settimane per12 cicli (6 mesi). La dose raccomandata nella cura del cancro colorettale metastatico e' di 85 mg/m^2 in endovena ogni 2 settimane. Il dosaggio somministrato deve essere regolato in funzione della tollerabilita'. L'oxaliplatino deve essere somministrato sempre prima delle fluoropirimidine. L'oxaliplatino e' somministrato come infusione endovenosa della durata di 2-6 ore in 250 - 500 ml di soluzione glucosata al 5% per dare una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml e' la concentrazione piu' elevata impiegata nella pratica clinicaper una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. Viene utilizzato principalmente in combinazione con regimi basati sull'infusione continua di 5-fluorouracile (5-FU). Per la terapia bisettimanale vengono utilizzati schemi terapeutici di 5-fluorouracile (5-FU) che combinano il bolo all'infusione continua. Compromissione della funzione renale: non e' statostudiato nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado severo. Nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado moderato, la terapia puo' essere iniziata alla dose normalmente raccomandata. Non e' necessario modificare i dosaggi nei pazienti con lieve disfunzione renale. Compromissione della funzione epatica: in uno studio di fase I che comprendeva pazienti che presentavano diversi livelli di compromissione della funzione epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epatobiliari sembrava essere correlata a disturbi progressivi e a esiti di insufficienza epatica nei test condotti al basale. Durante lo sviluppo clinico non e' stata eseguita alcuna modifica della dose nei pazienti con funzione epatica alterata. Pazienti anziani: non e' stato osservato alcun aumento della tossicita' grave quando l'oxaliplatino e' stato utilizzato singolarmente o in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) in pazienti di eta' superiore ai 65 anni. Pertanto, non sono necessarie particolari variazioni della dose per gli anziani. Modo di somministrazione: viene somministrato per infusione endovenosa. Non e' richiesta iperidratazione per la somministrazione. Dopola ricostituzione, l'oxaliplatino diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% per ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml deve essere infuso attraverso una linea venosa centrale o una venaperiferica in un periodo di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deveprecedere sempre quella del 5-fluorouracile (5-FU). In caso di stravaso occorre interrompere immediatamente la somministrazione. Istruzioniper l'uso: deve essere ricostituito e diluito prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione deve essere utilizzataesclusivamente soluzione glucosata al 5%.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' frequenti di oxaliplatino in combinazione con 5-fluorouracile/acido folinico sono stati di natura gastrointestinale, ematologica e neurologica. Molto comuni (>=1/10); Comuni (>= 1/100, < 1/10); Non comuni (>= 1/1.000, < 1/100); Rari (>= 1/10.000, < 1/1.000); Molto rari (< 1/10.000); Non noti (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Molto comuni: infezione; Comuni: rinite, infezione delle vie respiratorie superiori, neutropenia febbrile, sepsi neutropenica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; Rari: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni:allergia/reazione allergica; Comuni: eruzione cutanea (in particolareorticaria), congiuntivite, rinite, reazioni anafilattiche, incluso broncospasmo, sensazione dolorosa al torace, angioedema, ipotensione e shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie glicemiche, ipokaliemia, anomalie della natriemia; Comuni: disidratazione; Non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; Non comuni: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; Comuni: vertigini, neurite motoria, meningismo; Rari: disartria. La tossicita' che limita il dosaggio di oxaliplatino e' di natura neurologica. Essa comprende una neuropatia periferica sensoriale caratterizzata da disestesia e/o parestesia delle estremita' con o senza crampi, spesso scatenata dalfreddo. A seconda della durata dei sintomi, l'insorgenza del dolore e/o di un disturbo funzionale sono indicazioni per modificare la dose opersino per interrompere la terapia. Questi disturbi funzionali includono difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini e sono una conseguenza possibile della compromissione sensoriale. Nella maggior parte deicasi, i segni e sintomi neurologici migliorano o regrediscono completamente con l'interruzione del trattamento. Nel trattamento adiuvante del cancro al colon, a 6 mesi dalla fine del trattamento l'87% dei pazienti non riportava piu' alcuna sintomatologia o riportava solo sintomilievi. Dopo 3 anni di follow-up, circa il 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di modesta intensita' o parestesie che potrebbero interferire con attivita' funzionali. Sono state segnalate manifestazioni neurosensoriali acute che cominciano qualche ora dopo la somministrazione e spesso si manifestano in caso di esposizione al freddo. Si presentano solitamente in forma di parestesia, disestesia e ipoestesia transitorie. Tale sindrome acuta di disestesia faringolaringea, con un'incidenza stimata tra l'1 e il 2%, e' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza nessun sintomo oggettivo di disturbi respiratori o laringospasmo o broncospasmo. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, i sintomi sono rapidamente reversibili anche quando non venga effettuato nessun trattamento. Il prolungamento dell'infusione contribuisce a ridurre l'incidenza di questo sintomo. Altri sintomi osservati occasionalmente includono spasmo mandibolare/spasmi muscolari /contrazioni muscolari-involontarie/spasmi muscolari/mioclono, anomalia della coordinazione/andatura anomala/ atassia/ disturbi dell'equilibrio, senso di costrizione/ pressione/ disturbo/dolore alla gola o al torace. Inoltre, possono comparire disfunzioni concomitanti del nervo craniale, o anche insorgere come un evento isolato, quale ptosi, diplopia, afonia/ disfonia/ raucedine, a volte descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione anomala a livello della lingua o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia a livello del trigemino/ dolore facciale/ dolore oculare, disturbi correlati all'acuita' visiva, disturbi a livello del campo visivo. Durante il trattamento a base di oxaliplatino sono stati riferiti altri sintomi neurologici quali disartria, perdita del riflesso del tendine profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati anche casi isolati di neurite ottica. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; Rari: temporanea perdita dell'acuita' visiva, disturbi al campo visivo,neurite ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; Rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; Comuni: emorragia non specificata, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; Comuni: singhiozzo, dolore toracico; Rari: pneumopatia interstiziale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: diarrea, nausea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; Comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia rettale; Non comuni: ileo, ostruzione intestinale; Rari: colite inclusa diarrea da Clostridium difficile. Diarrea/emesidi grado severo possono provocare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di associazione di oxaliplatino con 5-fluorouracile. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: disturbi cutanei, alopecia; Comuni: esfoliazione dell'epidermide, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni alle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; Comuni: artralgia, dolori ossei. Patologie epatobiliari. Molto rari: sindrome da ostruzione epatica sinusoidale, nota anche come disturbo epatico veno-occlusivo, o manifestazioni patologiche correlate a tali disturbi epatici, inclusa peliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare, fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o incremento delle transaminasi. Patologie renali e urinarie. Comuni: ematuria, disuria, frequenza anomala della minzione; Molti rari: nefropatia tubulo-interstiziale acuta che conduce a insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, affaticamento, astenia, dolore, reazione nel sito di iniezione. Lo stravaso puo' determinare dolore localizzato e infiammazione che puo' essere grave e condurre a complicanze inclusa necrosi, in particolare se l'oxaliplatino e' infuso attraverso una vena periferica. Esami diagnostici. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, aumento di lattatodeidrogenasi, aumento ponderale. Comuni: aumento del livello della creatinina nel sangue, calo ponderale.

Indicazioni

L'oxaliplatino in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) e l'acido folinico (FA) e' indicato per: la terapia adiuvante del cancro al colondi stadio III (C di Duke) dopo l'asportazione chirurgica del tumore primario. Il trattamento del cancro colorettale metastatico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Controindicato in pazienti: con ipersensibilita' all'oxaliplatino o auno qualsiasi degli eccipienti; che stanno allattando; affetti da unaneuropatia sensoriale periferica con alterazioni funzionali antecedenti al primo ciclo; affetti da mielosoppressione prima del ciclo iniziale, evidenziata dal valore basale di neutrofili < 2 x 10^9 /l e/o conta piastrinica di < 100 x 10^9 l - che soffrono di grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato (45 mg/ ml). Acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

L'oxaliplatino deve essere utilizzato solo in reparti specializzati in oncologia e somministrato sotto la supervisione di un oncologo qualificato. A causa delle informazioni limitate sulla sicurezza in pazienti con compromissione della funzione renale di grado moderato, la somministrazione va considerata solo in seguito ad un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio per il paziente. In questi casi e' necessario monitorare attentamente la funzionalita' renale e regolare la dose a seconda della tossicita'. Occorre monitorare eventuali sintomi allergici dei pazienti con un'anamnesi di reazioni allergiche ai composti del platino. In caso di comparsa di una reazione simile a quella anafilattica dopo somministrazione di oxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata un'adeguata terapia sintomatica. In questa situazione e' controindicato ricominciare il trattamento con oxaliplatino. In caso di stravaso occorre interrompereimmediatamente l'infusione e adottare la consueta terapia sintomaticalocale. Occorre monitorare attentamente la tossicita' neurologica, inparticolare se somministrato in concomitanza con altri farmaci con una particolare tossicita' neurologica. Deve essere eseguito un esame neurologico prima di ogni somministrazione e, in seguito, periodicamente. Per i pazienti che sviluppano disestesia laringofaringea acuta durante o nelle ore successive all'infusione da 2 ore, l'infusione successiva di oxaliplatino deve essere somministrata nell'arco di 6 ore. Se simanifestano sintomi neurologici, la successiva dose raccomandata di oxaliplatino deve basarsi sulla durata e sulla gravita' di tali sintomi: se i sintomi durano piu' di 7 giorni e destano preoccupazione, la dose successiva di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (trattamento delle metastasi) o 75 mg/m^2 (trattamento adiuvante). Se laparestesia senza insufficienza funzionale persiste fino al ciclo seguente, la dose successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (trattamento delle metastasi) o 75 mg/m^2 (trattamento adiuvante). Se la parestesia con insufficienza funzionale persiste fino al ciclo successivo,occorre interrompere la somministrazione di oxaliplatino. Se tali sintomi migliorano in seguito all'interruzione della terapia a base di oxaliplatino, si puo' valutare un'eventuale ripresa della terapia. I pazienti devono essere informati della possibilita' che si manifestino sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica in seguito alla conclusione della terapia. Possono persistere parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali anche dopo 3 anni dalla conclusione della terapia nel trattamento adiuvante. La tossicita' gastrointestinale, che si manifesta sotto forma di nausea e vomito, richiede una terapia o una profilassi antiemetica. Diarrea/emesi di grado severo possono provocare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di associazione di oxaliplatino con 5-fluorouracile (5-FU). Se si verifica tossicita' ematologica (neutrofili <1,5 x 10^9 /l o piastrine INTERAZIONINei pazienti che hanno ricevuto una dose singola di 85 mg/m^2 di oxaliplatino, immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile (5-FU), non sono state osservate alterazioni nel livello di esposizione al 5-fluorouracile (5-FU). In vitro, non e' stato osservato nessuno spiazzamento del legame dell'oxaliplatino dalle proteine plasmatiche con i seguenti principi attivi: salicilati, paclitaxel, eritromicina, granisetron e sodio valproato.EFFETTI INDESIDERATIGli effetti indesiderati piu' frequenti di oxaliplatino in combinazione con 5-fluorouracile/acido folinico sono stati di natura gastrointestinale, ematologica e neurologica. Molto comuni (>=1/10); Comuni (>= 1/100, < 1/10); Non comuni (>= 1/1.000, < 1/100); Rari (>= 1/10.000, < 1/1.000); Molto rari (< 1/10.000); Non noti (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Molto comuni: infezione; Comuni: rinite, infezione delle vie respiratorie superiori, neutropenia febbrile, sepsi neutropenica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; Rari: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni:allergia/reazione allergica; Comuni: eruzione cutanea (in particolareorticaria), congiuntivite, rinite, reazioni anafilattiche, incluso broncospasmo, sensazione dolorosa al torace, angioedema, ipotensione e shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie glicemiche, ipokaliemia, anomalie della natriemia; Comuni: disidratazione; Non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; Non comuni: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; Comuni: vertigini, neurite motoria, meningismo; Rari: disartria. La tossicita' che limita il dosaggio di oxaliplatino e' di natura neurologica. Essa comprende una neuropatia periferica sensoriale caratterizzata da disestesia e/o parestesia delle estremita' con o senza crampi, spesso scatenata dalfreddo. A seconda della durata dei sintomi, l'insorgenza del dolore e/o di un disturbo funzionale sono indicazioni per modificare la dose opersino per interrompere la terapia. Questi disturbi funzionali includono difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini e sono una conseguenza possibile della compromissione sensoriale. Nella maggior parte deicasi, i segni e sintomi neurologici migliorano o regrediscono completamente con l'interruzione del trattamento. Nel trattamento adiuvante del cancro al colon, a 6 mesi dalla fine del trattamento l'87% dei pazienti non riportava piu' alcuna sintomatologia o riportava solo sintomilievi. Dopo 3 anni di follow-up, circa il 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di modesta intensita' o parestesie che potrebbero interferire con attivita' funzionali. Sono state segnalate manifestazioni neurosensoriali acute che cominciano qualche ora dopo la somministrazione e spesso si manifestano in caso di esposizione al freddo. Si presentano solitamente in forma di parestesia, disestesia e ipoestesia transitorie. Tale sindrome acuta di disestesia faringolaringea, con un'incidenza stimata tra l'1 e il 2%, e' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza nessun sintomo oggettivo di disturbi respiratori o laringospasmo o broncospasmo. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, i sintomi sono rapidamente reversibili anche quando non venga effettuato nessun trattamento. Il prolungamento dell'infusione contribuisce a ridurre l'incidenza di questo sintomo. Altri sintomi osservati occasionalmente includono spasmo mandibolare/spasmi muscolari /contrazioni muscolari-involontarie/spasmi muscolari/mioclono, anomalia della coordinazione/andatura anomala/ atassia/ disturbi dell'equilibrio, senso di costrizione/ pressione/ disturbo/dolore alla gola o al torace. Inoltre, possono comparire disfunzioni concomitanti del nervo craniale, o anche insorgere come un evento isolato, quale ptosi, diplopia, afonia/ disfonia/ raucedine, a volte descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione anomala a livello della lingua o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia a livello del trigemino/ dolore facciale/ dolore oculare, disturbi correlati all'acuita' visiva, disturbi a livello del campo visivo. Durante il trattamento a base di oxaliplatino sono stati riferiti altri sintomi neurologici quali disartria, perdita del riflesso del tendine profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati anche casi isolati di neurite ottica. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; Rari: temporanea perdita dell'acuita' visiva, disturbi al campo visivo,neurite ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; Rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; Comuni: emorragia non specificata, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; Comuni: singhiozzo, dolore toracico; Rari: pneumopatia interstiziale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: diarrea, nausea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; Comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia rettale; Non comuni: ileo, ostruzione intestinale; Rari: colite inclusa diarrea da Clostridium difficile. Diarrea/emesidi grado severo possono provocare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di associazione di oxaliplatino con 5-fluorouracile. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: disturbi cutanei, alopecia; Comuni: esfoliazione dell'epidermide, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni alle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; Comuni: artralgia, dolori ossei. Patologie epatobiliari. Molto rari: sindrome da ostruzione epatica sinusoidale, nota anche come disturbo epatico veno-occlusivo, o manifestazioni patologiche correlate a tali disturbi epatici, inclusa peliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare, fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o incremento delle transaminasi. Patologie renali e urinarie. Comuni: ematuria, disuria, frequenza anomala della minzione; Molti rari: nefropatia tubulo-interstiziale acuta che conduce a insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, affaticamento, astenia, dolore, reazione nel sito di iniezione. Lo stravaso puo' determinare dolore localizzato e infiammazione che puo' essere grave e condurre a complicanze inclusa necrosi, in particolare se l'oxaliplatino e' infuso attraverso una vena periferica. Esami diagnostici. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, aumento di lattatodeidrogenasi, aumento ponderale. Comuni: aumento del livello della creatinina nel sangue, calo ponderale.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTODonne in eta' fertile/Contraccezione. Negli studi preclinici sono stati osservati effetti genotossici. Pertanto, i pazienti maschi sottoposti a trattamento con oxaliplatino devono evitare il concepimento di unfiglio durante e fino a 6 mesi dopo la fine della terapia con oxaliplatino. Le pazienti non devono iniziare una gravidanza durante la terapia con oxaliplatino e fino a 4 mesi dopo la conclusione della terapia,pertanto e' necessario adottare misure contraccettive. Gravidanza: almomento, non sono disponibili dati relativi alla sicurezza dell'uso di oxaliplatino nelle donne in gravidanza. In base ai risultati degli studi condotti sugli animali e all'azione farmacologica del composto, l'uso dell'oxaliplatino durante la gravidanza e' controindicato, in particolare durante il primo trimestre. La terapia a base di oxaliplatinodeve essere presa in considerazione solo dopo aver adeguatamente informato il paziente dei rischi per il feto e con il consenso del paziente stesso. Allattamento: non e' stata studiata la escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato nelle donne che allattano. Fertilita': nel cane e' stato osservato un danno a livello testicolare a dosi inferiori alla dose terapeutica per l'uomo in base all'area della superficie corporea. In base all'azione farmacologica del composto,l'oxaliplatino puo' causare infertilita'. I pazienti maschi devono consultarsi con il medico in merito all'opportunita' di conservare lo sperma.

Gravidanza e Allattamento

Donne in eta' fertile/Contraccezione. Negli studi preclinici sono stati osservati effetti genotossici. Pertanto, i pazienti maschi sottoposti a trattamento con oxaliplatino devono evitare il concepimento di unfiglio durante e fino a 6 mesi dopo la fine della terapia con oxaliplatino. Le pazienti non devono iniziare una gravidanza durante la terapia con oxaliplatino e fino a 4 mesi dopo la conclusione della terapia,pertanto e' necessario adottare misure contraccettive. Gravidanza: almomento, non sono disponibili dati relativi alla sicurezza dell'uso di oxaliplatino nelle donne in gravidanza. In base ai risultati degli studi condotti sugli animali e all'azione farmacologica del composto, l'uso dell'oxaliplatino durante la gravidanza e' controindicato, in particolare durante il primo trimestre. La terapia a base di oxaliplatinodeve essere presa in considerazione solo dopo aver adeguatamente informato il paziente dei rischi per il feto e con il consenso del paziente stesso. Allattamento: non e' stata studiata la escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato nelle donne che allattano. Fertilita': nel cane e' stato osservato un danno a livello testicolare a dosi inferiori alla dose terapeutica per l'uomo in base all'area della superficie corporea. In base all'azione farmacologica del composto,l'oxaliplatino puo' causare infertilita'. I pazienti maschi devono consultarsi con il medico in merito all'opportunita' di conservare lo sperma.

Interazioni con altri prodotti

Nei pazienti che hanno ricevuto una dose singola di 85 mg/m^2 di oxaliplatino, immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile (5-FU), non sono state osservate alterazioni nel livello di esposizione al 5-fluorouracile (5-FU). In vitro, non e' stato osservato nessuno spiazzamento del legame dell'oxaliplatino dalle proteine plasmatiche con i seguenti principi attivi: salicilati, paclitaxel, eritromicina, granisetron e sodio valproato.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Il medicinale non richiede condizioni di conservazione particolari. Conservare il flaconcino nella confezione esterna per tenerlo al riparodalla luce.