oxaliplatino sand*inf fl 200mg oxaliplatino sandoz spa

Che cosa è oxaliplatino sand inf fl 200mg?

Oxaliplatino sand soluzione per infusione conc prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Oxaliplatino sand risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di antineoplastici.
Contiene i principi attivi: oxaliplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: oxaliplatino.
Codice AIC: 040654055 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento coadiuvante del tumore del colon di stadio III (stadio C di Dukes) in seguito alla completa resezione del tumore primario; trattamento del tumore colorettale metastatico.

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Posologia

La preparazione di soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere effettuata da personale qualificato dotato di adeguata conoscenza del medicinale utilizzato, in condizioni che garantiscano l'integrita' del prodotto medicinale e la protezione dell'ambiente di lavoro, inparticolare quella del personale sanitario che manipola i medicinali,in conformita' con la politica ospedaliera. La preparazione del medicinale deve essere effettuata in un'area riservata a questo scopo. In quest'area e' vietato fumare, mangiare o bere. Adulti: 85 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, da ripetersi ogni 2 settimane per 12 cicli(6 mesi). La dose raccomandato di oxaliplatino nel trattamento dei tumori colorettali metastatici e' 85 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, da ripetersi ogni 2 settimane. La dose deve essere modificata infunzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine, per esempio 5-fluorouracile (5-FU). L'oxaliplatino deve essere somministrato mediante infusione endovenosa della durata di 2-6 ore in 250-500 ml di una soluzione di glucosio al 5% (50 mg/ml), al fine di ottenere una concentrazione compresa tra 0,2 e 0,70 mg/ml; nella pratica clinica 0,7 mg/ml e' laconcentrazione massima per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato in prevalenza in associazione a regimibasati sull'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamentoogni due settimane sono stati usati regimi di 5-fluorouracile costituiti da una combinazione di bolo e di infusione continua. Compromissione della funzionalita' renale: l'oxaliplatino non e' stato studiato neipazienti con insufficienza renale grave. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale moderata si deve iniziare il trattamento con la dose normalmente raccomandata. Non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti con disfunzione renale lieve. Compromissione dellafunzionalita' epatica: in uno studio di fase I condotto su pazienti affetti da diversi livelli di compromissione della funzionalita' epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epato-biliari sono sembratecorrelate alla progressione del disturbo e agli esami di compromissione della funzionalita' epatica al basale. Durante lo sviluppo clinico non e' stato effettuato alcun aggiustamento specifico della dose nei pazienti con esami della funzionalita' epatica anormali. Pazienti anziani: non e' stato osservato alcun aumento di tossicita' grave quando l'oxaliplatino e' stato usato, in monoterapia o in associazione a 5- fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni. Di conseguenza nei pazienti anziani non e' richiesto alcun adattamento specifico della dose. Popolazione pediatrica: non esiste alcuna indicazione rilevante relativa all'uso di oxaliplatino nei bambini. L'efficacia dell'oxaliplatino in monoterapia nella popolazione pediatrica con tumori solidi non e' stata stabilita. L'oxaliplatino deve essere somministrato mediante infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. L'oxaliplatino, diluito in 250- 500 ml di soluzione di glucosio al 5% per ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere somministrato mediante infusione in una via venosa centrale o periferica per una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere quella di 5- fluorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. L'oxaliplatino deve essere ulteriormente diluito prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione deve essere utilizzata esclusivamente una soluzione di glucosio al 5% .

Effetti indesiderati

Le frequenze degli effetti indesiderati elencati di seguito vengono definite secondo la seguente convenzione: molto comuni (>=1/10); comuni(da >=1/100 a =1/1000 a =1/10.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOFinora non sono disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva; di conseguenza l'oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili che non utilizzano misure anticoncezionali. L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto. Durante il trattamento e dopo il suo termine devono essere adottate opportune misure anticoncezionali per un periodo di 4 mesi (donne) e 6 mesi (uomini). L'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita'. L'escrezione nel latte materno non e' stata studiata. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.

Indicazioni

Trattamento coadiuvante del tumore del colon di stadio III (stadio C di Dukes) in seguito alla completa resezione del tumore primario; trattamento del tumore colorettale metastatico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Controindicato nei pazienti che presentano un'anamnesi nota di ipersensibilita' all'oxaliplatino o a uno qualsiasi degli eccipienti; stannoallattando al seno; presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, evidenziata da una conta basale dei neutrofili POSOLOGIALa preparazione di soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere effettuata da personale qualificato dotato di adeguata conoscenza del medicinale utilizzato, in condizioni che garantiscano l'integrita' del prodotto medicinale e la protezione dell'ambiente di lavoro, inparticolare quella del personale sanitario che manipola i medicinali,in conformita' con la politica ospedaliera. La preparazione del medicinale deve essere effettuata in un'area riservata a questo scopo. In quest'area e' vietato fumare, mangiare o bere. Adulti: 85 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, da ripetersi ogni 2 settimane per 12 cicli(6 mesi). La dose raccomandato di oxaliplatino nel trattamento dei tumori colorettali metastatici e' 85 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, da ripetersi ogni 2 settimane. La dose deve essere modificata infunzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine, per esempio 5-fluorouracile (5-FU). L'oxaliplatino deve essere somministrato mediante infusione endovenosa della durata di 2-6 ore in 250-500 ml di una soluzione di glucosio al 5% (50 mg/ml), al fine di ottenere una concentrazione compresa tra 0,2 e 0,70 mg/ml; nella pratica clinica 0,7 mg/ml e' laconcentrazione massima per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato in prevalenza in associazione a regimibasati sull'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamentoogni due settimane sono stati usati regimi di 5-fluorouracile costituiti da una combinazione di bolo e di infusione continua. Compromissione della funzionalita' renale: l'oxaliplatino non e' stato studiato neipazienti con insufficienza renale grave. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale moderata si deve iniziare il trattamento con la dose normalmente raccomandata. Non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti con disfunzione renale lieve. Compromissione dellafunzionalita' epatica: in uno studio di fase I condotto su pazienti affetti da diversi livelli di compromissione della funzionalita' epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epato-biliari sono sembratecorrelate alla progressione del disturbo e agli esami di compromissione della funzionalita' epatica al basale. Durante lo sviluppo clinico non e' stato effettuato alcun aggiustamento specifico della dose nei pazienti con esami della funzionalita' epatica anormali. Pazienti anziani: non e' stato osservato alcun aumento di tossicita' grave quando l'oxaliplatino e' stato usato, in monoterapia o in associazione a 5- fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni. Di conseguenza nei pazienti anziani non e' richiesto alcun adattamento specifico della dose. Popolazione pediatrica: non esiste alcuna indicazione rilevante relativa all'uso di oxaliplatino nei bambini. L'efficacia dell'oxaliplatino in monoterapia nella popolazione pediatrica con tumori solidi non e' stata stabilita. L'oxaliplatino deve essere somministrato mediante infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. L'oxaliplatino, diluito in 250- 500 ml di soluzione di glucosio al 5% per ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere somministrato mediante infusione in una via venosa centrale o periferica per una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere quella di 5- fluorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. L'oxaliplatino deve essere ulteriormente diluito prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione deve essere utilizzata esclusivamente una soluzione di glucosio al 5% .CONSERVAZIONEConservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare. Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.AVVERTENZEL'uso dell'oxaliplatino e' riservato ai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto il controllo di un medico oncologo qualificato. Poiche' i dati di sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa sono limitati, la somministrazione deve essere subordinata a un'attenta valutazione del rapporto rischi/benefici per il paziente. In questa situazione si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'. I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ai composti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di reazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino e' necessario interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti, una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata. In caso di stravaso, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un normale trattamento sintomatico locale. La tossicita' neurologica dell'oxaliplatino deve essere monitorataattentamente, in particolare nel caso di somministrazione concomitante con farmaci che presentano una specifica tossicita' neurologica. Prima di ogni somministrazione, e in seguito periodicamente, deve essere effettuato un esame neurologico. Nei pazienti che sviluppano disestesia faringolaringea acuta durante o nelle prime ore successive all'infusione di 2 ore, la susseguente somministrazione di oxaliplatino deve essere effettuata nel corso di 6 ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesia, disestesia), la dose di oxaliplatino deve essereaggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (tumori metastatici) o a 75 mg/m^2 (terapia coadiuvante); se una parestesia senza disturbo funzionale persiste fino all'inizio del ciclo seguente, la dose successiva di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (tumori metastatici) o a 75 mg/m^2(terapia coadiuvante); se una parestesia con disturbo funzionale persiste fino all'inizio del ciclo seguente, iltrattamento con oxaliplatino deve essere interrotto; se questi sintomi migliorano dopo l'interruzione del trattamento con oxaliplatino, se ne puo' considerare la ripresa. I pazienti devono essere informati riguardo alla possibilita' di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo il termine del trattamento. Le parestesie locali moderate o le parestesie che potrebbero interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a tre anni dopo il termine di un trattamento coadiuvante. Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale, quali nausea e vomito, garantiscano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea e vomito in forma grave possono causaredisidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipokaliemia,acidosi metabolica e compromissione della funzionalita' renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile. In caso di tossicita' di tipo ematologico (neutrofili <1,5x10^9/l o piastrine <50x10^9/l), e' necessario ritardare il successivo ciclo di terapia finche' i valori ematologici non sono tornati a livelli accettabili. Si raccomanda di eseguire una conta ematica completa con differenziale dei globuli bianchi prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/emesi,mucosite/stomatite e neutropenia dopo la somministrazione di oxaliplatino e di 5-fluorouracile. Se si manifesta mucosite/stomatite, con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere ritardato finche' la mucosite/stomatite non regredisce fino al grado 1 o meno e/o laconta dei neutrofili e' >=1,5 x 10^9/l. Per l'oxaliplatino in associazione al 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), e' necessario effettuare il normale aggiustamento della dose in relazione alla tossicita' del 5-FU. In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x10^9/l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine <50x10^9/l), e' necessario ridurre la dose di oxaliplatino da 85 a 65 mg/m^2(tumori metastatici) o a 75 mg/m^2(terapia coadiuvante), oltre a ridurre quella di 5-fluorouracile al bisogno. In caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori analisi polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale. In caso di risultati anomali nelle analisi della funzionalita' epatica o di ipertensione portale non chiaramente dovuta alle metastasi nel fegato, e' necessario considerare la rara possibilita' di casi di disturbi vascolariepatici farmaco-indotti. Nel corso di studi preclinici con l'oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici; pertanto e' necessario istruire i pazienti maschi trattati con oxaliplatino affinche' non procreino durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e affinche' considerino l'opportunita' di ricorrere alla conservazione del seme prima dell'inizio della terapia, poiche' l'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita' che puo' essere irreversibile. Le donne non devono entrare in gravidanza durante il trattamento con oxaliplatino e devono usare un metodo anticoncezionale efficace. Effetti immunosoppressori/aumento della sensibilita' alle infezioni: la somministrazione di vaccini vivi o vivi/attenuati nei pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici, incluso l'oxaliplatino, puo' provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti trattati con oxaliplatino. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia la risposta a tali vaccini puo' risultare diminuita.INTERAZIONINon e' stata osservata alcuna modifica del livello di esposizione a 5-fluorouracile nei pazienti che avevano ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non e' stato osservato alcuno spostamento significativo del legame dell'oxaliplatino alle proteine plasmatiche con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.EFFETTI INDESIDERATILe frequenze degli effetti indesiderati elencati di seguito vengono definite secondo la seguente convenzione: molto comuni (>=1/10); comuni(da >=1/100 a =1/1000 a =1/10.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOFinora non sono disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva; di conseguenza l'oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili che non utilizzano misure anticoncezionali. L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto. Durante il trattamento e dopo il suo termine devono essere adottate opportune misure anticoncezionali per un periodo di 4 mesi (donne) e 6 mesi (uomini). L'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita'. L'escrezione nel latte materno non e' stata studiata. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, acqua per iniezioni.

Avvertenze

L'uso dell'oxaliplatino e' riservato ai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto il controllo di un medico oncologo qualificato. Poiche' i dati di sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa sono limitati, la somministrazione deve essere subordinata a un'attenta valutazione del rapporto rischi/benefici per il paziente. In questa situazione si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'. I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ai composti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di reazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino e' necessario interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti, una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata. In caso di stravaso, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un normale trattamento sintomatico locale. La tossicita' neurologica dell'oxaliplatino deve essere monitorataattentamente, in particolare nel caso di somministrazione concomitante con farmaci che presentano una specifica tossicita' neurologica. Prima di ogni somministrazione, e in seguito periodicamente, deve essere effettuato un esame neurologico. Nei pazienti che sviluppano disestesia faringolaringea acuta durante o nelle prime ore successive all'infusione di 2 ore, la susseguente somministrazione di oxaliplatino deve essere effettuata nel corso di 6 ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesia, disestesia), la dose di oxaliplatino deve essereaggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (tumori metastatici) o a 75 mg/m^2 (terapia coadiuvante); se una parestesia senza disturbo funzionale persiste fino all'inizio del ciclo seguente, la dose successiva di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (tumori metastatici) o a 75 mg/m^2(terapia coadiuvante); se una parestesia con disturbo funzionale persiste fino all'inizio del ciclo seguente, iltrattamento con oxaliplatino deve essere interrotto; se questi sintomi migliorano dopo l'interruzione del trattamento con oxaliplatino, se ne puo' considerare la ripresa. I pazienti devono essere informati riguardo alla possibilita' di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo il termine del trattamento. Le parestesie locali moderate o le parestesie che potrebbero interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a tre anni dopo il termine di un trattamento coadiuvante. Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale, quali nausea e vomito, garantiscano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea e vomito in forma grave possono causaredisidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipokaliemia,acidosi metabolica e compromissione della funzionalita' renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile. In caso di tossicita' di tipo ematologico (neutrofili <1,5x10^9/l o piastrine <50x10^9/l), e' necessario ritardare il successivo ciclo di terapia finche' i valori ematologici non sono tornati a livelli accettabili. Si raccomanda di eseguire una conta ematica completa con differenziale dei globuli bianchi prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/emesi,mucosite/stomatite e neutropenia dopo la somministrazione di oxaliplatino e di 5-fluorouracile. Se si manifesta mucosite/stomatite, con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere ritardato finche' la mucosite/stomatite non regredisce fino al grado 1 o meno e/o laconta dei neutrofili e' >=1,5 x 10^9/l. Per l'oxaliplatino in associazione al 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), e' necessario effettuare il normale aggiustamento della dose in relazione alla tossicita' del 5-FU. In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x10^9/l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine <50x10^9/l), e' necessario ridurre la dose di oxaliplatino da 85 a 65 mg/m^2(tumori metastatici) o a 75 mg/m^2(terapia coadiuvante), oltre a ridurre quella di 5-fluorouracile al bisogno. In caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori analisi polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale. In caso di risultati anomali nelle analisi della funzionalita' epatica o di ipertensione portale non chiaramente dovuta alle metastasi nel fegato, e' necessario considerare la rara possibilita' di casi di disturbi vascolariepatici farmaco-indotti. Nel corso di studi preclinici con l'oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici; pertanto e' necessario istruire i pazienti maschi trattati con oxaliplatino affinche' non procreino durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e affinche' considerino l'opportunita' di ricorrere alla conservazione del seme prima dell'inizio della terapia, poiche' l'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita' che puo' essere irreversibile. Le donne non devono entrare in gravidanza durante il trattamento con oxaliplatino e devono usare un metodo anticoncezionale efficace. Effetti immunosoppressori/aumento della sensibilita' alle infezioni: la somministrazione di vaccini vivi o vivi/attenuati nei pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici, incluso l'oxaliplatino, puo' provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti trattati con oxaliplatino. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia la risposta a tali vaccini puo' risultare diminuita.

Gravidanza e Allattamento

Finora non sono disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva; di conseguenza l'oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili che non utilizzano misure anticoncezionali. L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto. Durante il trattamento e dopo il suo termine devono essere adottate opportune misure anticoncezionali per un periodo di 4 mesi (donne) e 6 mesi (uomini). L'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita'. L'escrezione nel latte materno non e' stata studiata. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.

Interazioni con altri prodotti

Non e' stata osservata alcuna modifica del livello di esposizione a 5-fluorouracile nei pazienti che avevano ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non e' stato osservato alcuno spostamento significativo del legame dell'oxaliplatino alle proteine plasmatiche con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare. Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.